Libri di Sergio Zoppi
Governare l'Italia. Da Cavour a De Gasperi a Conte oggi. A settant'anni dalla nascita della Cassa per il Mezzogiorno
Vincenzo Scotti, Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2020
pagine: 328
I Governi dell’Italia da Cavour a De Gasperi fino a Conte. Il formarsi del dualismo tra le grandi aree economiche e sociali del Paese: nascita, fine e riscoperta della questione meridionale. Gli autori richiamano le politiche di Cavour per l’unità politica dell’Italia con l’assenso delle grandi potenze europee e la scelta liberoscambista. De Gasperi affronta la questione meridionale e propone una via meridionale allo sviluppo del Paese. L’Italia ha oggi l’occasione per destinare i finanziamenti e i contributi europei a un progetto di ricostruzione e di sviluppo del Paese che riprenda il disegno unitario che non si è riusciti a raggiungere, lasciandolo incompiuto. Il Governo ha percepito la scelta che deve fare? Non per proporre un elenco di opere ma quel progetto di sviluppo che faccia del Mezzogiorno la leva per l’Europa mediterranea.
Il Sud tra progetto e miraggio. Problemi e prospettive di una trasformazione
Sergio Zoppi
Libro
editore: Meridiana Libri
anno edizione: 1994
pagine: 304
La formazione integrata. Nuovi modelli e sviluppo del territorio
Dario Missaglia, Sergio Zoppi, Gianna Gilardi
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2001
pagine: 240
Questioni meridionali. Napoli (1934-1943)
Sergio Zoppi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 205
Nei primi anni Trenta del Novecento un piccolo gruppo di personalità appartenenti ai mondi dell'impresa, dell'insegnamento universitario e della ricerca applicata unì le forze e diede vita a «Questioni meridionali», una rivista capace di mostrare al paese il vero volto del Mezzogiorno nel periodo in cui il fascismo controllava l'intera vita nazionale. Crescita demografica, analfabetismo dilagante, indigenza, sovraffollamento abitativo, carenza d'igiene, presenza di malattie tipiche di una società arretrata, inadeguatezza nei trasporti, scarso sviluppo del turismo, dissesto delle finanze comunali mostravano un quadro in grado di sparigliare gli slogan della propaganda fascista, accompagnato dall'indicazione dei percorsi per una crescita virtuosa. Giuseppe Cenzato, Francesco Giordani e per un certo periodo Gino Olivetti dettarono le linee della rivista, che dal 1934 al 1939 (e con un numero semiclandestino distribuito nel 1943) rappresentò la voce di una classe dirigente napoletana moderna e combattiva, che il fascismo e la guerra non riuscirono a cancellare.
De Gasperi e la nuova Italia
Sergio Zoppi
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2004
pagine: 120
Il volume analizza i presupposti di quello che sarebbe stato il "miracolo economico" italiano e il ruolo giocato da De Gasperi nel crearne le condizioni. Dai piani per l'edilizia civile alla riforma agraria, dalla Cassa per il Mezzogiorno alle partecipazioni statali, dalla riforma fiscale alla liberalizzazione degli scambi, il governo De Gasperi realizzò le più significative innovazioni della neonata Repubblica italiana. Un ritratto che getta nuova luce sull'operato e sui risultati dell'azione politica dello statista trentino.
Una nuova classe dirigente. Insegnamenti e scelte da Nitti a De Gasperi
Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 138
Umberto Zanotti Bianco. Patriota, educatore, meridionalista: il suo progetto e il nostro tempo
Sergio Zoppi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 247
Umberto Zanotti Bianco (1889-1963) è tra i grandi del Novecento italiano. Patriota e valoroso combattente, educatore e filantropo, infaticabile realizzatore, scrittore, archeologo, ambientalista, politico e parlamentare profondamente liberale. Un eroe civile nel suo essere un antieroe, impareggiabile suscitatore di volontariato, animato da un'intensa religiosità. Coltiva l'idea di un'Italia generosa, creativa, fraterna e al tempo stesso rigorosa, nobilitata dal sapere, nemica della retorica. Per lui eguaglianza come punto di partenza per tutti e merito non possono procedere disgiunti. Sarà il terremoto che nel 1908 distrusse Messina e Reggio Calabria a determinare la sua scelta di vita - egli piemontese di madre di origine britannica - per il riscatto del Mezzogiorno d'Italia che, nella solidarietà dei singoli e nella capacità di agire delle istituzioni, prendesse le mosse dall'istruzione diffusa, dalla cultura e dall'autogoverno. Il libro ricostruisce la vita austera - coraggiosa, ricca di eventi in Italia e in tanti altri Paesi, disseminata di sacrifici e di sofferenze - di un alfiere per l'indipendenza dei popoli, l'affrancamento dei deboli, l'affermazione della libertà nella giustizia; unendo nel tempo i valori risorgimentali, sempre appassionatamente vissuti, con quelli della nuova Italia democratica repubblicana, nata attraverso il dolore e l'umiliazione che ne precedono la redenzione morale, civile, militare e politica.
