Libri di Silvio Berardi
Manuale di storia e istituzioni delle Americhe
Silvio Berardi
Libro
editore: Edicusano
anno edizione: 2022
Lungi dall’avere pretese di esaustività, il presente scritto si prefigge di essere un valido ausilio per gli studenti che si avvicinano, per la prima volta, allo studio della storia e delle istituzioni contemporanee delle Americhe. Il volume mira a fornire ai discenti una conoscenza basilare di diverse vicende del continente americano (XIX e XX secolo), o‑rendo loro degli strumenti interpretativi. Lo scritto si articola in due sezioni: la prima è dedicata alla storia dell’America del Nord contemporanea (incentrata principalmente sulla descrizione di diverse tappe che hanno contraddistinto la storia degli Stati Uniti), la seconda prende in esame alcuni momenti essenziali della storia dell’America Latina contemporanea.
The presidency of James Earl Carter Junior. Between reformism, pacifism and human rights
Silvio Berardi
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2016
pagine: 168
La teocrazia universale di Joseph de Maistre. Tra rivoluzione e restaurazione
Silvio Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2008
pagine: 174
Francesco Saverio Nitti dall'Unione Sovietica agli Stati Uniti d'Europa
Silvio Berardi
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2009
pagine: 248
L'Italia risorgimentale di Arcangelo Ghisleri
Silvio Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 224
Nell'ampio dibattito sul Risorgimento, il pensiero di Arcangelo Ghisleri trova la sua collocazione più adeguata. Nato quando ancora l'Italia era una miriade informe di piccoli Stati, l'intellettuale lombardo ne condivise le difficoltà, le speranze, i lutti, le gioie successive alla nascita del Regno sabaudo. Attento osservatore, per tutta la vita, delle difficoltà politiche, ma soprattutto culturali del paese, partecipò ai problemi di un Meridione sempre più arretrato, a quelli di un regime parlamentare debole e corrotto e, non da ultimo, a quelli di uno Stato liberale che perdeva gradualmente i propri valori, sino a snaturare se stesso in una dittatura. Il suo fu un intervento attivo, costante, scevro da ogni interesse particolare, vissuto con l'intransigenza morale di Giuseppe Mazzini e con il pragmatismo cauto ed ottimista di Carlo Cattaneo. In tale prospettiva, il suo dialogo con intellettuali di diversa estrazione politica, come Gaetano Salvemini e Giuseppe Rensi, aveva la primaria finalità di offrire alla penisola, attraverso il federalismo e la democrazia diretta, la soluzione agli storici mali che ne impedivano il progresso spirituale prima ancora che economico. L'Italia ghisleriana, quale frammento del continente, doveva contribuire a stimolare il processo sovranazionale, che sarebbe terminato solo con la nascita degli Stati Uniti d'Europa, già teorizzati da Gian Domenico Romagnosi e dallo stesso Cattaneo.
Mary Tibaldi Chiesa. La prima donna repubblicana in Parlamento tra cooperazione internazionale e mondialismo
Silvio Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 304
Prima donna ad essere eletta tra le fila del Partito repubblicano, Mary Tibaldi Chiesa, nel corso di tutta la sua attività politica, rimase sempre fedele agli ideali mazziniani e cattaneani ereditati dal padre Eugenio Chiesa, fiero oppositore del regime di Mussolini e punto di riferimento di tutta la sua esistenza. L'Italia repubblicana, per lei, aveva l'onere di seguire gli insegnamenti di questi due padri del Risorgimento, convinta com'era della compatibilità del loro magistero. Europeista e mondialista, riteneva indispensabile il superamento della dimensione statale e l'istituzione di una federazione internazionale, idonea a offrire adeguate risposte alle nuove esigenze dei popoli. Le scelte compiute dalle grandi potenze, al termine del secondo conflitto mondiale, non la convincevano poiché non favorivano la cooperazione internazionale e impedivano all'Organizzazione delle Nazioni Unite di divenire il primo nucleo di un'Assemblea costituente mondiale, nella quale accanto ai delegati dei vari governi avrebbero dovuto sedere i rappresentanti della società civile. Certa dell'impellente necessità del disarmo universale, confidava nelle capacità delle donne, che potevano stimolare, con il loro impegno politico, i mutamenti istituzionali. Senza venir meno ai suoi doveri famigliari, la donna aveva il diritto di ricoprire ruoli di rilievo nella sfera pubblica: si batté così per il suo ingresso in magistratura così come per il suo accesso alla carriera diplomatica.
