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Libri di Umberto Roberto

Itinerari sul processo politico

Itinerari sul processo politico

Ferruccio Auletta, Giorgio Spangher, Gianfranco Stanco, Giovanni Pesce, Aldo Vitale, Giuseppe Ruffini, Fiammetta Borgia, Umberto Roberto, Lorenzo Franchini, Biagio Limongi, Alessandro Rosario Rizza, Maria Vittori

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 496

Che cos'è il processo politico? Nel linguaggio comune, quando si evoca l'espressione "processo politico", mentre si intende la politica come conflitto per la conquista e la conservazione del potere, si pensa immediatamente a quei casi nei quali, soppressa la separazione delle funzioni statali, lo spazio della giurisdizione e del processo è prepotentemente invaso dal peso del "politico". Guadagna allora fatalmente questo attributo il processo penale di un avversario politico avviato per ragioni politiche nel contesto descritto. In questo volume la prospettiva adottata è stata però più vasta, non confinata cioè soltanto al processo penale con quei connotati. Lo abbiamo fatto nella consapevolezza che l'espressione "processo politico" ha negli anni subìto un sensibile affinamento e guadagnato la dignità di concetto che denota genericamente situazioni nelle quali "court action is called upon to exert influence on the distribution of political power". La dilatazione della portata applicativa della nozione di "processo politico" implica, da un lato, che processi consimili – in grado, per le ragioni più diverse, di incidere, con intensità variabile, sulla distribuzione del potere politico – siano rintracciati anche in ordinamenti liberal-democratici, nei quali è all'opera il principio della separazione dei poteri e la c.d. "rule of law" e, dall'altro lato, che il campo dell'indagine non possa essere rinserrato unicamente nel perimetro del processo penale. Di qui la scelta di analizzare la categoria del processo politico anche nel prisma di tutti quei giudizi che sorgano per "motivi" politici o che comunque producano "conseguenze" sul piano politico.
64,00

Diocleziano

Umberto Roberto

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 392

Oppresso dai suoi mali interni e minacciato dalle aggressioni dei barbari, alla metà del terzo secolo il mondo romano era un organismo invecchiato e sull'orlo del collasso. Diocleziano salì dal nulla ai vertici della carriera, si impadronì dell'impero con la violenza, governò con feroce determinazione per più di venti anni, dal 284 al 305. Ma i fasti del potere non cambiarono la sua natura: rimase sempre un soldato. Diocleziano non fu un rivoluzionario, come Augusto o Costantino. Seguendo il suo istinto di soldato, pensava che la rifondazione dell'impero dovesse procedere nel rispetto supremo della tradizione, della religione dei padri. Alla fine trionfò su tutti i suoi nemici: usurpatori, barbari, Persiani. In segno di riconoscenza agli dei scatenò durissime persecuzioni contro i dissidenti, gli empi seguaci di religioni lontane dalla tradizione: i manichei, che arrivavano dalla Persia sasanide; e, avversari ancora più insidiosi, i cristiani. Al culmine della gloria, al momento di godere di una pace finalmente riconquistata, Diocleziano abdicò. Fu una scelta inaudita, inaspettata, unica nella storia dell'impero romano. Perché abdicò? Malattia, stanchezza, delusione? O, piuttosto, volontà di applicare un progetto politico teorizzato negli anni? La scelta di Diocleziano è un enigma che continua ad affascinare gli storici. Sicuramente contò il desiderio di congedarsi dai duri impegni della sua missione. Diocleziano si ritirò lontano, in un grande palazzo...
25,00 23,75

Il nemico indomabile. Roma contro i Germani

Umberto Roberto

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2020

pagine: 387

Tutto ha inizio con la conquista romana, alla fine del primo secolo avanti Cristo. L'assoggettamento delle popolazioni indigene, lo sfruttamento delle risorse, la costruzione di insediamenti nelle remote regioni del Nord. Ma i Germani non si arresero alla sottomissione. Un'improvvisa insurrezione capeggiata da Arminio sbaraglia i Romani nella foresta di Teutoburgo, costringendoli a una precipitosa fuga oltre il Reno. La vendetta romana, a opera di Germanico, ebbe una dimensione epica: agguati, tradimenti, flotte lanciate ai limiti del mondo conosciuto, fino alla completa vittoria celebrata in un trionfo sui barbari in catene. Poi, inaspettata, giunge la decisione di Tiberio. Il principe abbandona i Germani al loro destino e riporta il confine sulle rive del Reno. Queste vicende hanno dato vita a un mito potente: quello dei Germani ribelli e indomabili, tenaci custodi della loro libertà, capaci di umiliare uno degli imperi più potenti della storia, ostili a una piena integrazione nella civiltà latina. Un mito che evoca una frattura nel cuore dell'Europa, un dissidio che attraversa tutta la nostra storia fino a oggi.
14,00 13,30

