Libri di T. Vitale
La condizioni giuridica di Rom e Sinti in Italia. Atti del Convegno internazionale (Milano, 16-18 giugno 2010)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giuffrè
anno edizione: 2011
pagine: 1362
Il volume rappresenta un.assoluta novità nel panorama della letteratura giuridica italiana. Si tratta, infatti, della prima opera che cerca di fornire una visione completa, aggiornata e interdisciplinare dei problemi giuridici relativi alla condizione in Italia delle persone appartenenti alla minoranza dei Rom e dei Sinti. I capitoli fanno riferimento a molteplici aspetti con ricadute di rilievo tanto per la giurisprudenza costituzionale che per quella ordinaria, ma anche per il diritto dell'UE e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Sono così approfonditi tutti gli aspetti della condizione delle singole persone (italiane, straniere o apolidi) e dello status della minoranza in sé, le norme statali e regionali rilevanti, le prassi istituzionali e i problemi di discriminazione, le raccomandazioni e le proposte emesse da organismi internazionali. Le analisi vanno a toccare il diritto costituzionale, pubblico e regionale, il diritto amministrativo e urbanistico, il diritto penale e processuale penale, il diritto civile, il diritto del lavoro, il diritto internazionale e dell.unione europea. Sono presenti altresì riflessioni di diritto comparato (Francia, Spagna, Ungheria, Romania, Stati dell'ex-Jugoslavia), nonché analisi empiriche sulle prassi amministrative e giudiziarie.
Dalla proposta alla protesta e ritorno. Conflitti locali e innovazione politica
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 256
Disastri ambientali. Realizzazione di mega progetti. Nuove infrastrutture di collegamento aereoportuali o ad alta velocità. Emergenze abitative. Bonifiche di aree vaste, inquinate da lungo tempo. Impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Incompatibilità fra allevamenti e riproduzione di animali predatori. Incertezze nella valutazione del danno ambientale. Sono mille i temi nei quali nei territori emergono conflitti che spesso sembrano non negoziabili, e assorbono buona parte delle energie politiche dei governi locali. Cosa succede in questi conflitti? Non sono negoziabili? Sono solo un rallentamento dei processi? O invece cambiano i rapporti di forza e migliorano le politiche pubbliche? E se sì, a quali condizioni? Il volume ripercorre molti casi di conflitto locale di grande importanza, li analizza in profondità e vi scava dentro per andare oltre le facili retoriche e le sirene del populismo. Non sempre i conflitti sono forieri di nuove norme vincolanti e condivise; non sempre modificano le condizioni di inclusione ed esclusione nei processi di governance. A volte accade: la sfida del volume sta proprio nel voler mostrare in che modo nei conflitti si produce l'innovazione politica dei territori.
Gli strumenti per governare
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2009
pagine: XII-321
Più che a fattori geografici e commerciali, lo sviluppo economico di uno stato è legato alla qualità delle sue istituzioni. Puntare a questo sviluppo significa assicurarsi delle istituzioni che funzionino. Le istituzioni sono le regole fondamentali del gioco, gli strumenti necessari per governare. E questi strumenti non sono affatto neutrali: essi veicolano valori, creano abitudini e schemi di pensiero. Recuperando la grande tradizione di studi inaugurata da Max Weber e Michel Foucault, gli autori si interrogano sui complessi rapporti fra società politica e società civile, individuando in questi strumenti una chiave fondamentale per comprendere le cause dell'inerzia e dei grandi cambiamenti della nostra società. Dopo il grande dibattito sollevato in Francia e nel mondo anglosassone, l'edizione italiana curata da Tommaso Vitale presenta delle versioni aggiornate dei saggi originali, che tengono maggiormente conto delle specificità del caso italiano, in prospettiva comparata.
