Libri di Osvaldo Baldacci
Papa Leone XIV. Il papa americano
Osvaldo Baldacci
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2025
pagine: 104
"Papa Leone XIV. Il Papa americano" ripercorre l'ascesa di Robert Francis Prevost, nato nel 1955 a Chicago e diventato il primo pontefice del Nord America. In un momento di grandi trasformazioni globali e tensioni interne alla Chiesa, l'elezione di Prevost ha segnato una svolta storica e simbolica: un Papa che viene da lontano, non solo geograficamente, ma anche per sensibilità culturale e visione pastorale. Un Papa di cui si conosce poco, che ha parlato poco, ma che unisce in sé molte sfaccettature, fin dalla loggia di San Pietro cui si è affacciato l'8 maggio. Statunitense, ha parlato italiano e spagnolo ma non inglese. Ha citato Francesco ma non si è chiamato Francesco. Si è detto successore di Pietro, non di qualche Papa. Ha scelto il nome antico e tradizionale di Leone ma così ha anche richiamato la dottrina sociale della Chiesa. Uomo di curia ma anche pastore. Espressione dell'occidente ma spintosi a lavorare nelle periferie. Nordamericano ma missionario in Sudamerica. Ha iniziato mettendo subito al centro del suo discorso la pace ma ha specificato che è quella di Cristo e non quella retorica. Ha indossato stola e mozzetta, ma con evidente umiltà. Ha sorriso e pianto. Chi è dunque Leone XIV? Attraverso una narrazione coinvolgente e documentata, il saggio ricostruisce le tappe della sua formazione, le esperienze missionarie, il rapporto con le sfide della contemporaneità: dalle disuguaglianze sociali al cambiamento climatico, dalla crisi della fede in Occidente al dialogo interreligioso. Ma, soprattutto, esplora il profilo di un uomo ancora avvolto nel mistero: saprà mediare tenendo unita la Chiesa ma allo stesso tempo coinvolgere il mondo? Prevarrà l'anima del riformatore o quella del custode prudente della tradizione? Sarà un uomo dell'Occidente o un riferimento per i popoli emergenti?
A ogni morte di papa. Il conclave. La scelta del nome. Le curiosità
Osvaldo Baldacci
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il successore di Papa Francesco sarà il 267mo Pontefice. Dal metodo di elezione del Papa alla scelta del nome, passando attraverso riti, funerali, contestazioni e vicende di ogni tipo, sono molti gli episodi forse inattesi che arricchiscono questa storia così prestigiosa. A partire da un elemento basilare: Francesco è stato il 266mo Papa, ma i Papi non sono stati 266. E per vari motivi. Il più eclatante? Benedetto IX compare ufficialmente per ben tre volte, tutte e tre riconosciute come valide e registrate separatamente… Il tema dei 37 anti-Papi ufficiali è un altro elemento che arricchisce di interesse ma anche di confusione questa storia. La storia dell'elezione papale è ricca di elementi interessanti. Il primo Papa, san Pietro, fu nominato da Gesù in persona, ma solo dopo alcuni anni divenne vescovo di Roma. In teoria il Papa può essere scelto anche tra i laici, regola valida tuttora: il nuovo Papa non solo non deve essere per forza un cardinale, ma può essere un qualsiasi uomo cristiano battezzato, che eventualmente verrebbe ordinato vescovo sul momento. Nel frattempo, si è affermata la pratica che a votare fossero i cardinali e si è introdotta la tradizione del vero e proprio "conclave": per scegliere il Papa gli elettori devono ritrovarsi in un luogo specifico dove essere "segregati" fino a elezione avvenuta. Come noto, il termine deriva dalla chiave con cui appunto i cardinali venivano rinchiusi. C'è poi un altro fattore che caratterizza la successione pontificia: il nome del Papa. Il Papa non è obbligato ad assumere un nome nuovo: è una tradizione che va avanti dal 996. Il nuovo nome simbolicamente richiama il fatto che l'investitura papale crea una persona nuova, che taglia i suoi legami col passato per assurgere a un ruolo universale, in cui la scelta del nome è già un'anticipazione programmatica.
Gli etruschi. Una storia militare. IX-II secolo a. C.
