Libri di Pietro Conte
Il sublime astratto
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2024
pagine: 120
L’incomprensione è parte integrante delle relazioni umane, e quando a comunicare sono Erwin Panofsky, il massimo teorico dell’iconologia medievale e rinascimentale, e Barnett Newman, esponente e principale teorico dell’Espressionismo Astratto, il disastro è assicurato. Soprattutto se nessuno è intenzionato a scendere a patti. Una polemica attorno al termine “sublime” dà il la per una riflessione molto più ampia sullo stato dell’arte aniconica. Negli Stati Uniti in particolare questa si è voluta annunciare completamente aliena non solo nei confronti della tradizione figurativa e delle categorie del bello formale e del classicismo di stampo europeo, ma anche rispetto alla stessa arte astratta del Vecchio Continente. L’astrattismo americano aveva come obiettivo principale quello di liberarsi da ogni proporzione e dalla rigidità delle forme e della geometria, senza per questo rinunciare al contenuto, aspetto che critici e teorici come Panofsky faticavano anche solo a immaginare. In questa antologia di saggi, curata da Pietro Conte, emergono le posizioni di sostenitori e detrattori di quella corrente che ha posto come obiettivo la costante ricerca, il tentativo di suscitare un terrore mescolato al piacere, con la perdita di tutte le coordinate e i punti fermi, esprimendo ancora, ma in modo completamente nuovo, il sublime.
Unframing aesthetics
Pietro Conte
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis International
anno edizione: 2020
pagine: 176
In carne e cera. Estetica e fenomenologia dell'iperrealismo
Pietro Conte
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 222
Sembra viva! Quanto volte lo abbiamo detto o pensato, restando a bocca aperta - sorpresi o impauriti - di fronte a un'immagine talmente simile al vero da venir presa per un essere umano in carne e ossa. Quante volte ci è capitato di ingannarci, di renderci conto dell'errore e di scherzarci un po' su, senza però riuscire a mettere del tutto a tacere quel dubbio che continua a tormentarci: e se fosse viva davvero? Se quella statua tutt'a un tratto iniziasse a muoversi e a parlare? Questo libro affronta la questione dell'animazione dell'inanimato dal punto di vista dell'estetica, concentrandosi sul tema dell'iperrealismo e su un materiale particolare come la cera, da sempre impiegata per realizzare figure indistinguibili dai modelli reali. Prendendo spunto dal fatidico incontro tra un giovane Edmund Husserl, futuro padre della fenomenologia, e una misteriosa donna che lo invita a raggiungerla in cima alle scale di un museo delle cere, il volume ripercorre le sorti del sogno (o se si preferisce dell'incubo) del duplicato, del sostituto e della trasformazione di un'immagine in un corpo vivo, dal mito di Pigmalione ai cyborg, fino alle più recenti tecniche di animazione digitale. Costringendo l'osservatore a dubitare della possibilità di aggrapparsi a una pur minima differenza tra apparenza e realtà, l'iperrealismo insinua il sospetto che l'immagine non sia soltanto un'immagine, una cosa, un mero oggetto, ma che con essa in certo modo ne vada della vita stessa del modello.