Libri di Davide Sparti
Sul tango. L'improvvisazione intima
Davide Sparti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 221
"Un minuscolo secondo d'eternità in cui due persone avvolte in un abbraccio viscerale si muovono in direzioni opposte": al di là di questa immagine suggestiva, chi pratica il tango argentino non sempre è consapevole dello spessore culturale di cui esso è impregnato. Questo libro intende gettare luce su tale spessore prendendo le mosse dall'esperienza delle milonghe, il luogo dove il tango diventa pratica sociale e in cui il contatto fra due persone in movimento - nonché fra queste e le altre coppie (a loro volta in movimento) genera un peculiare ambito, dinamico ed intimo al tempo stesso. Dopo aver esaminato il ruolo dell'incorporazione della tecnica e quello dell'improvvisazione (che rende ciascun tango diverso da quello precedente), il libro si interroga sull'odierna diffusione del tango. In un'epoca in cui la porzione di tempo libero speso in solitudine e "passivamente" è accresciuta, e in cui aumenta l'interconnessione virtuale ma diminuisce il contatto fisico tra le persone, il tango rappresenta una forma di socialità viva e incarnata.
L'identità incompiuta. Paradossi dell'improvvisazione musicale
Davide Sparti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 168
Il corpo sonoro. Oralità e scrittura nel jazz
Davide Sparti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 237
"Ho ascoltato il mio lavoro almeno una volta: quando l'ho scritto". Questa affermazione di Arnold Schönberg illustra bene la sua idea che l'esecutore serva solo a rendere la musica comprensibile per un pubblico tanto sfortunato da essere incapace di leggere le note a vista. In una simile prospettiva ogni esecuzione è una forma di corruzione rispetto all'ideale purezza dell'opera in sé. Come è emersa questa coincidenza fra partitura testuale e "vera" musica? E con quali conseguenze? Come è stato possibile che un caso limite di forma musicale, l'opera scritta, sia arrivato a costituire il paradigma con cui si pensa la musica in generale? Secondo Sparti, la tradizione europea, diversamente da quella di origine africana, non ha saputo cogliere nell'eccitazione di quella massa vibrante che è il corpo umano la fonte primaria dell'espressività musicale. Il jazz, nel quale opera ed esecutore coincidono, fa ascoltare una musica corporea "suonata" da pelle, bocca, lingua, labbra, braccia, torace, mani. Il jazzista valorizza così la funzione più nuda del linguaggio: "respiro sonoro che esce dalla carne".
Musica in nero. Il campo discorsivo del jazz
Davide Sparti
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 223
Il jazz non è solo musica, è pure un insieme di concezioni, teorie, racconti, film, documentari, fotografie. Tutto ciò ha contribuito a dare forma a un immaginario tanto bianco quanto nero, poiché se la musica è una creazione afro-americana, il discorso sul jazz rischia di separarla dai corpi che la producono, e dal loro colore. Il jazz deve dunque essere considerato un "fatto sociale totale", un insieme di fenomeni nei quali sono implicati pratiche, discorsi e rappresentazioni. Adottando un approccio non musicologico ma ad ampio spettro, questo libro è insieme una nuova storia sociale del jazz, un tributo alla cultura afro-americana (la quale, privata di riconoscimento e di linguaggio, ha appunto "inventato" il jazz) e un tentativo di ritrarre il jazz attraverso quattro forme di rappresentazione di tale musica. Il discorso primitivista vede il jazz come musica inferiore e selvaggia, contrapponendo al mondo istintivo dei suoni il mondo civilizzato dei testi. Espressione dell'epoca metropolitana e meccanizzata, il discorso modernista collega il jazz all'industria culturale, alla standardizzazione e al consumo. Il discorso politico intreccia il jazz alle rivendicazioni dei movimenti per i diritti civili sorti negli anni sessanta. Il discorso sperimentalista, infine, riflette l'impatto del jazz sulle avanguardie artistiche.
