In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo "dopo"; l'effetto tangibile di un'esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L'intuizione di Freud è che l'inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c'è qualcos'altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l'inconscio è (wo Es ist), in atto, là l'Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt'uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l'assoluto. La Cosa s'attarda ma è simultanea. Che l'effetto tangibile di un'esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che "il tutto non è dato" e che l'inconscio è reale.
Tardività. Freud dopo Lacan
| Titolo | Tardività. Freud dopo Lacan |
| Autore | Alessandra Campo |
| Prefazione | Rocco Ronchi |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Altro discorso, 9 |
| Editore | Mimesis |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 440 |
| Pubblicazione | 05/2018 |
| ISBN | 9788857541686 |
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