Libri di Paolo Francesco Peloso
La guerra dentro
Paolo Francesco Peloso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: ERGA
anno edizione: 2025
pagine: 251
La guerra dentro. È in primo luogo uno stato d'animo, quello che il fascista si porta dentro smobilitando dalle trincee, fatto innanzitutto di irrequietezza, attivismo, fretta inappagata di novità, e insieme di aggressività contro il nemico, ogni nemico, fatta di obbedienza cieca verso il superiore, il Capo e cameratismo verso chi condivide le ragioni, la fede, la divisa con noi; e di violenza verso l'altro, le sue ragioni, la sua fede, i suoi simboli che sono diversi. L'essenza del fascismo, eredità che la Grande Guerra lascia all'Italia, è questa: continuare a credere, obbedire, combattere in una sorta di mobilitazione del quotidiano. Perciò è anche, in secondo luogo, una guerra che è dentro perché non è più combattuta contro chi sta di fronte, nell'altra trincea: è dentro la nazione, nelle strade, nelle famiglie. Contro chi è italiano ma non è, rifiuta di essere, fascista. La guerra dentro è guerra nelle città, nei condomini, nelle famiglie. La psichiatria, come la società, fu attraversata da queste lacerazioni; ci furono psichiatri che aderirono al fascismo e altri che lo combatterono nella solitudine o nella Resistenza e furono braccati, perseguitati, deportati, in qualche caso uccisi. Poi, con il ribaltarsi della sorte, la guerra fascista è diventata guerra dentro perché è entrata nel territorio, che era stato messo a rischio senza preoccuparsi di proteggerlo, è stata la guerra che cade dal cielo e uccide nelle città, nelle case, negli ospedali psichiatrici anche. E ancora, come ogni guerra, la guerra che il fascismo ha voluto è entrata dentro il mondo interno: il trauma della guerra che riempie di terrore, di dolore senza più distinguere militari e civili, un terrore e un dolore che possono fare impazzire. E se oggi qualcuno è portato a guardare di nuovo, tra un distinguo e l'altro, al fascismo con qualche nostalgia, da questi quattro punti di vista vorremmo ricordargli, da quell'ambito limitato che certo è la storia della psichiatria, che il fascismo è stato la guerra dentro, la guerra che i nostri genitori hanno conosciuto bambini per la quale non è possibile avere nessun rimpianto.
La guerra fuori. Psichiatria, Risorgimento e Grande Guerra
Paolo Francesco Peloso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: ERGA
anno edizione: 2025
pagine: 250
La caduta di Napoleone lascia in eredità all’Italia tre cose: un ammodernamento nel diritto rispetto all’ancien régime, un afflato all’unità nazionale degli italiani sotto il tricolore, e la psichiatria come disciplina a un tempo medica, filosofica e politica. I primi medici che progressivamente si trasformano in alienisti sono, insieme ai ceti mercantili e agli esercenti le altre professioni liberali, tra i protagonisti del Risorgimento all’inizio nella sua fase repubblicana e mazziniana, e poi in quella egemonizzata da Casa Savoia. E dopo il Risorgimento sono coinvolti nella costruzione di una legislazione unitaria nelle materie che li riguardano più o meno direttamente: l’igiene carceraria, la pena capitale, il Codice Penale, il manicomio criminale, e ovviamente l’assistenza psichiatrica. Il loro ruolo di protagonisti della vita nazionale è confermato in occasione della Grande Guerra: gli psichiatri sono testimoni dei traumi che la guerra moderna con la sua spaventosa potenza distruttiva provoca nella mente dei soldati. Eppure, hanno difficoltà a riconoscerne pienamente la natura emotiva, a identificare nella guerra stessa il vero colpevole.
