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Libri di Alessandra Campo

Hegel e Spinoza, o della sostanza e del soggetto

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 254

Nella storia della filosofia moderna Spinoza e Hegel incarnano due modalità paradigmatiche, ma concorrenti, di procedere alla fondazione della totalità dell’essere e del sapere in un principio unitario. Spinoza comprende tale fondamento come sostanza infinita, Hegel come soggetto o spirito assoluto. Tuttavia, confrontandosi con Spinoza, Hegel non ne ha semplicemente rifiutato le tesi, né si è limitato a contrapporre la propria filosofia a quella del pensatore olandese. Ha cercato, bensì, di integrare la posizione di Spinoza alla propria in modo da poterla superare speculativamente. Questo esige la “vera confutazione”. I saggi qui raccolti ne esaminano la tenuta argomentativa e le implicazioni allo scopo di rintracciare lo Standpunkt facendo leva sul quale Hegel ha tentato di oltrepassare la "cieca necessità" della Sostanza per raggiungere la “libertà” del Soggetto. Saggi di: Stefania Achella, Massimo Adinolfi, Gaetano Basileo, Emanuele Cafagna, Alessandra Campo, Klaus Düsing, Giulio Goria, Pierre Macherey, Lucia Maria Grazia Parente, Gaetano Rametta, Rocco Ronchi.
23,00 21,85

La somiglianza

Pierre Klossowski

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2022

pagine: 164

E se fossimo noi i mezzi di comunicazione? Se fossero gli umani i primi media? Questa è l’ipotesi che fa da sfondo ai saggi de La somiglianza: un trattato sulla comunicazione che ha nell’incomunicabilità il suo centro propulsore. Pierre Klossowski vi medita sui suoi romanzi e i suoi quadri, analizzando le diverse forme di comunicazione con cui si è cimentato: dalla pittura alla scrittura, dal dialogo alla conversazione muta, dall’idioma corporale alla divinazione, dal cinema alla magia. Ma la lezione de La somiglianza è, anzitutto, la lezione dell’immagine. Per natura private, in quanto indiscernibili dal fantasma che fa di noi dei casi singolari, le immagini assicurano la comunicazione autentica: lo scambio dei corpi attraverso il linguaggio segreto dei segni corporali. Ognuna può impadronirsi di tutti pur non essendo di nessuno. L’immagine fa qualcuno, ma qualcuno che – anche quando è solo, silenzioso – è parlato e pensato da un fuori non dominabile. Per Klossowski non abbiamo immagini, siamo immagini: simulacri degli impulsi che abitano l’anima disputandosene voce e fisionomia.
18,00 17,10

Fantasma e sensazione. Lacan con Kant

Alessandra Campo

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 120

«Il legame tra filosofia e psicoanalisi è oggetto di studi relativamente recenti. Sicché è comprensibile che, ancora oggi, vi possano essere, soprattutto tra i filosofi, degli studiosi scettici rispetto alla fecondità di quei lavori che, del nesso tra le due discipline, hanno fatto il loro oggetto, privilegiato, di interesse. Soprattutto tra i filosofi perché, al contrario, tra gli psicoanalisti, specialmente se lacaniani, una certa consuetudine ha abituato l'occhio e l'orecchio a sintonizzarsi con l'esistenza di un fattore comune tra quelle che, nondimeno, restano due pratiche radicalmente differenti. Jaques Lacan, infatti, è stato lo psicoanalista che, più di altri, ha aperto le porte della scienza fondata da Freud alla filosofia, e non solamente a quella del suo tempo. Lacan era un profondo conoscitore della tradizione filosofica occidentale nel suo complesso e, quantunque ne avversasse l'imprinting metafisico di fondo, sensibile, come fu, alla lezione di Heidegger, pure bisogna riconoscere l'impegno e l'assiduità con cui, durante tutto l'arco del suo Seminario, ha tenuto a confrontarsi con essa. Che lo abbia fatto nel tentativo di rendere intelligibile ciò che accade dentro le quattro mura della stanza d'analisi, per noi, non ha grande importanza. Ciò che conta è che l'ibridazione tra i due linguaggi sia avvenuta, e che sia avvenuta malgrado il peso dell'interdetto freudiano.» (Dall'Introduzione)
12,00 11,40

Tardività. Freud dopo Lacan

Tardività. Freud dopo Lacan

Alessandra Campo

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 440

In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo "dopo"; l'effetto tangibile di un'esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L'intuizione di Freud è che l'inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c'è qualcos'altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l'inconscio è (wo Es ist), in atto, là l'Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt'uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l'assoluto. La Cosa s'attarda ma è simultanea. Che l'effetto tangibile di un'esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che "il tutto non è dato" e che l'inconscio è reale.
28,00

L'uno perverso. L'uno senza l'altro: una perversione?

