fbevnts
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Stéphane Verger

Tony Cragg infinite forme e bellissime

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2025

pagine: 150

Il volume costituisce un omaggio alla scultura, quella magnifica ossessione che accompagna Tony Cragg (Liverpool, 1949) fin dagli esordi. Arrangiate secondo criteri stilistici e formali, le opere rivelano una coerenza e un'organicità intrinseca a tutta l'opera di Cragg, mostrando un linguaggio espressivo costruito meticolosamente negli anni, basato sull'idea che il processo creativo sia anche un percorso di scoperta. L'artista procede sempre nello stesso modo - dal disegno alla scelta dei materiali, dalla sperimentazione della tecnica alla selezione del colore - lavorando la materia e imparando da essa e dalle sue reazioni. In questo modo l'opera si dispiega passo dopo passo nel suo farsi, rivelando le infinite possibilità della forma. Come ha dichiarato Cragg: "L'arte è l'unica disciplina che usa la materia e i materiali in senso non utilitaristico, solo per creare nuove forme, nuove idee, nuove emozioni". Pubblicata in occasione della mostra romana organizzata da BAM Eventi d'Arte, la monografia è pensata come uno strumento volto a presentare non solo le opere, ma anche il processo creativo dell'artista che ha contribuito a un rinnovamento del linguaggio plastico grazie all'introduzione di nuovi materiali e nuove tecniche, tra le più sperimentali e innovative del nostro tempo. Un'occasione di approfondimento del lavoro di un maestro che ha aperto all'arte nuove e inedite possibilità di espressione, nuovi filoni di ricerca e una coraggiosa sperimentazione di materiali, tecnologie e fonti di ispirazione che hanno influenzato generazioni di artisti dagli anni settanta a oggi. Tony Cragg. Infinite forme e bellissime presenta le installation views delle opere ed è corredato dei contributi di Stéphane Verger, Sergio Risaliti, Giulia Silvia Ghia, Sara Colantonio e di un'intervista di Jon Wood all'artista.
29,00 27,55

Vita dulcis. Paura e desiderio nell'Impero romano

Libro: Libro rilegato

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: 144

Negli ultimi anni, Francesco Vezzoli ha sviluppato la sua pratica artistica creando un ponte tra l’immaginario contemporaneo e la storia dell’arte. Una prassi che lo ha portato a rivolgere la sua poetica all’arte antica, al passato e alle sue icone, e a districarsi tra diversi linguaggi, in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura classica – solenne, eterna – e cultura pop. La mostra presentata in questo catalogo, pensata per il Palazzo delle Esposizioni, vede l’intersezione di diversi livelli: l’arte contemporanea, la storia romana attraverso le opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano diretto da Stéphane Verger e la rappresentazione che della storia romana è stata fornita attraverso il cinema nel corso del Novecento. Vita dulcis è un progetto che vuole creare una nuova narrativa, presentando opere e reperti dell’arte classica romana in un percorso espositivo privo di quella «freddezza» e «lontananza» caratteristiche di molte esposizioni museali, per restituire al visitatore l’intensità vitale e la passione autentica che questi reperti sanno suscitare, immergendoli in un allestimento concettuale e scenografico suggestivo e inaspettato, che li mette in relazione con alcune opere recenti di Vezzoli che incorporano elementi d’epoca antica o che all’antico sono ispirate. Il cinema è il completamento ideale del racconto di Vita dulcis: tra tutte le arti visive, è stato il mezzo che più di tutti ha utilizzato e celebrato il periodo storico dell’antica Roma, sempre cercando di restituirne la verità, la passione, le storie, le psicologie, le atmosfere e i colori. Fin dagli inizi della sua carriera da artista, Vezzoli ha celebrato la Settima Arte come medium privilegiato per l’interpretazione della realtà e come riferimento emotivo e narrativo più potente nel dibattito contemporaneo. E non è un caso che una delle sue opere più note, Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula, presentata alla Biennale di Venezia del 2005, unisca appunto in una citazione irriverente dei peplum, il cinema e l’antico per offrire una rappresentazione della degenerazione contemporanea del potere. È stato dunque per lui naturale accostare i reperti di epoca romana a spezzoni di film ambientati nell’antica Roma, creando un excursus parallelo sulla storia del cinema che parte da Cabiria del 1914 (il primo kolossal italiano, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio), al Satyricon di Federico Fellini, fino alle incarnazioni più contemporanee, sia di produzione italiana che internazionale. Il risultato è un intenso mosaico di opere classiche iconiche, sorprendenti reperti inediti, capolavori del cinema mondiale e un tocco di contemporaneità. Immersi in una dimensione installativa, suggestiva e teatrale, disegnata dall’artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, di bianchi e neri, concepito da Luca Bigazzi, i reperti e le opere contemporanee selezionati da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger dialogano all’interno di un percorso complesso ed emozionante, fatto di stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, racconto del potere e fotografia della vita «reale».
32,00 30,40

L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2023

pagine: 312

Il catalogo approfondisce le tematiche dell'esposizione allestita alle Terme di Diocleziano a Roma dal 4 maggio al 30 luglio 2023 che affronta le molteplici e complesse relazioni che intratteniamo con gli antichi. Quello tra noi e le civiltà del passato, come scrivono i curatori nel saggio introduttivo, è "un rapporto fatto di molte diverse storie, sguardi, contesti, terre e mari; fatto di recuperi, oblii, riscoperte, reinvenzioni, manipolazioni, fratture, reinterpretazioni, appelli alla distruzione, opposizioni, richiami alla continuità". I numerosi testi scientifici ripercorrono questa lunga storia e creano una mappa di interferenze con l'età moderna e contemporanea nell'arte, e non solo. Ampiamente illustrate, le pagine del volume rimandano tutta la forza e l'ispirazione dell'antico nello scorrere dei secoli. In particolare, la seconda parte del catalogo restituisce la scansione delle sezioni della mostra con schede dedicate a opere del percorso espositivo.
50,00 47,50

