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Libri di C. Sbarbaro

Le diaboliche

Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2013

pagine: 224

Jules-Amédéé Barbey d'Aurevilly fu dandy, cattolico e legittimista proprio nei tempi in cui questi tre modi di essere potevano a buon diritto dirsi passati di moda. E lo fu con un'intransigenza tale da lasciar dubitare che a sorreggere la sua convinzione partecipasse in misura niente affatto indifferente il piacere di contraddire, di non uniformarsi alle "idées reçues" dei suoi giorni, il che varrebbe forse a spiegare il suo amore per l'eccezionale, la sua tesa e instancabile ricerca del grandioso nel bene come nel male, il continuo e trasparente desiderio di sorprendere, quando non addirittura di "épater" un lettore assunto sempre in una duplice veste di complice e tuttavia di nemico.
9,00 8,55

Tre racconti

Tre racconti

Gustave Flaubert

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2009

pagine: 131

Pubblicati nel 1877, i "Tre racconti" furono scritti mentre il loro autore stava componendo quell'invettiva contro la stupidità umana che è "Bouvard e Pécuchet" e, come dice Camillo Sbarbaro - autore di questa traduzione proposta per la prima volta da Bompiani nel 1945 - "Flaubert riesce tuttavia, e quasi suo malgrado, a creare proprio allora quest'opera, che si offrirà ormai alle nuove generazioni letterarie come la più pura eredità, l'affermazione testamentaria di un autentico credo artistico". L'opera è articolata in tre episodi che costituiscono un autentico trittico narrativo, con una sua cadenza ritmica e armonia nella varietà stilistica. Dapprima la cronaca di un'esistenza semplice, umile e oscura, come è quella della fedele serva di provincia Felicita in "Un cuor semplice" la cui triste parabola è segnata da un amore infelice in giovinezza, dalla devozione verso i figli della padrona, dalla morte di un amato nipote e dall'adorazione di un pappagallo impagliato. Quindi "La leggenda di san Giuliano spedaliere", la cui ispirazione era nata da una vetrata normanna e che mette in scena la vicenda di un uomo che cerca invano di fuggire l'orribile destino di assassino dei genitori per poi divenire simbolo, attraverso le prove del pentimento e dell'espiazione, della vita tragica ed eroica del martire. Infine il racconto di derivazione biblica, trattato come materia storica, della decollazione del Battista concessa dal potente Erode alla feroce Erodiade quale premio per la danza di Salomè.
7,00

Bouvard e Pécuchet

Bouvard e Pécuchet

Gustave Flaubert

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

Quasi un testamento spirituale incompiuto di Flaubert, quest'opera vede in un certo senso coincidere i due temi di santità e stupidità. I due amici protagonisti, due semplici e mediocri copisti, volonterosi e patetici nel loro far appello al sapere, nel loro libresco affrontare l'esperienza da deliziosi imbecilli, consentono a Flaubert di colpire la cultura delle idee cui fanno riferimento con innocenza e disarmante fiducia. Il loro ridicolo entusiasmo culturale, assurdo e patetico, ora donchisciottesco, ora rabelaisiano, implica l'accanimento dell'autore contro il fallimento di una concezione di cultura.
12,50

Tre racconti

Gustave Flaubert

Libro

editore: Libri Scheiwiller

anno edizione: 2007

pagine: 176

11,36 10,79

Le diaboliche

Le diaboliche

Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2004

pagine: 241

"Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly (1808-1889) fu dandy, cattolico e legittimista proprio nei tempi in cui questi tre modi di essere potevano a buon diritto dirsi passati di moda. E lo fu con un'intransigenza tale da lasciar dubitare che a sorreggere la sua convinzione partecipasse in misura niente affatto indifferente il piacere di contraddire, di non uniformarsi alle "idées reçues" dei suoi giorni, il che varrebbe forse a spiegare il suo amore per l'eccezionale, la sua tesa e instancabile ricerca del grandioso nel bene come nel male, il continuo e trasparente desiderio di sorprendere, quando non addirittura di "épater" un lettore assunto sempre in una duplice veste di complice e tuttavia di nemico." (Mario Praz)
19,00

La certosa di Parma

La certosa di Parma

Stendhal

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: 484

"La Chartreuse rivela lo Stendhal più genuino, il più scoperto nei canoni della sua arte; lo Stendhal che detesta il bello scrivere, che additava il codice civile a modello di perfetta lingua letteraria. Senza dubbio quel che v'è di cinematografico nella tessitura e nella successione degli episodi, asseconda certe abitudini ormai acquisite e segrete della nostra sensibilità. E' un tempo vario, veloce, intenso, questo che Stendhal ci chiama a rivivere: un tempo che non si cala e cristallizza nei singoli episodi, ma fluisce via senza noie, senza ristagni. Esso rispecchia appunto il clima morale in cui visse lo Stendhal giovinetto: l'epoca napoleonica e il crollo dell'Impero." (Dalla prefazione di Camillo Sbarbaro).
9,80

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