Libri di Silvia Silverio
Cibo, cultura, diritto
Mario Fiorillo, Silvia Silverio
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 111
Dalla semantica del termine ‘cultura’ alla pluralità di significati – sociali, economici, storici, simbolici – del cibo: esiste uno spazio per una regolazione giuridica del suo indiscutibile valore culturale? Il cibo, le tradizioni alimentari, la produzione enogastronomica d’eccellenza, hanno un posto nel mosaico ordinamentale nazionale? E, prima ancora, la nozione di ‘cultura’ richiamata in Costituzione può prescindere dalla consistenza materiale del bene? Dinanzi a un quadro costituzionale “aperto”, l’orientamento del legislatore nazionale in materia si è rivelato molto più incerto e oscillante, specialmente se paragonato agli sviluppi normativi sovranazionali e substatali o agli orientamenti giurisprudenziali più avanzati... Intorno all’universo enogastronomico va, insomma, emergendo rapidamente un sistema multicentrico di garanzie che induce a superare quella nozione di patrimonio culturale inflessibilmente attestata sul limes della materialità, come vuole la vulgata corrente costruita intorno al Codice dei beni culturali del 2004.
La capacità di diritto pubblico
Silvia Silverio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2013
pagine: 210
Esiste un'autonoma capacità di diritto pubblico, distinta da quella di diritto privato? Quali sono i suoi precedenti storici? È possibile rinvenirne un inquadramento costituzionale? E qual è il suo rapporto con altri concetti affini, quali la soggettività giuridica, la personalità giuridica e lo status? Se nel corso del XIX secolo si afferma una nozione di capacità, come figura generale e unitaria, spettante ad ogni soggetto, dall'altro lato essa sembra mascherare, nella sostanza, situazioni di profonda diseguaglianza ed emarginazione. È così che, accanto alla capacità giuridica "uguale per tutti", viene individuata un'ulteriore e differente capacità, la capacità di agire, attraverso la quale si recuperano ampie posizioni di privilegio. Da qui, il discorso viene giocoforza ad incentrarsi sull'analisi della capacità, nelle sue due componenti di titolarità ed esercizio. Quindi, il passaggio "dal diritto al fatto" diventa obbligato. Ciò offre l'occasione per riflettere sul principio di effettività in materia di diritti fondamentali.