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Libri di Valerio Mori

Movimento e opposizione. Charta 77 e l'interpretazione fenomenologica dei diritti umani

Movimento e opposizione. Charta 77 e l'interpretazione fenomenologica dei diritti umani

Valerio Mori

Libro: Libro in brossura

editore: Nuova Cultura

anno edizione: 2022

pagine: 206

Charta 77, il movimento per i diritti umani, fondato da Václav Havel, Jiří Hájek e Jan Patočka, che fu attivo in Cecoslovacchia dal 1977 sino alla Rivoluzione di velluto (1989), rappresenta certamente un capitolo rilevante della vicenda storica del progresso dei diritti umani, ma in modo ancor più essenziale vi contribuisce sul piano della riflessione filosofica. In particolare: l'originale prospettiva assunta da Charta 77 (principalmente da Havel e Patočka) ha le sue radici in un confronto - consapevole e tematizzato - fra le posizioni di Husserl e di Heidegger. Il «dissidio» del 1927 viene dunque ripensato per elaborare una proposta che si può definire ontofenomenologica, una filosofia dei diritti umani che si presenta programmaticamente antimetafisica, diretta a "suturare" la scissione cartesiana, attraverso la valorizzazione dell'elemento della corporeità (Leib) e del movimento (metabolé, entelechia). I diritti umani vengono così, per un verso, concepiti come apriori antropologici (i diritti fondamentali, alcuni diritti economici, "figli" della necessità imperativa e irriflessa di accogliere e preservare la vita) e per altro verso come un orizzonte sempre storicamente vincolato (i diritti civili e politici, "figli" della paideia civile, dell'epoché radicale, della vigilanza morale sulla libera ricerca del senso e delle possibilità che la permettono) e perciò mai interamente posseduto, sempre soggetto a possibili "cadute" e sempre aperto a nuovi sviluppi.
26,00

Mondo naturale e «regnum hominis». Bacone, Patocka e il ripensamento fenomenologico del «politico»

Valerio Mori

Libro: Copertina morbida

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2018

pagine: 208

La fenomenologia ha più volte cercato di "pensare" il "politico", sia tentando di porre in dialogo Marx con Husserl, sia indugiando nella ricerca del "trascendentale": in ultimo una astratta e impolitica "terza persona". Il ritorno alle "cose stesse", specie se sono cose "politiche" dell'epoca della tecnica e dell'"individuo comune anonimo statistico" (Capograssi) non può che essere sguardo rivolto al "fenomeno uomo" nella sua incarnata concretezza: l'"uomo che vive la sua vita" nel "mondo naturale" della indigenza, del lavoro e della mortalità (Anders, Patocka) e non già nella Doppelwelt o nel pathos vuoto delle formule matematiche (Husserl). Il fenomenologo "eretico" Patocka, perciò, dirige tutta la sua attenzione al "regnum hominis" di Bacone: una metafisica della "trasformazione" della res e dell'uomo, nell'utopia di vincere la morte e azzerare il conflitto attraverso la tecnica: ed è proprio nel "sogno baconiano" che si sono materializzati - questa la diagnosi patockiana - tutti gli orrori "sovraliminali" del "secolo più di tutti della guerra e della morte".
20,00 19,00

Europa e post-Europa

Europa e post-Europa

Jan Patocka

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2018

pagine: 205

Jan Patocka ha lungamente agitato, in un fitto dialogo con Husserl ed Heidegger, il tema della finis Europae, nel tentativo di liberare la questione del declino europeo assumendola al netto da precomprensioni tanto storicistiche che sociologistiche. “Europa e post-Europa” rappresenta la sua ultima e più densa riflessione filosofico-politica. Lo scritto, originariamente redatto in lingua tedesca, viene qui per la prima volta presentato in un'edizione fedele al testo dattiloscritto e annotato di pugno dall'autore. A completare l'opera la “Conferenza di Varna” sul Pericolo della tecnicizzazione della scienza in Husserl e l'essenza della tecnica in Heidegger, proposta in tutte le sue varianti, che offre una chiave di comprensione dell'«eone planetario» ed indica – attraverso il recupero della tradizione socratico-platonica – una via per affrontare l'età post-europea, con i «suoi principali problemi spirituali».
20,00

Le dimensioni della politica. Strumenti di analisi storico-concettuale. Volume Vol. 1
12,00

Diritto naturale, sapienza morale, teologia politica nelle Leggi di Platone

Diritto naturale, sapienza morale, teologia politica nelle Leggi di Platone

Valerio Mori

Libro

editore: Nuova Cultura

anno edizione: 2021

pagine: 360

Le Leggi di Platone, negli ultimi dieci anni, hanno guadagnato crescente interesse. La presente seconda edizione, rivista, aggiornata, ampliata di un mio precedente lavoro dedicato all'ultima opera di Platone prende le mosse dalla riconsiderazione, alla luce sia della recente e significativa bibliografia nel frattempo maturata, sia di studi da me condotti, di alcune delle tesi che avevo già avanzato. Le Leggi, lungi dal rappresentare la "ritrattazione" della Repubblica, sul piano della filosofia politica, ne costituiscono piuttosto il coerente ripensamento, conseguente alla messa in questione della teoria delle idee, cui si sostituiscono i "principi" - nelle Leggi, per la prima volta nel pensiero filosofico occidentale, «assiomi». Ciò che permane, allora, quale tratto fondativo non solo della filosofia politica di Platone nella sua interezza, ma della tradizione filosofico-politica di ispirazione platonica, non è la «ideo-crazia», ma la "scoperta" e valorizzazione dell'elemento agenziale - la psyche - quale centro della vita etica e politica dell'uomo. Su questa base si può dunque aprire un rinnovato confronto con il "Platone politico" valorizzando quest'ultimo elemento, anche in chiave di filosofia del dissenso (Patocka), anziché indulgere storicisticamente - come Popper e Arendt - sulla problematica degli istituti politologici proposti da Platone.
37,00

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