Libri di Antonio Di Campli
Debito e spazio. La produzione popolare dell'habitat in Ecuador
Antonio Di Campli, Cecilia Cempini
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 144
Come si abita e si produce spazio attraverso il debito? Quali sono le ricadute del debito nella configurazione dello spazio domestico e nei processi di produzione spaziale a scala architettonica e di prossimità? Una riflessione sul rapporto tra 'debito' e 'spazio' può essere utile a definire un contro-progetto di coesistenza tra differenti ecologie, economie, desideri e immaginari, quale esito della proliferazione di crisi sociali, ecologiche e spaziali che si susseguono ormai da decenni? A partire dal confronto con alcune aree e vicende in Ecuador, è possibile esprimere considerazioni sui caratteri spaziali del debito e sulle articolazioni tra desideri di emancipazione, forme di asservimento e processi di estrazione di valore. Le indagini realizzate hanno combinato la lettura dei processi socio-spaziali con la costruzione di microstorie, un metodo di ricerca che Ginzburg ha chiamato paradigma indiziario. In particolare, questo approccio ha reso leggibili i nessi tra le scelte di individui e gruppi sociali e le dinamiche del mutamento spaziale. L'indebitamento domestico si manifesta in modi espliciti, traducendosi in precisi spazi e assetti urbani.
I deserti non sono vuoti
Samia Henni
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 208
"I Deserti non sono vuoti" si occupa di processi di costruzione e di distruzione che si sono verificati in vari deserti nell'ultimo secolo. Questo libro non offre né una storia degli approcci affettivi e romantici ai deserti, né si occupa dell'analisi di pratiche spaziali, filosofiche o artistiche ad essi connesse. Cerca invece di esaminare e cogliere il senso di politiche e di pratiche coloniali volti al "riempimento" e controllo di territori, spazi e atmosfere del deserto, promosse da stati nazionali, da imprese e da istituzioni moderne. Obiettivo è disvelare politiche di rappresentazione, di estrazione, di migrazione forzata, rendere leggibili, spazialmente, dinamiche della colonialità e della produzione di regimi di razzializzazione.
Ecologie rurali. Pratiche e forme della coesistenza
Antonio Di Campli, Moreno Antonio José Salvador, Chiara Nifosì, Camilla Rondot
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2023
pagine: 92
La ruralità è una condizione al tempo stesso delimitata e sconfinata, attiva e ricettiva, prodotta e produttiva, pacificata e conflittuale. Rendere esplicita la consistenza politica e ontologica del rurale, significa ridefinire i modi attraverso i quali, come architetti e urbanisti, ci confrontiamo con questa particolare dimensione operativa. Il rurale è un luogo spesso concepito come spazio da addomesticare, da proteggere, da sfruttare o da far fruttare: uno spazio subalterno. È tempo allora di politicizzare il nostro pensiero sul rurale, di decoloniarne il senso e il progetto, mettendo in discussione i tanti immaginari e approcci teorici, quasi sempre semplificanti, cioè ossificanti, attraverso cui oggi è pensato. Ciò che si cerca è una tensione cognitiva volta ad individuare e porre in relazione una complessa e spesso opaca varietà di ecologie sociali e spaziali al di fuori di qualsiasi operazione. Decolonizzare il pensiero rurale, significa farlo vibrare costantemente, dal momento che in campagna, più che altrove, il potere è ortopedico.
Abitare l'opacità. Gli spazi rurali di Borgo Mezzanone
Camilla Rondot
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 176
Borgo Mezzanone è un territorio articolato da continue sovrapposizioni. Tra i tracciati regolari della bonifica fascista degli anni trenta, il borgo storico, i campi coltivati, si trova uno degli insediamenti informali più estesi del paese, sicuramente della puglia. Qui l'intensità della presenza dei migranti pone la questione del rapporto tra ruralità, etnicità, conflitto e azione pubblica. Ciò che sostiene corpi, merci, scambi può sembrare privo di qualche forma di ordine, ma non è mai casuale. Genera costellazioni di situazioni ambientali, ecologiche, economiche e sociali specifiche, non semplici da interpretare. Ripensare a questo territorio con un'attitudine progettuale sfida in modo radicale le competenze che possiamo mettere in campo come ricercatori, urbanisti e progettisti. "Abitare l'opacità" apre una discussione nella forma di un testo che raccoglie riflessioni critiche, discorsi, immagini, testimonianze di una forma radicale dell'abitare contemporaneo. Introduzioni di Cristina Bianchetti e Antonio di Campli.
