artem
Napoli Nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Volume Vol. 6
Libro
editore: artem
anno edizione: 2025
Galleria Borghese. Ediz. inglese
Francesca Cappelletti
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 336
“Fuori di porta Pinciana fece edificare un bel palazzo in una sua Vigna o giardino, o villa, che vogliamo chiamarla, nella quale si trova ogni sorte di delitia, che desiderare, et havere in questa vita si possa; tutta adornata di bellissime statue antiche, e moderne, di pitture eccellenti, e d’altre cose pretiose con fontane, peschiere, et altre vaghezze…” [Giovanni Baglione, Le vite de’ pittori, scultori et architetti, 1642] Nelle sale che oggi ci mettono di fronte a quasi tutte le opere più significative di Bernini scultore, ai capolavori di Caravaggio, ai grandi maestri del Rinascimento e a due stagioni dell’arte a Roma, come il Barocco e il Neoclassicismo, siamo sempre accompagnati dalle conversazioni del passato, dai discorsi fra i committenti e gli artisti e, addirittura, dall’incontro di Gian Lorenzo, il più grande artista del secolo, con il se stesso di tanti anni prima. [Francesca Cappelletti]
C’era una volta la città di Borgolungo
Franco Bevilacqua
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 48
Un racconto coinvolgente e delicato, concepito e illustrato da un maestro della grafica italiana contemporanea, Franco Bevilacqua, capace come pochi di tenere insieme la restituzione visionaria di architetture calligrafiche e la passione civile per una editoria intima, artigianale, per ragazzi di tutte le età. Con Borgolungo, Bevilacqua regala una storia gioiosa e ‘inclusiva’, che ribalta con leggerezza i luoghi comuni dell’omologazione e restituisce alla fantasia creativa il potere rigenerativo indispensabile a costruire nuove città, a misura di “bambini di tutte le misure e di tutti i colori, un poco alti, magri, un poco grassottelli, bassini, un poco incurvati – ma non tanto – e bianchi, scuri, castani, neri, gialli, rossi. Tutti bellissimi”. Età di lettura: da 6 anni.
Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2024-2025 in ricordo di Giuseppe De Vito
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 220
"Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna" è l’annale che la Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito pubblica dal 2012. È la prosecuzione, e l’ampliamento, di un progetto che cominciò a prendere corpo fin dal 1982, quando l’ingegnere Giuseppe De Vito fondò, e poi diresse per trent’anni, una miscellanea di studi con periodicità annuale, dal titolo Ricerche sul ’600 napoletano, destinata a ospitare i lavori scientifici dei più affermati specialisti internazionali, così come di tanti giovani e di ricercatori indipendenti. In questi decenni, con la sua cadenza fissa, la pubblicazione di Ricerche ha concorso significativamente ad accrescere la conoscenza dell’arte del Seicento a Napoli e nel Meridione. Questa volta si è scelto di costruire un numero doppio di particolare consistenza con una parte iniziale specificatamente dedicata alla figura di De Vito, alla quale segue la consueta sezione ‘saggi e documenti’, ricca di contributi. […] si è voluto che esso raccogliesse in prevalenza articoli di giovani studiosi, alcuni dei quali per la prima volta presenti sulle pagine di Ricerche; che vi fossero trattati argomenti afferenti a varie discipline artistiche – dalla pittura, all’architettura, alle arti applicate – e relativi all’intero arco cronologico dal Quattrocento all’Ottocento. Inoltre, come avvenuto negli ultimi anni, si sono voluti ospitare i risultati di studi legati ad attività scientifiche promosse dalla Fondazione come borse di studio, partecipazioni a progetti di ricerca, mostre o convegni. Questi risultati consolidano il legame strettissimo tra le attività promosse dalla Fondazione e il percorso di collezionista e studioso di De Vito, del quale l’istituzione e il periodico rappresentano la sintesi più alta e il punto di partenza per ogni successivo sviluppo.
Oculus Spei
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 80
Oculus-Spei di Annalaura di Luggo, installazione multimediale immersiva presentata per la prima volta al Pantheon di Roma per poi essere collocata al Museo de’ Medici a Firenze e infine nella Cappella della Sindone a Torino, presenta molti punti di contatto con il gusto estetico della cultura Seicentesca. Realizzata attraverso una tecnologia avanzata che consente allo spettatore di “entrare” nell’opera, l’installazione invita a vivere un viaggio interiore influenzato da emotività personali e guidato da gesti simbolici, immagini suggestive e da una luce evocativa. Il confronto tra Oculus-Spei e l’arte barocca si concretizza nel momento in cui l’installazione è stata posta proprio in uno degli ambienti più rappresentativi della cultura Seicentesca: la Cappella della Sindone, spazio nato dall’estro creativo dell’architetto Guarino Guarini. Qui è emerso un dialogo sorprendente, a tratti inaspettato perché la spettacolarità teatrale, la tensione dinamica tra luce e ombra e l’impianto architettonico fortemente emozionale e spirituale della Cappella ha trovato perfetta aderenza con il lavoro dell’artista campana.
