Libri di Carmine Pinto
Dire, fare, votare. L'età del suffragio tra Italia ed Europa (1819-1920)
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 376
Il lungo Ottocento fu il secolo della mobilitazione a favore dell’introduzione e allargamento del diritto di voto in Europa mediterranea. Attraverso specifici casi di studio, il presente volume intende analizzare le modalità di partecipazione dal basso elaborate e sperimentate tra il 1818 e il 1919 a favore del diritto elettorale. La stagione liberale dei primi decenni del XIX secolo, la fase rivoluzionaria del Quarantotto europeo, il movimento a favore del suffragio femminile e l’introduzione del diritto di voto maschile riconosciuto dal Governo Giolitti nel 1919 sono i quattro momenti storici sui quali il volume si focalizza, presentati da ricerche inedite e tra loro connesse.
Più forti del cancro
Carmine Pinto
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2017
pagine: 226
Il cancro è la patologia cronica potenzialmente più prevenibile e più curabile: le cure e i farmaci oggi sono più efficaci e meno tossici, gli effetti collaterali sono più leggeri, e anche nei casi in cui la guarigione non è possibile la qualità di vita del paziente può essere migliorata. Nel 2017, in Italia, tre milioni e trecentomila persone vivono dopo una diagnosi di cancro, il 27 per cento in più rispetto al 2010, e oltre 900.00 sono i guariti. Nonostante tutto, però, il termine "cancro" ispira ancora paura: il linguaggio comune lo evita - ricorrendo a espressioni come "brutto male", "male incurabile" e via dicendo - e troppo spesso la diagnosi viene vissuta come una vera e propria condanna a morte, dal paziente e da chi gli sta accanto. Per fare luce su queste paure Carmine Pinto, presidente nazionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica, chiarisce una volta per tutte che cos'è il cancro e come può essere affrontato. La disponibilità di nuovi farmaci e di terapie sempre più mirate, infatti, è solo una parte degli sforzi che bisogna mettere in campo: altrettanto importanti sono gli aspetti psicologici del sostegno al paziente e ai familiari, dalla comunicazione della diagnosi alla scelta delle cure, e gli investimenti della società per aiutare economicamente le famiglie in difficoltà, ma anche la ricerca e i ricercatori, per finire con le questioni legate ai media e al proliferare delle cosiddette cure "alternative" che nel migliore dei casi sono inutili, ma che spesso sono anche dannose. Perché il cancro non è una malattia individuale: colpisce le famiglie e l'intera società. Per questo bisogna sapere come va la battaglia, e che cosa è necessario fare per vincere la guerra.
Fine di un partito. Il partito socialista italiano dal 1992 al 1994
Carmine Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Alinea
anno edizione: 2004
pagine: 200
Il mesotelioma maligno della pleura
Carmine Pinto
Libro
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2008
pagine: 375
La personalizzazione delle cure oncologiche
Carmine Pinto
Libro
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2014
pagine: 48
Una guida di piccolo formato e ricca di utili grafici per fare il punto sulla personalizzazione delle cure oncologiche. Processo che necessita di un costante allineamento tra ricerca di base e ricerca clinica e tra test di laboratorio e indicazioni cliniche.
Carlo Pisacane
Carmine Pinto
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2016
pagine: 182
Carlo Pisacane fu l'eroe romantico per eccellenza. Dopo una lunga serie di avventure tra l'Europa e l'Africa diventò un militante di primo piano della rivoluzione risorgimentale e poi per convinta scelta un martire del nazionalismo italiano. Filippo Pisacane fu un fedele sostenitore della dinastia borbonica, ma anche un leale amico della famiglia del re, disponibile a condividere con i reduci della vecchia patria napoletana, la resistenza all'Unificazione scegliendo prima il nostalgico esilio a Roma e poi il ritiro in Francia. I Pisacane, dunque, incarnarono scelte di campo opposte nella battaglia politica meridionale e italiana, senza rinunciare, però, a una profonda solidarietà familiare. I documenti presentati nel volume consentono di esplorare questo singolare sdoppiamento che nasce, cresce e si evolve in un frammento del lungo conflitto civile meridionale. La relazione tra i due propone allora una nuova prospettiva interpretativa che, sviluppando i caratteri privati delle biografie, è capace di spiegare in che modo le due ideologie in competizione nel Mezzogiorno preunitario potessero convivere, o di converso creare antagonismi e attivare opposte ambizioni, anche nel campo protetto degli affetti.
