Libri di Giovanna Del Giudice
Advocacy per la salute mentale. Una guida pratica per cittadine e cittadini, associazioni e istituzioni
Benedetto Saraceno, Rebecca De Fiore, Giovanna Del Giudice
Libro: Copertina morbida
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2022
pagine: 124
Per advocacy si intende qualunque azione volta a sostenere, promuovere, difendere e far conoscere una causa. Nel caso presente, il concetto di advocacy è stato introdotto per promuovere i diritti delle persone che soffrono di disturbi mentali e per ridurre lo stigma e la discriminazione nei loro confronti. Lo scopo di questo manuale è eminentemente pratico e consiste nell'informare, formare e fornire strumenti per comprendere e per agire collettivamente per il miglioramento della promozione e della tutela della salute mentale.
Slegalo! Usi e abusi della psichiatria
Alice Banfi, Giovanna Del Giudice, Pier Aldo Rovatti
Libro: Libro in brossura
editore: Becco Giallo
anno edizione: 2016
pagine: 88
Nonostante la rivoluzione culturale del movimento legato a Franco Basaglia, la pratica della contenzione - il gesto di legare una persona, spesso associato alla somministrazione di psicofarmaci in una concezione del malato come insieme di sinapsi da aggiustare - è ancora molto diffusa. Si legano i matti, i vecchi, le persone con disabilità e problemi di tossicodipendenza, si legano gli adolescenti. Ma in nome della cura e della scienza, si può davvero legare una persona?
...E tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria
Giovanna Del Giudice
Libro: Libro in brossura
editore: Alphabeta
anno edizione: 2015
pagine: 380
Il 22 giugno 2006 Giuseppe Casu muore nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Cagliari, legato al letto, braccia e gambe, per sette giorni di seguito fino alla morte. Quella morte non silenziata, non negata, non giustificata, ma indagata e assunta come limite invalicabile dell'agire psichiatrico diventa il punto di avvio di un tumultuoso quanto difficile cambiamento. Alla fine disvela e conferma la presenza di un conflitto innegabile. Diviene chiaro che è in atto uno scontro tra psichiatrie, tra differenti visioni, non solo nel dipartimento di salute mentale, ma anche nella città, nella regione e nella stessa società degli psichiatri italiani. "La buona pratica non parte da un gesto generoso del medico verso la persona sofferente, gesto che può essere tradito mille volte al giorno da un dolore più o meno nascosto, da un'aggressività con o senza giustificazione, da una violenza che ferisce. La buona pratica è il risultato di una volontà collettiva di partire comunque dal rispetto e dalla libertà della persona che certamente proviene da una storia in cui questo rispetto e libertà sono venuti meno o non sono mai esistiti. La buona pratica cresce e si sviluppa attorno a questo nucleo centrale, da cui si dipana ogni altro inter vento. La contenzione blocca questo sviluppo nell'atto stesso che parte dal massimo dell'umiliazione e della mortificazione della persona e ripropone la copertura della nostra incapacità ad affrontare diversamente la sofferenza e la violenza, con una risposta irresponsabile di violenza e di difesa di sé, di violenza da parte del più forte, e di chi è in condizione di porre una distanza fra sé e l'altro: il ruolo, le regole, l'istituzione, il potere. Contro tutto questo si è lottato per anni e si è dimostrato possibile perseguire altre strade con il supporto di operatori/trici formati e motivati che reggano l'impatto senza ferire, senza umiliare, con la costruzione di un ambiente e di un clima non violento, libero, nel suo complesso che fa capire come altri passi siano possibili e della stessa natura. La contenzione blocca ogni passo successivo perché è il segno, il marchio del carattere dell'istituzione, terapeutica o sanitaria, dimostrando fin dall'inizio il suo carattere e i suoi metodi violenti, ignari di libertà. Segno e marchio che caratterizzano, per contaminazione, o rafforzano il sopravvivere di vecchie tradizioni, le case di riposo e i servizi per anziani, gli istituti per handicappati, i reparti di geriatria, di medicina… per facilitare l'immobilità, per preservare dal danno… di conseguenza per semplificare il lavoro degli operatori." Franca Ongaro Basaglia
...E tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria
Giovanna Del Giudice
Libro: Libro in brossura
editore: Alphabeta
anno edizione: 2020
pagine: 352
"Il 22 giugno 2006 Giuseppe Casu muore nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Cagliari, legato al letto, braccia e gambe, per sette giorni di seguito. Quella morte non silenziata, non negata, non giustificata, ma indagata e assunta come limite invalicabile dell'agire psichiatrico diventa il punto di avvio di un tumultuoso quanto difficile cambiamento. Alla fine disvela e conferma la presenza di un conflitto innegabile. Diviene chiaro che a Cagliari era in atto uno scontro tra psichiatrie, tra differenti visioni, non solo nel dipartimento di salute mentale, ma anche nella città, nella regione e nella stessa società degli psichiatri italiani... Un tema così rovente e così rimosso. La morte di una giovane donna, legata al letto e bruciata, avvenuta nel Servizio di Diagnosi e Cura dell'Ospedale di Bergamo è stato l'iceberg di oceani di indifferenza e di non curanza. La psichiatria oggi non interessa più nessuno." (dall'introduzione di Eugenio Borgna)