fbevnts
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Elvio Manganaro

Hinterland. Architetture ibride per teatri impropri

Francesca Belloni, Tommaso Brighenti, Elvio Manganaro

Libro: Libro rilegato

editore: Libria

anno edizione: 2024

pagine: 152

L’idea era semplice. Ricostruire il tessuto sociale lacerato dalla pandemia facendo leva sul molteplice teatrale che Guido Canella, a partire dalla fine degli anni Sessanta, aveva dislocato a corona intorno al capoluogo lombardo. Come nelle fiabe o nei miti, in quei giorni coltivavamo la certezza che solo teatro e infanzia possedessero la formula per restituire forza transitiva a quelle epiche macchine primordiali. Perché il teatro serve all’architettura più di quello che l’architettura serve al teatro. Perché se la missione teatrale è l’esperienza della vita attraverso il teatro, per chi si occupa di architettura, la missione teatrale è l’esperienza dell’architettura attraverso il teatro.
20,00 19,00

Durand incontra Balestrini a Venezia

Elvio Manganaro

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2022

pagine: 216

Perché se non riusciamo più a distinguere la nostra voce da quella degli autori prediletti, allora è giusto prendere forbici e colla e procedere per via meccanica, trasformare la distruzione in Metodo.
20,00 19,00

Il libro delle immagini-The book of images

Elvio Manganaro

Libro: Copertina rigida

editore: Libria

anno edizione: 2020

pagine: 156

"Qui voglio parlare di quello che c'è prima del montaggio: ciò che lo alimenta per poi disperdersi o tramutarsi in altro da sé. Anche se ancora di montaggio si tratta: raccontare un processo attraverso il processo medesimo. Infatti ogni associazione, ogni analogia, pone da subito un problema di montaggio. Io non vedo altri dispositivi teorici/operativi altrettanto efficaci a rompere il continuum: sia quello della Storia o i continua di tutti i giorni, i totalitarismi del presente, secondo cui ciò che è reale è sempre vero. Invece la struttura del montaggio dice che è ancora possibile farcela con poco, mettendo insieme i cocci, i pezzi di scarto delle altre storie, le immagini di ieri, quelle che il progresso ha abbandonato e la marea restituisce. Questo a me sembra un messaggio di speranza, perché annuncia che forse è possibile cambiare partendo dalle immagini che abbiamo amato. Così se il fine del montaggio è disfare la realtà, per poi rimontarla, scopo di questo libro potrebbe essere disfare il montaggio: portare allo scoperto il gioco per aprire ad altre combinazioni. Perché anche allineare i pezzi che compongono la macchina non è mossa senza conseguenze." (Elvio Manganaro)
23,00 21,85

Ortuzar Gebauer. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Libria

anno edizione: 2019

pagine: 212

«Meglio sarebbe stato arrendersi alla persuasione delle immagini: lasciare le case di Ortuzar e Gebauer in quella dimensione tersa e priva di sofisticazioni in cui ai due autori piace raccontare le loro opere, là dove il processo di astrazione abbraccia la natura, la sachlichkeit, l’oceano; dove la ragione tecnica viene a capo dei venti e delle piogge solo per aprirsi alla poesia». Il volume presenta le opere del duo cileno Ortuzar Gebauer, realizzate nell'isola di Chiloè e frutto del dialogo tra architettura contemporanea e tradizionale, basate sull'utilizzo del legno e della tipologia della casa su palafitte. L'introduzione è di Elvio Manganaro.
18,00 17,10

L'altra faccia della luna. Origini del neoliberty a Torino

L'altra faccia della luna. Origini del neoliberty a Torino

Elvio Manganaro

Libro: Libro rilegato

editore: Libria

anno edizione: 2018

pagine: 256

Intorno alla metà degli anni Cinquanta alcuni giovani architetti torinesi decidono che i tempi della dieta razionalista sono conclusi, che le Torri Rivella non fanno più paura e i bow-window possono tornare a corrugare le fronti dei palazzi della loro città, come nell'Ottocento. C'è chi chiama tale ritorno neoliberty e ipotizza una tendenza generazionale. L'autore vuole provare a dimostrare che il neoliberty nasce a Torino, e non poteva essere altrimenti, perché solo a Torino è venuta a maturarsi un certa "situazione": un nome su tutti, Italo Cremona.
15,00

Corpo a corpo con un capo d’opera dell’architettura d’autore piemontese a mezzo dell’architettura d’autore piemontese

Corpo a corpo con un capo d’opera dell’architettura d’autore piemontese a mezzo dell’architettura d’autore piemontese

Elvio Manganaro, Andrea Ronzino

Libro

editore: Maggioli Editore

anno edizione: 2018

pagine: 48

“19x19, quarantotto pagine, punto metallico, formato elegante ma consono per dei lavori di scuola, di atelier: secondo semestre, si inizia a marzo e si finisce a metà giugno; Politecnico di Torino; anno accademico 2016/2017. Gli studenti sono del secondo anno della laurea triennale e questo è bene ricordarlo, già che si fa sempre un gran ragionare sulle propedeuticità da adottare nei diversi percorsi formativi e invece più semplice sarebbe se ci si occupasse di Gestaltung e basta. E dico Gestaltung, usando parole pregiate e un po’ retoriche, per fare intendere che il lavoro sulla forma è cosa della massima importanza, da qualunque parte lo si voglia prendere, e che non può essere davvero lasciato all’autoformazione e quasi verrebbe da dichiarare che ci siamo messi dalla parte della forma in mancanza di un altro posto in cui metterci.” (dall'introduzione di Elvio Manganaro)
10,00