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Volume Vol. 19-20
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 208
“Ancora una volta Zeusi presta attenzione a un binomio cruciale – com’è in un suo consueto schema – Materia e Memoria, reso indimenticabile da un famoso testo di Henri Bergson […] E lì dentro in quelle pagine: la necessità della materia; la durata della coscienza; la memoria del corpo come accumulo di ricordi; la memoria pura in quanto spirito e, dunque, metafisica; l’immagine come esperienza del mondo nella sua immediatezza e purezza. Scegliendo questo tema siamo dunque conficcati, non senza spargere sangue e patire lacerazioni, nel cuore delle arti e, in fondo, di alcune tra le nostre stesse dinamiche esistenziali. Benché Zeusi non faccia quasi mai recensioni, in questo doppio numero dà conto della Biennale di Venezia, anche considerando l’importanza dell’evento. Poi ragiona sull’arte italiana del Novecento, su alcune delle dinamiche che interessano quella vasta, fertile terra che da Umberto Boccioni arriva a Giorgio de Chirico, Antonio Donghi e Alberto Burri. Intercetta l’avido sguardo di fotografi eccezionali come Brassaï e Jeff Wall; l’astrazione – oggi attualissima – tutta gesti e segni di Carla Accardi e Willem de Kooning; gli immobili silenzi claustrali di Vilhelm Hammershøi agli antipodi della vocazione al viaggio di Francesco Clemente; le opere dolenti e magnifiche di artisti che di memorie se ne intendevano, soffrendone, come Edvard Munch, mentre immensi scultori, pur tanto diversi tra loro, come il giustamente celebre Henry Moore e l’ingiustamente dimenticato Girolamo Ciulla qui di nuovo ricordano che tutto può essere placato e protetto dentro uno scrigno, una forma inviolabile”. [dall’editoriale di Marco Di Capua]
Isola Isca. Storia e archeologia. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 168
Isca o – come ancora la chiamano i vecchi pescatori – Lisca è un frammento di paesaggio incastonato tra la costa sorrentina e il mare profondo, dove natura, storia e memoria si sovrappongono in un continuo rimando di significati e dove il tempo sembra aver assunto un’altra forma. La pietra, il mare, le grotte, i ninfei raccontano vicende antiche e recenti con la stessa voce — quella del vento che attraversa gli anfratti e accarezza le rovine, quella del mare che “sta facenno ’o mare”, come scrisse Eduardo De Filippo. Per decenni rifugio creativo di Eduardo, che nell’isola trovò il silenzio mediterraneo necessario alla scrittura, Isca è un sito archeologico di valore straordinario, oltre che un biotopo prezioso, parte integrante dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella”, luogo di nidificazione di specie rare e osservatorio privilegiato sulla biodiversità. Riconosciuta nel 2022 sito di interesse culturale dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, è oggi al centro di un accordo per la valorizzazione e fruizione tra Istituzioni pubbliche, fondazioni e proprietà privata: un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, orientato alla conservazione attiva e alla fruizione regolata e sostenibile.
I figurini teatrali della Collezione Pagliara
Pierluigi Leone De Castris, Francesca De Ruvo, Alessandra Monica Mazzaro
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 336
Testimoni della grande stagione del melodramma europeo, i figurini teatrali della collezione Pagliara costituiscono una vetrina ideale dei costumi che, indossati da ballerini e artisti di canto, animarono le musiche di compositori come Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti e Saverio Mercadante, e abitarono gli spazi ideati da scenografi quali Antonio Niccolini, Pasquale Canna e Pietro Venier, sulle scene ottocentesche del Real Teatro di San Carlo, del Real Teatro del Fondo (oggi Mercadante) e di alcuni dei più importanti teatri italiani ed europei. Ispirati alla storia, alla letteratura, al mito o frutto di pura invenzione, questi disegni, rifiniti a grafite o a china, colorati a tempera o ad acquerello, delineano i principali filoni tematici del melodramma ottocentesco, consentendo un viaggio lungo quasi un secolo nel panorama musicale e teatrale europeo che proprio a Napoli, e in particolare al San Carlo, trovò uno dei suoi momenti più alti. Il prezioso materiale grafico proviene dalla raccolta di oltre 1.280 costumi teatrali appartenuta a Carlo Guillaume, impresario dei Reali teatri di Napoli nella seconda metà del XIX secolo, acquisita nel 1896 da Rocco Pagliara. La meticolosa catalogazione del materiale, con l’aiuto di musicologi ed esperti di storia della scenografia e del costume, ha permesso inoltre di ricostruire o identificare spettacoli dei quali nelle fonti documentarie si erano perse le tracce. [dal saggio di Francesca De Ruvo e Alessandra Monica Mazzaro, curatrici della mostra]
Ezio De Felice. Oltre l’architetto
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 48
In occasione della donazione al museo Novecento a Castel Sant’Elmo dell’opera di Ezio De Felice Senza titolo (1948), la Fondazione De Felice, in collaborazione con la Direzione Generale Musei, la Direzione regionale Musei nazionali Campania e i Musei nazionali del Vomero ha organizzato nella chiesa di Sant’Erasmo a Castel Sant’Elmo una mostra per rendere omaggio a Ezio De Felice, architetto e docente universitario, protagonista in materia di restauro e museografia, cultore poliedrico di sperimentazioni complementari, dalla pittura, alla scultura, alla poesia. A cura di Claudia Borrelli, Antonietta Manco e Roberto Fedele, con i contributi critici di Claudia Borrelli, Roberto Fedele e Angela Tecce, il catalogo restituisce un inquadramento storico-critico e biografico della produzione artistica di una figura seminale della cultura a Napoli del secondo dopoguerra.
