Libri di Giorgio La Pira
La nostra vocazione sociale
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: AVE
anno edizione: 2024
pagine: 160
La nostra vocazione sociale, una delle opere più rappresentative del pensiero di Giorgio La Pira, fu pubblicata per la prima volta nel 1945, frutto di riflessioni e considerazioni maturate negli anni precedenti. Cristiano autentico, aderente all’Azione cattolica, protagonista di primo piano dell’impegno culturale e civile nel secondo dopoguerra italiano, La Pira fu un vero e proprio profeta di pace: il suo alfabeto di cittadinanza responsabile si compone di parole come dialogo interculturale, attenzione alla solidarietà e alla democrazia, recupero della politica come arte di costruire la pace, tutti temi attuali e che motivano la nuova edizione del volume. Nuove sensibilità, questioni rimaste irrisolte, sfide che interrogano il presente con eccezionale drammaticità, pongono ancora oggi sul tavolo, e con forza sempre crescente, l’urgenza di una consapevolezza partecipativa, di una vocazione all’impegno sociale e politico da parte di tutti gli uomini di buona volontà.
Premesse della politica e architettura di uno stato democratico
Giorgio La Pira
Libro
editore: Libreria Editrice Fiorentina
anno edizione: 1970
pagine: 244
L'attesa della povera gente
Giorgio La Pira
Libro
editore: Libreria Editrice Fiorentina
anno edizione: 2022
pagine: 115
Scritto subito dopo la seconda guerra mondiale e pubblicato per la prima volta dalla Libreria Editrice Fiorentina poco dopo il 1950, è il classico di La Pira sulla politica votata alla piena occupazione, in applicazione delle idee di Keynes e in obbedienza agli imperativi della coscienza alla luce del vangelo. Il non poter distinguere industria e agricoltura, benedire quasi ogni tecnologia e aver fatto coincidere l’occupazione col lavoro salariato, ha favorito il diffondersi della società dei consumi e dei rifiuti che ha modificato, senza abolire, la povertà, la disoccupazione, le carenze alimentari e la dipendenza da capitalismi sempre più intensi con relativa crescente divaricazione fra ricchi e poveri. Alla luce dell’enciclica Laudato sì di papa Francesco il senso dell’attesa della povera gente ha preso nuova luce e spinta attuale.
Monastero di S. Antonio Abate Eboli 1503-2003. Cinque secoli di grande storia
Giorgio La Pira, Giuseppe Barra, Paolo Sgroia
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Graus Edizioni
anno edizione: 2003
pagine: 784
Opera complessa che racchiude undici anni di storia del Monastero. Il primo volume riporta il carteggio tra Giorgio La Pira - sindaco di Firenze negli anni '50, il cui processo di beatificazione è in corso - e il mondo claustrale. Il secondo volume ricostruisce la storia delle monache benedettine e del monastero, sulla base di ricerche di archivio.
Il sogno profetico del giubileo. Testi e riflessioni per gli anni santi 1925, 1950, 1975
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2006
pagine: 160
I miei pensieri
Giorgio La Pira
Libro: Copertina rigida
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2007
pagine: 96
Colloqui alla Badia
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Fiorentina
anno edizione: 2009
pagine: 238
Il sogno di un tempo nuovo. Lettere a Giovanni XXIII
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 452
Il Concilio Vaticano II, la pace internazionale, la minaccia nucleare, i rapporti della Santa Sede con Stati Uniti e Unione Sovietica, il ruolo e il rilievo di Amintore Fanfani nella politica italiana e internazionale, l'apertura verso il mondo mediterraneo, la decolonizzazione, il conflitto arabo-israeliano... questi alcuni dei temi principali che percorrono la presente raccolta di lettere del sindaco di Firenze Giorgio La Pira a Giovanni XXIII dal 1958 al 1963. Si tratta di documenti di notevole valore storico che consentono al lettore di spaziare nel panorama della situazione politica e religiosa italiana e internazionale nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Ma la loro importanza non si ferma qui: le lettere consentono di scorgere, come in filigrana, lo slancio, il fervore e la passione per l'uomo del servo di Dio Giorgio La Pira. Si tratta di una specie di diario, concreto e spirituale, di La Pira, connesso a eventi, viaggi, fatti, soprattutto alla lettura della vicenda di quegli anni e alle prospettive per il futuro dell'Italia, della Chiesa e del mondo. La Pira sente imminente una svolta storica, che conduca fuori il mondo dalla situazione congelata e bloccata del tempo della guerra fredda. Le scelte del papa confermano questo suo sentire: per lui Giovanni XXIII è il protagonista di questa nuova stagione.
