Libri di Giuseppe Novello
Il signore di buona famiglia
Giuseppe Novello
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 240
Le satiriche tavole disegnate di Novello, che hanno avuto a suo tempo enorme successo, sono ancora fresche, acute e divertenti, perché toccano le abitudini, i difetti e le stupidaggini della vita pubblica e famigliare, che continua imperterrita ad esistere. Pubblicate a partire dal 1930 nella sezione umoristica della «Gazzetta del Popolo», erano state raccolte in libro col titolo Il signore di buona famiglia nel 1934, cui seguì nel 1937 Che cosa dirà la gente? Nel dopoguerra dal 1948 ha continuato a disegnare vignette per «La Stampa» di Torino, fino al 1965, dedicandosi poi principalmente alla pittura. Il giornalista e amico Paolo Monelli scrive giustamente che per Novello «i drammi della vita hanno tutti lo stesso peso, sia la mancata eredità o la negata gloria o il budino che non stava in piedi», la sua è «la poesia della bruttezza, della scalogna, dell’invecchiare, dell’aver pochi quattrini, delle gioie goffe, poesia di parenti poveri, di bimbi brutti, di zitelle rinsecchite [...] eppure queste miserie sono avvolte da un’ilarità che non è cinica, non è amara, non è ironica, è semplicemente ilarità, spontanea risata».
La guerra è bella ma è scomoda
Paolo Monelli, Giuseppe Novello
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 126
Avevano fatto entrambi la Grande Guerra da alpini, lo scrittore Paolo Monelli e il pittore Giuseppe Novello; anni dopo vollero raccontarla insieme in questo libro, uscito nel 1929 "sotto gli auspici dell'Associazione Nazionale Alpini". Monelli era un giornalista affermato e aveva alle spalle il grande successo del suo diario di guerra "Le scarpe al sole"; Novello aveva invece cominciato da poco, proprio sulla rivista dell'ANA "L'Alpino", quell'attività di disegnatore esercitata poi per decenni sui giornali, che lo ha rivelato come uno dei maggiori umoristi italiani del Novecento. Il piatto forte del libro sono appunto le 46 spassosissime tavole in cui Novello affila la sua ironia a un tempo feroce e affettuosa; il testo di Monelli che le accompagna è anch'esso a suo modo una galleria di vignette, di aneddoti di guerra alpina un po' malinconici e un po' ridanciani. Insieme, parole e immagini compongono un libro unico, che celebra gli alpini e il loro mito ma insieme ne sorride, che racconta senza retorica la guerra ma non sa evitare, ricordandone l'esperienza umana, una misura di nostalgia.
Più di prima
Giuseppe Novello
Libro: Libro in brossura
editore: Longanesi
anno edizione: 2002
pagine: 198
Nelle sue tavole, Giuseppe Novello, accompagnò per mezzo secolo la vita quotidiana di una borghesia di cui conosceva i difetti e i limiti, ma li "cantò" con un segno sferzante e tuttavia privo di livore o di astio. In esso non c'era nulla di corrosivo, ma, anzi, una solidarietà umana quasi affettuosa per un mondo di cui anch'egli si sentiva, ed era, espressione. Al punto di rappresentarsi spesso, piccolo e anonimo, nelle avventure minime della sua epopea minima. Un mondo, comune a molte famiglie, fatto di piccole gioie, dolori ridicoli e modesti eroismi, di parenti poveri, bambini brutti e zitelle rinsecchite.
Il ghiottone errante. Viaggio gastronomico attraverso l'Italia
Paolo Monelli
Libro: Libro in brossura
editore: Slow Food
anno edizione: 2019
pagine: 208
Un libro delizioso, che negli anni Trenta inaugura la critica enogastronomica italiana accompagnando il lettore in un viaggio affascinante tra i prodotti, i piatti, gli osti, le cuoche, le tradizioni e i paesaggi cui appartengono e vini del Bel Paese. Il volume nasce come raccolta di articoli commissionati dalla “Gazzetta del Popolo” di Torino: il giornale spedisce in giro per l’Italia gli autori sull’onda di una moda che prende corpo in quegli anni, originata probabilmente dalla traduzione italiana di Osteria. Guida spirituale delle osterie italiane da Verona a Capri del tedesco Hans Barth, apparsa nel 1910.
Il ghiottone errante. Viaggio gastronomico attraverso l'Italia
Paolo Monelli
Libro: Libro in brossura
editore: Slow Food
anno edizione: 2016
pagine: 224
Un giornalista, Monelli, e un suo vecchio amico, il pittore e disegnatore Novello. Paolo Monelli e Giuseppe Novello, due alpini della Grande Guerra, uno giornalista e scrittore emiliano, bevitore attento e sapiente gastronomo; l'altro, vignettista, astemio e inappetente, striminzito, distratto e frugale masticatore. Il libro nasce come raccolta di articoli commissionati da "La Gazzetta del Popolo" di Torino: il giornale spedisce in giro per l'Italia i nostri sull'onda di una moda che negli anni Trenta prende corpo, originata probabilmente dalla traduzione italiana della guida spirituale delle osterie italiane da Verona a Capri del tedesco Hans Barth. La scrittura di Monelli è diretta e semplice e questo lo rende un libro leggibile da tutti, non solo dagli appassionati. La tavola si rivela per i due amici occasione per conoscere osti e cuoche, ma anche per scoprire tradizioni e i paesaggi da cui nascono e a cui appartengono cibi e sapori.
Cartoline-lametta
Giuseppe Novello
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2003
pagine: 60
Novello non è stato nella vita italiana soltanto un personaggio del costume, ma la parabola intellettuale che c'è stata nella sua vita conferma il contrario e dimostra la sua capacità di vedere lontano più che da vicino, avanti più che nel passato. Novello stesso è sempre stato il primo bersaglio della sua ironia, della sua satira, come affermano del resto anche queste cartoline, dove Novello al mare e ai monti viene ironizzato senza pietà. In queste cartoline-lametta infatti, cancellando qua e là con una lametta da barba che teneva sempre nel taschino, Novello si inserisce nel paesaggio con una poesia sottile e scherzosa e con un inconfondibile spirito ironico. Prefazione di Alberto Cavallari.
Come prima
Giuseppe Novello
Libro: Copertina morbida
editore: Longanesi
anno edizione: 2001
pagine: 200
Con le sue tavole, che darebbe un po' irriguardoso definire vignette, Giuseppe Novello ha accompagnato per mezzo secolo, lungo almeno un paio di generazioni fino agli anni '60, la vita quotidiana di una borghesia che da allora, nonostante i cambiamenti del costume, è rimasta nel profondo uguale a se stessa. Con la passione di un entomologo e l'ironia di un poeta crepuscolare, colse le debolezze, i vizi e le ipocrisie che, in modo più o meno consapevole, definiscono il ridicolo della vita. Per tutti i suoi personaggi ebbe uno sguardo benevolo, talora amaro, in cui, alla fine, lo sberleffo si muta non di rado in buffetto.

