Libri di Sergio Vitale
«Si prega di chiudere gli occhi». Esercizi di cecità volontaria
Sergio Vitale
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2012
pagine: 115
La mano felice. L'accadere dell'evento tra ordine e caos
Sergio Vitale
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 1995
pagine: 112
L'inconscio
Italo Valent, Sergio Vitale
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 1998
pagine: 91
Come un fotoromanzo. Follia, cura, pratiche della possibilità
Sergio Piro, Sergio Vitale, Italo Valent
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2004
pagine: 110
La dimora della lontananza. Saggi sull'esperienza nello spazio intermedio
Sergio Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2005
pagine: 266
In un mondo privato della certezza nella Fine, intesa come momento risolutivo per una possibile salvezza, ha acquisito importanza sempre maggiore la medietà come carattere costitutivo dell'esistenza, ovvero lo "stare nel mezzo" (corrispondente ad un irrimediabile distare), eternamente in vista delle cose ultime, e tuttavia nell'impossibilità di raggiungerle. Abbiamo così scoperto che la nostra unica dimora consiste nella lontananza, nello spazio intermedio all'interno del quale il viaggio si compie, il nostro andare e venire.
Atlas. Cartografie dell'esperienza
Sergio Vitale
Libro
editore: Clinamen
anno edizione: 2013
pagine: 172
Se di cammino ci parla l'esperienza, non apparirà strano che in questo libro un'attenzione particolare sia dedicata a carte, globi e mappamondi, i quali costituiscono un aiuto indispensabile per fronteggiare il pericolo, sempre incombente, di perdere la via, ovunque si diriga il nostro passo. Ordinare questo immenso repertorio cartografico, così da comporre e consultare un Atlas in continuo divenire, equivarrà a tracciare una teoria dell'esperienza completamente nuova, sulla cui base ripercorrere una storia grandiosa, multiforme e contraddittoria, il cui sviluppo - per costruire il Mondo in cui abitiamo - ha spesso coinciso con l'oblio del rapporto che lega il nostro destino a quello della Terra. E tuttavia la parola esperienza, se sappiamo opportunamente interrogarla, dimostra di mantenere viva in sé la memoria di questo legame, unitamente al desiderio di volgere il cammino là dove la Terra possa ritornare, anche per un solo istante, più vicina.
L'arco, il telaio e la tempesta
Sergio Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2023
pagine: 152
Vi sono parole antiche, enigmatiche e dall’incerta etimologia, che risultano difficilmente traducibili. Una di queste è kairòs, parola greca che nel corso della sua lunga storia ha attraversato svariati campi del sapere e della conoscenza, caricandosi di valori sempre diversi e talora anche opposti. Ma quali sono i suoi significati, tali da meritargli il riconoscimento di tanta importanza? A partire dalla risposta data a questo interrogativo, l’autore ha colto la possibilità definire un certo ordine per la pluralità di gesti che caratterizzano il fare e l’agire dell’uomo. Si delinea così una triplice partizione, corrispondente a tre dimensioni fondamentali del kairòs: la tempestività, il temporeggiamento e la temperie. Esse trovano la loro rappresentazione in altrettante scene che il poema omerico dell’Odissea ha reso eterne: la freccia scoccata da Odisseo, capace di trapassare con assoluta precisione gli anelli di dodici scuri; il filo della trama che Penelope tesse all’infinito, in attesa di ricongiungersi allo sposo; la tempesta, nata dalla mescolanza di condizioni climatiche e atmosferiche diverse, che impedisce il ritorno dell’eroe alla terra paterna. In forme e contesti anche molto distanti, i tre paradigmi del kairòs si ripetono nel tempo, e si ritrovano ad esempio nella fotografia di Cartier-Bresson, nel cinema di Warhol o nella musica di Xenakis, come pure nell’incessante pioggia di atomi epicurea dalla quale è nato e si evolve di continuo il mondo che abitiamo.
Pensare in ultimo. Merleau-Ponty dopo Merleau-Ponty
Sergio Vitale, Roberta Lanfredini
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2014
pagine: 120
I saggi che compongono questo libro dedicato al pensiero di Maurice Merleau-Ponty muovono tutti dalla convinzione, espressa dallo stesso Merleau-Ponty, secondo cui c'è sempre un impensato che ogni filosofo si lascia alle spalle quando giunge al termine della propria vita, che appartiene a lui solo interamente, ma che nel contempo mette capo a qualcosa o a qualcun altro. Ciascun pensatore, in altre parole, circoscrive con la propria opera, attraverso gli aspetti frontali e manifesti della sua parola, un campo che è ancora da meditare, lasciando ad altri il compito di attraversarlo e di ampliarlo, di modo che la fedeltà alle proprie idee possa essere affermata nella maniera più autentica se non pensando di nuovo. Questo è quanto gli autori del presente volume si sono proposti di fare, mirando ad alcuni temi della filosofia di Merleau-Ponty che appartengono alla fase finale di un'esistenza prematuramente interrotta o che, per quanto vivi e operanti, sono però rimasti allo stato latente oppure confinati in manoscritti che solo di recente sono stati resi di dominio pubblico, costituendo quell'ombra che accompagna sempre le figure dei grandi filosofi, e in cui spesso risiede il loro lascito più fecondo e duraturo. Emerge così la ricchezza e la vitalità di un pensiero ben lontano dall'aver esaurito la profondità della propria portata e che continuerà a fecondare la ricerca filosofica ancora per molto tempo a venire.
