Libri di Giuseppe Munforte
Dove batte l'onda
Giuseppe Munforte
Libro: Copertina morbida
editore: Melville Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 202
"In una Milano che assomiglia a certi vicoli ciechi di Parigi, i quartieri bohémien gonfi di fumo, alcol, luci fioche e vite perdute, se non fosse che i fumi sono quelli delle fabbriche e delle insegne di qualche negozio sempre aperto di cinesi, Sergio siede al tavolino di un bar, Miss Piggy, isolato in un deserto senza passato. Ha cambiato vita e quella precedente l'ha obliata, ma non del tutto. Ricorda e non ricorda. Qualcosa, un amico, Marcello, o quel suo fratello-discepolo, forse un doppio, impazzito dalla droga, Thomas, lo riportano di tanto in tanto a ciò che ha abbandonato, ma senza l'accelerazione prorompente di una madeleine. Finché una donna, Fulvia, sfuggente e meravigliosa, ambigua e determinata, torna a cercarlo dal passato di una vita che credeva sepolta. Chi è Fulvia se non una calamità che spinge Sergio di nuovo in quella soglia dove vita e morte si sono per un momento fissate, svelando la verità dell'esistenza? Tra loro comincia una storia d'amore, di tormenti e passione; una storia che forse era già cominciata quando Fulvia non era Fulvia, e Sergio era ancora un altro. Una storia che apparteneva alla vita di altri che non sono più loro. Eppure, alla fine di tutto, quella vita che non era la loro pur appartenendogli, li riconnette non già al loro passato, ma a un futuro anteriore, come dire nello spazio di mistero in cui, di nuovo, vita e morte sono un solo barbaglio - lì dove l'essere si afferma proprio nella certezza di non essere già più..." (Andrea Caterini )
Educare al futuro. Esperienze e strumenti di contatto con l'eccesso adolescenziale
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 240
L'adolescenza con il suo carico di vitalità, urgenza di conoscere e sperimentare: con il suo bisogno di futuro, si presenta come l'età che più tende a sfuggire alle codificazioni e alle interpretazioni ultime. Ogni adolescente porta sempre con sé anche qualcosa di inedito che chiama in causa le energie migliori degli adulti in relazione con lui, per essere accolto, compreso, valorizzato. Il volume nasce dal confronto tra pedagogisti, sociologi, psicologi, esperti di politiche sociali e di diritto minorile periodicamente chiamati dalla Cooperativa Sociale Arimo - per cercare le chiavi di lettura e le possibili risposte a questioni e criticità centrali nella considerazione dell'adolescenza: il rapporto con il consumo, la devianza, l'uso di sostanze, l'apprendimento, l'immigrazione, le relazioni con i genitori. Quando il rapporto con la famiglia si incrina o laddove l'adulto si defili dalle sue responsabilità e provochi una confusione di ruoli, quell'eccesso di forze, quell'impazienza, quella grande capacità di soffrire e di far soffrire possono prendere strade negative, autodistruttive o distruttive. Il volume si rivolge al mondo degli educatori in senso allargato, a quanti a diverso titolo hanno responsabilità educative nei confronti degli adolescenti: operatori dei servizi, educatori, insegnanti o genitori.
Il fruscio dell'erba selvaggia
Giuseppe Munforte
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2018
pagine: 272
Romanzo dalla struttura inedita, composto da sequenze narrative che si intrecciano e risolvono, alla fine, in un quadro unitario, "Il fruscio dell'erba selvaggia" — il titolo viene da un verso di Evtushenko — tesse i destini di personaggi che, sullo sfondo di una Milano periferica, cupa e malinconica, vivono un'esistenza in cui innocenza e crimine, onore e vergogna, redenzione e autodistruzione si rovesciano continuamente, come guanti di cui è impossibile distinguere il diritto e il rovescio. Nella prima parte, intitolata "Nero uno", il suicidio dell'amato zio — un uomo che, dopo aver abbandonato moglie e figli, viveva ai margini della legge nel quartiere della Bovisa degli anni Sessanta — turba al tal punto il narratore da spingerlo a indagare sulla sua vita. La scoperta di un insospettabile alter-ego dello zio lo segnerà profondamente, portandolo a una scelta decisiva per il suo futuro. La seconda parte, "Nero due", è il fulcro del romanzo. La scena si sposta in un ospedale degli anni Novanta in cui un ragazzo fraternizza con un uomo che genera in lui curiosità e fascinazione. Questi gli racconta la sua vita prima di orfano cresciuto dai frati, poi di criminale; di lí a pochi mesi lo trascinerà in una vicenda nella quale il ragazzo, in nome dell'amicizia nata in corsia, metterà a rischio la propria vita. In "Nero tre" il romanzo giunge al suo epilogo, offrendo i tasselli esplicativi dell'intera narrazione. L'originale disposizione narrativa scelta da Munforte alimenta il forte senso di inquietudine che pervade questo romanzo che, al pari di un dipinto di Hopper, intreccia la solitudine umana alla metafisica del paesaggio. Con una scrittura capace di farsi concitata nei momenti di tensione, e lirica e poetica in quelli di introspezione psicologica, "Il fruscio dell'erba selvaggia" mostra una galleria di personaggi indimenticabili — le ambigue figure dello zio e del frate e quella del giovane segnato da un destino inaggirabile di violenza ed emarginazione - in cui la vita si offre nell'assoluta contingenza delle scelte e nell'irrisolvibilità del suo mistero.