Acqua nell'arte e arte dell'acqua. Fontane e nasoni di Roma

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2023

pagine: 72

Guardando alle origini della città di Roma si può affermare che questa nasce dall'acqua e grazie a questo elemento indispensabile cresce e si sviluppa fino a diventare una metropoli senza paragoni nel mondo antico, capitale di un Impero immenso. La presenza del fiume Tevere, nel punto dove è più agevole l'attraversamento tra le anse collinari, ha motivato la scelta del luogo di fondazione della città. Lo stesso fiume garantirà il suo sviluppo economico e sarà, fino a due secoli fa, la principale fonte di di acqua potabile per i cittadini. I Romani avevano compreso il grande valore dell'acqua e soprattutto che essa era un bene inestimabile, prezioso e fonte di vita. La realizzazione degli acquedotti fu prioritaria per lo sviluppo della città e ancora oggi rappresenta la testimonianza della grandezza di Roma e del suo avanzato grado tecnologico ed ingegneristico. Infatti, solo grazie ad un loro ottimale utilizzo fu possibile la conseguente espansione urbana e lo sviluppo della civiltà, facendo diventare Roma capitale del mondo e città dell'acqua. Fin dall'antichità Roma era infatti conosciuta come Regina Aquarum e le fontane, oltre a essere luoghi di divertimento e abbellimento, rappresentavano una vera e propria mostra dell'eccezionale disponibilità d'acqua, che accresceva ancora di più la magnificenza e la potenza della città. Dionigi d'Alicarnasso scriveva nel I secolo a.C., ai tempi di Augusto: "Mi sembra che la grandezza dell'Impero Romano si riveli mirabilmente in tre cose, gli acquedotti, le strade, le fognature". La storia dell'acqua trasportata attraverso le condotte ha inizio nel 312 a.C. quando, grazie a Appio Claudio Cieco, giunse a Roma alle falde dell'Aventino la prima acqua attraverso un condotto artificiale lungo più di 16 chilometri. Un vero e proprio fiume di acqua arrivava a Roma in Età Imperiale con i suoi 11 acquedotti la cui gestione era allora nelle mani dei "curatores aquarum". Ancora oggi Roma è ricca di fontane e fontanelle. Alcune sono semplici vaschette, altre sono grandi fontane. Questi magnifici monumenti, costruiti nel corso dei secoli, celebrano il trionfo dell'acqua. In tutta la città se ne contano più di 1.500. La maggior parte si trova nel centro storico, alcune fontane sono nascoste nei cortili dei palazzi e nei giardini delle ville. Roma è famosa anche per i suoi "Nasoni", le caratteristiche fontanelle in ghisa, oltre 2.500 diffuse in tutta la città. Una mostra quindi per celebrare Roma attraverso il più nobile dei quattro elementi ma nello stesso tempo per rendere note ad un vasto pubblico le molteplici iniziative di Acea per la gestione del sistema idrico.
20,00 19,00

Tota Italia. Alle origini di una nazione. IV secolo a.C.–I secolo d.C.

Libro: Libro in brossura

editore: artem

anno edizione: 2021

pagine: 168

«'Iuravit in mea verba tota Italia sponte sua': così nelle sue Res gestae Ottaviano Augusto, che con le sue parole attribuiva alla nazione italica la scelta libera e spontanea di combattere al suo fianco nella guerra civile che lo opponeva a Marco Antonio, esprimeva l'ideale della totalità dell'Italia… È un concetto che nella storia appare qui, come mai prima d'ora, espresso in maniera netta e inequivocabile, rendendo una realtà politica quella che fino ad allora era solo una espressione geografica. … una mostra di grande spessore scientifico e culturale, che ha il merito di ripercorrere, attraverso i reperti che documentano usi e costumi sociali e religiosi, i caratteri originali delle differenti popolazioni insediate sin dall'antichità nella nostra Penisola e la loro progressiva fusione in quella "tota Italia" in cui, per la prima volta, si manifestò l'unità nella diversità della nazione italica. La cultura pertanto riparte alle Scuderie del Quirinale con uno sguardo introspettivo, capace di indagare, attraverso il nostro patrimonio, le radici più profonde della nostra identità.» (Dario Franceschini)
20,00 19,00

Mediterranei orbis gentium linguae et scripturae. Recueil des écrits. Volume Vol. 1-4

Mediterranei orbis gentium linguae et scripturae. Recueil des écrits. Volume Vol. 1-4

Michel Lejeune

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2018

pagine: 2976

È a Michel Lejeune (1907-2000) che la nostra conoscenza delle lingue e delle scritture del Mediterraneo antico deve, nel XX secolo, il suo progresso più significativo. La sua attività scientifica, che comprende sia le lingue classiche che quelle di frammentaria attestazione dell'antichità greca e romana, tocca diversi settori disciplinari: linguistica, epigrafia, filologia, storia. La produzione scientifica di Lejeune, che è immensa, è stata molto proficua nei vari campi a cui ha dedicato la sua ricerca. Questa antologia dei suoi scritti (di cui sono qui presentati i primi quattro volumi) non è semplicemente una selezione di opere, ma mira a delineare un panorama completo dell'attività scientifica di Michel Lejeune a servizio della storia delle discipline interessate, fornendo un repertorio che integra gli altri lavori già pubblicati in volumi autonomi.
595,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.