Libri di Giordano Bruno
«Praelectiones geometricae»-«Ars deformationum»
Giordano Bruno
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 1964
pagine: 144
Spaccio de la bestia trionfante
Giordano Bruno
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1985
pagine: 320
Pubblicato a Londra nel 1584, lo "Spaccio de la bestia trionfante" sostiene l'urgenza di una riforma morale: bisogna "spacciare" i simboli e i culti negativi che infestano l'animo umano. I tre dialoghi che compongono il volume si svolgono tra gli dei, convocati da Giove per liberare i cieli dalle bestie che hanno dato il nome alle costellazioni e che simboleggiano le false virtù. Giove spiega che i culti sono stati istituiti dagli dei solo per far vivere gli uomini nella pace: non esistono, quindi, religioni vere e religioni false, esistono religioni utili e religioni dannose. E l'efficacia di una religione si può misurare solo sugli effetti positivi o negativi che produce nella società. Attraverso una critica dell'etica cristiana, Bruno si fa così sostenitore di un audace progetto politico, che intende porre il culto religioso al servizio dello Stato e della pace.
Le ombre delle idee
Giordano Bruno
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 1997
pagine: 149
Cabala del cavallo Pegaseo
Giordano Bruno
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 1998
pagine: 100
L'arte della memoria. Le ombre delle idee
Giordano Bruno
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 228
Opere italiane
Giordano Bruno
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Olschki
anno edizione: 1999
pagine: 1598
Il candelaio
Giordano Bruno
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 195
Commedia in cinque atti scritta probabilmente a Parigi nel 1582. La commedia, nella sua storia iniziale e nell'apparato di cui si circonda, pare un episodio della guerra condotta dal Bruno contro l'accademismo, il conformismo e la pedanteria. La trama si annoda su tre motivi: "sono tre materie principali, spiega l'autore, intessute insieme... l'amor di Bonifacio, l'alchimia di Bartolomeo et la pedanteria di Manfurio; però per la cognizion distinta de' soggetti, ragion dell'ordine et evidenza dell'artificiosa stesura, rapportiamo prima da per lui l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante".
Gli eroici furori
Giordano Bruno
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1999
pagine: 410
L'entusiasmo e il furore come mezzi per raggiungere la conoscenza della verità. Il sonetto come espediente narrativo per trasmettere suggestioni filosofiche del tutto nuove e rivoluzionarie per l'epoca. Sono solo due aspetti di quest'opera che può essere considerata una testimonianza straordinaria del coraggio intellettuale e dell'originalità teorica di Giordano Bruno. "Gli eroici furori" rappresentano una tappa fondamentale della "nolana filosofia". Stampati a Londra nel 1585 in un periodo per molti versi decisivo, in cui Bruno sviluppa in modo organico i motivi centrali della propria ricerca raccolgono gli esiti di un confronto serrato con la tradizione neoplatonica e aristotelica, e sviluppano una teoria della conoscenza intesa come autentica riforma interiore, per trasformare il destino dell'uomo, strutturalmente limitato e finito, aprendolo all'esperienza della verità infinita.
Candelaio
Giordano Bruno
Libro: Copertina morbida
editore: Di Renzo Editore
anno edizione: 2022
pagine: 232
«L'epoca in cui Bruno compone il Candelaio si iscrive tra le ultime fasi del soggiorno nel convento napoletano di San Domenico Maggiore, quando già il frate si sentiva braccato e spinto alla fuga e, dopo una breve peregrinatio italica, l'approdo a Parigi che segnerà la sua consacrazione ufficiale. Si avverte nella commedia tutta la nostalgia per la patria che ha dovuto abbandonare e l'orgoglio "per la gente sua". [...] Già Francesco De Sanctis definì la lingua del Candelaio "grossolana, un italiano abborracciato e mescolato di elementi napoletani e latini". I due quinti della commedia sono, infatti, scritti in un latino effervescente di citazioni e termini dialettali che, se da un lato esprime l'assoluta libertà dell'Autore da forme sintattiche precostituite, costituisce un ostacolo non di poco conto alla messa in scena. Grande merito di questa "modernizzazione" del testo, che lo rende di facile e godibile lettura, è anche quello di fornire un copione ideale per la sua rappresentazione.» (dall'introduzione di Guido del Giudice)