In nome di chi? Partecipazione e rappresentanza nelle mobilitazioni locali
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 320
Da sempre le città sono luoghi di conflitto. Gruppi più o meno organizzati protestano, contestano, criticano, negoziano, si indignano, fanno accordi e compromessi, scendono in piazza, invadono le strade e spesso, inoltre, costruiscono servizi e risposte mutualistiche. Ma anche in questo caso, a volte tornano a sfidare, pungolare e pressare i politici eletti, problematizzando temi e questioni esclusi dall'agenda politica. Le linee di conflitto che si aprono fra chi partecipa e i rappresentanti eletti democraticamente sono tensioni generative per la vita democratica urbana. Ma nelle città non ci sono solo tensioni fra partecipanti e rappresentanti: ci sono anche le tensioni fra partecipanti e rappresentati. I movimenti urbani prendono la parola e parlano in nome di qualcuno. In nome degli abitanti, dei cittadini, dei lavoratori, delle donne. Si attivano e, nel partecipare, avanzano proposte e critiche in nome di un gruppo più ampio, che provano a rappresentare. Ma non è detto che i soggetti in nome di cui i movimenti urbani parlano accettino di essere rappresentati, o anche soltanto nominati. Le pratiche di protesta non convenzionale e di azione diretta non hanno forme legittime di rappresentanza, periodicamente messe alla prova. Il libro affronta sistematicamente le diverse linee di tensione fra partecipazione e rappresentanza attraverso una pluralità di voci e approcci teorici.
La condizione fetale. Una sociologia della generazione e dell'aborto
Luc Boltanski
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2007
pagine: 379
Pratica universalmente diffusa, l'aborto è oggi legalizzato nella maggior parte dei paesi occidentali. Ciò gli ha consentito di entrare a far parte a pieno titolo dello spazio pubblico, ma parlarne resta un tabù che lo confina in uno spazio separato di ufficiosità più che di ufficialità. Dell'aborto si parla infatti da opposti schieramenti, ma solo per difenderlo o attaccarlo, operando una sorta di rimozione collettiva che lascia le donne più sole di quanto siano mai state. L'aborto, scrive Boltanski, deve restare nell'ombra perché rivela la contraddizione tra il principio dell'unicità degli esseri umani e il postulato della loro natura rimpiazzabile, senza il quale nessuna società si rinnova demograficamente. L'analisi di questo libro muove da un'impeccabile e documentata ricerca sul campo, basata su un centinaio di osservazioni e su quaranta colloqui approfonditi con donne che hanno vissuto l'esperienza dell'interruzione volontaria di gravidanza, intrecciando alle loro parole considerazioni di ordine storico e antropologico. Il problema che Boltanski pone non è se l'aborto sia o non sia legittimo, che è questione da non mettere in discussione, ma quali siano i vincoli simbolici che presiedono all'ingresso degli esseri umani nella società. Per questo la riflessione di Boltanski è essenziale: non possiamo più fingere che i cambiamenti recenti nelle modalità della generazione siano privi di conseguenze. Conseguenze che vanno discusse apertamente e senza preconcetti.
Piccolo Nord. Scelte pubbliche e interessi privati nell'Alto Milanese
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: 301
Chi governa la piccola città? Cosa viene governato e cosa, invece, rimane ai margini ed è procrastinato? Quali i luoghi e i livelli in cui vengono prese le decisioni? Quali gli esiti sul piano urbanistico, economico e sociale? Che ruolo gioca l'elite delle grandi famiglie industriali, e come risulta modificata dalla forza dei processi di conversione industriale? Sono alcune delle domande di questa ricerca condotta su Legnano e l'Alto milanese, un'area a cavallo tra la provincia del capoluogo lombardo e quella di Varese, lungo l'asse del Sempione. Una realtà in cui nel corso del Novecento si è sviluppata un'intensa vita associativa e politica, e che oggi si presenta altamente urbanizzata, in cerca di un proprio ruolo in rapporto alle medie e grandi città limitrofe. Il libro è un utile strumento per comprendere l'intreccio specifico di meccanismi e processi in territori nei quali la crisi di leadership politica e la propria visione strategica caratterizzano i rapporti fra economia e società.