Oltre la seconda guerra mondiale. Giulio Andrea Belloni interprete degli Stati Uniti d'Europa di Carlo Cattaneo
Silvio Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: La Sapienza Editrice
anno edizione: 2012
Verso un nuovo Risorgimento. Il carteggio tra Arcangelo Ghisleri e Giulio Andrea Belloni (1923-1938)
Silvio Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2015
pagine: 480
Il carteggio, pressoché inedito, tra i repubblicani Arcangelo Ghisleri (1855-1938) e Giulio Andrea Belloni (1902-1957) si compone di oltre 360 lettere, cartoline e biglietti postali compresi tra il 1923 ed il 1938. Belloni, più giovane di Ghisleri di circa cinquant'anni, trovò nell'intellettuale lombardo un maestro e una guida sicura; d'altra parte proprio Ghisleri ravvisò nel giovane discepolo quelle qualità necessarie per essere il suo degno successore. Entrambi mazziniani e convinti federalisti, i due amici considerarono indispensabile mantenere in vita principi e valori del Risorgimento democratico, che ritennero l'unico antidoto contro l'involuzione morale fascista. La pubblicazione delle opere di Gian Domenico Romagnosi e Carlo Cattaneo, in tale prospettiva, aveva come primaria finalità quella di stimolare la riflessione delle nuove generazioni e di preservare la cultura positivista, della quale furono sempre intransigenti sostenitori.
Silvio Trentin Giulio Andrea Belloni. Due prospettive federaliste a confronto
Silvio Berardi
Libro
editore: La Sapienza Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 26
Il socialismo mazziniano
Silvio Berardi
Libro
editore: Università La Sapienza
anno edizione: 2016
pagine: 240
Cesare Merzagora. Un liberale europeista tra difesa dello Stato e anti-partitocrazia
Silvio Berardi
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 304
Nel panorama politico-istituzionale dell’Italia repubblicana, Cesare Merzagora simboleggia l’immagine di uno statista senza dubbio atipico poiché, pur tra i padri della rinascita del paese dopo il secondo conflitto mondiale, fu certamente tra coloro che denunciarono con veemenza la corruzione governativa. Personalità libera, non esitò mai a biasimare le gravi manchevolezze del sistema; antifascista, criticò sempre un certo tipo di antifascismo viscerale e di maniera. Il suo complesso percorso istituzionale di uomo liberale, liberista, europeista e anticomunista, fu contraddistinto dall’intransigente difesa dello Stato e dalla perentoria condanna del sistema partitocratico. Queste furono, accanto all’impegno per la costruzione di un’Europa politicamente unita, le direttrici perseguite da Merzagora nel corso di tutta l’esistenza, con tenacia e continuità, nelle quali confluirono le sue esperienze di economista, di industriale, di politico, di diplomatico, di giornalista, di musicista, di scrittore, di scultore, in una sintesi armonica ed equilibrata. Fedele agli insegnamenti di Alcide De Gasperi e dunque contrario a ogni forma di nazionalismo, ritenne essenziale, per il paese, un ruolo da protagonista nel processo di integrazione europea. Nel ridimensionamento dell’assemblea parlamentare, Merzagora scorgeva un grave pericolo per la democrazia del paese e si rammaricava che buona parte delle stesse forze antifasciste non sembrassero avvertire tale rischiosa situazione. Le sue preferenze furono sempre espresse per la costituzione di un governo centrista ed europeista, direttamente appoggiato dai partiti laici, in grado di dimostrarsi sensibile alle richieste del mondo produttivo e della borghesia, capace di accogliere al suo interno un elevato numero di tecnici.