Suoni inauditi. L'improvvisazione nel jazz e nella vita quotidiana
Davide Sparti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 260
Si può dire qualcosa di interessante sul jazz e sull'improvvisazione a partire non dalla musicologia tradizionale, ma da discipline apparentemente estranee alla musica, come la sociologia, la filosofia del linguaggio o la semiotica? Davide Sparti raccoglie questa sfida, spiegando anzitutto in cosa l'improvvisazione consiste e come opera. Essa non coincide con la spontaneità, come sostengono quanti vedono nel jazz una forma d'arte primitiva, viscerale e intuitiva. Al contrario, i musicisti sono capaci di improvvisare perché conoscono regole e materiali della propria disciplina. Ogni passaggio di una performance costituisce al tempo stesso un'opportunità per lo sviluppo ulteriore della musica, qualcosa da cui "non si può tornare indietro".
L'importanza di essere umani. Etica del riconoscimento
Davide Sparti
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2003
pagine: 198
Questo libro si propone di sviluppare un'etica delle relazioni d'intimità e del contatto umano prendendo le mosse da Wittgenstein. Esaminando non la natura teorica del ragionamento morale ma le nostre risposte fondamentali verso la vita e gli atteggiamenti assunti nei confronti degli altri e concentrandosi sul rapporto tra individui, Sparti mostra cosa accade quando cadiamo vittime dell'impulso di eludere il confronto con l'altro. Il libro va oltre una mera analisi del pensiero di Wittgenstein, allargandosi al contesto meno filosofico e più ordinario delle relazioni personali.
Epistemologia delle scienze sociali
Davide Sparti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2002
pagine: 307
Muovendo dalla celebre disputa sul rapporto fra scienze della natura e scienze dello spirito, il volume fornisce una mappa per accostarsi alle diverse prospettive della riflessione sui presupposti teorici delle scienze sociali. L'autore non si limita ad una semplice presentazione, ma valuta anche l'impianto concettuale e le difficoltà di ciascun orientamento epistemologico considerato.
Identità e coscienza
Davide Sparti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 288
Questo volume ricostruisce la vasta discussione sull'io sviluppatasi entro un arco storico che va dalla tarda modernità ai giorni nostri. Il punto d'origine è individuato in Cartesio; a partire da lui l'autore affronta partitamente i diversi aspetti che la riflessione filosofica ha identificato e discusso. Le diverse teorie di ciò che noi siamo costituiscono una complessa problematica, che il volume mette a fuoco in riferimento a una serie di temi cruciali, relativi alla conoscenza di sé, all'identità personale, alla formazione storica della nostra concezione dell'io, al rapporto io/altri e a quello io/mondo, al ruolo fondamentale del corpo.
Fra due. Etica ed estetica dell'improvvisazione congiunta
Davide Sparti
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2023
pagine: 176
La letteratura sull’improvvisazione si divide in due filoni, quello volto a definire l’improvvisazione e quello che si concentra sulle abilità necessarie per improvvisare meglio. Un terzo, cruciale aspetto di natura morale resta invece del tutto trascurato: il nostro coinvolgimento nei confronti del prossimo e l’atteggiamento con cui affrontiamo le attività cooperative. Questo libro è il primo lavoro che si concentra sull’improvvisazione da un punto di vista etico. Prendendo le mosse dal tango argentino e avvalendosi delle riflessioni filosofiche di Ludwig Wittgenstein, Davide Sparti considera infatti gli attori impegnati in forme di creatività congiunte – quali i ballerini di tango o i musicisti di jazz – come agenti morali. Cosa succede quando due persone improvvisano insieme? Cosa accade, durante l’improvvisazione, a chi improvvisa? L’aspetto etico rappresenta il piano soggiacente che la pratica dell’improvvisazione presuppone senza necessariamente rilevare, il suo punto cieco. Esaminando gli atteggiamenti assunti da chi è coinvolto in pratiche creative umane, Sparti riporta quindi la morale al suo punto di partenza: due individui esposti l’uno all’altro, indotti a confrontarsi con la necessità di riconoscere/eludere ciò che l’incontro esprime circa l’altro.