Franco Basaglia, un profilo. Dalla critica dell'istituzione psichiatrica alla critica della società
Paolo Francesco Peloso
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 252
Il volume ricostruisce la vicenda umana e professionale di Franco Basaglia, lo psichiatra che ha colto nella malattia mentale anche una questione sociale e politica. Una volta chiusi gli ospedali psichiatrici, il malato si imbatteva di nuovo in quella società in cui aveva avuto origine la sua esclusione e in cui subiva nuovi processi di emarginazione, ingiustizie, ipocrisie. La critica radicale di Basaglia all’istituzione psichiatrica investe allora la società stessa che l’ha generata e la sua lotta anti-istituzionale incontra quella degli operai, degli studenti, delle donne e dei popoli oppressi per un mondo più libero e più giusto.
Ritorno a Basaglia
Paolo Francesco Peloso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: ERGA
anno edizione: 2022
pagine: 475
Lo psichiatra Franco Basaglia (1924-1980) è noto per aver dato inizio nel 1961 a Gorizia alla lotta che portò alla chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia. Questo libro nasce dall’esigenza di rivisitare la sua opera per verificare quello che può dare a chi oggi lavora nell’assistenza psichiatrica. Certo, apparentemente tra lui e noi c’è molta distanza: il suo lavoro si è svolto per la massima parte nell’ospedale psichiatrico, e la maggior parte di noi ha cominciato a lavorare dopo la Legge 180. Eppure, l’ospedale psichiatrico nascondeva dentro di sé problemi che la sua chiusura non ha risolto, ma si pongono oggi, nelle nuove istituzioni, più insidiosi, più sfumati, più nascosti. L’istituzione tende a riprodursi da oltre due secoli in psichiatria come risposta alle stesse domande: quale rapporto tra follia, persona, libertà, pericolo, cura? E la “deistituzionalizzazione” continua a essere un lavoro controcorrente per non dare la risposta per scontata, indispensabile ma faticoso, che si gioca in ogni incontro, nei più piccoli gesti della cura. Questo libro offre all’operatore dell’assistenza psichiatrica l’opportunità di leggere criticamente il suo lavoro di oggi alla luce degli scritti di Basaglia e delle sue fonti nella storia della psichiatria e non solo. Il volume è corredato di ampie citazioni dai testi di Basaglia, esemplificazioni cliniche, una bibliografia e un indice onomastico di 500 voci ciascuno.
Adolf Hitler: analisi di una mente criminale. Psicologia e psicopatologia del nazismo
Riccardo Dalle Luche, Luca Petrini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 374
Nella sterminata letteratura sul Terzo Reich quest'opera, interamente revisionata e ampliata rispetto alla precedente edizione, rappresenta un unicum: essa infatti porta in rassegna in maniera dettagliatissima tutti gli aspetti della storia personale di Hitler, della sua interazione col popolo tedesco, e dell'organizzazione del genocidio perpetrato dalle politiche naziste, che possono avere una pertinenza psicopatologica. Si passa dai numerosissimi tentativi interpretativi e diagnostici che molti psichiatri, a partire dall'epoca della Seconda guerra mondiale, hanno attuato sulla personalità del Führer — giungendo a risultati diagnostici eterogenei ma che, nel complesso, concordano nell'evidenziare la presenza di numerosi aspetti psicopatologici nella sua personalità e nel suo comportamento —, all'analisi della regressione di massa trascinata dal legame ipnotico con un leader carismatico: un intero popolo evoluto sul piano scientifico, tecnologico, culturale e filosofico, composto da persone comuni e normali, è stato trasformato nell'esecutore efferato di convinzioni totalmente irrazionali. Pur muovendosi nell'ambito di uno scetticismo metodologico rispetto a una seducente spiegazione psicopatologica del complesso fenomeno storico del nazismo, che ovviamente è stato sostenuto soprattutto da fattori politico-economici e anche ideologici, scientifici e para-religiosi, gli Autori hanno inteso di porre in risalto la particolare regressione psicologica necessaria alla esecuzione criminale delle decisioni politiche, che porta alla luce alcuni meccanismi psichici basici evidenziabili anche a livello di micro e macro-gruppi in ogni contesto antropologico. Prefazione di Paolo Francesco Peloso.