Il museo della Fondazione Pagliara. Storia di una raccolta d'arte dalla «tradizione» alle tecnologie digitali
Stefano De Mieri
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
Rocco Edoardo Pagliara è stato una personalità di primo piano nella Napoli di fine ’800 e inizi ’900, poeta, giornalista, traduttore, critico musicale raffinato che ha lasciato il segno sulla storia del Conservatorio di San Pietro a Majella. Fu amico di personalità di spicco, quali Giuseppe Martucci, Giacomo Puccini, Vittorio Pica e Salvatore Di Giacomo, e di molti tra i maggiori artisti attivi nella ex capitale borbonica, da Belliazzi a Jerace, da Franceschi a Dalbono, da Migliaro a Scoppetta. La consuetudine con il mondo artistico partenopeo, attestata in queste pagine da numerose lettere inedite o poco note, emerge con chiarezza dalla sua attività di recensore di mostre d’arte, una produzione giornalistica e ‘critica’ quasi del tutto dimenticata, particolarmente utile per la comprensione di aspetti cruciali del collezionismo di Pagliara. La sua eredità materiale è custodita oggi in due sedi prestigiose, l’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte in Palazzo Venezia a Roma, dove nel 1922 confluì la ricchissima biblioteca personale, e l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, che conserva una parte consistente delle sue collezioni d’arte, dipinti, sculture, tessuti, vetri, porcellane e molti altri esempi di arti decorative, disegni e, soprattutto, la ricca collezione di stampe. Dispersa in misura consistente con le vendite successive alla morte del collezionista (1914), nel 1947 la raccolta venne legata dalla sorella di Rocco, Maria Antonietta, prima rettrice del Magistero, alla Fondazione Pagliara, una delle articolazioni istituzionali del Suor Orsola Benincasa.
La fortuna della Colonna. Il racconto di un simbolo-The fortune of the Column. The story of a symbol. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 280
«Come dimostrano i contributi degli autori, sono ancora molti gli studi e le ricerche che continuano ad ampliare la conoscenza della Colonna, soprattutto nella sua fase post-antica. Al fine di proseguire su questa strada, il Parco archeologico del Colosseo – sin da quando la Colonna è divenuta parte del suo patrimonio – ha avviato numerose iniziative scientifiche di approfondimento, congiunte con enti di ricerca e accademie nazionali, ma anche con le istituzioni straniere, tra tutte l'Ambasciata di Romania in Italia e il Museo nazionale di storia della Romania di Bucarest. La Colonna domina il paesaggio di Roma e dell'area archeologica centrale continuando a esercitare il suo fascino e suscitare stupore. La sua funzione simbolica ha superato i confini temporali dell'Impero Romano arrivando fino alle corti europee, come modello di potere politico, laico e religioso. E nell'anno del Giubileo del Signore 2025 il popolo romeno, il cui rapporto di amicizia è stato suggellato negli ultimi anni con la condivisione di incontri, conferenze, mostre ed esposizioni, ha voluto destinare proprio alla statua di bronzo dorato di San Pietro sulla sommità della Colonna un finanziamento per il suo restauro» (dalla presentazione di Alfonsina Russo)
Francesco Laurana
Pierluigi Leone De Castris
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 376
Il titolo di questa monografia su Francesco Laurana potrebbe a tutti gli effetti essere - parafrasando quello di un celebre libro di Ferdinando Bologna - Napoli e le rotte mediterranee della scultura, da Alfonso il Magnanimo a Ferdinando il Cattolico. La figura dello zaratino Laurana rappresenta infatti una sorta di antidoto al rischio ricorrente di leggere gli sviluppi della scultura nella Napoli aragonese dentro lo schema di una progressiva anche se faticosa adesione alle conquiste del Rinascimento toscano e centro-italiano. Le sue opere e i suoi spostamenti tracciano piuttosto un itinerario fisico e culturale tutto mediterraneo, che collega la sua formazione e le sue origini "adriatiche", tra Zara, Venezia e Ragusa, alla sua crescita e maturazione nel Meridione aragonese, poi nella Provenza angioina, nella Sicilia anch'essa aragonese, e di nuovo a Napoli e in Provenza, pur senza mai trascurare il confronto con le esperienze centroitaliane e il contatto con l' Urbino dei Montefeltro, di Luciano Laurana e di Piero della Francesca. Un viaggio magistrale, profondo nella scultura del Rinascimento mediterraneo della Corte di Aragona, tra Napoli, Sicilia, Adriatico, Provenza Angioina, Urbino dei Montefeltro, oltre i confini del modello toscano