Libri di Guido Fink
La doppia porta dei sogni. Scritti di cinema 1977-2001
Guido Fink
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Cineteca di Bologna
anno edizione: 2022
pagine: 404
Da Whitman a Griffith, incontrando sulla strada Allen Ginsberg; da Shakespeare alla sophisticated comedy, passando per Karen Blixen; da Antonioni a Gianni Celati a David Grossman; dalla lettera rubata di Poe alla lettera a tre mogli di Joseph Mankiewicz, con détour lacaniano; da Northrop Frye a Hitchcock, e a illuminare un tratto di strada sarà Maria Corti; da Tutti a casa a La vita è bella, seguendo il filo nascosto della presenza ebraica nel cinema italiano; da Paolo Stoppa a Woody Allen, via Delmore Schwartz e Charlie Chaplin... Questo libro, raccolta di saggi scritti tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del Duemila, propone una ‘storia del cinema’ secondo Guido Fink. Una summa del suo stile irripetibile, del suo modo unico e radicale di fare critica e ricerca, nella luce di una cultura cosmopolita, capace di tessere relazioni insospettate e di sfidare serenamente ogni frontiera. Una raccolta di saggi che sono anche prodigiosi raffinatissimi racconti, perché nessun altro come Fink, nella sua epoca, ha praticato la critica cinematografi ca come genere letterario, con principesca (lubitschiana) naturalezza e ironico understatement.
Il buon soldato
Ford Madox Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 272
«Questa è la storia più triste che abbia mai sentito.» A raccontarla è John Dowell, voce del romanzo oltre che testimone; ricco americano, con la moglie Florence ha frequentato per anni in Europa una brillante coppia di inglesi, gli Ashburnham: Edward, il "buon soldato" del titolo, integerrimo ufficiale dell'esercito britannico e perfetto gentleman, ma anche impenitente seduttore, e Leonora, la sofisticata consorte. Via via che la narrazione si dipana sul filo della memoria, dietro il velo della rispettabilità e l'apparenza di un innocente legame d'amicizia, affiora un girotondo di inganni e tradimenti, un gioco al massacro che non risparmia nessuno dei protagonisti. Carico di suspense come un thriller mondano con molte vittime ma nessun colpevole, "Il buon soldato" (1915) è un romanzo enigmatico e malinconico che spicca nel panorama letterario del primo Novecento per i suoi angosciosi intrecci psicologici, dapprima velati e quasi impenetrabili e poi di colpo crudelmente messi a nudo: un testo di sconcertante modernità, specchio delle ombre dell'animo umano e del vuoto morale di una Belle Époque ormai al tramonto ma ancora ignara della tragedia incombente. Introduzione di Attilio Bertolucci.
Nel segno di Proteo. Da Shakespeare a Bassani
Guido Fink
Libro: Libro in brossura
editore: Guaraldi
anno edizione: 2015
pagine: 414
Davvero questo volume, nato per festeggiare gli ottant'anni di Guido Fink con una corposa scelta dei suoi scritti apparsi in riviste e atti di convegni tra il 1968 e il 2006, si colloca "nel segno di Proteo". Letteratura inglese e americana, cinema, teatro (compreso quello della memoria): la ricchezza dei suoi interessi di studioso, unita alla prodigiosa capacità di creare nessi velocissimi mettendo in relazione ambiti remoti e svelandone intrecci imprevisti, testimonia la poliedricità d'un profilo intellettuale metamorfico e imprendibile, la cui lezione - dietro la maschera elegante d'un implacabile understatement - ci appare oggi più che mai indispensabile.
Ernst Lubitsch
Guido Fink
Libro: Libro in brossura
editore: Il Castoro
anno edizione: 2007
pagine: 128
Berlino, 1982 - Hollywood, 1947. Il suo "tocco" è il marchio di uno stile inconfondibile. La sua leggerezza e ironia sono rimaste inimitabili. È autore delle migliori sophisticated comedies, da Mancia competente (1932) a Ninotchka (1939) e Vogliamo vivere! (1942).
Non solo Woody Allen. La tradizione ebraica nel cinema americano
Guido Fink
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 300
La tradizione ebraica nel cinema americano è molto più radicata di quanto non si sia abituati a pensare; basti citare tra i produttori i Mayer, i Goldwyn, i Cohn, tra i registi Ernest Lubitsch, Billy Wilder, Joseph Mankiewicz, Otto Preminger, Steven Spielberg, tra i divi i fratelli Marx, Mel Brooks, Danny Kaye, Jerry Lewis, Joan Crawford, Lauren Bacal. Questo libro racconta le caratteristiche e gli sviluppi di questo fenomeno. Celebri attori, sceneggiatori, grandi registi sono i protagonisti del volume fatto di approfondimenti che partono dalle radici yiddish della tradizione ebraica-orientale della prima metà del secolo per arrivare al cinema progressista di Hollywood.