Libri di Giorgio La Pira
La nostra vocazione sociale
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: AVE
anno edizione: 2024
pagine: 160
La nostra vocazione sociale, una delle opere più rappresentative del pensiero di Giorgio La Pira, fu pubblicata per la prima volta nel 1945, frutto di riflessioni e considerazioni maturate negli anni precedenti. Cristiano autentico, aderente all’Azione cattolica, protagonista di primo piano dell’impegno culturale e civile nel secondo dopoguerra italiano, La Pira fu un vero e proprio profeta di pace: il suo alfabeto di cittadinanza responsabile si compone di parole come dialogo interculturale, attenzione alla solidarietà e alla democrazia, recupero della politica come arte di costruire la pace, tutti temi attuali e che motivano la nuova edizione del volume. Nuove sensibilità, questioni rimaste irrisolte, sfide che interrogano il presente con eccezionale drammaticità, pongono ancora oggi sul tavolo, e con forza sempre crescente, l’urgenza di una consapevolezza partecipativa, di una vocazione all’impegno sociale e politico da parte di tutti gli uomini di buona volontà.
L'attesa della povera gente
Giorgio La Pira
Libro
editore: Libreria Editrice Fiorentina
anno edizione: 2022
pagine: 115
Scritto subito dopo la seconda guerra mondiale e pubblicato per la prima volta dalla Libreria Editrice Fiorentina poco dopo il 1950, è il classico di La Pira sulla politica votata alla piena occupazione, in applicazione delle idee di Keynes e in obbedienza agli imperativi della coscienza alla luce del vangelo. Il non poter distinguere industria e agricoltura, benedire quasi ogni tecnologia e aver fatto coincidere l'occupazione col lavoro salariato, ha favorito il diffondersi della società dei consumi e dei rifiuti che ha modificato, senza abolire, la povertà, la disoccupazione, le carenze alimentari e la dipendenza da capitalismi sempre più intensi con relativa crescente divaricazione fra ricchi e poveri. Alla luce dell'enciclica Laudato sì di papa Francesco il senso dell'attesa della povera gente ha preso nuova luce e spinta attuale.
Scrivo all'amico. Carteggio 1930-1963
Giorgio La Pira, Paolo VI
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2019
pagine: 302
L'epistolario fra Giorgio La Pira e Giovanni Battista Montini, pubblicato ora per la prima volta, copre un periodo di tempo che va dal 1930 al 1963 e rappresenta un importante tassello per la ricostruzione dei rapporti fra queste due eminenti personalità, nonché della storia della Chiesa della società italiana nel Novecento. La corrispondenza documenta un'amicizia, che è iniziata negli anni '20, tra lo studente universitario venuto dalla Sicilia e il giovane assistente della FUCI, e che continuerà nel tempo, pur nella differenza dei loro temperamenti: appassionato e ottimista La Pira, riflessivo e misurato Montini. Emergono con chiarezza, da questi scambi epistolari, un comune amore per la Chiesa, un'intensa spiritualità, una puntuale attenzione agli avvenimenti storici visti come lo snodarsi di un piano provvidenziale che occorre poco a poco decifrare. Affiora la grande passione di La Pira per Firenze, con il suo desiderio di superare la crisi industriale che colpì la città negli anni '50, e per il mondo intero, caratterizzata da forte tenacia nel perseguire ideali universali di pace e di civiltà cristiana. E Montini, interlocutore privilegiato, lo accompagna con spirito di discernimento e di sapiente, realistico incoraggiamento. "Si vede chiaro", scrive La Pira in una lettera del 9 giugno 1963, "la ragione profonda della vicinanza che il Signore ha stabilito da 40 anni fra di noi: cioè un fine ben definito: forse questo fine sarà totalmente chiarito quando Lei - se il Signore così ha disposto! - salirà sulla cattedra di Pietro per servire la Chiesa di Roma e la Chiesa di tutto il mondo". Di lì a pochi giorni, il 21 giugno, questa profezia si sarebbe avverata con l'elezione di Montini a pontefice. Prefazione di Giorgio Campanini.
Unità della Chiesa, unità del mondo
Giorgio La Pira
Libro
editore: Polistampa
anno edizione: 2017
pagine: 120
La corrispondenza tra Giorgio La Pira e Paolo VI mostra il quadro di un intenso rapporto di amicizia, iniziato negli anni Trenta del Novecento quando monsignor Giovanni Battista Montini è assistente ecclesiastico della Federazione degli Universitari Cattolici Italiani. L'intero carteggio - quasi un migliaio di lettere - è riportato nel CD, accompagnato da due importanti contributi proposti nel volume a stampa: nel primo Augusto D'Angelo fa una presentazione complessiva dell'epistolario, mentre il secondo è il testo della conferenza che Giorgio La Pira tenne a Brescia nel 1970 concludendo le manifestazioni per il cinquantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Montini.
