Libri di Johann F. Herbart
Punti principali della metafisica
Johann F. Herbart
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 200
Il fondamento del sistema platonico
Johann F. Herbart
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 192
La "De Platonici systematis fundamento commentatio", redatta da Herbart nel 1805, costituisce un documento importante, benché poco noto, dell'atteggiamento del filosofo tedesco nei confronti del pensiero di Platone in un momento cruciale del processo di elaborazione del suo proprio orientamento filosofico. L'influemza esercitata dallo studio dei dialoghi platonici traspare dalla centralità assegnata alla teoria delle idee, intesa come dispositivo di lettura logico-ontologica del reale, volto a rimediare alle contraddizioni del mobilismo eracliteo e a contemperare la rigidità dell'essere parmenideo con le esigenze dell'esperienza. La severa recensione del grande filologo August Bockh e la dura risposta dello stesso Herbart mettono bene in luce al tempo stesso l'originalità dell'interpretazione fornita nella "Commentatio" e il suo specifico taglio filosofico.
La rappresentazione estetica del mondo considerata come compito fondamentale dell'educazione
Johann F. Herbart
Libro
editore: Armando Editore
anno edizione: 1996
pagine: 96
I cardini della metafisica
Johann F. Herbart
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1981
pagine: 96
Metafisica in nuce. Punti principali della metafisica
Johann F. Herbart
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 99
Dialoghi sul male
Johann F. Herbart
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 184
Che cosa avviene quando esprimiamo un giudizio di valore, quando diciamo: «questo è bene e questo è male»? ? evidente che il giudizio implica una relazione, in quanto ogni singolo, ogni ente, è di per sé moralmente indifferente; è pertanto necessario interrogarsi su questa stessa connessione, sempre particolare: con un disvalore e con un valore, con una volontà. Il tema del male, che costituisce l'argomento centrale dei due dialoghi (del 1817), funge anche da pretesto per offrire un esempio di metodologia. Da qui il confronto con la presunta cogenza argomentativa di Spinoza, con la tesi del male radicale di Kant e con il modello idealistico di Fichte nel trovare una fonte prima e ultima del male. Al vuoto formalismo kantiano di una libertà trascendentale e di un imperativo categorico astratto, Herbart oppone il proposito di individuare principi morali che, pur validi universalmente, insieme salvaguardino il particolare.A tal fine, con tono leggero, stile limpido e sprezzante, Herbart definisce per via di separazione e distinzione cinque «idee pratiche», tutte necessarie, che starebbero a fondamento della morale per far fronte all'incognita del male: libertà interiore, perfezione, benevolenza, diritto, equità.