Libri di Paolo Puppa
Così è (se vi pare)-Il giuoco delle parti-Come tu mi vuoi
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2014
pagine: 320
Tre capolavori del teatro pirandelliano: il primo, un girotondo vertiginoso nel chiuso di un'asfissiante contiguità condominiale, un balletto sincopato di entrate e uscite dalla ribalta, fra reiterati colpi di scena per venire a capo dell'enigma di un'identità. Il secondo, una "black comedy" dai toni cinici, quasi glaciali, che senza disdegnare motti di spirito e punte grottesche, dipana l'intrigo mortale che avviluppa i protagonisti inchiodandoli al "gioco" al quale si sono autocondannati. Il terzo, una "dimostrazione" della impossibilità di un'oggettiva conoscenza, una lezione sulla pluralità degli sguardi, sulla pericolosa contiguità tra reale e immaginario. Introduzione di Nino Borsellino, prefazione e note di Paolo Puppa.
Voci e anime, corpi e scritture
Libro: Libro in brossura
editore: Bulzoni
anno edizione: 2009
pagine: 596
Lettere impossibili. Fantasmi in scena: da Ibsen a Pasolini
Paolo Puppa
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2009
pagine: 154
Queste "Lettere impossibili" costituiscono una serie di invenzioni verosimili. Scritte da personaggi celebri ad altri, più o meno della medesima rinomanza, vengono prevalentemente siglate da raggelanti risposte, sempre sfasate e per lo più indirizzate a terzi. Lettere inventate, e nondimeno tutte costruite dall'autore su basi rigorosamente filologiche, ovvero attingendo ad episodi documentati e a materiali rispettosi della vita e della carriera dei protagonisti, colossi della cultura tardottocentesca e novecentesca. Sfilano così Henrik Ibsen e August Strindberg, Cesare Lombroso e il nipote Leo Ferrero, Corrado Govoni e Eleonora Duse, Italo Svevo e Luigi Pirandello, Dino Campana e Sibilla Aleramo, Carlo Emilio Gadda e Ugo Betti, Anna Lucia Joyce e Samuel Beckett, Gabriele D'Annunzio e le sue badesse-badanti al Vittoriale, Pier Paolo Pasolini e Don Lorenzo Milani. Ciascuno desideroso, a proprio modo, di raccontarsi, confidarsi, nell'attesa smaniosa e impotente di un segnale dell'altro che non può o non vuole arrivare. Le loro parole danno vita a monologhi intensi e appassionati, che sono stati portati in scena da Paolo Puppa in letture-performance di grande successo.

