Libri di Luca Riccardi
La via italiana. Politica estera, Santa Sede e storiografia nell'Italia contemporanea
Luca Riccardi
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 392
Una raccolta di saggi che ricostruisce momenti significativi in cui si sono rivelate alcune peculiarità della politica estera italiana. Tra i temi affrontati: i rapporti con la Santa Sede alla vigilia della presa di Roma; il ruolo internazionale della Santa Sede durante il pontificato di Pio XII; la fine della Prima guerra mondiale e la conferenza di pace di Parigi; l’azione diplomatica dell’Italia durante la Guerra fredda in aree geopolitiche strategiche come l’Albania e il Medio Oriente, nel suo nuovo ruolo di media potenza. Completano il volume due saggi di carattere storiografico: il primo dedicato alla figura di Giustino Filippone Thaulero, importante storico delle relazioni internazionali del Novecento; il secondo offre una lettura del più recente manuale di storia delle relazioni internazionali e delle innovazioni che introduce nello studio di questa materia. La storia della politica estera italiana, ricca di tratti distintivi, rappresenta un campo di particolare fascino per chi vi si accosta con sguardo critico e curioso.
Storiografia e diplomazia. Storia delle relazioni internazionali e politica estera italiana
Luca Riccardi
Libro
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2022
Quaderno 59 della Biblioteca della Nuova Rivista Storica
Yalta. I tre Grandi e la costruzione di un nuovo sistema internazionale
Luca Riccardi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2021
pagine: 328
La Conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945) è stata uno degli avvenimenti politici più significativi del XX secolo. In quegli otto giorni Roosevelt, Stalin e Churchill si confrontarono per definire diverse questioni di cruciale importanza tra cui la fondazione delle Nazioni Unite, la nuova configurazione della Polonia, il regime di occupazione della Germania, la questione delle riparazioni, le relazioni con la “nuova” Francia di de Gaulle, la partecipazione sovietica alla guerra contro il Giappone, la rinascita democratica dell'Europa. Essa fu una vera e propria pre-conferenza della pace. In quelle giornate non avvenne una “spartizione” dell'Europa, come spesso è stato detto, ma furono raggiunti una serie di compromessi che avrebbero dovuto dar vita a un nuovo sistema internazionale imperniato sul multilateralismo e i princìpi della Carta Atlantica. La successiva Guerra fredda non fu causata dagli accordi che furono presi a Yalta, ma dal mancato rispetto del loro contenuto.
La luce in fondo al tunnel. Dialoghi sulla vita e la modernità
Zygmunt Bauman
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 144
La globalizzazione produce anche ingiustizie e disuguaglianza sociale. I fenomeni migratori hanno assunto ormai una dimensione globale e, in alcuni casi, epocale. Il XXI secolo, fino a oggi, è stato caratterizzato da conflitti che hanno accresciuto la povertà in diverse aree del mondo. Nelle opulente società dell’Occidente cresce il divario tra benestanti impauriti e poveri disperati. Per vincere le sfide di questa fase storica è determinante riconquistare la capacità di dialogo e la comprensione del valore dell’uomo. Su questo terreno si è costruito il felice incontro, sia personale che di pensiero, tra Zygmunt Bauman e Papa Francesco. Il volume raccoglie la trascrizione di alcuni fra gli interventi pronunciati dal celebre sociologo polacco, teorico della società liquida, nel corso degli incontri internazionali per la pace “Uomini e Religioni-, promossi dalla Comunità di Sant’Egidio. Zygmunt Bauman, anche negli ultimi anni di vita, non ha mai rinunciato a una lucida analisi dei mutamenti sociali ed economici a livello globale, offrendo a tutti, attraverso il suo sguardo acuto, la possibilità di intravedere una strada per il futuro. Completa il volume una sua definitiva e articolata intervista, finora inedita, rilasciata a Mario Marazziti nel 2014: una summa del pensiero dello studioso, un dialogo profondo e vivace, ricco di spunti di riflessione, una “bussola- per orientarsi nel mondo della post globalizzazione.
La politica della pace. La società delle nazioni tra multilateralismo e balance of power
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2016
pagine: 219
La Società delle Nazioni nacque come una risposta globale alla necessità manifestatasi nel primo dopoguerra di ribaltare le convenzioni tradizionali su cui si erano incardinate le relazioni internazionali. La New Diplomacy da essa propugnata intendeva sostituire il sistema gerarchico delle grandi potenze così come si era manifestato, pur con le evoluzioni successive, dal Congresso di Vienna. Non a caso lo spazio riservato agli interessi dei «piccoli stati» era uno degli elementi di maggiore novità della proposta wilsoniana. Per la prima volta si sarebbe sganciato il concetto di equilibrio internazionale da quello della centralità assoluta dei disegni delle grandi potenze il cui compimento si fondava sulla maggiore forza militare, economica e organizzativa. Le vicende politiche ed economiche degli anni Venti e Trenta si sarebbero incaricate di mettere alla prova questo ambizioso disegno.
