Libri di Anna Donise
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 11
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 274
Se il primo a introdurre il termine “patografia” è stato probabilmente il neuropsichiatra Paul Julius Möbius (1853-1907), furono qualche anno più tardi Freud – in particolare nel suo saggio su Leonardo Da Vinci del 1910 – e poi Jaspers, con la sua Psicopatologia generale del 1913, a riprenderlo, contribuendo a delinearne l’ampiezza concettuale. Il numero XI di Studi Jaspersiani intende riflettere sullo straordinario potenziale euristico della categoria di “patografia”, celebrando il centenario della prima opera jaspersiana interamente dedicata a questa particolare forma di narrazione biografica, Strindberg und Van Gogh: Versuch einer Pathographischen Analyse unter vergleichender Heranziehung von Swedenborg und Hölderlin (1922), in cui Jaspers mette a confronto quattro patografie di uomini geniali. Così, se nei suoi primi lavori Jaspers aveva dedicato ampio spazio alle cosiddette «storie di vita», in cui aveva ricostruito la biografia di alcuni pazienti della clinica di Heidelberg, ponendo particolare enfasi sui loro vissuti patologici, negli anni successivi la sua analisi biografica si sposta dai pazienti ad alcuni individui dotati di talenti eccezionali, le cui opere hanno un valore condiviso dalla collettività. Partendo dall’orizzonte delineato nell’opera di Jaspers, obiettivo del numero è stato quello di affrontare il tema della patografia da differenti punti di vista e competenze disciplinari, intrecciando lo sguardo storico, metodologico, epistemologico, letterario e sociologico, per mostrare al lettore la complessità delle prospettive dischiuse da una riflessione intorno al concetto di “patografia”.
Crisi e patologia dell’immaginazione
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2023
pagine: 204
Partendo da una prospettiva fenomenologica il volume intende approfondire l’indagine di quella “funzione irrealizzante” della coscienza in cui, secondo Sartre, consiste l’immaginazione. Per la sua capacità di astrarsi ed emanciparsi dal reale, l’immaginazione è stata spesso assunta – dallo stesso Sartre, ad esempio – come manifestazione privilegiata della libertà umana. In fondo il soggetto che immagina, diversamente dal soggetto che percepisce, non ha vincoli: è libero di variare il dato ad libitum. D’altra parte, questo potere di mettere a distanza il reale, di relegarlo sullo sfondo porta con sé il rischio della crisi del soggetto immaginante, che può sfociare in una vera e propria “patologia dell’immaginazione”. Ed è proprio sulle derive patologiche che i contributi qui raccolti si focalizzano, nel tentativo di gettare una luce sugli aspetti più ambigui dell’esperienza immaginativa, facendone emergere appieno il potere e il fascino ma anche l’equivocità e l’ambivalenza.
Tra struttura e senso. Un percorso nel pensiero di Aldo Masullo
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2023
pagine: 86
In questa raccolta Giuseppe Cantillo ci aiuta ad attraversare la riflessione filosofica di Aldo Masullo, affrontandola da più punti di vista. Il pensiero di Masullo ne emerge come una fenomenologia della soggettività, le cui polarità sono l’esistenza dell’individuo e l’ideale della comunità; i termini di una tensione dialettica costitutiva dell’esistenza autenticamente umana nella cui salvaguardia consiste il contenuto dell’etica. Ma Cantillo in queste pagine riesce a restituire anche il fascino di Aldo Masullo, Maestro per diverse generazioni di studenti che hanno avuto la fortuna di ascoltarlo: la passione che accompagnava il suo pensiero e la straordinaria capacità di suggerire collegamenti tra pensatori diversi, tra nozioni diverse, e di far svolgere l’analisi lungo stretti sentieri di confine tra discipline diverse, tra linguaggi diversi.
Critica della ragione empatica. Fenomenologia dell'altruismo e della crudeltà
Anna Donise
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 303
L'ideologia corrente esorta all'empatia confondendola con l'altruismo o persino con la bontà. È un errore fatale. Attraversando arte, filosofia e psicologia, questo libro smonta la connessione semplicistica e falsa tra morale ed empatia e ne costruisce una, più complessa, tra empatia e umanità. Tutti siamo empatici, ma non tutti siamo buoni. L'empatia, infatti, è necessaria anche ai torturatori, ai sadici, a chi - e il mondo contemporaneo, con i suoi muri e le sue derive securitarie ne fornisce innumerevoli esempi - contrappone il "noi" agli altri. Noi non siamo buoni perché siamo empatici ma possiamo diventare migliori conoscendo l'empatia, la sua forza, le sue strategie, i suoi segreti.