La politica del conflitto
Charles Tilly, Sidney G. Tarrow
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2011
pagine: XV-302
Che cos'hanno in comune la campagna contro la schiavitù nell'Inghilterra del XVIII secolo e la Rivoluzione arancione nell'Ucraina del 2004? E quali caratteristiche accomunano conflitti come gli scontri tra sostenitori e oppositori della schiavitù negli Stati Uniti, l'attivismo nei campus universitari contro l'apartheid in Sudafrica, i tentativi delle prostitute di Lione di migliorare la propria vita, i cambiamenti nella vita delle donne americane attraverso la partecipazione alle organizzazioni femministe, i sit-in nei locali riservati ai bianchi organizzati dagli attivisti afroamericani? Due scienziati sociali contemporanei, estremamente sensibili ai rapporti tra sociologia e storia, ci offrono in modo estremamente chiaro e sintetico una compiuta teoria del conflitto politico sociale. Si tratta anzitutto per gli autori di concentrare l'attenzione sull'area in cui azione collettiva, conflitto e politica si sovrappongono, ed è precisamente l'area della politica del conflitto. All'interno di quest'area, il movimento sociale individua una particolare forma strutturata, durevole e produttiva di conflitto politico sociale.
Comunità e razionalizzazione
Alessandro Pizzorno
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 384
Alessandro Pizzorno, riconosciuto maestro della riflessione politico-sociale in Italia, alla fine degli anni cinquanta fu incaricato di condurre una ricerca all'interno della comunità di Rescaldina, divenuta allora una vera e propria company town, centrata sugli stabilimenti Bassetti, al pari di quanto era accaduto a Ivrea con la Olivetti. Nel lavoro sul campo, Pizzorno ottenne l'appoggio dell'intera popolazione, intessendo rapporti, vivendo negli ambienti e nelle famiglie. Da quell'esperienza nacque questo volume che descrive con grande chiarezza l'impatto delle dinamiche di industrializzazione, e della conseguente razionalizzazione, sulla comunità: il cambiamento dei rapporti sociali, del senso del lavoro, dei valori culturali, del tempo libero, delle forme associative. A mantenere costante nel tempo l'interesse per "Comunità e razionalizzazione", oltre all'indiscutibile valore scientifico, una tecnica narrativa in grado di individuare modalità espressive che hanno prodotto un resoconto della ricerca fruibile ai più.
Ai margini dello sviluppo urbano. Uno studio su Quarto Oggiaro
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2010
pagine: IX-179
Che cosa significa promuovere coesione sociale all'interno di un quartiere? E come si coniuga questa dimensione con gli obiettivi di crescita e di competitivita economica di una città come Milano? Quali strumenti e quali categorie analitiche possono essere mobilitate al fine di comprendere più a fondo i processi che rendono un quartiere fragile o deprivato e, al tempo stesso, dotato di risorse specifiche e fortemente orientato al cambiamento? Il volume prende in esame lo storico quartiere di Quarto Oggiaro, nella periferia nord-ovest di Milano, connotato da un'immagine fortemente problematica che si è cristallizzata nel tempo - la droga, la criminalità organizzata, una forte presenza di edilizia pubblica degradata e di persone e famiglie in difficoltà. Al tempo stesso, è un quartiere che si colloca oggi in uno dei settori strategici più che mai decisivi per lo sviluppo dell'area metropolitana milanese. Il libro fornisce angolature e spunti interpretativi originali in merito a come si può studiare un territorio afferrandone la complessità e identificando i meccanismi su cui intervenire per scardinare circoli viziosi o per sostenere meccanismi sinergici tra coesione sociale e sviluppo.
La politica del conflitto
Charles Tilly, Sidney G. Tarrow
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2008
pagine: 302
Che cos'hanno in comune la campagna contro la schiavitù nell'Inghilterra del XVIII secolo e la Rivoluzione arancione nell'Ucraina del 2004? E quali caratteristiche accomunano conflitti come gli scontri tra sostenitori e oppositori della schiavitù negli Stati Uniti, l'attivismo nei campus universitari contro l'apartheid in Sudafrica, i tentativi delle prostitute di Lione di migliorare la propria vita, i cambiamenti nella vita delle donne americane attraverso la partecipazione alle organizzazioni femministe, i sit-in nei locali riservati ai bianchi organizzati dagli attivisti afroamericani? Due tra i più autorevoli scienziati sociali contemporanei, estremamente sensibili ai rapporti tra sociologia e storia, ci offrono in modo estremamente chiaro e sintetico una compiuta teoria del conflitto politico sociale. Si tratta anzitutto per gli autori di concentrare l'attenzione sull'area in cui azione collettiva, conflitto e politica si sovrappongono, ed è precisamente l'area della politica del conflitto. All'interno di quest'area, il movimento sociale individua una particolare forma strutturata, durevole e produttiva di conflitto politico sociale.