Nelle reti. L'oncologo in un sistema complesso di comunicazione e relazioni
Carmine Pinto, Giulia Annovi
Libro: Copertina rigida
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2017
pagine: 160
La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870
Carmine Pinto
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: XIV-496
Il brigantaggio fu l'eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali? La guerra per il Mezzogiorno concluse la crisi del Regno delle Due Sicilie, determinò il successo dell'unificazione italiana e marcò la complicata partecipazione del Mezzogiorno alla nazione risorgimentale. Iniziò nel settembre del 1860, dopo il successo della rivoluzione unitaria e garibaldina, e si protrasse per un decennio, mobilitando re e generali, politici e vescovi, soldati e briganti, intellettuali e artisti. Non fu uno scontro locale, perché coinvolse attori politici e militari di tutta la penisola e d'Europa, ma non fu neppure una guerra tradizionale: i briganti, le truppe regolari italiane, i volontari meridionali si sfidarono nelle valli e nelle montagne in una guerriglia sanguinosa, del tutto priva dei fasti risorgimentali. Si mescolarono la competizione politico-ideologica tra il movimento nazionale italiano e l'autonomismo borbonico; l'antico conflitto civile tra liberalismo costituzionale e assolutismo; la lotta intestina tra gruppi di potere, fazioni locali, interessi sociali che avevano frammentato le città e le campagne meridionali. Questo libro, per la novità di materiali e documenti usati e per la vastità delle ricerche compiute, offre una prospettiva sulla guerra di brigantaggio che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite.
La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870
Carmine Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 512
Il brigantaggio fu l'eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali? La guerra per il Mezzogiorno concluse la crisi del Regno delle Due Sicilie, determinò il successo dell'unificazione italiana e marcò la complicata partecipazione del Mezzogiorno alla nazione risorgimentale. Iniziò nel settembre del 1860, dopo il successo della rivoluzione unitaria e garibaldina, e si protrasse per un decennio, mobilitando re e generali, politici e vescovi, soldati e briganti, intellettuali e artisti. Non fu uno scontro locale, perché coinvolse attori politici e militari di tutta la penisola e d'Europa, ma non fu neppure una guerra tradizionale: i briganti, le truppe regolari italiane, i volontari meridionali si sfidarono nelle valli e nelle montagne in una guerriglia sanguinosa, del tutto priva dei fasti risorgimentali. Si mescolarono la competizione politico-ideologica tra il movimento nazionale italiano e l'autonomismo borbonico; l'antico conflitto civile tra liberalismo costituzionale e assolutismo; la lotta intestina tra gruppi di potere, fazioni locali, interessi sociali che avevano frammentato le città e le campagne meridionali. Questo libro, per la novità di materiali e documenti usati e per la vastità delle ricerche compiute, offre una prospettiva sulla guerra di brigantaggio che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite.
Carcinoma del pancreas
Carmine Pinto, Giampaolo Tortora
Libro
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2019
Lettere napolitane
Pietro Calà Ulloa
Libro
editore: D'Amico Editore
anno edizione: 2020
Le "Lettere napolitane" di Pietro Calà Ulloa furono pubblicate a Parigi nel 1863. Poco tempo dopo il libro uscì in Italia. Il volume fu il principale manifesto politico-ideologico della resistenza legittimista all'unificazione italiana. Si tratta di un documento fondamentale per la conoscenza della storia del borbonismo, all'interno del conflitto di idee, narrazioni e progetti politici che segnò la guerra per il Mezzogiorno tra il 1860 e il 1870. Il marchese raccolse un gruppo di missive indirizzate ad esponenti della politica e della cultura europee, offrendo la sua versione della crisi finale delle Due Sicilie e dei risultati dell'unificazione nelle antiche province napoletane e siciliane. Nel volume portò a sintesi gli argomenti con cui i sostenitori della monarchia borbonica cercarono di proporre una alternativa al successo del movimento risorgimentale nel Mezzogiorno italiano.
Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola
Carmine Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2022
pagine: 272
Sulle rive dell’Ofanto, nel Mezzogiorno italiano, un secolo e mezzo fa si svolse una grande sfida. Da una parte c’era il brigante, Carmine Crocco. Pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda più famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860. Alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimentò forme di guerriglia che avranno fortuna nel XX secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala. Dall’altra parte, il generale, Emilio Pallavicini di Priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio. L’ufficiale era parte dell’antica aristocrazia di spada e interpretò la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra. Nel primo decennio dell’Italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti più conosciuti della guerra per il Mezzogiorno. Carmine Pinto racconta le loro ‘vite parallele’ e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l’ultimo dell’antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze.