Libri di Stéphane Oppes
Acqua passata, gloria futura. I fiumi nella Divina Commedia
Ricardo Lucio Perriello
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2020
pagine: 244
Il saggio interpreta il corso dei fiumi, che si incontrano nella Divina Commedia, come metafora della vita umana, nelle diverse modalità della degenerazione; della rigenerazione, e della gloria sempiterna, quale dimensione beatifica, in cui l'uomo si realizza pienamente, godendo dell'autentica felicità al cospetto del Sommo Bene. I fiumi infernali, Acheronte, Stige, Flegetonte e Cocito, rappresentano la progressiva degenerazione della vita umana, la quale, malata e peccaminosa, si irrigidisce gelida nella morte; i fiumi purgatoriali, Lete ed Eunoè, mostrano invece la rigenerazione umana conseguente alla purgazione dal peccato, una rigenerazione che consta sia della virtuosa motivazione verso il bene, che progressivamente si corrobora, sia del superamento "dereflessivo" del male compiuto, superamento che comporta un rinnovamento integrale della persona. Questo rinnovamento virtuoso si apre al Sommo Bene e alla trascendenza. Il fiume di luce paradisiaco ne è il simbolo più adeguato: un flusso di luce che procede da Dio ed "epistroficamente", in forma di candida rosa, a Dio ritorna, come al Sommo Bene, Suprema origine amorevole del nostro essere, in cui l'essere umano riconosce la propria fonte e in essa contempla appieno la bellezza del proprio mistero, un mistero che solo amore e luce ha per confine.
Matteo d'Acquasparta e la conoscenza del non-ente. La quaestio e le prospettive metafisiche
Stéphane Oppes
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 220
Matteo d'Acquasparta nel 1278 disputa all'Università di Parigi la prima delle sue dieci 'Questioni sulla conoscenza', interrogandosi sulla possibilità di conoscere il non-ente, ossia ciò-che-non-è. La questione è qui presentata e studiata - mettendo a frutto l'applicazione delle metodologie storico-critiche e se ne propone una traduzione italiana. Si offre, poi, un commento della quaestio alla maniera più tradizionale, legando il suo percorso speculativo alle fonti - della filosofia antica, di quella altomedievale, sino a quelle della scolastica del XIII secolo rilevando intuizioni e distinzioni che avranno ulteriori sviluppi negli autori della scolastica successiva a Matteo. Si mette così in evidenza come una concezione della conoscenza fondata esclusivamente sull'astrazionismo di stampo aristotelico porti con sé esiti nichilistici, mentre emergono possibili aperture e tentativi di soluzione con ricadute teoretiche lette in quattro tipi di metafisica.