Il nemico indomabile. Roma contro i Germani

Umberto Roberto

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2018

pagine: 391

Tutto ha inizio con la conquista romana, alla fine del primo secolo avanti Cristo. L'assoggettamento delle popolazioni indigene, lo sfruttamento delle risorse, la costruzione di insediamenti nelle remote regioni del Nord. Ma i Germani non si arresero alla sottomissione. Un'improvvisa insurrezione capeggiata da Arminio sbaraglia i Romani nella foresta di Teutoburgo, costringendoli a una precipitosa fuga oltre il Reno. La vendetta romana, a opera di Germanico, ebbe una dimensione epica: agguati, tradimenti, flotte lanciate ai limiti del mondo conosciuto, fino alla completa vittoria celebrata in un trionfo sui barbari in catene. Poi, inaspettata, giunge la decisione di Tiberio. Il principe abbandona i Germani al loro destino e riporta il confine sulle rive del Reno. Queste vicende hanno dato vita a un mito potente: quello dei Germani ribelli e indomabili, tenaci custodi della loro libertà, capaci di umiliare uno degli imperi più potenti della storia, ostili a una piena integrazione nella civiltà latina. Un mito che evoca una frattura nel cuore dell'Europa, un dissidio che attraversa tutta la nostra storia fino a oggi.
24,00 22,80

Roma capta. Il Sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi

Umberto Roberto

Libro: Copertina rigida

editore: Laterza

anno edizione: 2014

pagine: 346

"Il 18 luglio del 386, al primo assalto dei Galli, l'esercito romano si sbandò. L'ala sinistra venne respinta nel fiume. In preda al panico, in una gigantesca rotta, molti affogarono, altri caddero schiacciati dai compagni in fuga. Metus Gallicus: il terrore per le orde galliche penetrò nella coscienza più profonda dei Romani, senza mai dissolversi, e riemerse nei momenti di maggiore emergenza". Dal nero giorno dell'Allia, i barbari evocano antichi incubi e sopite angosce. Funesti fantasmi che tornano realtà nell'agosto 410. Roma rivive la violenza terribile di un Sacco che umilia la città per secoli signora sulle genti. È solo l'inizio: nel 455 i Vandali entrano a Roma e la devastano indisturbati; passano meno di vent'anni e nel 472 di nuovo un Sacco dopo un lungo assedio. Infine la guerra greco-gotica, che annienta lo splendore della città antica: tra il 535 e il 552 Roma è per cinque volte sotto assedio. Dal racconto dei fatti, al mito, alla memoria: il libro segue le trasformazioni che la sequenza dei Sacchi per oltre un secolo provocò nell'immagine della città, nei comportamenti e nei pensieri dei suoi cittadini. Alla fine del mondo antico, il travaglio di una civiltà si esprime nella tormentata rovina della sua capitale. E il disastro riecheggia spaventoso nei secoli; fino al Sacco del 1527, quando il mito della Roma che rinasce si rovescia nel più drammatico epilogo: di nuovo eserciti che calano sulla città per devastarla, di nuovo distruzioni.
14,00 13,30

Il secolo dei Vandali. Storia di un’integrazione fallita

Il secolo dei Vandali. Storia di un’integrazione fallita

Umberto Roberto

Libro: Libro in brossura

editore: 21 Editore

anno edizione: 2020

pagine: 400

A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca ancora immagini di furia distruttrice e ottusa violenza, quasi ad inquietante emblema di barbari invasori che annientarono un mondo di sublime civiltà. Sotto il nome dii Vandali, che dal 439 al 534 dominarono le ricche province dell’Africa romana, si cela una miscela di genti che costituiscono un’alterità affascinante rispetto ad altri popoli barbarici. Conservando la ricchezza delle città e delle terre conquistate, i Vandali fecero di Cartagine la loro splendida capitale e si assimilarono presto ai costumi e alla cultura raffinata dei loro sudditi romani. Apprezzarono il fascino opulento dell’Africa tardoantica, ma ebbero paura di esserne corrotti per l’esiguità del loro numero. Così, fin dal tempo del loro grande re Genserico, costruirono argini per contenere il rischio di un’integrazione troppo rapida. Si chiusero nell’isolamento dei loro spazi e nell’illusione di una missione storica fondata sulla custodia della loro religione, l’arianesimo. La chiusura li condannò a una irreversibile debolezza; e caddero soli, abbandonati dai sudditi, quando una spedizione imperiale bizantina riuscì nella riconquista di Cartagine. Dopo aver vissuto intensamente il loro ‘secolo’, i Vandali sparirono dalla storia del Mediterraneo tardoantico, scontando, perfino nella lugubre memoria delle loro imprese, il rifiuto di un’integrazione con le genti che avevano dominato.
23,00