Radicati nella Trinità. Carteggio 1943-1957
Giorgio La Pira, Fioretta Mazzei
Libro
editore: Polistampa
anno edizione: 2019
pagine: 424
Abbattere muri, costruire ponti. Lettere a Paolo VI
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 896
Le lettere di Giorgio La Pira ai papi sono, quasi, un "diario di bordo" della complessa navigazione di questo personaggio, per ben venticinque anni, attraverso la cronaca politica, gli orizzonti della storia, i segni dei tempi, gli eventi quotidiani e i sommovimenti del mondo. Tuttavia, le lettere a Paolo VI, rispetto a quelle a Pio XII e a Giovanni XXIII, hanno un carattere particolare. Sono le lettere a un amico, divenuto papa. Manifestano le sue visioni e i suoi sentimenti negli ultimi quattordici anni di vita. Ricapitolano il suo pensiero e il suo metodo "storico". Anche negli ultimi anni La Pira tiene lo sguardo diretto al futuro, seppure il mondo di domani non sarebbe stato più il suo. Non è facile che una persona anziana non si ripieghi sul presente o sul passato. Ma il professore cercava sempre di leggere la "storia del futuro" cogliendo i segni dei tempi, per usare un'espressione divenuta popolare con il Concilio Vaticano II. Era un vero "scrutatore" dei segni dei tempi. Era quella che lui stesso chiamava, con un'espressione felice, la storiografia del profondo. L'epistolario inedito tra Paolo VI e La Pira, curato da Andrea Riccardi.
Le città non vogliono morire-The cities do not want to die
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2015
pagine: 208
Il 2 ottobre 1955 a Firenze Giorgio La Pira con l'appassionato discorso Le città non possono morire apriva i lavori del Convegno dei Sindaci delle Città Capitali. Il sindaco di Firenze intendeva così lanciare da Firenze, nel clima della guerra fredda tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, un appello per la pace attraverso la firma di una dichiarazione da parte di sindaci di città di tutto il mondo: le città attraverso i loro massimi responsabili rivendicavano il loro diritto all'esistenza e alla crescita materiale, culturale e spirituale. I sindaci di Washington e di Mosca, di Roma e di Pechino dichiaravano che i governi degli Stati nazionali non avevano più diritto di bombardare le città. Nel clima di contrapposizione che caratterizzava quel periodo storico e di fronte al pericolo che in pochi secondi una guerra nucleare ponesse termine a secoli di storia, civiltà e tradizioni, risuonò forte il messaggio del convegno di Firenze: "le città non possono morire". Oggi come allora il motto di La Pira "unire le città per unire le nazioni" può indicare la strada a chi ha a cuore la pace.
Mettiamo mano all’aratro
Giorgio La Pira
Libro
editore: Cittadella
anno edizione: 2012
L'impegno culturale e politico di Giorgio La Pira (sia detto, per inciso e con chiarezza, non riproponibile tout court) era profondamente radicato nella preghiera, vissuto con operosa carità, profondamente legato alla vita ecclesiale, sostenuto da una robusta riflessione teologica, libero da ogni interesse personale e gestito in totale povertà e libertà di spirito. Tutto questo costituisce una ?lezione da riprendere'. Infatti spiritualità e dottrina, santità e intelligenza, carità e povertà sono le radici indispensabili e le condizioni previe dell'agire politico di un cristiano.
Colloqui alla Badia
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Libreria Editrice Fiorentina
anno edizione: 2009
pagine: 238
Il sogno di un tempo nuovo. Lettere a Giovanni XXIII
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 452
Il Concilio Vaticano II, la pace internazionale, la minaccia nucleare, i rapporti della Santa Sede con Stati Uniti e Unione Sovietica, il ruolo e il rilievo di Amintore Fanfani nella politica italiana e internazionale, l'apertura verso il mondo mediterraneo, la decolonizzazione, il conflitto arabo-israeliano... questi alcuni dei temi principali che percorrono la presente raccolta di lettere del sindaco di Firenze Giorgio La Pira a Giovanni XXIII dal 1958 al 1963. Si tratta di documenti di notevole valore storico che consentono al lettore di spaziare nel panorama della situazione politica e religiosa italiana e internazionale nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Ma la loro importanza non si ferma qui: le lettere consentono di scorgere, come in filigrana, lo slancio, il fervore e la passione per l'uomo del servo di Dio Giorgio La Pira. Si tratta di una specie di diario, concreto e spirituale, di La Pira, connesso a eventi, viaggi, fatti, soprattutto alla lettura della vicenda di quegli anni e alle prospettive per il futuro dell'Italia, della Chiesa e del mondo. La Pira sente imminente una svolta storica, che conduca fuori il mondo dalla situazione congelata e bloccata del tempo della guerra fredda. Le scelte del papa confermano questo suo sentire: per lui Giovanni XXIII è il protagonista di questa nuova stagione.
Il valore della persona umana
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2009
pagine: 144
"Il nuovo non è nient'altro che l'antico caduto nell'oblio e riscoperto". Questa formula manifesta piena verità nel caso di Giorgio La Pira e di questo suo scritto sulla persona umana: attraverso intuizioni e concetti di un'antica e solida tradizione siamo portati davanti a prospettive nuove e nuove applicazioni. Ciò è ancora più chiaro adesso che la questione dell'uomo e il problema antropologico sono diventati onnipresenti. Spiega Vittorio Possenti nella sua Introduzione: "Già nei primi anni '40 questo volume aveva colto con acutezza la centralità moderna della 'questione antropologica' che già allora esisteva, ma che solo vari decenni dopo assunse tale nome. Economia, diritto, cultura, politica, tecnica, bioetica e biopolitica dipendono da determinate concezioni dell'uomo: sono i grandi snodi della vita contemporanea in cui il tema della persona umana è sempre in questione". Per questo ha senso, alla vigilia del 2010, ripubblicare un testo ormai da decenni irreperibile, steso di fronte a un contesto socio-politico ben diverso dall'attuale, perché La Pira individua coordinate essenziali che vanno oltre le congiunture e toccano nuclei permanenti: lui stesso ne è consapevole.