L'ultima politica estera. L'Italia e il Medio Oriente alla fine della Prima Repubblica
Luca Riccardi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 286
Gli ultimi due governi presieduti da Giulio Andreotti (23 luglio 1989-27 giugno 1992) furono caratterizzati da crescenti difficoltà politiche di ordine interno. In quel periodo l'orizzonte internazionale subì mutamenti addirittura epocali. L'autorevolezza della posizione internazionale dell'Italia fu messa duramente alla prova dal nuovo scenario che stava prendendo forma. In questo contesto le questioni riguardanti il Medio Oriente ebbero un ruolo tutt'altro che trascurabile. Anche esse, infatti, riservarono difficoltà straordinarie. La stagnazione del processo di pace arabo-israeliano, la crisi del Kuwait, il tentativo di raggiungere un assetto definitivo della regione con la Conferenza di Madrid segnarono la progressiva perdita di influenza dell'Italia in un'area che era stata tra le principali direttrici della sua azione internazionale. La tradizionale ambizione italiana a "esserci" si trasformò in emarginazione dal contesto mediorientale. Anche questo fu uno dei segni della crisi che attraversò la società e la politica italiane all'inizio degli anni Novanta.
L'internazionalismo difficile. La «diplomazia» del PCI e il Medio Oriente dalla crisi petrolifera alla caduta del muro di Berlino (1973-1989)
Luca Riccardi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 756
Il Medio Oriente è stato uno dei campi principali in cui fu messo alla prova il "nuovo internazionalismo" di Berlinguer che prese corpo proprio a partire dai primi anni Settanta. Emersero alcune linee di tendenza alquanto nuove rispetto al passato. L'OLP divenne un punto di riferimento ineludibile; il rapporto con le forze politiche israeliane si trasformò da avversione a dialogo sempre più coinvolgente. Nella politica mediorientale del PCI degli anni Settanta e Ottanta si affermò un criterio pragmatico che perseguiva un obiettivo principale: la realizzazione delle aspirazioni nazionali palestinesi come chiave per una soluzione definitiva dei conflitti dell'area. "Il PCI oscillava tra realismo e moderazione - peraltro non sempre confessabile apertamente - ovvero tra realismo e inclinazione a interpretazioni "progressiste" sovente deluse e altrettanto sovente non sempre riconducibili entro il quadro rigido della teoria. Per questo (...) si manifesta l'abbandono delle estremizzazioni di giudizio quasi manicheo tra arabi e israeliani per gradualmente riconoscere quanto quelle certezze non fossero più attuali: occorreva passare dall'internazionalismo quale essenza stessa della palingenesi mondiale del comunismo ad una posizione di politica estera nella sostanza di stampo nazionale alla ricerca della stabilità del Mediterraneo." (dalla postfazione di Luigi Vittorio Ferraris)
Il «problema Israele». Diplomazia italiana e PCI di fronte allo Stato ebraico (1948-1973)
Luca Riccardi
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 478
Dal 1948 la diplomazia e il mondo politico italiani si trovarono a confrontarsi con una nuova realtà internazionale: lo Stato d'Israele. In questo volume l'autore, utilizzando in larga parte materiale d'archivio inedito, ripercorre le reazioni suscitate dall'affermazione di questa nuova nazione. La tradizionale amicizia per i paesi arabi spinse il governo di Roma a considerare i rapporti con lo stato ebraico come un "problema", soprattutto in occasione delle ricorrenti crisi in Medio Oriente. Dagli anni Sessanta Aldo Moro, presidente del Consiglio e poi ministro degli Esteri, approfondì la tendenza filo-araba dell'Italia esprimendo numerose perplessità, e qualche volta marcati dissensi, riguardo alla politica israeliana. Sul versante ideologico opposto, anche per il PCi Israele fu un "problema". I comunisti passarono dall'entusiasmo con cui ne accolsero la nascita a una progressiva freddezza, determinata anche dagli sviluppi della politica mediorientale dell'URSS. Dalla guerra dei Sei giorni del 1967 Israele fu identificato con chiarezza come un avversario, in quanto ritenuto parte integrante del disegno imperialista degli Stati Uniti nel Mediterraneo. Ma questa posizione sollevò un intenso dibattito all'interno del partito provocando alcune importanti prese di distanza nei militanti di origine ebraica. Da questo studio emergono alcuni interessanti punti di contatto tra le posizioni del governo italiano e dell'opposizione comunista fino alla guerra del Kippur del 1973.
Racconti giovanili (1989 - 1998)
Luca Riccardi
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2020
pagine: 144
Come trovare un filo conduttore in racconti che spaziano fra luoghi diversi, che presentano situazioni diverse e personaggi diversi? È difficile trovare una risposta. Forse un tentativo lo si può fare cercando di guardare gli eventi con gli occhi dell'Io narrante, presente in quasi tutti i racconti che compongono quest'opera. Sono occhi che osservano le persone con cui interagisce il protagonista, occhi che guardano le varie storie scorrere davanti a se come in un set cinematografico, occhi che scrutano altri occhi. I quali, a loro volta, scrutano anch'essi.