Raffaele D'Amato, Andrea Salimbeti
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 104
L'antica Roma aveva profonde radici nella cultura etrusca, un popolo che commerciava via mare e si trovava in competizione con Greci, Fenici e Cartaginesi, ma divenne anche una grande potenza terrestre, specialmente nel periodo “classico”, espandendosi a nord nella Pianura Padana e a sud nel Lazio. Nel VI secolo a.C. una dinastia etrusca governò Roma ed estese la propria influenza fino alla costa amalfitana fino a quando, nel 509 a.C., i Romani insorsero per espellere i loro re, dando inizio al lungo “tramonto etrusco”. Questo studio illustrato esamina uno dei primi grandi rivali dell’antica Roma in un’ottica militare, presentando con dovizia di particolari l’evoluzione dell’equipaggiamento offensivo e difensivo alla luce di prove archeologiche come le tombe di guerrieri, i dipinti e le sculture, nell’intento di illuminare il lato meno conosciuto di un popolo tra i più misteriosi e affascinanti dell’antichità.
Agrippa. Il braccio destro di Augusto
Lindsay Powell
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 480
Marco Agrippa, benché consapevole che non avrebbe mai governato di persona, fu l'uomo di fiducia di Augusto e, in quanto tale, condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nel garantire la Pax Romana che avrebbe caratterizzato il I e II secolo d.C. Gli storici si sono a lungo interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione e sul rapporto di amicizia che fin dalla giovane età lo legava al nipote di Cesare. Eppure Agrippa ebbe un ruolo cruciale nella vendetta di Ottaviano sui cesaricidi, acquisì la reputazione di ottimo ammiraglio tanto nella lotta contro Sesto Pompeo quanto nella celebre battaglia di Azio, e fu un ottimo condottiero nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Estese la rete viaria gallica predisposta da Cesare, consolidò i rapporti con Erode in Giudea e, a Roma, promosse la realizzazione di numerose opere pubbliche, la più celebre delle quali fu senza dubbio il Pantheon. Agrippa fu insomma un alter ego dell'imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di renderli suoi eredi. E, in effetti, il sangue di Agrippa, nonostante la sua morte precoce nel 12 d.C., continuò a scorrere nelle vene dei più ambiziosi esponenti della dinastia, come Caligola e Nerone.
Gli etruschi. Una storia militare. IX-II secolo a. C.
Raffaele D'Amato, Andrea Salimbeti
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 102
L'antica Roma aveva profonde radici nella cultura etrusca, una civiltà la cui origine può essere fatta risalire al 900-750 a.C. nell'Italia nord-occidentale. Gli etruschi furono un popolo che commerciava via mare e si trovava anche in competizione con popoli greci e fenici, compresi i cartaginesi, ma divennero anche una grande potenza terrestre, specialmente nel periodo "classico", espandendosi a nord nella pianura padana e a sud nel Lazio. Nel VI secolo a.C. una dinastia etrusca governò Roma ed estese la propria influenza verso sud fino alla costa amalfitana. Nel 509 a.C. i romani insorsero per espellere i loro re, dando inizio al lungo "tramonto etrusco". Questo studio completamente illustrato esamina uno dei primi grandi rivali dell'antica Roma in un'ottica militare, presentando con dovizia di particolari l'evoluzione dell'equipaggiamento offensivo e difensivo alla luce di prove archeologiche come le tombe di guerrieri, i dipinti e le sculture, nell'intento di illuminare il lato meno conosciuto di un popolo tra i più misteriosi e affascinanti dell'antichità.
La casa rurale in Sardegna
Osvaldo Baldacci
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2017
pagine: VIII-206
Nuova raccolta colombiana. Atlante colombiano della grande scoperta
Osvaldo Baldacci
Libro
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 1993
pagine: 208
Agrippa. Il braccio destro di Augusto
Lindsay Powell
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 456
Marco Agrippa fu la personificazione dell'espressione "braccio destro". Come uomo di fiducia di Augusto condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nello stabilire la Pax Romana dei successivi due secoli: tutto ciò nella consapevolezza che non avrebbe mai governato di persona. Per secoli gli storici si sono interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione, sul rapporto di amicizia che dalla giovinezza lo legò a Caio Ottavio, nipote di Cesare. Già dalla lotta contro i cesaricidi Agrippa si rivelò necessario per la vendetta di Ottaviano, acquisendo la reputazione di ottimo ammiraglio nella lotta contro Sesto Pompeo e nell'epica battaglia di Azio che segnò la fine di Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a.C. Condusse le legioni nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Sempre in Gallia Agrippa estese la rete via ria abozzata da Cesare, in Giudea consolidò i rapporti con Erode e stabilizzò la regione. Si occupò del restauro di Roma e di vitali opere pubbliche, fino alla costruzione di un monumento simbolo come il Pantheon. Agrippa fu insomma un alter ego dell'imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di farne eredi al trono. La morte precoce di Agrippa il 12 d.C. privò Augusto del suo miglior collaboratore, ma il sangue di Agrippa continuò a scorrere nelle vene di esponenti della dinastia più ambiziosi, come Caligola e Nerone.