Il paesaggio e il suo rovescio. Distanza e proiezione nel luogo dell'altro
Sergio Vitale
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2015
pagine: 60
La riflessione sul paesaggio deve oggi muovere dalla consapevolezza che il nostro abitare la Terra è innanzitutto un dimorare nel luogo dell'Altro, ovvero in un luogo che non ci appartiene e che in modo illusorio abbiamo ritenuto creato esclusivamente per noi. Soltanto ponendoci in tale prospettiva diverrà possibile riacquisire il vero senso della distanza in quanto componente essenziale per l'esperienza del paesaggio, e cogliere nella proiezione quel processo instancabile che ci permette, risalendo la distanza, di costruire il Mondo. Il paesaggio apparirà allora come il punto - fragile e prezioso - in cui l'agire dell'uomo incontra nello spazio e nel tempo la natura, non per dominarla, ma per unirsi ad altre forme di vita e ad altre voci, spesso inavvertite o rifiutate; il luogo dove, giorno dopo giorno, ciascuno di noi decide, attraverso la propria scelta (est)etica, della salvezza o della caduta del Mondo e della Terra.
Autoritratto in un interno viennese. Sigmund Freud si racconta
Sergio Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 143
La casa è il luogo che, più di ogni altro, reca le tracce del passaggio di un'esistenza, dove le cose si scoprono in potere di rivelare, a chi sappia interrogarle, quanto altrimenti resterebbe taciuto per sempre. È quanto accade a Freud nel corso di una lettera indirizzata a Edmund Engelman, per ringraziarlo del dono di un album di fotografie che ritraevano la propria abitazione viennese, al n. 19 della Berggasse, pochi giorni prima di lasciare l'Austria per sfuggire alla persecuzione nazista. Nell'esplorare l'inconscio che si nasconde in quelle immagini di ambienti pur così familiari, Freud si lascia andare ad un lungo racconto, di cui egli rimane il vero destinatario, che costituirà il tentativo di decifrare, per l'ultima volta, il senso della propria opera e del proprio destino.
Narciso in pericolo. Ritratto fotografico, inconscio ottico, narrazione
Sergio Vitale
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2018
pagine: 56
Attirato nell'orbita delle discipline di controllo e di dominio al servizio del potere, il ritratto ha assunto la prerogativa di poter certificare con arroganza l'identità più segreta del soggetto, trasformando il linguaggio del volto in un testo muto, sottratto al movimento più complesso della vita, in cui è dato da leggere solo quanto è stato redatto in precedenza in forma di referto giudiziario o di cartella clinica. Così Narciso muore, ma non della morte che gli spetta per l'infinito viaggio a cui si sottopone per arrivare a riconoscersi, ma perché lo specchio in cui doveva rimirarsi, nei termini di una costante e viva metamorfosi dell'io, è stato infranto e la sua memoria dissolta per sempre.
Elogio dell'avversità
Sergio Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 150
Affrancata da un significato soltanto negativo, avversità è il nome di quanto di volta in volta ci sta dinanzi e viene (in)contro. È la notizia di una differenza, un'animadversio, un'osservazione critica dell'anima affinché si presti attenzione a quanto accade. Ma si rende necessario contrastare un errore sempre attuale, il quale ha già causato innumerevoli catastrofi, e che consiste nel trasformare l'avversità dell'Altro in avversario, il nemico da abbattere e annientare. Ribellandoci all'illusione, che la realtà digitale contribuisce a rafforzare, di poter ripristinare l'ingannevole condizione edenica dove tutto si scopre docilmente alla mano, dalle cose alle persone, il compito che ci attende è di affermare il valore del coefficiente di avversità che ci circonda, e spingerci sino a suscitarlo di proposito, come avviene nel pensiero e nell'arte, così da rendere più profondi il nostro agire e la nostra conoscenza. È tempo di accettare l'avversità come la condizione storica normale, senza la quale non sapremmo mai nulla dell'Altro e di noi stessi, e coglierla come occasione etica fondamentale, base indispensabile di qualsiasi mondo che verrà.