Warum Florenz? o delle ragioni dell'espressionismo di Michelucci, Ricci, Savioli e Dezzi Bardeschi

Warum Florenz? o delle ragioni dell'espressionismo di Michelucci, Ricci, Savioli e Dezzi Bardeschi

Elvio Manganaro

Libro: Libro in brossura

editore: Libria

anno edizione: 2016

pagine: 88

Perché Firenze? Perché proprio a Firenze si rintracciano le maggiori fioriture “espressioniste” del panorama architettonico italiano del secondo Novecento? Il saggio, muovendo dall’urgenza di fare un poco di chiarezza intorno a una presunta e leggendaria “scuola fiorentina”, prova a indagare le ragioni storiche e geografiche di quella “tensione” espressionista che ha contrassegnato le personalità più rappresentative della scuola di architettura di Firenze: Giovanni Michelucci, Leonardo Ricci, Leonardo Savioli, a cui l’autore aggiunge Marco Dezzi Bardeschi. Partendo dalle Biennali veneziane, in cui forte soffiava il vento delle varie Secessioni, si giunge a quella congerie di pulsioni idealistiche ed estetizzanti che era la Firenze a cavallo del secolo, dove, tra il «Leonardo», Böcklin e D’Annunzio, Michelucci compiva il suo apprendistato.
12,00

Scuole di architettura. Quattro saggi su Roma e Milano

Scuole di architettura. Quattro saggi su Roma e Milano

Elvio Manganaro

Libro: Libro rilegato

editore: Unicopli

anno edizione: 2015

pagine: 160

Camillo Boito, Gustavo Giovannoni, Ludovico Quaroni, Manfredo Tafuri, Aldo Rossi, Guido Canella i dichiarati ed eletti capiscuola. E attorno a loro gli altri: una miriade di architetti e gli artisti e i poeti e i maggiori e minori critici; e sullo sfondo, non sai se per rassicurarti o tenerti domo, sta la figura di Hegel, monumentale come un'assente presenza, chiamata a presiedere tanto cimento come il Cavaliere Nero di Walter Scott. Tutto questo si muove nel cielo di questo libro e ti avvolge come se più stormi d'uccelli migratori, ognuno apparentemente destinato a un diverso lido, si siano dati convegno attorno alla tua testa e volteggino in quelle loro danze repentine, intricate e soavi, per esaltarti e confonderti. Per di più, questa volta, quei diversi stormi intrecciano così fittamente i loro itinerari da sembrare che si scambino reciprocamente le mete reclutando e cedendo di volta in volta, mobilmente, gli individui che ti pareva appartenessero all'una schiera e non all'altra, finché non comprendi che il vero messaggio di tanto straordinaria danza è quello di parlarti di un tempo che fu, non della verità; tuttavia meticolosamente, eruditamente cercata, spesso toccata.
13,00

Guido Canella 1931-2009

Guido Canella 1931-2009

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 488

Nato a Bucarest nel 1931, e scomparso a Milano nel 2009, Guido Canella è stato uno dei protagonisti più importanti e originali dell'architettura italiana del dopoguerra. Il volume costituisce una riflessione approfondita, di architetti e di storici, sulla figura e l'opera di questo maestro della cultura italiana del progetto, al quale la Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano nel mese di gennaio 2012 ha voluto dedicare un convegno internazionale di studi, a riconoscimento del suo insostituibile contributo alla costruzione del proprio progetto culturale. In un proficuo confronto di autori e punti di vista anche generazionalmente differenziati, nelle pagine del volume i saggi di alcuni dei principali protagonisti dell'attuale architettura italiana si affiancano alle riflessioni originali e ravvicinate di colleghi del Politecnico di Milano e agli studi di giovani ricercatori che l'hanno avuto come docente nelle aule delle facoltà e dei dottorati italiani, mentre gli scritti di importanti studiosi stranieri collocano il contributo di Canella nell'ambito dell'architettura internazionale. Un ricco apparato iconografico delle opere e dei progetti accompagna i testi scritti, facendo di questo volume uno strumento prezioso per approfondire criticamente la figura e l'opera di Guido Canella e tramandare anche alle generazioni più giovani la sua lezione e la sua originale visione dell'architettura.
42,00

Funzione del concetto di tipologia edilizia in Italia

Elvio Manganaro

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori Bruno

anno edizione: 2013

pagine: 176

Il volume indaga la funzione svolta dal concetto di tipologia nella cultura architettonica italiana. Dalla definizione di tipo di Giulio Carlo Argan si risale alla fine del Settecento, a Quatremère de Quincy e quindi a J.N.L. Durand. A questo primo indirizzo, che diremo del tipo ideale, si contrappone una seconda linea, che da Viollet-le-Duc, tramite Auguste Choisy, giunge in Italia con Gustavo Giovannoni e trova infine nella lezione di Saverio Muratori la sua espressione più compiuta. Chiameremo questa seconda tendenza del tipo storico o dell' organismo storico. È da questo punto che, nei primi anni Sessanta, la generazione degli architetti nati intorno al Trenta - Rossi, Aymonino, Canella - riprenderà a sua volta il tema della tipologia. Il libro ha quindi l'obiettivo di fare chiarezza della cosiddetta questione tipologica, innanzitutto storicizzando quelle posizioni che, proprio a partire dalle diverse accezioni e strumentazioni operative del concetto di tipo, hanno rappresentato l'eccezionalità dell'architettura italiana degli anni Sessanta e Settanta.
17,00 16,15

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.