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 7
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 264
Nel 1919 Karl Jaspers pubblica la prima edizione della "Psicologia delle visioni del mondo". Un testo lungo e difficile, che risente della sua natura di opera di passaggio dalla psicopatologia alla psicologia e quindi alla filosofia. Pur recepita, al momento della sua pubblicazione, con grande interesse, essa è rimasta poi a lungo tra le opere più trascurate dell’intera produzione jaspersiana. A cento anni di distanza, la rivista di Studi jaspersiani ha perciò deciso di dedicare un numero monografico a questo lavoro, affrontandolo con la consapevolezza storica della distanza, con l’obiettivo di rivelarne le potenzialità nel dibattito contemporaneo.
Ernst Troeltsch. Religione, etica, filosofia della storia
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2018
pagine: XVII-279
L’introduzione a questo volume è affidata alle pagine sapienti di uno dei maggiori studiosi di Troeltsch come Giuseppe Cantillo. È lì che il lettore troverà l’individuazione sicura delle linee principali nell’itinerario di ricerca di Troeltsch e l’ampia contestualizzazione e illustrazione scientifica dei saggi a lui dedicati che innervano il libro. Qui sia invece consentito a uno dei curatori (insieme con lo stesso Cantillo, Anna Donise e Edoardo Massimilla) di prendere brevemente la parola solo per collocare il nostro volume in una cornice per così dire “istituzionale”, che è allo stesso tempo culturale. Il libro che si presenta al pubblico dei lettori risale al convegno su “Religione, etica e filosofia della storia nel pensiero di Ernst Troeltsch” svoltosi nel novembre del 2016 nella sede prestigiosa della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli in stretta collaborazione col Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico II”. Si tratta di una sinergia che – spesso allargata all’altra grande accademia che abita la casa comune di via Mezzocannone 8, e cioè l’Accademia Pontaniana attualmente presieduta da Fulvio Tessitore – ha prodotto e produce tutta una serie di rilevanti iniziative ed attività, che stanno a testimoniare la vivacità non legata all’effimero di un determinato ambiente della cultura accademica e universitaria napoletana. Basta dare una scorsa all’elenco delle «manifestazioni ospitate», da qualche tempo puntualmente riportato nell’Annuario della Società Nazionale, per avere una piccola ma significativa riprova di quanto si sta dicendo. Ad esempio, proprio nelle settimane immediatamente precedenti e successive all’appuntamento troeltschiano la Società Nazionale ha, tra l’altro, anche ospitato il simposio su “Natura e cultura nelle scienze dell’uomo” (si tratta del XVII Colloquio internazionale nel quadro della Convenzione che lega l’Università “Federico II” di Napoli con la Heinrich-Heine-Universität di Düsseldorf) e un ciclo di proiezioni, in lingua originale, del famoso sceneggiato televisivo con regia di H.W. Geißendörfer tratto dallo Zauberberg di Thomas Mann. Sono iniziative che si segnalano anche per ricordare il forte e tradizionale legame della cultura partenopea con il mondo tedesco (si pensi alla figura di Benedetto Croce, che fu, come tutti sanno, uno dei maggiori accademici napoletani). Ricordo con piacere che alle tre proiezioni dello Zauberberg ha assistito anche un gruppo piuttosto folto di studenti, soprattutto di filosofia, i quali hanno poi attivamente e con competenza partecipato alle discussioni. Non si tratta di un caso isolato. La presenza giovanile e studentesca, rinnovatasi pure in occasione del convegno su Troeltsch, è ormai divenuta una costante della Società Nazionale (si pensa anche alle «olimpiadi» di matematica). È dunque ormai frequente che, entrando in Accademia, se ne trovino le antiche e severe sale frequentate non solo da maturi accademici ma anche popolate da giovani studenti, che entrano così in contatto, spesso per la prima volta, con un’Istituzione carica di storia e di tradizione. È uno spettacolo che fa bene. È opportuno spendere una parola anche sulla collocazione editoriale del nostro libro troeltschiano, che esce nella serie ormai cospicua dei «Quaderni» dell’«Archivio di Storia della Cultura», la rivista fondata e diretta da Fulvio Tessitore che, con l’anno che si accinge a cominciare, entra ormai, anche con qualche novità, nella trentunesima annata della sua esistenza. Basta già solo guardare ai titoli e ai curatori dei diversi «Quaderni» (stanno elencati in fondo al nostro volume) per farsi l’idea di un impegno editoriale che, a sua volta, rispecchia un progetto e una linea culturale. Il quaderno che precede immediatamente questo nostro su Troeltsch è quello, poderoso, dedicato a Wilhelm von Humboldt nel duecentocinquantesimo della nascita.
