Libri di Alberto Cavaglion
Asilo israelitico di Cuneo. Con il Sefer Mevò ha-Limud di Abraham B. Tolosa (1858)
Alberto Cavaglion
Libro: Copertina morbida
editore: Belforte Salomone
anno edizione: 2015
pagine: 226
Guarire dalla cura. Italo Svevo e i medici
Riccardo Cepach, Alberto Cavaglion, Laura Nay
Libro: Copertina morbida
editore: Servizio Bibliotecario Urbano
anno edizione: 2008
pagine: 224
Chirurghi, elettrofisiologi, omeopati, naturopati, flebotomi, docenti illustri e semplici medici condotti, acconciaossa, ciarlatani, praticoni d'ogni sorta, apprendisti stregoni. Padri nobili e ignobili delle terapie e delle pratiche igieniche che oggi ancora seguiamo e pratichiamo. I medici che affollano le pagine di Svevo raramente sono visti con benevolenza, ma costituiscono una presenza ossessiva e centrale nella sua opera. Sono i rappresentanti bistrattati di una scienza che "non guarisce mai" e, alla fine, fa sempre fiasco. Ma tutta l'opera di Svevo e la sua stessa vita - come la nostra - ruota intorno alla loro indaffarata presenza. In attesa di "guarire dalla cura". Testi di Alberto Cavaglion, Laura Nay, Anna Maria Accerboni Pavanello, Riccardo Cepach, Erik Schneider
Dal buio del sottosuolo. Poesia e lager
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 160
In una lettera a Umberto Saba del 1949 Primo Levi scriveva tutta la sua ammirazione per il poeta triestino, di cui aveva appena letto le Scorciatoie e raccontini, ritrovandovi, scrive, "molto del mio mondo, non del Lager, voglio dire; meglio, non solo del Lager". E sul finire della lettera aggiungeva: "Ma tutto questo mi ha toccato meno di quel Suo coraggio, di quella Sua avidità vigile di nulla lasciare inesplorato, di tutto sollevare dal buio del sottosuolo alla luce della consapevolezza". Sollevare la memoria del Lager dal "buio del sottosuolo" è il compito che si prefiggono Saba, Levi e molti autori europei che nel secondo dopoguerra hanno scritto poesie sul Lager: Vittorio Sereni, Paul Celan, Jean Cayrol, Charlotte Delbo, Robert Desnos. Sempre Levi dirà in una famosa intervista che "dopo Auschwitz non si può fare poesia se non su Auschwitz". Questo volume, che raccoglie gli atti di un Convegno svoltosi a Torino nel gennaio 2005, intende per la prima volta mettere a confronto diverse tradizioni letterarie - francesi, italiane, tedesche, israeliane -, stabilendo un vincolo forte fra coloro che credono alla necessità della poesia nella società contemporanea.
Notizie su Argon. Gli antenati di Primo Levi da Francesco Petrarca a Cesare Lombroso
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: Instar Libri
anno edizione: 2006
pagine: 149
"Argon" è il titolo del racconto più famoso del Sistema periodico. Contiene un affettuoso ritratto degli antenati di Primo Levi: figure bizzarre, comiche, generose nella loro ossessività maniacale. Ma dell'universo culturale, della storia politica e sociale dei cittadini di Argon sappiamo poco. Il libro di Cavaglion ci aiuta a scoprire lo sfondo di un racconto famoso, ma anche a svelare una realtà nascosta. Il saggio ripercorre, da un'inusuale prospettiva, la storia dell'ebraismo in Piemonte partendo dalle origini quattrocentesche quando ad Avignone, insieme a Petrarca, gli antenati di Levi vivevano alla corte pontificia - fino ad arrivare all'emancipazione con lo Statuto Albertino. Alla trattazione cronologica il libro aggiunge, nella seconda parte, una descrizione delle peculiarità religiose (il rito Appam) e i ritratti di alcuni protagonisti: Isacco Artom, Benvenuto Terracini, David Levi, Claudio Treves. L'opera esamina infine alcune delle migliori pagine letterarie che a questo mondo si sono ispirate: di Primo Levi, naturalmente, ma anche di Umberto Saba, Augusto Monti, Arturo Carlo Jemolo, Natalia Ginzburg.
Il senso dell'arca. Ebrei senza saperlo: nuove riflessioni
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: L'Ancora del Mediterraneo
anno edizione: 2006
pagine: VII-196
Due sono i nuclei tematici centrali. Il primo è la politica della memoria in Italia dal 1945 a oggi. Il secondo, la questione della libertà religiosa, inserita nel contesto della storia della cultura italiana fra Otto e Novecento. A fare da "guida" teorica è Primo Levi, la cui opera continua a svolgere il ruolo di filo conduttore dell'intera trattazione. Proprio a Primo Levi viene così dedicata l'intera prima parte. La seconda parte è invece dedicata agli "ebrei modernizzanti", di cui si ripercorre l'avventurosa storia nell'Italia del Novecento con riferimento a nuovi testi e nuove ipotesi interpretative.
Insegnamenti. Dal «Canzoniere sacro»
Jehudah Halevi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Leone Verde
anno edizione: 2000
pagine: 64
Una scelta dal Canzoniere sacro di Halevi (1075-1141); i componimenti più didascalici, le massime, i proverbi, gli insegnamenti. Un classico della cultura ebraica.
