Libri di Giovanbattista Tusa
Ciò che resta del futuro. Il tempo della decostruzione
Giovanbattista Tusa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 230
In Ciò che resta del futuro, Giovanbattista Tusa si misura con il pensiero decostruttivo alla luce della crisi ecologica che caratterizza la nostra epoca, mettendo in rapporto la decostruzione con le inquietudini teoriche e politiche sollevate dal pensiero indigeno, dai nuovi materialismi, dall’ecocriticismo e dall’afrofuturismo. Pensare, come già aveva intuito Jacques Derrida, non può più significare richiamare alla presenza, attraverso un processo di rammemorazione, qualcosa di già conosciuto. Pensare richiede invece di entrare in relazione con il tempo elusivo di ciò che non ha mai avuto il terrore dell’evidenza. La memoria non può soltanto essere rivolta a ciò che è avvenuto, ma deve raccogliere le tracce di un passato che “non è mai stato presente”, tracce che non si sono mai date nella forma della presenza e che restano così sempre “venute dall’av- venire”. Esse si rivelano allora tracce di una giustizia intempestiva che an-archivia l’ordine del presente.
Tempo incognito. Glossario filosofico per il ventunesimo secolo
Michael Marder, Giovanbattista Tusa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 256
Tempo incognito è un glossario firmato da alcuni dei più importanti intellettuali del panorama internazionale con l’obiettivo di ricercare le nuove parole della filosofia per il nostro secolo. Da “discarica” a “plastica”, passando per “ecotrauma”, i termini di questa raccolta sono spesso provocatori, inconsueti o ancora poco esplorati dalla riflessione filosofica. Autori del calibro di Slavoj Žižek, Jean-Luc Nancy, Timothy Morton, Emanuele Coccia, Roberto Esposito, Vandana Shiva e molti ancora offrono in questo glossario uno spaccato del loro pensiero attraverso i concetti che anticiperanno le traiettorie dei prossimi decenni.
Dalla fine
Alain Badiou, Giovanbattista Tusa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 98
In un dialogo a partire dalla critica serrata del pathos della finitudine che ha caratterizzato il ventesimo secolo, Alain Badiou e Giovanbattista Tusa riflettono sullo stato della filosofia nel ventunesimo secolo. Allontanandosi dal pensiero di Heidegger, i due autori rifuggono un approccio metafisico, e ricostruiscono il rapporto tra le verità e un assoluto non trascendente: in queste condizioni, il concetto di infinito diventa la condizione ultima delle verità universali.
Quasi niente. Il tempo cosmico di Claude Debussy
Giovanbattista Tusa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Palindromo
anno edizione: 2024
pagine: 208
La musica di Debussy esprime un mistero cosmico che rimane assolutamente temporale, e si scrive con i materiali stessi della transitorietà. Il musicista francese mirava infatti alla creazione di un cosmo sonoro costituito da rapporti fondati su un impercettibile intreccio di forze emergenti e di frammenti divergenti, che riuscisse a cogliere i segni impercettibili di una realtà sfuggente, elusiva. Di questa mutevolezza degli esseri e delle cose, la musica di Debussy sembra captare la dimensione non-umana, planetaria, cosmica. L'ascolto del cosmo debussiano si trasforma in questo libro in un’immersione nella mutevolezza del mondo, dove ogni evento contribuisce con la propria nota unica al silenzio apparente dello spazio interstellare.
Escluso l'ebreo in noi
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 74
Jean-Luc Nancy si misura con una radicale interrogazione filosofica delle origini pre-europee ed europee dell’antisemitismo, riconducendo la nascita di questo fenomeno all’origine stessa del rapporto tra la cultura greca e quella ebraica, portatrici di un significato molto differente dell’emancipazione dell’umanità dal mito. Da un lato, in Grecia, l’autonomia del logos è considerata infinita, dall’altro, invece, l’autonomia è paradossalmente concepita come una risposta eteronoma a un dio nascosto. Per Nancy si tratta di comprendere come sia stato possibile che “l’ebreo” si sia ritrovato, all’interno dell’Occidente, nella posizione dell’“agente autoimmune” che minaccia il corpo dell’Occidente, quando ne è invece parte organica e costitutiva. E se l’odio verso l’ebreo non fosse altro che la manifestazione di un odio più arcaico dell’Occidente nei confronti di se stesso?