Il tormento della modernità. Religione, etica, filosofia dalla storia. Studi su Ernst Troeltsch
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2017
pagine: 318
Nell’anno in cui ricorre il cinquecentesimo anniversario delle 95 tesi di Wittenberg è parso opportuno riproporre il pensiero di una delle più significative personalità della cultura cristiana ed europea del Novecento, qual è Ernst Troeltsch. Le sue ricerche si sono sviluppate in una molteplicità di ambiti disciplinari (teologia, filosofia della religione, etica, sociologia della religione, politica, filosofia della storia) concentrandosi, però, su due linee principali: la relazione tra Cristianesimo e storia, tra Cristianesimo e modernità, e la questione dello storicismo, al cui fondo è la tensione tra la ricerca di principi e valori universalmente validi e il rispetto dell’individualità e mutevolezza dell’esperienza storica. È qui «il tormento del mondo moderno». Troeltsch non ha aggirato le ombre del «nichilismo europeo», ma ha cercato di comprenderlo e di prendere posizione di fronte ad esso. All’indomani della catastrofe della grande guerra, ha sentito il bisogno di avviare una riflessione critica sull’identità dell’Europa, anticipando la consapevolezza di problemi che continuano ad inquietare profondamente il nostro presente e insieme suggerendo una traccia per affrontarli.
Metodologia, teoria della conoscenza, filosofia dei valori. Heinrich Rickert e il suo tempo
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2015
pagine: 220
Il volume "Metodologia, teoria della conoscenza, filosofia dei valori: Heinrich Rickert" e il suo tempo offre un contributo importante e innovativo su un autore che, pur essendo riconosciuto come uno degli esponenti di spicco della scuola neokantiana del Baden, si è confrontato a fondo con altre correnti di pensiero, esercitando spesso una significativa e duratura influenza sui propri interlocutori. Quest'opera collettanea, che si avvale del contributo di alcuni tra i più importanti studiosi del neokantismo, affronta questioni teoriche che spaziano dalla logica della conoscenza scientifica alla specificità delle scienze storiche della cultura e dei loro oggetti, dalla teoria della soggettività all'indagine sul concetto di "valore" tra universalismo e relativismo. Inoltre, attraverso l'analisi delle relazioni che Rickert instaurò con un ampio insieme d'interlocutori, il volume mira a mettere in luce la produttività del suo sforzo speculativo.
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 2
Stefania Achella, Anna Donise, Steffen Wagner
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2014
pagine: 440
Nel 2013 si sono svolte numerose manifestazioni per celebrare il centenario della prima edizione della Psicopatologia generale di Karl Jaspers. Anche la Società Italiana Karl Jaspers ha organizzato, insieme alle Università di Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Napoli Federico II e Roma Tor Vergata, convegni dedicati a questa ricorrenza. Il successo di tali eventi e l’interesse che essi hanno suscitato in ambito sia psichiatrico e psicologico, sia filosofico dimostrano la rilevanza che le riflessioni jaspersiane sulla malattia mentale e la scienza psicopatologica continuano ad avere nella discussione contemporanea. Per questo motivo anche la rivista di «Studi jaspersiani» ha deciso di dedicare il numero del 2014 a quest’opera. Il pensiero di Karl Jaspers, in questa opera più che in ogni altra, rappresenta un appassionato e appassionante monito a non dimenticare la soggettività che si cela in ogni malato mentale ed un invito affinché psicologi, psichiatri e filosofi, superando le barriere disciplinari, mantengano una comunicazione costante. Proprio nello spirito di questo invito jaspersiano abbiamo perciò chiamato a discutere filosofi, psichiatri, psicologi e storici della medicina, nell’intento di ricostruire nel modo più compiuto possibile la ricchezza di scenario e di implicazioni che quest’opera portava e porta con sé.