Per via invisibile
Alberto Cavaglion
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 112
Un padre, una madre, due figli: una qualunque famiglia della buona borghesia torinese, ma ebrei e antifascisti. La persecuzione politica e razziale del fascismo si abbatte su questa famiglia, la disperde e infine la decima: il padre morirà deportato in un campo di sterminio, un figlio nella lotta partigiana, e sarà medaglia d'oro. La vicenda della famiglia Diena è raccontata da Alberto Cavaglion a partire dalla corrispondenza che i quattro protagonisti continuarono a scambiarsi fino all'ultimo (dal carcere, dalla macchia, persino dal campo di concentramento di Bolzano) in un'ostinata volontà di mantenersi uniti nella dispersione, di riannodare "per via invisibile" il dialogo e gli affetti.
Felice Momigliano (1866-1924). Una biografia
Alberto Cavaglion
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1988
La Resistenza spiegata a mia figlia
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 144
La Resistenza è stata la dimostrazione del meglio di cui gli italiani fossero capaci: un'assunzione di responsabilità, una volontà di riscatto che non riguarda solo la storia del fascismo e della partecipazione italiana alla Seconda guerra mondiale. Si affrontano qui alcuni problemi controversi della storia della Resistenza senza cedere alla sacralità o alla strumentalizzazione politica: si ricostruisce infatti una narrazione anti-eroica, senza aggettivi, ma ricca di colori. L'obiettivo è cercare una via d'uscita alternativa alla ricostruzione spesso rancorosa degli eventi. Non una storia di fatti sanguinosi, di efferatezze, di morti e di corpi violati, ma un tentativo di individuare le motivazioni profonde di un periodo di grandi speranze e di crescita collettiva. E di cogliere le ragioni di una storia, ma anche le ragioni della vita. Un libro per le giovani generazioni che cerca di dare risposte esaurienti a quesiti difficili e spesso trascurati.
Gli ebrei nell'Italia unita
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2015
pagine: 85
All'interno di un pur saldo, ma non rigido ordine cronologico non mancano in questa bibliografia percorsi stravaganti. In primo luogo ai libri di storia s'è affiancata una sezione dove si offrono suggerimenti che rinviano alle memorie, ai diari, ma anche al mondo della letteratura. Due o più libri sono talvolta legati insieme da un vincolo di assonanze, nascoste ma non troppo. Dall'antichità fino ai giorni nostri, senza interruzione di continuità nel caso di Roma, gli ebrei italiani, soprattutto negli ultimi due secoli, sono stati protagonisti di uno forzo immenso: far parte di quella continuità. Il capitolo dedicato alle città e alla questione del paesaggio nasconde l'idea "forte", su cui si regge l'impianto generale. Che non sia esistita "una" storia degli ebrei nell'Italia unita, ma sia più corretto parlare di una coralità di voci, è cosa nota.
Verso la terra promessa. Scrittori italiani a Gerusalemme da Matilde Serao a Pier Paolo Pasolini
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2016
pagine: 133
Il libro affronta il tema del viaggio a Gerusalemme nella cultura letteraria italiana del Novecento. Nel periodo preso in esame (dal tramonto della dominazione ottomana al 1967), Gerusalemme è di gran lunga la città più temuta e perciò la meno raccontata dagli scrittori-viaggiatori. Il volume indaga le ragioni per cui la paura ha indotto molti a disputare su Gerusalemme senza esserci mai andati. La tragedia del Medio Oriente viene quindi affrontata inseguendo le forme, i modi e i tempi attraverso cui alcuni protagonisti della letteratura italiana - tra questi Ungaretti. Buzzati, Montale, Flaiano, Silone, Moravia, Meneghello - hanno saputo vincere la paura e si sono messi in movimento, con il piroscafo e con la penna. Matilde Serao, Angelo De Gubernatis, Orio Vergani erano stati i loro illustri precursori. La ricerca nasce dalla convinzione che la letteratura sappia sempre offrire un'angolatura alternativa alla storia e, quindi, proporre una scansione degli eventi diversa da quella della politica internazionale.
Nella notte straniera
Alberto Cavaglion
Libro: Libro in brossura
editore: Fusta Editore
anno edizione: 2025
pagine: 240
Tra il 1939 e il 1943 il susseguirsi di tragici eventi in Europa favorì il convergere lungo l'arco alpino occidentale di una cospicua quantità di ebrei in fuga dalle persecuzioni. Le leggi razziali in Italia, lo scoppio della seconda guerra mondiale e la conseguente invasione della Francia meridionale da parte degli italiani, poi la conquista di Parigi da parte dei tedeschi formularono una sorta di fatale legge di gravità, capace di attrarre decine e decine di famiglie: donne, anziani e bambini, che ripararono prima lungo la costa che unisce la Riviera di Ponente e la Costa Azzurra (si pensi a Walter Benjamin o Arthur Koestler), poi lungo il versante francese delle montagne che salgono dalla valle della Vésubie su fino all'Alta Savoia. La maggior parte di loro erano “stranieri”, giunti in Italia dopo il 1933, o fuggiti da Parigi invasa dalle SS. Polacchi, russi, ungheresi, austriaci. Tra Nizza e St Martin vissero un periodo di relativa tranquillità, che di poco precede la fuga attraverso i valichi alpini al seguito di una armata in rotta, l'incerto domani in un'Italia occupata dai nazisti. Per una parte di loro l'arrivo in Italia volle dire prima l'internamento nel campo di Borgo S. Dalmazzo, poi la deportazione ad Auschwitz. Per i sopravvissuti le valli cuneesi furono terra d'asilo fino alla Liberazione. Una vicenda di grande intensità emotiva, ma un problema non semplice da spiegare per gli storici. Come sciogliere infatti la contraddizione di un paese come l'Italia, che s'era dato una legislazione razziale feroce, ma alla ferocia rinuncia quando si trova a convivere con le strategie di sterminio dell'alleato e un regime come quello collaborazionista di Vichy?

