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Libri di Piero Barucci

Scrittori e scrittrici di economia nel Regno d'Italia

Scrittori e scrittrici di economia nel Regno d'Italia

Libro

editore: Bancaria Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 682

80,00

Le sirene del corporativismo e l'isolamento dei dissidenti durante il fascismo

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2021

pagine: 257

Il volume raccoglie nove saggi su rilevanti vicende della politica, dell’economia e del diritto in Italia durante il fascismo. Alcuni di questi scritti fanno emergere gli obiettivi del corporativismo, che ambiva al rinnovamento della politica, delle istituzioni e della cultura, ma che non raramente scadeva in posizioni illusorie e retoriche. Sul fronte economico si illustrano la discussa abolizione dell’imposta di successione nel 1923 e le proposte degli economisti per uscire dalla Grande Depressione del 1929. Si indaga il rapporto del legislatore fascista con la giustizia amministrativa, dedicando anche attenzione al tema del linguaggio giurisdizionale. Una specifica riflessione investe il rapporto tra meridionalismo e fascismo; e l’influenza della filosofia del corporativismo sull’economista matematico Bruno de Finetti. A ispirare una parte del titolo del libro, viene presentato infine il pensiero di Carlo Rosselli, che pagò a caro prezzo la sua dissidenza.
16,90 16,06

UniCredit, una storia dell’economia italiana. Dalla Banca di Genova al Credito Italiano 1870-1945

UniCredit, una storia dell’economia italiana. Dalla Banca di Genova al Credito Italiano 1870-1945

Piero Barucci

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2021

pagine: 792

Il Credito Italiano nasce con la breccia di Porta Pia. Da allora è parte importante della storia dell’economia italiana. Ha una prima vita come avventurosa ‘banca locale’, per divenire poi alla fine dell’Ottocento un protagonista di primo piano della vita nazionale. Tra il 1870 e il 1945 – il periodo studiato in questo volume – il Credito Italiano vive gli anni di due grandi guerre, supera le difficoltà dovute a due crisi mondiali, attraversa il periodo fascista e diviene nel 1944 uno dei protagonisti della raccolta clandestina di fondi per la Resistenza. Questo libro di Piero Barucci ci consegna la prima ricerca storica interamente dedicata al Credito Italiano e illustra l’evoluzione del ‘modello bancario’ prevalente in Italia durante i primi 75 anni della storia unitaria. Dallo studio di decine di libri, centinaia di articoli e di tutti gli strumenti ufficiali della banca, nonché di documentazione inedita disponibile nell’Archivio della banca stessa, in quello centrale dello Stato, in quello ricchissimo della Banca d’Italia, emerge la tipicità e la vocazione del Credito Italiano: una spiccata attenzione all’industria italiana piccola, media e grande unita alla coscienza di favorirne la crescita anche nei mercati internazionali, oltre a un’innata vocazione a essere vicini ai piccoli risparmiatori.
35,00

I mille volti del regime. Opposizione e consenso nella cultura giuridica, economica e politica italiana tra le due guerre

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2021

pagine: 264

Il volume raccoglie otto saggi su rilevanti vicende della politica, dell'economia, del diritto e della cultura in Italia durante il fascismo. Alcuni di questi scritti fanno emergere il ruolo svolto da importanti personalità del Ventennio, come Guido Jung o Alberto Beneduce, ma anche dell'opposizione al fascismo come Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi. Altri si soffermano sul rapporto tra il regime e una serie di studiosi del diritto come Costantino Mortati e Vezio Crisafulli, o dell'economia come Vilfredo Pareto e Maffeo Pantaleoni, Con taglio tematico, ulteriori tre saggi affrontano argomenti di sicuro interesse storico: lo scioglimento delle logge massoniche da parte del fascismo nel 1925, l'estensione dell'istituto giuridico della legittima difesa al fine di tutelare non solo l'integrità fisica degli individui ma anche i loro beni, e, infine, lo svilupparsi tra gli anni Venti e Trenta della vicenda riguardante il pagamento dei debiti esteri contratti dall'Italia a seguito della Prima guerra mondiale.
16,90 16,06

Economia e diritto in Italia durante il fascismo. Approfondimenti, biografie, nuovi percorsi di ricerca

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2017

pagine: XI-202

Il volume raccoglie otto saggi sulla cultura economica e giuridica in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Alcuni di essi indagano sul rapporto tra regime fascista e intellettuali, come nel caso del giurista Alfredo Rocco e degli economisti Luigi Amoroso, Arrigo Serpieri e Alberto Bertolino. Altri scritti affrontano il tema dei modi e dei luoghi attraverso cui l'economia e il diritto furono divulgati nel periodo fascista. I casi approfonditi sono quelli dell'Università Bocconi di Milano e della Scuola di Scienze Corporative di Pisa. Due saggi, infine, si occupano della politica economica nella fase liberista del fascismo e della natura assunta dal dibattito giuridico sul problema corporativo, individuando in queste esperienze momenti dell'evolversi del rapporto tra Stato e mercato.
16,90 16,06

La cultura economica italiana (1889-1943)

La cultura economica italiana (1889-1943)