Il vetro, il libro, la spada. Stramberia e delirio in due personaggi di Miguel de Cervantes
Paolo Francesco Peloso
Libro: Copertina morbida
editore: Accademia Ligure di Scienze
anno edizione: 2017
pagine: 160
Sono così da secoli... i dispacci diplomatici di Paolo Francesco Peloso dalla reggenza di Algeri (1830-1843)
Gianluigi Bruzzone, Paolo Francesco Peloso
Libro: Copertina morbida
editore: Accademia Ligure di Scienze
anno edizione: 2010
pagine: 261
L'ordito e la trama. Frammenti di storia sociale a Genova e Novi
Giovanni P. Peloso, Paolo Francesco Peloso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Brigati
anno edizione: 2012
La guerra dentro. La psichiatria italiana tra fascismo e resistenza (1922-1945)
Paolo Francesco Peloso
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2008
pagine: 282
Se la Grande guerra (1915-1918) aveva visto contrapporsi i "gruppi-nazione", la "guerra" che si svolgerà dal 1922 al '45, prima subdola e poi deflagrante, è dentro al gruppo. È la guerra al nemico politico, al partigiano, al malato di mente, all'ebreo che fino al giorno prima erano stati il parente, il vicino di casa o il collega. Anche la psichiatria, come il resto della società, conobbe queste lacerazioni. Ci furono psichiatri che aderirono al fascismo e altri invece che dallo stesso furono braccati e perseguitati, psichiatri complici dello sterminio dei pazienti e altri invece che vi si opposero, psichiatri che promossero le leggi razziali e altri che ne pagarono le conseguenze. Ma la "guerra dentro" è anche la guerra senza trincea, che spinge il proprio vento di morte dentro le città, le case, gli ospedali psichiatrici. E, infine, la guerra dentro è anche il trauma della guerra e delle sue mille violenze nella vita mentale di ciascuno, e la fatica della psichiatria a riconoscerne il peso.
La razza guerriera
Paolo Francesco Peloso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: ERGA
anno edizione: 2025
pagine: 240
Con il progresso scientifico della fine del XVIII secolo nel mondo cosiddetto civile, Europa e Stati Uniti, cominciarono ad affermarsi idee per migliorare l'umanità attraverso interventi violenti sul processo riproduttivo, sulla selezione degli individui, sulla definizione di un tipo razziale umano perfetto, e il suo dominio sugli altri. Attraverso le teorie della degenerescenza, dell'atavismo di Cesare Lombroso, e dell'eugenetica si è giunti così a pensare che la guerra per la selezione umana potesse essere scatenata attraverso interventi violenti dentro il gruppo, impedendo la riproduzione o anche l'esistenza di coloro che erano considerati vite indegne di essere vissute. In Italia ci si mantenne a questo riguardo prudenti, e prudente fu in genere l'atteggiamento degli psichiatri, ma queste teorie fecero danni negli Stati uniti, con la sterilizzazione obbligatoria, e più ancora in Germania con lo sterminio dei malati di mente. L'Italia seguì invece le altre nazioni nella diffusione dei pregiudizi razziali verso le popolazioni di colore e nell'avvio di una politica coloniale feroce, la guerra fuori, già nel corso dell'Ottocento, e la psichiatria contribuì a vestire di scienza questi pregiudizi. Il Fascismo ereditò il razzismo coloniale dall'Italia liberale inasprendolo, e inventò improvvisamente il razzismo antisemita, nonostante molti quadri dirigenti dello stesso Partito Fascista fossero ebrei. Gli ebrei italiani furono così umiliati con le Leggi razziali del 1938 che aprirono per molti di loro, dopo l'occupazione tedesca le porte dei lager. Ci furono psichiatri che aderirono alle leggi razziali e altri che ne subirono le conseguenze, fino a perdere in qualche caso la vita, come anche i malati e rifugiati ebrei prelevati nei manicomi, e altri che nascosero gli ebrei, a loro rischio, nelle corsie. Ricordare queste pagine dolorose della storia europea può aiutare a ragionare sulla deumanizzazione e il razzismo che oggi ancora tanti subiscono, perché individualmente più fragili o perché appartenenti a gruppi etnici dotati di minore potere.