Libri di Anna Carocci
L'arte del filologo
Pasquale Stoppelli
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 165
Il piacere di un testo è percepito nella sua pienezza solo cogliendo i fili che lo legano ad altri testi, alla cultura della sua epoca, alla tradizione da cui deriva: in sostanza, se lo si legge con disposizione filologica, cioè storica, non impressionistica. I saggi raccolti nel volume si confrontano con questi temi, riferiti a vari aspetti del lavoro filologico: le differenze fra tradizioni manoscritte e tradizioni a stampa, i problemi teorici e pratici dell’edizione, il rapporto della letteratura con le tecnologie informatiche, l’importanza di una didattica filologica della letteratura. Gli autori di riferimento sono Dante, Machiavelli, Montaigne, Leopardi, Montale e altri. Chiude il volume un pentadecalogo che riassume le caratteristiche essenziali dell’arte del filologo, un vademecum per studenti e giovani studiosi che approcciano il lavoro filologico.
Poesie
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2023
pagine: 832
Cesare Pavese esordisce nel 1936, e lo fa con un libro di versi, Lavorare stanca , dai tratti realistici e narrativi, in netta contrapposizione agli orientamenti poetici all'epoca dominanti. Nonostante il successivo passaggio alla prosa, la poesia accompagnerà Pavese sino alla fine dei suoi giorni, come documenta questa edizione, in cui è raccolta e commentata tutta l'opera in versi pubblicata in vita, insieme a un'ampia selezione di liriche postume. Il volume restituisce il percorso di una scrittura poetica tanto atipica nel Novecento italiano quanto coerente nella sua evoluzione: dall'«immagine-racconto» al realismo simbolico, fino all'approdo alla poetica del mito. In questa traiettoria si inscrivono i temi cari al Pavese poeta, che emergono qui nelle loro diverse declinazioni: il rapporto tra città e campagna, l'adolescenza come stagione privilegiata e insieme snodo esistenziale decisivo, la solitudine come valore e al tempo stesso condizione dolorosamente subita, il rapporto con la donna e il sesso, la capacità della parola poetica di scoprire il fondo mitico della vita.
La bella estate
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2022
pagine: 752
Composta nell'arco di quasi un decennio e insignita del Premio Strega nel 1950, "La bella estate" è una raccolta di tre romanzi brevi che include, oltre al libro che dà il titolo all'opera, anche Il diavolo sulle colline e Tra donne sole. Non accomunati da un medesimo soggetto, e anzi autonomi al punto da essere stati a lungo proposti in volumi separati, i tre racconti tuttavia danno forma a un organismo unitario, in cui la città di Torino, continuamente evocata nei portici e nei caffè, negli atelier e negli studi d'artista, fa da sfondo alle vicende di Ginia e Amelia, di Gabriella e Poli, di Clelia e Rosetta – figure indimenticabili in cui turbinosamente convivono il desiderio e insieme l'esausta stanchezza di vivere. In un mondo in cui la conoscenza è portatrice di sofferenza, e la festa – la «bella estate» – non rappresenta, in fondo, altro che l'innocenza perduta e rimpianta, i personaggi di Pavese appaiono attoniti al cospetto del proprio corpo nudo, inermi di fronte all'esperienza sempre dolorosa dell'amore, soli nella ricerca della propria identità.
Stile d'autore. Forme e funzioni del Mambriano
Anna Carocci
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2021
pagine: 280
Il Mambriano del Cieco da Ferrara è il più felice risultato della letteratura cavalleresca del Quattro-Cinquecento dopo i capolavori di Ariosto, Boiardo e Pulci. È un poema capace di una caratterizzazione innovativa di personaggi tradizionalissimi come Orlando, Rinaldo e Bradamante, di una gestione originale della trama e dei meccanismi narrativi, e con un sistema ideologico del tutto sui generis nel panorama cavalleresco coevo. Eppure, al di là di una cerchia piuttosto ristretta di studiosi, è ancora poco conosciuto e spesso anche sottovalutato. Il libro indaga gli aspetti centrali del Mambriano (dal rapporto con la tradizione alla figura del personaggio-autore) e le pietre di volta della narrazione cavalleresca (l'ottava, la rima, il lessico), in modo da portare alla luce lo stile d'autore del Cieco da Ferrara e le peculiarità del suo poema.
Il poema che cammina. La letteratura cavalleresca nell'opera dei pupi
Anna Carocci
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2019
pagine: 258
Il libro si basa su una ricerca di prima mano sulle edizioni cavalleresche popolari pubblicate in Sicilia tra Otto e Novecento, sui copioni scritti dai pupari a Palermo, Catania, Messina e in Puglia, e sulle testimonianze dirette degli stessi pupari, in un percorso che dalla metà dell’Ottocento arriva fino ai nostri giorni.
La lezione di Boiardo. Il poema cavalleresco dopo «L'inamoramento de Orlando» (1483-1521)
Anna Carocci
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2018
pagine: 632
«Non si odono altri canti». Leonardo Giustinian nella Venezia del Quattrocento. Con l'edizione delle canzonette secondo il ms. Marciano It. IX486
Anna Carocci
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2014
pagine: 276
Leonardo Giustinian è una figura emblematica e allo stesso tempo peculiare del Quattrocento veneziano. Appartiene alla classe dirigente, ma si dedica con passione agli studi umanistici. È un uomo politico di primo piano, ma anche uno dei pionieri dello studio del greco. È un nobile patrizio e un uomo di cultura, ma compone poesie "popolari" per musica, e le canta, accompagnandosi con uno strumento a corde, lungo i canali di Venezia. Le sue poesie parlano di amore. Si tratta di un repertorio insieme delicato e sensuale, accorato e divertente, che, durante e dopo la vita dell'autore, ha riscosso un enorme successo presso il pubblico sia colto sia popolare: per le strade e alle feste pubbliche e private "non si odono altri canti". Proprio il successo delle poesie ne ha complicato la tradizione testuale, ponendo ostacoli forse insormontabili sulla strada di un'edizione critica completa: oltre che crocevia di una serie di problematiche culturali, Giustinian è quindi anche una "bestia nera" per la filologia.