Libri di Francesco Sberlati
Letteratura e arte per Marcello Ciccuto
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 576
È stato, quello di Marcello Ciccuto, un programma di lavoro a lunga scadenza, difficilmente concepibile senza la collaborazione di discipline diverse, e senza un certo ardimento incline a mettere in dubbio gli schemi tradizionali della critica letteraria. Nella ricerca di uno studio retto dall'indole fervente per l'interpretazione, con molta ostinazione e fatica, Ciccuto si preparò a sopportare la soggezione al documento: e con tenacissima generosità, quasi senza avvedersene, cambiò la sua malinconia nella passione lungamente accesa della filologia testuale, praticata con tanta eleganza di proprietà, e nondimeno indisposta a esaltare i tediosi ma appaganti esiti di una prospettiva rigidamente determinata. Per omaggiarlo con gratitudine, questo volume raccoglie interventi di amici, allievi, colleghi, nel solco del suo non convenzionale magistero.
Giulio Perticari filologo e patriota
Libro: Libro in brossura
editore: Il Lavoro Editoriale
anno edizione: 2023
L'infame. Storia di Pietro Aretino
Francesco Sberlati
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 416
Pietro Aretino (1492-1556) è stato un personaggio controverso, giudicato spesso un malfattore, al punto da guadagnarsi l’appellativo di «infame». In realtà ha rappresentato una figura di spicco del XVI secolo non solo sul versante letterario, ma anche su quello politico e sociale, poiché ha contrassegnato, con i suoi comportamenti e i suoi rapporti umani, la stagione del primato intellettuale dell’Italia in Europa. L’etichetta di pornografo, assegnatagli per aver composto alcune opere di argomento osceno, ha impedito secolo dopo secolo di valutare oggettivamente il suo contributo allo sviluppo della civiltà rinascimentale, di cui egli appare senza dubbio uno degli interpreti più emblematici. Muovendo dalle recenti acquisizioni critiche e filologiche in un’articolata prospettiva interdisciplinare, il volume fornisce un ritratto complessivo dell’uomo e del letterato smentendo i pregiudizi che una lunga tradizione ha conservato, e offre una puntuale analisi storica della cultura cinquecentesca.
Il filosofo pratico. Francesco Budassi fra politica e giurisprudenza
Francesco Sberlati
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2012
pagine: XI-135
Nel centenario della morte, la figura di Francesco Budassi (1852-1912) meritava di essere opportunamente celebrata. Malgrado l'ingeneroso oblio che ne ha offuscato la memoria, Budassi fu un personaggio di primo piano nella storia politica italiana tra XIX e XX secolo. Professore di diritto all'Università di Urbino, preside della Facoltà di Giurisprudenza, giuspenalista, politologo, Budassi rappresentò una significativa presenza nella vita sociale e culturale di Urbino, di cui fu sindaco per un lungo periodo. Per due legislature consecutive venne eletto al Parlamento del regno d'Italia. Convinto sostenitore del sistema repubblicano, fu autore di numerosi saggi su marxismo e socialismo, sulla questione operaia, sulle forme di organizzazione dei partiti di massa, sui rapporti tra capitale e forza lavoro, sull'emancipazione culturale delle classi subalterne. Erede degli ideali risorgimentali, si distinse per una coerente fedeltà alle idee mazziniane e per una concezione laica e democratica dello Stato, dimostrando di possedere una visione straordinariamente moderna e progressista. Egli intese sempre la politica nella sua accezione più solenne, ovvero come una categoria della filosofia attraverso la quale studiare la società umana e rimediare alle iniquità. E questo il primo studio complessivo dedicato all'attività e alle opere di Budassi.
Filologia e identità nazionale. Una tradizione per l'Italia unita (1840-1940)
Francesco Sberlati
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2011
pagine: 359
A centocinquanta anni dall'unità politica è significativo che ancora costituiscano temi di discussione anche vivaci le vicende attraverso le quali si è giunti a definire l'identità vera o supposta dell'Italia. Con gli strumenti della storiografia e della filologia sostanzialmente si è cercato di individuare una tradizione linguistica e letteraria nella quale l'intera popolazione, da Nord a Sud, potesse idealmente riconoscersi. Il fatto stesso che tra la metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento si sia realizzata una considerevole produzione di opere e di storie letterarie, affiancate da un intenso dibattito sulla lingua nazionale, dimostra quanto intensa fosse la volontà di dare un senso unitario alla storia culturale del Paese. Nell'appassionata ricerca di questa comune tradizione notevole impegno spesero soprattutto studiosi di linguistica e di filologia per operare una selezione di testi destinata a divenire canonica fino ai nostri giorni. L'idea da cui muoveva il loro non facile e ingrato lavoro consisteva nella convinzione che una volta determinata la tradizione in una misura storiograficamente omogenea, il problema dell'identità nazionale si sarebbe automaticamente risolto. Occorreva quindi assicurare all'Italia un patrimonio intellettuale condiviso e accettato. Attraverso un'accurata lettura di autori e testi, riscoprendo anche figure rimaste finora nell'ombra, questo libro si propone di individuare le dinamiche ideologiche tra storia e letteratura...
Il genere e la disputa. La poetica tra Ariosto e Tasso
Francesco Sberlati
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 2002
pagine: 456
La ragione barocca. Politica e letteratura nell'Italia del Seicento
Francesco Sberlati
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2006
pagine: 328
Lo studio della civiltà barocca è forse la via d'accesso privilegiata alla comprensione dell'Italia di antico regime. Muovendo da un simile assunto, questo libro indaga i rapporti tra politica e letteratura, analizzando le varie forme di committenza e di celebrazione del potere. Specialmente dopo la Controriforma si assiste ad una produzione letteraria spesso incline ad assumere un ruolo subalterno nei confronti delle classi dominanti, all'interno di un orizzonte in cui vige una ferrea "ragion di Stato". La presenza spagnola concorre inoltre ad imporre sulla società italiana del Seicento un rigoroso controllo ideologico, cui si accompagna l'attività sempre più ramificata dell'Inquisizione e della censura libraria.
L'ambiguo primato. L'Europa e il Rinascimento italiano
Francesco Sberlati
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 352
Nell'epoca della costruzione dell'Europa unita è essenziale riflettere sulle radici culturali che accomunano i diversi Stati che ne fanno parte. L'Italia del XVI sec. ha rappresentato per le classi colte di tutta Europa il paese da cui trarre modelli e stili da imitare. Non solo per la letteratura, ma anche per il pensiero politico e la storiografia, la scienza e la filosofia, il teatro e la musica, il Rinascimento italiano ha significato una grande rivoluzione, perché ha fondato un assetto intellettuale complessivo, a salvaguardia della libertà creativa dell'individuo e della civiltà nel vecchio continente.