Piero Barucci, Simone Misiani, Manuela Mosca

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 160

Questo libro fa parte di un ampio progetto che mira a ricostruire la storia della cultura economica italiana tra le due guerre. Esso costituisce il complemento del precedente volume “La cultura economica fra le due guerre”, a cura di Piero Barucci, Simone Misiani e Manuela Mosca, edito nel 2015 nella stessa collana. Il volume si apre con un esame generale dell’insegnamento delle discipline economiche nelle università italiane tra le due guerre e con un’esposizione dei criteri della ricerca. Ricostruisce poi la fase di formazione degli economisti attivi nell’epoca fascista, partendo dall’analisi dettagliata dei concorsi universitari che si svolsero nelle discipline economiche nel crepuscolo dell’età liberale (1889-1924), e proseguendo con un’indagine sul rapporto tra i concorsi universitari e la modernizzazione della classe dirigente nell’età del fascismo (1925-1943). Gli autori presentano infine una linea interpretativa teorica, quindi generale o generalizzabile, del rapporto tra la teoria e la politica economica nel periodo. Il fattore cruciale di mediazione in questo rapporto è individuato proprio nella cultura economica, intesa come sapere socialmente diffuso, che quindi costituisce una chiave fondamentale per la comprensione della storia d’Italia, oltre che della sua realtà contemporanea. Il libro è corredato da appendici che contengono materiale relativo ai commissari, ai candidati e ai vincitori dei concorsi nelle discipline economiche, ai criteri seguiti e ai conflitti sollevati da quelle selezioni, oltre agli strascichi polemici sulla stampa dell’epoca.
25,00

La cultura economica tra le due guerre

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 572

Il volume fa parte di un ampio progetto che mira a ricostruire la storia della cultura economica italiana tra le due guerre. Tesi dei curatori è che la cultura economica, intesa come diffuso e condiviso sapere, costituisca una chiave fondamentale per la comprensione della storia d'Italia, oltre che della sua realtà contemporanea. Si tratta di un'idea di cultura economica che unifica i contenuti ai metodi, alle rappresentazioni ed ai valori. Questo libro propone un'interpretazione generale del periodo tra le due guerre con riferimento ai temi dibattuti, alle istituzioni ed ai protagonisti. In particolare il mondo accademico è visto come il luogo nel quale viene elaborato un linguaggio scientifico che si confronta in modo dialettico con la comunicazione politica e con la ricerca del consenso. I saggi che compongono il volume si interrogano, da angoli visuali diversi, sulla penetrazione dell'ideologia del corporativismo nel mondo accademico e nelle altre istituzioni. Il quadro che emerge è composito e complesso, e sfugge ad una lettura univoca e uniforme. In sintesi, la cultura economica italiana fu influenzata da un lato dalla grande evoluzione dell'economia teorica ed applicata, e dall'altro dalle dinamiche interne alla storia del Regime. Si accrebbero le differenze geografiche tra il centro-nord e il Mezzogiorno, malgrado quest'ultimo fosse collegato a importanti realtà universitarie come Napoli e Bari.
45,00 42,75

L'economia politica e la sua storia

Piero Barucci

Libro: Copertina morbida

editore: Polistampa

anno edizione: 2013

pagine: 272

Il processo attraverso il quale la teoria sfocia nelle scelte concrete di politica economica è molto complicato, varia da paese a paese. Vede come protagonisti tutti quei "corpi intermedi", istituzionali, sociali, politici, religiosi, che producono scale di valore fra gli obiettivi generali della politica economica. Ma al vertice di questo processo stanno le teorie economiche. È questa la ragione per cui in queste pagine si dà grande rilievo al ruolo svolto dalle associazioni professionali degli economisti sulle loro riviste, ai dizionari specializzati, ai loro contributi sulla stampa quotidiana, al loro ruolo nelle assemblee elettive, o alla presenza degli economisti nei partiti, fra le organizzazioni imprenditoriali ai vertici della banca centrale, e simili. Sono questi altrettanti modi attraverso i quali si forma quella "cultura economica" inavvertitamente diffusa che condiziona le scelte di politica economica. Tutte queste ricerche vanno considerate di notevole importanza per lo storico del pensiero economico e per l'economista: hanno qualcosa da dire anche oggi.
20,00 19,00

Sul pensiero economico italiano (1750-1900)
26,00

Paolo Emilio Taviani. La formazione e i primi studi economici (1930-1943)
28,00

Istituzioni e crescita
9,00

Mezzogiorno e intermediazione «impropria»

Mezzogiorno e intermediazione «impropria»

Piero Barucci

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 200

Questo volume, che ripropone saggi scritti lungo un esteso arco temporale, rappresenta un tentativo di fondare la politica meridionalistica sull'insostituibile ruolo dell'impresa per rompere quell'equilibrio di sottoutilizzazione che si riscontra nell'economia del Sud Italia: una realtà nella quale tutto - ed in primo luogo la diffusa presenza della criminalità organizzata - concorre ad orientare l'azione dei singoli a ricercare ambiti privilegiati e di rendita senza innovare per conseguire profitto. Perché il Mezzogiorno possa essere parte di una doverosa politica di solidarietà nazionale è auspicabile che esso stesso divenga un soggetto dinamicamente attivo nella prospettiva di una economia globale di cui sentirsi parte.
16,00

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