Decoloniare l'urbanistica
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 148
Questo libro è un libro, forse, ottimista che prova a riscrivere alcune narrative che oggi definiscono il discorso progettuale occidentale attraverso nuovi miti rivolti alla costruzione di un futuro compassionevole e di coesistenza. Attraverso un discorso costruito collettivamente, a più tracce, il libro riconcettualizza il progetto urbanistico e architettonico nella sua dimensione intima, relazionale, riparativa, amplificando certe possibilità del pensiero spaziale attraverso strategie che suggeriscono un movimento e un'azione animalesca e straniante. In una situazione instabile, quale quella attuale, tali qualità e dimensioni progettuali possono avviare relazioni migliori tra differenze, tra diversi collettivi, soggetti, immaginari. E, infine, favorire una maggiore solidarietà tra forme di vita. Coesistenza, vale a dire progetto dell'intimità radicale.
Delinking. Lo spazio della coesistenza
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 128
Delinking è un concetto coniato all'interno degli studi economico-sociali e poi ridefinito come dispositivo epistemologico da alcuni esponenti latinoamericani del pensiero sociopolitico decoloniale. Questo termine è qui utilizzato per indicare una torsione progettuale utile ad identificare composizioni e assemblaggi tra differenze spaziali, sociali, ecologiche, articolata attorno ai concetti di 'separazione relazionante' e 'dipendenza' intesi come affetti politici operativi. I caratteri e le possibilità progettuali del delinking vengono messe alla prova attraverso ragionamenti progettuali sulla foresta considerata come il luogo più interessante per la messa alla prova delle nostre ipotesi. La foresta è luogo di conflitti, di interdipendenze e di relazioni parassite. È il luogo dell'intreccio ma soprattutto della divergenza, della dipendenza, dell'opacità. In questa situazione, più che in altri ambienti, si perde la presunzione che tutto sia controllabile.
La differenza amazzonica. Forme ed ecologie della coesistenza
Antonio Di Campli
Libro
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2021
pagine: 200
Instabilità, temporalità, nomadismo, configurazione di 'zone di contatto' spaziali e sociali, resistenza, 'cannibalismo culturale', produzione di rovine. Se analizziamo i caratteri dei principali processi socio-spaziali che caratterizzano l'Amazzonia contemporanea ci rendiamo conto che qui tutto vacilla. Il suolo, lo spazio, le economie, la vita dei soggetti e della collettività. L'Amazzonia è uno spazio definito attraverso una lotta continua tra saperi, desideri, economie, dove ogni trasformazione spaziale si accompagna ad una produzione di rovine. Le riflessioni presentate nel libro provano a confrontarsi con tali condizioni provando a 'tessere' un ragionamento sulle zone di contatto tra saperi, immaginari, pratiche di produzione spaziale. Obiettivo è ragionare attorno al tema della coesistenza fra differenze, mettendo in discussione classificazioni e cartografie tradizionali, così come la nitidezza degli strumenti e dei concetti che urbanisti e architetti utilizzano nelle pratiche di progetto e pianificazione. Con saggi di Ricardo Avella, Maria de los Angeles Cuenca Rosillo, Maria Fernanda León, Maria Fernanda Luzuriaga Torres, Isabel Peñaranda Currie, Euclides da Cunha.
