Libri di T. Landolfi
La dama di picche e altri racconti
Aleksandr Sergeevic Puškin
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1998
pagine: 104
Nella traduzione di Landolfi i tre più celebri racconti di Puskin: Il fabbricante di bare, Il mastro di posta, La dama di picche. Landolfi riversa nella traduzione italiana la febbrile ricerca di novità e perfezione verbale del testo russo, insieme a quel dinamismo narrativo che pone il lettore in un nuovo sorprendente rapporto con l'idea di libertà.
Le nozze di Sobeide-Il cavaliere della rosa
Hugo von Hofmannsthal
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2015
pagine: 202
Nel 1959 usciva, nella Collana Cederna di Vallecchi, il quinto volume delle Opere di Hugo von Hofmannsthal. Volume a dir poco eccezionale, che proponeva nella traduzione di Landolfi il "Cavaliere della Rosa" - con cui la vicenda complessa e armoniosa dei rapporti fra Hofmannsthal e Strauss tocca il vertice della perfezione - e insieme il meno noto "Le nozze di Sobeide", un canto "così colmo di parole profonde e grandi su grandi e profonde cose umane" ha scritto Theodor Lessing "che nessuno l'ascolterà senza provarne meraviglia". Un dittico sapientemente giocato sui contrasti, dunque: all'incantevole leggerezza del Cavaliere fa da contrappunto la cupa bellezza di un dramma in versi dove la temeraria sincerità di Sobeide, che confessa al Ricco Mercante sposato per desiderio del padre il suo amore per il giovane Ganem, e la malinconica lungimiranza del vecchio, che sceglie di lasciarla libera, trovano grazie alla versione landolfiana accenti di alta poesia.
Mumù e altri racconti
Ivan Turgenev
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1997
pagine: 114
I falsi Demetrii
Prosper Mérimée
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 305
In questo rutilante affresco - un condensato chimico di tutto quanto è stata ed è ancora oggi la Russia -Mérimée ricostruisce, con il piglio del grande narratore e la scrupolosa esattezza dello storico, gli eventi tumultuosi che segnarono il trentennio compreso tra la morte di Ivan il Terribile (1584) e l'inizio della dinastia dei Romanov (1613). Durante questa "spaventevole anarchia" (che, definita significativamente "epoca dei Torbidi", ha ispirato un gran numero di opere, non ultima il Boris Godunov di Puskin) ben tre impostori si spacciarono per Demetrio, il figlio di Ivan morto all'età di dieci anni in circostanze tanto cruente quanto misteriose, e marciarono su Mosca rivendicando il trono degli zar. Su un cupo fondale di intrighi, assassini, congiure, rivolte e saccheggi, si muove la massa policroma dei protagonisti e delle comparse: boiari e patriarchi, atamani e generali, tartari e cosacchi, astrologhi e gesuiti, zarine costrette a prendere il velo e contesse polacche con la vocazione dell'avventuriera. E tutto il popolo di un impero sterminato: la plebe moscovita, i contadini, i monaci, i soldati. Landolfi, che trovava il libro "di un interesse palpitante", volle tradurlo lui stesso, ed è nella sua prosa che lo offriamo al lettore.
Poemi e liriche
Aleksandr Sergeevic Puškin
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2001
pagine: 504
Dai giorni della sua breve vita fino ad oggi i versi di Puskin non hanno mai abbandonato la memoria della Russia. Tradurre Puskin è stato sempre considerato una prova durissima e della più alta importanza, come se dalla conoscenza di questo poeta dipendesse la conoscenza di tutta una civiltà letteraria. I poemi e le liriche raccolti in questo volume delineano un panorama di tutta la sua produzione poetica dal 1815 al 1837.
Il viaggiatore incantato
Nikolaj Leskov
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2004
pagine: 194
Su un battello che naviga sul lago Ladoga, il "viaggiatore incantato", dalla "gradevole e manierata voce di basso" racconta le peripezie della sua esistenza: avventure mai cercate che sembrano precipitare su di lui come eventi della natura. Storie dove entrano ed escono di scena vagabondi e prostitute, padroni e mercanti, principi e cavalieri nomadi. Storie che assomigliano ad un pulviscolo vorticoso.
Teatro e favole
Aleksandr Sergeevic Puškin
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 395
Tra il 1824 e il 1825, nella solitudine inquieta della tenuta dove è stato confinato dallo zar Alessandro I, Puskin concepisce il "Boris Godunov", la prima "tragedia romantica" russa: nel far rivivere le tumultuose vicende dinastiche nella Moscovia dei secoli XVI e XVII, egli indaga la natura intrinseca del potere. Risalgono invece all'autunno del 1830 i quattro atti unici - o piccole tragedie - che mettono a fuoco altrettanti vizi: avarizia, invidia, lussuria, empietà. A queste opere teatrali sono affiancate in questo volume le "Favole" che Puskin scrisse nell'ultimo periodo della sua vita.
Liriche e poemi
Michail Jur'evic Lermontov
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 632
La vita di Lermontov, breve, intensa, influenzata dal modello byroniano, si riflette in componimenti dominati da eroi solitari, da esclusi e proscritti alla costante ricerca di un riscatto. I poemi e le liriche qui raccolti delineano un panorama della sua opera dal 1828 al 1841, l'anno della morte, privilegiando i vertici della sua produzione poetica.
Poesie
Fedor I. Tjutcev
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 152
Appartenente a una famiglia dell'aristocrazia moscovita, Fèdor Ivanovic Tjutcev (1803-1873) fu diplomatico oltre che eminente poeta, e dopo aver iniziato la carriera nel Collegio degli Affari esteri di Pietroburgo operò come incaricato speciale a Monaco di Baviera - dove frequentò Heine, Schelling e gli ambienti del Romanticismo tedesco - e a Torino, dove visse dal 1837 al 1839. Nel 1836 alcune sue liriche furono pubblicate dalla rivista di Puskin "Il contemporaneo", suscitando i primi, ampi consensi. Nel 1844 tornò definitivamente in Russia, mentre la sua fama di poeta cresceva dopo i riconoscimenti tributatigli da Turgenev, Fet, Dobroljubov. Il suo universo poetico è un coacervo di visioni cosmogoniche e di rappresentazioni metafisiche che rispecchiano un dualismo di tipo manicheo: vi sono due mondi, il Caos e il Cosmo, e il secondo altro non è se non l'organismo vivente della natura, un'essenza viva e pulsante ma secondaria rispetto al Caos, l'unica vera realtà, di cui il Cosmo rappresenta un'effimera scintilla. La cosmogonia di Tjutcev si nutre di contrasti tra inaccessibili vertici di perfezione e desolate lande nordiche o spaventosi abissi dominati dal disordine notturno e dall'instabilità spettrale del fato. A questo mondo che non conosce la gioia del possesso, ma solo la perdita, la caduta, il rimpianto, e insieme la vertigine del solitario destino umano, dà voce la versione di Tommaso Landolfi, scrittore affine a Tjutcev per sensibilità e magistero poetico.