Libro: Libro in brossura

editore: Textus

anno edizione: 2018

pagine: 190

In filosofia, come in psicoanalisi, si tratta di saper interpretare il presente, di cogliere qualcosa di ciò che accade, mentre accade. E solo così che si può trasformare il mondo. Gli autori di queste pagine riflettono sul senso del "ritorno" della questione dell'Uno - come godimento, Ab-soluto o Reale - nell'attuale panorama filosofico e psicoanalitico. Un ritorno che è tale se si pensa a come il Novecento sia stato, dopotutto, il secolo dell'Essere e dell'Altro, del Tempo e della Relazione. L'Uno torna come anti-No-vecento e lo fa incarnandosi in alcune istanze antifenomenologiche e antiumanistiche che caratterizzano il dibattito contemporaneo internazionale. Qual è allora il significato di quell'"anti-"? Che rapporto ha, se un rapporto c'è, quell'"anti-" (e dunque il ritorno dell'Uno) con la dialettica, tipica della perversione, tra la Legge - quella del Novecento - e la sua trasgressione? Che cosa significa, in altri termini, "l'Uno senza l'Altro"?
18,50 17,58

Può un invidioso essere felice?

Può un invidioso essere felice?

Friedrich Nietzsche

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2013

pagine: 48

Scritti fra il 1863 e il 1864, anni in cui Nietzsche termina gli studi nel ginnasio di Pforta, questi brevi testi - ora pubblicati per la prima volta in Italia - costituiscono riflessioni che non sono assimilabili né a quelle autobiografiche, né a quelle filologiche. In essi si può rintracciare non solo la fase di maturazione umana e intellettuale del giovane Nietzsche, ma anche come già Mazzino Montinari riconobbe per gli scritti autobiografici dello stesso periodo - le anticipazioni dei grandi motivi della sua filosofia successiva. In queste pagine, dunque, gli ultimi retaggi dell'influenza religiosa familiare lasciano intravedere lo sviluppo delle sue posizioni anticristiane e rivelano l'attenzione per l'antichità unita all'interesse per il destino tedesco. Con un a introduzione di Armando Torno.
6,00

La psicologia della zia ricca

Erich Mühsam

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2013

pagine: 96

Venticinque zie ricche o ricchissime, con altrettanti avidi e disamorati nipoti che aspettano con malcelata impazienza di entrare in possesso delle venticinque cospicue eredità. Amalia, Bertina, Dorotea, Miriam, Gerta, Olly, Ursula, Yvette, Zerlinda... Amabili e linde vecchiette o indomabili tardone dal passato burrascoso ancora avide di piaceri, fragili ma longeve donnine o robuste virago dotate di un'allarmante (per gli eredi) salute di ferro, tutte le zie passeranno finalmente "a miglior vita", ma per una ragione o per l'altra i nipoti non riusciranno a incassare neppure un soldo. L'umorismo di Mühsam è tutt'altro che garbato e gioviale: il suo spirito anarchico e ferocemente irridente nato all'interno del kabarett tedesco (fu anche un attivo collaboratore del teatro politico di Erwin Piscator) si traduce sulla pagina in una prosa caustica, di acre gusto mitteleuropeo, che nei ritratti grotteschi delle terribili zie e degli spregevoli nipoti tratteggia da un lato la faccia feroce e paternalistica del capitalismo, dall'altra l'ipocrita filisteismo della classe borghese.
9,00 8,55

Marlene Dietrich. Un ritratto

Marlene Dietrich. Un ritratto

Franz Hessel

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2012

pagine: 56

"Che interpreti una dama o una prostituta, una conquistatrice o una vittima, Marlene Dietrich incarna sempre un sogno universale". Così Franz Hessel rivela al lettore la sua totale ammirazione verso la Dietrich, che ebbe occasione di incontrare a Berlino nel 1931, quando l'attrice era tornata nella sua città dopo i primi successi a Hollywood. Nelle pagine di questo breve ritratto, inedito in Italia, Hessel riesce a restituire un'immagine valida allora come oggi, cogliendone con acume e lungimiranza le caratteristiche che i ruoli e i film successivi avrebbero poi confermato. Nella prosa di cui è maestro, l'autore guarda l'attrice con occhi affascinati e sedotti, a volte teneramente ingenui. Nello charme che l'ha resa celebre, Hessel sa riconoscere con intelligente sensibilità non tanto i tratti della vamp ma la bellezza e la levatura dell'artista. Infine, a chiusura di questo breve omaggio, l'intellettuale ammirato rivela l'incontro personale, e descrive non più la diva ma la donna e la madre cui ha fatto visita a Berlino. A vent'anni dalla morte dell'attrice tedesca, il lettore non tarderà a trovare tra le righe di questo libro, assieme al sorriso ammiccante della Lola Lola del'Angelo cimurro, lo spirito di un'intera epoca, che sperimenta la crescita del mondo patinato del cinema mentre si prepara, ignara e sognante, agli anni più difficili e cupi del Novecento.
7,50

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