La resurrezione di Van Gogh
Giuseppe Munforte
Libro: Copertina morbida
editore: Barney
anno edizione: 2015
pagine: 312
Leonardo ha ventisette anni e sta vivendo un momento decisivo come attore e come uomo. Il suo gruppo teatrale è in crisi, prossimo allo scioglimento. Suo padre, un piccolo malavitoso, torna improvvisamente dopo anni di assenza e contribuisce a un evento drammatico che farà da spartiacque nella sua vita, ponendo fine alle sue illusioni di ragazzo. Leonardo lascia Milano per ritrovare energie e fare chiarezza sulle sue motivazioni. A casa di amici entra in relazione con Domenico, un giovane borderline, con il quale costruisce un profondo rapporto che gli permette di arrivare a considerare in un modo inedito il gesto artistico. Sarà anche grazie all'incontro con Domenico che Leonardo riuscirà a portare a compimento una pièce teatrale che ha come protagonista una dattilografa: un cuore semplice e grandissimo. È un'esperienza creativa che si compie a un passo dal fallimento, nel momento in cui Leonardo riesce nella sua opera, e nella vita, a mettere a fuoco quella soglia in cui creazione e esclusione, amore e egoismo si mescolano indissolubilmente. La pièce restituisce la maturazione che si è prodotta in lui rielaborando la sofferenza e la gioia incontrate: con la consapevolezza che il gesto espressivo, persino dell'artista più oscuro e dimenticato, è anche una resurrezione.
Nella casa di vetro
Giuseppe Munforte
Libro: Copertina morbida
editore: Gaffi Editore in Roma
anno edizione: 2014
pagine: 198
Cos'è una famiglia felice? Ecco la domanda impellente che Munforte ci pone con questo romanzo. Davide, voce narrante del libro, padre di Andreas e marito di Elena (con la quale cresce anche una figlia concepita con un altro uomo, Sara), osserva la vita dei suoi cari con discrezione. Vede Sara che si sistema gli occhiali mentre impara a leggere una nuova parola, e poi Elena che trattiene il dolore - ma per cosa? La casa nella quale condividono il quotidiano sembra protetta da una bolla di vetro mentre appena fuori dalla finestra, sulla tangenziale milanese, le macchine sfrecciano in un frastuono. Quella bolla è la voce stessa del narratore a crearla, quasi volesse posare sulla casa un'aura che la difenda dagli urti col mondo. Davide si nasconde, forse non c'è, vede soltanto, e si domanda se questa esistenza che un giorno lasceremo, tutto ciò che abbiamo costruito, le persone che abbiamo amato, continuerà anche senza di noi. Com'è il mondo quando gli voltiamo le spalle? "Nella casa di vetro" è una favola metropolitana, o una preghiera, quella di un padre, e di un marito, che cerca di conservare ogni attimo d'amore, di non dissipare il tempo condiviso, perché sa che questo è il solo modo per riconsegnarli all'eternità.
Cantico della galera
Giuseppe Munforte
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 283
"Un intrico di rughe e silenzi e frasi elusive": Fausto è così, un uomo riflessivo dalla forte passione per la letteratura che ha trascorso molti dei suoi quarantacinque anni in galera, dove ha imparato a sopravvivere come un maestro zen, guidando la mente, svuotandola di ogni pensiero. Dove ha imparato "la pazienza e l'abitudine di centellinare i momenti buoni e farli durare". Fausto si è guadagnato il rispetto dei secondini e di alcuni fedeli compagni, fra cui Davide, il giovane ragazzo con gli occhi da indio che anche in carcere non sa tenersi lontano dai guai, a cui insegna l'amore per la scrittura. Quando esce di galera, Fausto va a vivere a Milano a casa della madre di Davide e di sua sorella, Sonia, che da adolescente aveva deciso di farla finita lanciandosi sotto un treno e ora sta crescendo una figlia da sola. Per l'uomo è come una nuova famiglia, anche se sa che non potrà durare. Ma Fausto è a Milano soprattutto per incontrare Nadia, psicologa conosciuta in carcere con cui intreccia una intensa relazione, proprio quando ormai per lui "amore" non è che una parola da prestigiatore che può servire soltanto a chi ha ancora voglia di illudersi. Fra la pulsione di morte e l'amore che redime, "Cantico della galera" non intende proporre una soluzione unica: i protagonisti del libro, questi ragazzi già invecchiati, restano sospesi nella loro incapacità di credere alla seconda chance, come se temessero che, da un momento all'altro, "la pancia del treno" possa arrivare a inghiottire ogni cosa.
Meridiano
Giuseppe Munforte
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2003
pagine: 154
" E' una voce che mentre racconta si allarga, abbandona il soggetto per diventare coro, invettiva, preghiera, fino a quando non si sa più chi parla perché le parole nascono dal ventre stesso della Bestia, da quella Italia degli anni Cinquanta fatta di sacchi di cemento e ferri arrugginiti, valigie speranzose e strade tutte in salita, fabbriche pulsanti e fame nera. A lamentarsi e a sognare è la città che cresce come una febbre. "Meridiano" è la biografia di un uomo che comunque ci resta sconosciuto, un uomo anonimo e forte come un cantiere di periferia, e insieme è il racconto di un paese che è il nostro..." (Marco Lodoli)