Abitare la differenza. Il turista e il migrante
Antonio Di Campli
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 117
Il turista e il migrante sono figure simbolo della modernità. I loro movimenti sono tra le forze più potenti di trasformazione di città e territorio, come mostrano le migrazioni delle popolazioni "agées" di ceti medi in Sud America o sulle coste del Mediterraneo. Oggi questi movimenti danno luogo a nuovi fenomeni neocoloniali, traendo forza da condizioni inedite. Studiando il caso di un piccolo centro delle Ande ecuadoriane, Vilcabamba, il libro indaga le implicazioni delle dinamiche transnazionali legate alla sovrapposizione tra turismo e migrazione. E individua lì, con l'ausilio di concetti propri della letteratura internazionale, i contorni di una diversa declinazione del progetto urbanistico contemporaneo, altro dalla tradizione europea. La centralità conferita alle forme di migrazione aiuta a mettere a fuoco le modificazioni che lo spazio (urbano, rurale, interno...) subisce quando è attraversato da molteplici frontiere, segnato da conflitti, tensioni e alleanze tra idee, immaginari, individui ed economie. Ovvero da sistemi disgiuntivi nelle pratiche dell'abitare e costruire lo spazio. L'obiettivo principale del libro è indagare il debito concettuale dell'urbanistica nei confronti dei luoghi. Le differenze e le mutazioni interne alla teoria urbanistica non sono unicamente debitrici delle formazioni socio-ambientali, dei dibattiti ideologici, dei campi intellettuali da cui provengono gli urbanisti. I concetti, le idee di spazio, i problemi affondano le loro radici nei poteri immaginativi dei gruppi sociali, dei collettivi che queste stesse teorie si propongono di spiegare. La questione posta da "Abitare la differenza" è dunque epistemologica, e perciò politica.
Postcolonial urbanism. Urban experimentations and territorial researches from the tropics
Libro: Libro rilegato
editore: Aracne
anno edizione: 2018
pagine: 136
Challenging the lettered city. Antagonist forms of urbanism in Latin America
Antonio Di Campli
Libro: Libro in brossura
editore: GOtoECO
anno edizione: 2017
pagine: 96
Challenging the Lettered City è un tentativo di codificazione di un discorso attorno alcune sperimentazioni di progetto e pianificazione urbanistica in America Latina negli anni 2000 in cui è possibile cogliere conflitti e alleanze con alcune narrazioni urbane postcoloniali. Indagando sulle asimmetrie tra la città "letterata" e "illetterata", è possibile rivelare il ruolo centrale che l'architettura assume come sia pratica che come elemento discorsivo nella definizione di nuove strutture di potere.
Il progetto dello spazio turistico. Strategie dell'effimero e del radicamento
Antonio Di Campli, Alessandro Gabbianelli
Libro: Copertina morbida
editore: GOtoECO
anno edizione: 2016
pagine: 168
Il volume restituisce i risultati di una ricerca sul progetto di nuovi spazi del turismo lungo i litorali del medio-Adriatico condotta all'interno del Laboratorio di Progettazione Urbana C che si è tenuto nell'anno accademico 2013-2014 presso la Scuola di Architettura e Design "Eduardo Vittoria" di Ascoli Piceno (UNICAM Università di Camerino). La questione posta al centro del laboratorio è stata l'invenzione di nuovi spazi, servizi e attrezzature ricettive in un contesto, quello del medio-Adriatico, ormai da tempo considerato destinazione turistica in declino. Qui, paradossalmente, il fenomeno turistico, gli stili abitativi, i modi di fruizione del territorio ad esso associati, vengono considerati sempre più importanti nei processi di rigenerazione urbana e delle economie di questi litorali.
Working Through Hiroshima. Arata Isozaki's destructive visions
Antonio Di Campli
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: 99
Le riflessioni presentate in questo volume riguardano un particolare campo d'indagine definito dall'attrito tra processi di modernizzazione e la persistenza di tradizionali forme di produzione spaziale. In Giappone, sostiene Di Campli, alcuni processi di assorbimento della modernità nelle pratiche del progetto architettonico e urbanistico possono essere osservate analizzando alcune opere e sperimentazioni progettuali prodotte da Arata Isozaki negli anni Sessanta.