Les personnes et les choses
Roberto Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2018
pagine: 101
Freud e il non europeo
Edward W. Said
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2018
pagine: 104
Edward W. Said, scrittore, docente, teorico letterario, musicista, anglista e intellettuale simbolo della causa palestinese, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, dedica una controversa conferenza all'ultima opera di Sigmund Freud, "L'uomo Mosè e la religione monoteista". La lettura del testo freudiano diviene l'occasione per riflettere sul tema dell'identità, individuale e collettiva, e sulle sue radici, siano esse radicate in un passato mitico o in un racconto più o meno scientifico. Mosè, fondatore del monoteismo ebraico, ma straniero al suo popolo, secondo l'ipotesi di Freud, perché egizio, non ebreo e non europeo, incarna la figura paradossale di un'eterogenesi che è all'opera dall'origine, nella fondazione stessa di ogni processo identitario.
Che tu sia il mio corpo. Una lettura contemporanea della signoria e della servitù in Hegel
Judith Butler, Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 120
Scritta a quattro mani da Judith Butler e Catherine Malabou, quest'opera prende le mosse da una rilettura della dialettica servo-padrone formulata originariamente da Hegel in “Fenomenologia dello spirito”. "Che tu sia il mio corpo" è il comando che il padrone impone allo schiavo. Malabou e Butler, da sempre attente studiose del corpo delle minoranze, sottolineano come questa ingiunzione sia di fatto impossibile, in quanto soggettività e corporeità non possono essere mai completamente disgiunte. Il distacco non può compiersi se non nella forma di un "attaccamento ostinato al distacco", un attaccamento sempre più ostinato e addirittura disperato.
De la fin. Conversations
Alain Badiou, Giovanbattista Tusa
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2017
pagine: 99
L'equivalenza delle catastrofi (dopo Fukushima)
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 70
Invitato a Tokyo a riflettere sul disastro nucleare di Fukushima, il filosofo francese Jean-Luc Nancy riflette sull'interconnessione profonda che lega ormai un cataclisma naturale come lo tsunami che ha sconvolto la costa giapponese nel 2011, e le catastrofi tecnologiche, economiche, ecologiche che pervadono il nostro immaginario quotidiano. Nell'età moderna, per Nancy, all'"universo infinito" ha risposto "l'uomo che supera infinitamente l'uomo" di Pascal. Il richiamo del filosofo francese è a un cambio di configurazioni umane, naturali, cosmogoniche, qui ed ora, dato che la nostra civilizzazione sembra attribuire valore solo ad un plus del futuro, che segue ¡1 tempo degli investimenti e dei ricavi: il plus di un futuro che non lascia spazio alla concretezza e all'esperienza radicale del presente. Che cosa vuol dire, scrive Jean-Luc Nancy, "pensare" in questa condizione che è la nostra?
Alla ricerca del reale perduto
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 76
È possibile modificare il mondo e, in un certo senso, inventarlo ogni giorno? Oppure il reale è un orizzonte normativo al quale possiamo solo sottometterci? Alain Badiou, tra i più grandi filosofi francesi viventi della generazione di Deleuze e Lyotard, propone in questo libro una "ricerca del reale perduto", che passa per Molière, Lacan e, soprattutto, Pasolini. Sembra infatti che la conoscenza del reale sia stata affidata in maniera cieca e irrevocabile all'economia, anche nel momento in cui essa ammette la propria impotenza, la propria incapacità di prevedere disastri imminenti. Per Badiou è necessario un cambio di rotta, un atto che affermi l'esistenza dell'impossibile perché questo è il "gesto fondamentale di conquista del reale: dichiarare che l'impossibile esiste". Un libro che è un inno alla ricerca della vitalità, al di sotto delle ceneri di un mondo che è solo apparentemente in rovina.