Libri di Anna Marson
Sguardi sul paesaggio. Tra memoria e azione
Anna Marson, Antonella Tarpino
Libro
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2025
pagine: 102
Territori del Triveneto. Verso un approccio integrato al progetto
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 272
Il Triveneto è stato ed è tuttora un territorio di frontiera per l'innovazione orientata al prodotto e ai processi di produzione. Oggi questa sua capacità innovativa potrebbe essere indirizzata a migliorare la qualità del territorio e della vita che su di esso si svolge, adottando un approccio integrato al progetto. Il volume compone a tal fine un quadro di riferimento tra analisi, scenari e proposte per affrontare diverse questioni di trasformazione, manutenzione e cura del territorio, dell'ambiente costruito, del patrimonio e del paesaggio, integrando attori, obiettivi, strategie e azioni. La raccolta dei contributi mette in relazione diversi punti di vista, maturati tanto nell'ambito della ricerca accademica, quanto nel campo di attività istituzionali, di comunità o di committenza pubblica. In un'ottica di processualità integrativa, l'indagine esplora sia il piano della conoscenza che quello dell'immaginazione progettuale. Le diverse trattazioni promuovono confronti e interazioni tra specifiche domande e problematiche di progetto, che emergono dalla complessità dei territori in termini di condizioni e stratificazioni ambientali, storico-culturali, socioeconomiche e insediative, in rapporto alle pratiche dell'abitare, del produrre, del coltivare, dell'esplorare e del curare.
Urbanistica e pianificazione nella prospettiva territorialista
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 187
Questo volume ricostruisce l'apporto degli urbanisti e dei pianificatori all'elaborazione di una scienza multidisciplinare del territorio, proponendo allo stesso tempo uno specifico contributo disciplinare al rinnovamento dell'urbanistica e della pianificazione. I limiti dell'urbanistica e della pianificazione di matrice funzionali-sta sono particolarmente evidenti nella scarsa qualità delle urbanizzazioni contemporanee. Affrontare i rilevanti cambiamenti ambientali, sociali ed economici che interessano i nostri territori richiede un diverso approccio, in grado di rinnovare l'intuizione olivettiana della preminenza del «principio territoriale» su quello funzionale, e di trattare i temi dell'identità, del patrimonio e del progetto di territorio come produzione collettiva. La «scuola territorialista» italiana, confluita nella Società dei Territorialisti/e, ha sviluppato questi passaggi metodologici e operativi trattando ogni luogo come esito di una relazione co-evolutiva di lunga durata fra insediamento umano e ambiente, da assumere quale base patrimoniale per il progetto. Il volume delinea le tappe di conoscenza e azione imprescindibili per poter contribuire alla costruzione di alternative ai processi negativi in atto. Questo percorso si articola in una serie di saggi il cui punto di forza risiede nella peculiarità di intervenire sul tema con una riflessione, sia teorica sia applicata, basata sull'esperienza degli autori consolidata sul campo, al Nord, al Centro e nel Sud Italia. Testi di Ilaria Agostini, Angela Barbanente, Alberto Budoni, Carlo Cellamare, Luciano De Bonis, Alberto Magnaghi, Anna Marson, Daniela Poli, Marco Prusicki, Maddalena Rossi, Claudio Saragosa, Carla Tedesco, Alberto Ziparo.
Vittorio Veneto. Piani e progetti per la città 1878-1995
Anna Marson, Moreno Baccichet, Matteo Basso
Libro: Copertina morbida
editore: Kellermann Editore
anno edizione: 2019
pagine: 221
L'immagine usuale del Veneto negli anni recenti è quella di una regione agricola che improvvisamente, e in modo scomposto, ha scoperto lo sviluppo. Vittorio Veneto rappresenta, da questo punto di vista, un altro Veneto, fuori dai "luoghi comuni" che caratterizzano la narrazione recente. Dai primi progetti per il nuovo centro (Unione) destinato a unire Ceneda e Serravalle, ai piani urbanistici redatti da importanti professionisti e intellettuali che dagli anni '30 alla fine del secolo scorso ne hanno prefigurato e indirizzato gli assetti a venire, le vicende urbanistiche di Vittorio Veneto restituiscono un'immagine diversa e più complessa delle dinamiche, degli attori e delle trasformazioni territoriali intervenute. I contenuti e le vicende dei numerosi piani e progetti che nel corso del XX secolo si sono succeduti nel trasformare la città offrono, oltre a una rappresentazione inedita delle vicende urbanistiche di Vittorio Veneto, spunti di riflessione utili anche per i futuri interventi sulle urbanizzazioni recenti che caratterizzano ampie parti del territorio veneto. Gran parte dei materiali pubblicati, conservati nei diversi archivi comunali, sono inediti. Presentazione di Roberto Tonon.
Riprogettare i territori dell'urbanizzazione diffusa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 204
Negli ultimi decenni, in Italia, con particolare riferimento alle aree di pianura, l'espansione delle città e dei borghi è stata sostituita dal dilagare scomposto di urbanizzazioni diffuse. Mutazioni profonde hanno interessato territori anche assai diversi tra loro: prima la riorganizzazione produttiva postfordista che ha messo al lavoro l'imprenditorialità diffusa, poi una crescita parossistica delle edificazioni proseguita anche mentre la produzione manifatturiera si andava delocalizzando all'estero. L'organizzazione preesistente ne è risultata erosa, frammentata e spesso non più leggibile, senza che le trasformazioni recenti abbiano prodotto nel loro insieme un disegno territoriale riconoscibile. La letteratura che analizza le urbanizzazioni diffuse è ormai molto ricca; ma cosa farne di queste urbanizzazioni che spesso si configurano come stato transitorio, non più campagna ma non ancora città? Come orientarne la trasformazione per produrre territori di maggiore qualità? Questo testo indaga le sfide progettuali attuali e fornisce alcuni strumenti per affrontarle.
Archetipi di territorio
Anna Marson
Libro
editore: Alinea
anno edizione: 2008
pagine: 288
L'urbanistica, disciplina nata per dare risposte razionali alle esigenze di crescita urbana in epoca industriale, fatica a trattare oggi in modo adeguato la perdita di qualità dei luoghi in cui viviamo. La constatazione di una perdita di senso collettivo, per ciò che attiene alle trasformazioni del territorio, alle distruzioni dell'ambiente che esse operano e alle forme prive di identità che esse generano nel territorio post-urbano (sprawl, conurbazioni periferiche, frammenti seriali di funzioni disperse sul territorio), provocando assenza di benessere se non addirittura effetti negativi, è ormai estesa e sempre più spesso percepita anche dai non addetti ai lavori.