Una battaglia per la libertà. «Il Saggiatore» di Gherardo Marone (Mapoli 1924-1925)
Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 201
Contro il fascismo che dilaga in Italia negli anni immediatamente successivi alla marcia su Roma del 1922, un gruppo di giovani studiosi meridionali letterati, storici, giuristi, economisti - fa sentire la sua tenue, ma ferma e coraggiosa, voce attraverso la rivista "Il Saggiatore", impegnata a diffondere messaggi di libertà, democrazia e giustizia, con lo sguardo rivolto all'Europa nella speranza di una dittatura transitoria. Il primo numero è stampato a Napoli nelle ultime settimane del 1924. Usciranno solo sei fascicoli, perché nel giugno 1925 la censura imporrà il silenzio. Il volume ricostruisce la nascita de "Il Saggiatore" e ripercorre l'azione di questi "ardimentosi" che, per alcuni mesi, seppero offrire ai lettori un periodico elevato nei contenuti, alimentato dagli ideali, dai programmi e dall'azione vigorosa di Giovanni Amendola - strettamente legato a Gherardo Marone direttore de "Il Saggiatore" e al padre Benedetto - la cui figura si staglia limpida e autorevole sino al martirio.
Un singolare senatore a vita. Umberto Zanotti-Bianco (1952-1963)
Sergio Zoppi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 194
1952-1963: un dodicennio che vede l'Italia in rapido sviluppo. Sono anche gli anni in cui il patriota, il filantropo, l'educatore, il meridionalista, l'archeologo Umberto Zanotti-Bianco è presente a palazzo Madama dopo l'inaspettata nomina a senatore a vita. È un Senato operoso, attento ai problemi, a partire da quelli culturali ed educativi. Zanotti-Bianco, presidente della ANIMI, l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia, e di "Italia Nostra", instancabilmente riversa in commissione o in aula le questioni maturate in quelle stesse sedi, contribuendo a trasformarle in scelte legislative oppure solleva questioni di viva attualità. Stato centrale, amministrazioni comunali, patrimonio culturale artistico e ambientale, arte antica e contemporanea, infanzia, gioventù, scuola, università, città e campagna, Italia e Mezzogiorno i temi (ancora oggi di viva attualità) che primeggiano, mentre si stagliano le personalità di Einaudi, Salvemini, De Viti De Marco, Casati e Merzagora, con Maria José di Savoia speciale amica.
Pietre di confine. Personali apprendimenti
Sergio Zoppi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2015
pagine: 222
Un itinerario italiano di lavoro e di apprendimento in anni che vanno dalla catastrofe morale ed economica del secondo dopoguerra alla grande crescita del Paese, fino alle tormentate vicende degli ultimi decenni. Una vita, quella dell'autore, ricostruita percorrendo luoghi e descrivendo ambienti e persone, arricchita dalla vicinanza, a volte amicizia, con i protagonisti del libro: Giulio Andreotti, Massimo Annesi, Corrado Dami, Anna De Lauro Matera, Gabriele De Rosa, Amintore Fanfani, Massimo Severo Giannini, Giorgio La Pira, Antonio Maccanico, Giovanni Marongiu, Giulio Pastore, Nicola Pistelli, Manlio Rossi-Doria, Pasquale Saraceno e Giovanni Spadolini. Un osservatorio privilegiato, una storia vissuta, punteggiata da "rivelazioni", forse un aiuto per comprendere e governare il nostro tempo.
Non fu un miracolo: l'Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore. Testimonianze e riflessioni
Vincenzo Scotti, Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 214
Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni settanta, quando in tutto il mondo spirava vento di cambiamento, anche l'Italia visse una stagione di grande crescita economica, di profonde trasformazioni sociali e dei costumi, di importanti fervori culturali, di incisivi fermenti religiosi. L'Italia stava entrando nella modernità, nella laicità, nel sogno italiano. Di questa crescita convulsa ma anche ricca di contraddizioni, dove convivevano millenarie tradizioni e antichi costumi accanto alle spinte verso la modernità, ebbe parte significativa il Mezzogiorno d'Italia che visse la sua stagione migliore dall'unità politica del Paese. l'Italia intera e il suo Mezzogiorno progredivano virtuosamente. Si parlò di "miracolo italiano". Ma fu veramente un miracolo? Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi - giovani ma fattivi testimoni di quegli anni, - in una serrata e appassionata conversazione - cercano di rispondere a questa domanda dando voce a due personalità dell'epoca: Giulio Pastore e Gabriele Pescatore, protagonisti di una stagione democratica partecipata, intensamente vissuta, decisamente innovativa, timonieri di avanzate politiche e azioni per il Mezzogiorno. Per la prima volta vengono rivelati fatti ed episodi di rilievo che illuminano il passato e riverberano la loro luce sui nostri giorni. Non solo un debito pagato dai due collaboratori di Pastore e di Pescatore: anche riflessioni e indicazioni da non trascurare per imprimere una svolta al presente. Perché quel miracolo, in realtà, fu il frutto di un grande lavoro progettuale di filosofi ed economisti - quasi tutti esponenti del nuovo meridionalismo - di valenti tecnici ed abili esperti, di politici appassionati che - tutti insieme - furono in grado di proporre agli italiani un sogno per cui valeva la pena spendersi. Un sogno che portò, l'Italia, a divenire la quinta potenza economica mondiale; i giovani, a sperimentare una società alle soglie della piena occupazione; il Mezzogiorno, a vivere una stagione che, finalmente, stava segnando una svolta nella sua crescita che, superando anche quella del Nord, contribuì allo sviluppo generale del Paese. Ma poi? Un imprevedibile smarrimento e un lento declino fino ai nostri giorni: la questione meridionale non era più al centro della agenda politica del Paese.