Libri di Luigi Brioschi
Il meglio di P. G. Wodehouse
Pelham G. Wodehouse
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2017
pagine: 368
Nei racconti di questa raccolta il lettore trova un'ampia scelta per una lettura piacevole e di sicuro divertimento: dalle vicissitudini nel castello di Blandings del povero Lord Emsworth, sempre in balia della tirannica sorella Lady Constance, alle vivaci storie con cui il signor Mulliner intrattiene gli avventori dell'Anglers' Rest, alla comicità delle situazioni in cui si vengono a trovare i frequentatori del Drones Club, fino alle arguzie che il maggiordomo Jeeves mette in atto per togliere dai guai il suo giovane signore. Il tratto che accomuna queste storie è, naturalmente, lo strepitoso, irresistibile umorismo, che ha conquistato intere generazioni di lettori; ma non si apprezza a fondo Wodehouse se non se ne colgono la qualità stilistica e l'inventiva lievemente surreale, capace di creare un mondo delizioso quanto vitale.
Mattatoio n. 5
Kurt Vonnegut
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 208
Verso la fine della seconda guerra mondiale Vonnegut, americano di origine tedesca, accorse con tanti altri emigranti in Europa per liberarla dal flagello del nazismo. Fatto prigioniero durante la battaglia delle Ardenne, ebbe la ventura di assistere al bombardamento di Dresda dall'interno di una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita e deposito di carni. Da questa dura e incancellabile esperienza nacque "Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini", storia semiseria di Billy Pilgrim, americano medio affetto da un disturbo singolare ("ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere") e in possesso di un segreto inconfessabile: la conoscenza della vera natura del tempo.
Il riscatto di Capo Rosso
O. Henry
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2014
pagine: 197
"Il riscatto di Capo Rosso" è uno dei racconti più noti di O. Henry, che insieme a Mark Twain è il maggiore interprete dello humour americano tra Ottocento e Novecento. Il suo è un umorismo amabile, mai sarcastico, un umorismo da "contafavole", come lo definisce Giorgio Manganelli. Basti dire per non guastare il piacere della lettura - che sotto il nome altisonante di Capo Rosso si cela un ragazzino tanto pestifero da far perdere la pazienza ai propri rapitori, uno dei quali lo scuote finché le lentiggini non cominciano a tintinnare. E i personaggi di questi racconti sono francamente malintenzionati o anche solo malevoli, maliziosi; sono piccoli truffatori praticamente innocui, cowboy da strapazzo, senzatetto e sfaccendati di città, signorine di buona famiglia, magari figlie di un generale sudista vittima di un rovescio di fortuna. Spesso ci raccontano le loro storie in prima persona, colorendole con un linguaggio autentico che mescola colloquialismo e retorica al servizio dell'effetto comico, paradossalmente culminante nell'anticlimax finale, cifra distintiva del miglior O. Henry.
L'assassinio come una delle belle arti
Thomas De Quincey
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2009
pagine: 142
"De Quincey parla effettivamente dell'omicidio, parla dell'orrore divertente, che, come sappiamo, è diventato uno degli ingredienti di una sana e normale convivenza. Il suo interesse per l'omicidio è in primo luogo tecnico; anche questo è un trucco, tuttavia non è inutile, con aristotelica saggezza, 'lasciarsi ingannare'. Come nel discorso di Swift, la tecnicità del procedimento, la sua economicità e funzionalità, coincidono con il divertimento, con la sommessa risata dell'Uomo. È interessante notare che gli omicidi di cui parla De Quincey non sono fittizi, ma sono onesti, concreti, tangibili, misurabili assassinii, con nome e cognome, data e luogo di esecuzione. De Quincey non è essenzialmente interessato all'astuta impunità dell'omicida; la stima, eventualmente, come indizio di 'Virtù', ma quel che gli si pone come problema è l'atto dell'uccidere, la sua grandezza e desolazione, la sua empia eleganza, e insieme, misteriosamente mescolata a tutto ciò, qualcosa di mostruosamente eccitante, qualcosa che non è noioso, che è il contrario del tedio; e, ancora oltre, quel che vi si custodisce di disperatamente ilare..." (dall'introduzione di G. Manganelli)
Mattatoio n. 5
Kurt Vonnegut
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2004
pagine: 196
Verso la fine della seconda guerra mondiale Vonnegut, americano di origine tedesca, accorse con tanti altri emigranti in Europa per liberarla dal flagello del nazismo. Fatto prigioniero durante la battaglia delle Ardenne, ebbe la ventura di assistere al bombardamento di Dresda dall'interno di una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita e deposito di carni. Da questa dura e incancellabile esperienza nacque "Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini", storia semiseria di Billy Pilgrim, americano medio affetto da un disturbo singolare ("ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere") e in possesso di un segreto inconfessabile: la conoscenza della vera natura del tempo.