Diocleziano

Diocleziano

Umberto Roberto

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2014

pagine: 387

Oppresso dai suoi mali interni e minacciato dalle aggressioni dei barbari, alla metà del terzo secolo il mondo romano era un organismo invecchiato e sull'orlo del collasso. Diocleziano salì dal nulla ai vertici della carriera, si impadronì dell'impero con la violenza, governò con feroce determinazione per più di venti anni, dal 284 al 305. Ma i fasti del potere non cambiarono la sua natura: rimase sempre un soldato. Diocleziano non fu un rivoluzionario, come Augusto o Costantino. Seguendo il suo istinto di soldato, pensava che la rifondazione dell'impero dovesse procedere nel rispetto supremo della tradizione, della religione dei padri. Alla fine trionfò su tutti i suoi nemici: usurpatori, barbari, Persiani. In segno di riconoscenza agli dei scatenò durissime persecuzioni contro i dissidenti, gli empi seguaci di religioni lontane dalla tradizione: i manichei, che arrivavano dalla Persia sasanide; e, avversari ancora più insidiosi, i cristiani. Al culmine della gloria, al momento di godere di una pace finalmente riconquistata, Diocleziano abdicò. Fu una scelta inaudita, inaspettata, unica nella storia dell'impero romano. Perché abdicò? Malattia, stanchezza, delusione? O, piuttosto, volontà di applicare un progetto politico teorizzato negli anni? La scelta di Diocleziano è un enigma che continua ad affascinare gli storici. Sicuramente contò il desiderio di congedarsi dai duri impegni della sua missione. Diocleziano si ritirò lontano, in un grande palazzo...
24,00

Roma capta. Il Sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi

Roma capta. Il Sacco della città dai Galli ai Lanzichenecchi

Umberto Roberto

Libro: Copertina rigida

editore: Laterza

anno edizione: 2012

pagine: 343

"Il 18 luglio del 386, al primo assalto dei Galli, l'esercito romano si sbandò. L'ala sinistra venne respinta nel fiume. In preda al panico, in una gigantesca rotta, molti affogarono, altri caddero schiacciati dai compagni in fuga. Metus Gallicus: il terrore per le orde galliche penetrò nella coscienza più profonda dei Romani, senza mai dissolversi, e riemerse nei momenti di maggiore emergenza". Dal nero giorno dell'Allia, i barbari evocano antichi incubi e sopite angosce. Funesti fantasmi che tornano realtà nell'agosto 410. Roma rivive la violenza terribile di un Sacco che umilia la città per secoli signora sulle genti. È solo l'inizio: nel 455 i Vandali entrano a Roma e la devastano indisturbati; passano meno di vent'anni e nel 472 di nuovo un Sacco dopo un lungo assedio. Infine la guerra greco-gotica, che annienta lo splendore della città antica: tra il 535 e il 552 Roma è per cinque volte sotto assedio. Dal racconto dei fatti, al mito, alla memoria: il libro segue le trasformazioni che la sequenza dei Sacchi per oltre un secolo provocò nell'immagine della città, nei comportamenti e nei pensieri dei suoi cittadini. Alla fine del mondo antico, il travaglio di una civiltà si esprime nella tormentata rovina della sua capitale. E il disastro riecheggia spaventoso nei secoli; fino al Sacco del 1527, quando il mito della Roma che rinasce si rovescia nel più drammatico epilogo: di nuovo eserciti che calano sulla città per devastarla, di nuovo distruzioni.
20,00

Le Chrononographiae di Sesto Giulio Africano

Le Chrononographiae di Sesto Giulio Africano

Umberto Roberto

Libro

editore: Rubbettino

anno edizione: 2011

pagine: 290

L'interpretazione cristiana della storia universale, dalla Creazione alla resurrezione del Cristo e oltre, si sviluppa come sintesi tra la riflessione sulle Sacre Scritture e l'eredità del pensiero storico ellenistico-romano ed ebraico. Sesto Giulio Africano è il primo storico cristiano a noi noto che realizza tale impresa. La sua opera (Chronographiae) è una rappresentazione "sinfonica" della storia umana che concilia diverse tradizioni attraverso sincronismi e conferme incrociate degli eventi. Il volume vuole comprendere l'opera di Africano inserendola nell'atmosfera culturale e spirituale della sua epoca, l'impero dei Severi tra Caracalla e il terzo anno di Elagabalo (221 d.C., anno di pubblicazione dell'opera); e approfondendo l'identità complessa dell'autore, orgoglioso cittadino romano, di cultura greca, cresciuto ad Aelia Capitolina, a contatto con il sostrato ebraicoaramaico, e aderente alla fede cristiana.
24,00

Domiziano

Umberto Roberto

Libro

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 300

28,00

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