Il valore della persona umana
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2009
pagine: 144
"Il nuovo non è nient'altro che l'antico caduto nell'oblio e riscoperto". Questa formula manifesta piena verità nel caso di Giorgio La Pira e di questo suo scritto sulla persona umana: attraverso intuizioni e concetti di un'antica e solida tradizione siamo portati davanti a prospettive nuove e nuove applicazioni. Ciò è ancora più chiaro adesso che la questione dell'uomo e il problema antropologico sono diventati onnipresenti. Spiega Vittorio Possenti nella sua Introduzione: "Già nei primi anni '40 questo volume aveva colto con acutezza la centralità moderna della 'questione antropologica' che già allora esisteva, ma che solo vari decenni dopo assunse tale nome. Economia, diritto, cultura, politica, tecnica, bioetica e biopolitica dipendono da determinate concezioni dell'uomo: sono i grandi snodi della vita contemporanea in cui il tema della persona umana è sempre in questione". Per questo ha senso, alla vigilia del 2010, ripubblicare un testo ormai da decenni irreperibile, steso di fronte a un contesto socio-politico ben diverso dall'attuale, perché La Pira individua coordinate essenziali che vanno oltre le congiunture e toccano nuclei permanenti: lui stesso ne è consapevole.
Il carteggio Betti-La Pira
Giorgio La Pira, Emilio Betti
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2014
pagine: 472
Il carteggio inedito tra Emilio Betti, professore di materie romanistiche, e Giorgio La Pira, suo promettente discepolo nelle Università di Messina e di Firenze negli anni '20 del Novecento, mette in scena la vicenda e le vicissitudini di un rapporto maestro-allievo. Neanche quattordici anni d'età separano i protagonisti - Betti è nato nel 1890, La Pira nel 1904 - ma ciascuno interpreta con convinzione il proprio ruolo. Dense di discussioni scientifiche (La Pira, guidato dal maestro, scrive la tesi di laurea e la monografia del 1930 sulla successione ereditaria), costellate di indiscrezioni e di giudizi anche duri sull'università, ricche di umanissimi contrasti: queste lettere accuratamente commentate da Crifò - mancato Crifò, l'ultima revisione si deve ai suoi allievi romani e a Carlo Lanza - ci permettono, oggi, di penetrare idealmente nello studio di un romanista di un secolo fa, permettendoci di rivivere un momento alto, e privato, di vita accademica e di cultura.
Abbattere muri, costruire ponti. Lettere a Paolo VI
Giorgio La Pira
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 896
Le lettere di Giorgio La Pira ai papi sono, quasi, un "diario di bordo" della complessa navigazione di questo personaggio, per ben venticinque anni, attraverso la cronaca politica, gli orizzonti della storia, i segni dei tempi, gli eventi quotidiani e i sommovimenti del mondo. Tuttavia, le lettere a Paolo VI, rispetto a quelle a Pio XII e a Giovanni XXIII, hanno un carattere particolare. Sono le lettere a un amico, divenuto papa. Manifestano le sue visioni e i suoi sentimenti negli ultimi quattordici anni di vita. Ricapitolano il suo pensiero e il suo metodo "storico". Anche negli ultimi anni La Pira tiene lo sguardo diretto al futuro, seppure il mondo di domani non sarebbe stato più il suo. Non è facile che una persona anziana non si ripieghi sul presente o sul passato. Ma il professore cercava sempre di leggere la "storia del futuro" cogliendo i segni dei tempi, per usare un'espressione divenuta popolare con il Concilio Vaticano II. Era un vero "scrutatore" dei segni dei tempi. Era quella che lui stesso chiamava, con un'espressione felice, la storiografia del profondo. L'epistolario inedito tra Paolo VI e La Pira, curato da Andrea Riccardi.
Le città non vogliono morire-The cities do not want to die
Giorgio La Pira
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2015
pagine: 208
Il 2 ottobre 1955 a Firenze Giorgio La Pira con l'appassionato discorso Le città non possono morire apriva i lavori del Convegno dei Sindaci delle Città Capitali. Il sindaco di Firenze intendeva così lanciare da Firenze, nel clima della guerra fredda tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, un appello per la pace attraverso la firma di una dichiarazione da parte di sindaci di città di tutto il mondo: le città attraverso i loro massimi responsabili rivendicavano il loro diritto all'esistenza e alla crescita materiale, culturale e spirituale. I sindaci di Washington e di Mosca, di Roma e di Pechino dichiaravano che i governi degli Stati nazionali non avevano più diritto di bombardare le città. Nel clima di contrapposizione che caratterizzava quel periodo storico e di fronte al pericolo che in pochi secondi una guerra nucleare ponesse termine a secoli di storia, civiltà e tradizioni, risuonò forte il messaggio del convegno di Firenze: "le città non possono morire". Oggi come allora il motto di La Pira "unire le città per unire le nazioni" può indicare la strada a chi ha a cuore la pace.