Libri di Attilio Scuderi
Le forme e la storia. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 210
Rivista semestrale di Filologia moderna diretta da Nicolò Mineo e Antonio Pioletti.
Le forme e la storia. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 210
Rivista semestrale di Filologia moderna diretta da Nicolò Mineo e Antonio Pioletti. In questo numero: Camillo Neri - La traduzione come ascolto dell’altro.
Storie comuni. La narrazione nella vita quotidiana
Paolo Jedlowski
Libro: Libro in brossura
editore: Mesogea
anno edizione: 2022
pagine: 280
A poco più di vent'anni dalla prima edizione (Bruno Mondadori, 2000) torna in libreria il saggio che Paolo Jedlowski ha dedicato alla necessità, tutta umana, di raccontare storie. In una prosa misurata e attenta a coinvolgere il lettore, le pagine di "Storie comuni" si addentrano in campi disciplinari diversi, dalla sociologia alla narratologia. Vengono così in luce le forme di connessione tra l'esperienza e il racconto, tra la vita quotidiana e le storie di cui è intessuta. Leggendo (o rileggendo) "Storie comuni", ci rendiamo conto di quanto le narrazioni «vadano integrate nella teoria sociale; ne sono un oggetto imprescindibile» e che «comprenderne i meccanismi aiuta a leggere l'agire umano». Ma godiamo anche nell'accostarci con racconti e aneddoti a una pratica che amiamo. Conversazione dell’autore con Ercole Giap Parini. Prefazione di Attilio Scuderi.
L'inverosimile realistico e le coincidenze impossibili. Quando il racconto diventa immotivato, incoerente, improbabile
Piero Toffano, Alessandro Grilli, Marco Caratozzolo, Francesco De Cristofaro, Jacques-David Ebguy, Stefano Ercolino, Daniele Giglioli, Camilla Miglio, Attilio Scuderi, Sara Sullam
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2022
pagine: 272
«Gli studi raccolti in questo volume sono il frutto del XXXII Colloquio Malatestiano di Letteratura, dal titolo “L’inverosimile realistico e le coincidenze impossibili. Quando il racconto diventa immotivato, incoerente, improbabile” (Santarcangelo di Romagna, 28-29 maggio 2021). Pur riconoscendo il ruolo cruciale dell’inverosimile per lo statuto del meraviglioso, gli organizzatori hanno orientato le riflessioni dei partecipanti verso le forzature della verosimiglianza che caratterizzano i testi in cui “la sfida mimetica è il principale obiettivo di chi racconta”. Alla base di questa proposta c’è un assunto di cui sono anch’io profondamente convinto: lo studio dell’inverosimile realistico “verte sui nodi essenziali che consentono di definire romanzesco un testo e può fornire delle risposte anche a questioni fondative che riguardano la natura stessa delle finzioni”. La natura paradossale del concetto traspare nella tensione ossimorica tra “inverosimile” e “realistico”: “Il romanziere realista si trova [...] sempre tra questi due poli: il verosimile che si richiama all’esperienza del lettore e al suo orizzonte d’attesa e il romanzesco che per appassionarlo deve eccederlo”. Come è possibile che nella narrativa realistica abbiano tanto spazio due forze così polarizzate? E soprattutto, in cosa consiste lo specifico dei due estremi?…» (Alessandro Grilli)
Scuola di metamorfosi. La letteratura italiana come provocazione
Attilio Scuderi
Libro: Copertina morbida
editore: Mesogea
anno edizione: 2021
pagine: 88
Attraverso le metamorfosi descritte nei versi di Dante e nelle pagine di Machiavelli, tra gli appunti di Giacomo Leopardi e i racconti di Anna Maria Ortese, Attilio Scuderi rinviene i fili che legano questi autori alla "letteratura del mondo" e recupera quella provincia della nostra umanità, spesso dimenticata e addomesticata, che è la letteratura italiana. Scorgere e seguire il movimento della metamorfosi apre a una diversa percezione, si fa pratica di ascolto e attenzione, «perché amare una letteratura, anche la propria, significa entrare a far parte di una diversità culturale che ci incanta; ma aprirsi alla conoscenza di tutte le letterature, le narrazioni e i miti che attraversano la storia, dà alla nostra vita la forza insostituibile che proviene dall'amore per tutto ciò che è vivente».
La libertà ostinata. Machiavelli e i confini del potere
Attilio Scuderi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 180
Nei saggi proposti in questo volume collettivo si confrontano e contaminano due tensioni intellettuali e scientifiche: una prima tensione lavora sul versante filologico e storico-critico, partendo da un close reading di loci più o meno dibattuti dei testi machiavelliani e proponendo così nuove strade e linee di interpretazione dell’opera del Segretario; una seconda tensione adopera un approccio prevalentemente teorico-speculativo, individuando punti nevralgici e salienti del testo machiavelliano da cui muovere per una riflessione sui temi del rapporto di specie, delle forme della partecipazione democratica e dei nessi tra libertà e felicità e libertà ed efficienza politica. Sono queste in fondo le “due tensioni” che attraversano quel campo instabile e magmatico di tensioni scientifiche (una vera polemologia intellettuale) che è la critica machiavelliana, sospesa e talora divisa tra tensioni filologiche e speculative, filosofiche e politiche, storico-linguistiche e più ampiamente culturali.
Il libertino in fuga. Machiavelli e la genealogia di un modello culturale
Attilio Scuderi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 184
«Dopo l'età antica, nell'età medievale e poi moderna - scrive il poeta Valéry - cominciarono a chiamarsi libertini coloro i quali pretendevano di avere liberato i propri pensieri. Presto quel bel titolo venne riservato a chi non conosceva catene nell'ordine dei costumi. Più tardi ancora, i libertini furono coloro i quali resero la libertà un ideale, un mito, un fermento culturale». Muovendosi sulle tracce di questa figura multiforme, sfuggente e affascinante, Attilio Scuderi ricostruisce il modello culturale del libertino, riscoprendone il ruolo centrale nell'immaginario del soggetto moderno. Le origini di questo modello vengono riportate al pensiero e al personaggio di Machiavelli, la cui esperienza intellettuale è segnata dagli sforzi e dai drammi del bisogno insopprimibile di avere la mente libera. Proprio questo bisogno, nella sua inquietante modernità, lo condusse all'analisi del sistema politico e sociale del suo tempo, lo predispose alla comprensione dei fenomeni individuali e collettivi di relazione con il potere e lo spinse a un lavoro di vera e propria «fabbricazione» di una nuova soggettività scissa, prospettica e reattiva alle dinamiche del dominio, rendendolo da subito un punto di riferimento centrale, tanto conflittuale quanto nevralgico, del dibattito culturale rinascimentale. Nasce proprio da questa dimensione controversa e conflittuale il «mito» di Machiavelli come libertino e «padre» dei libertini, iniziatore di una genealogia mutevole di intellettuali e artisti, ma anche semplici uomini e donne, uniti dalla difesa del nucleo profondo delle proprie libertà individuali e dal bisogno di immaginare e costruire una società che le tuteli e promuova.
L'arcipelago del vivente. Umanesimo e diversità in Elias Canetti
Attilio Scuderi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 153
Per Elias Canetti - scrittore e intellettuale bulgaro di nascita, ebreo sefardita d'origine, tedesco per destino, e poi inglese d'adozione, europeo per vocazione, cosmopolita, apolide e migrante nell'anima - la conoscenza è un piacere mentale e fisico, un piacere che ci modifica, se è libero, e che investe ogni parte della nostra esperienza vitale. Dentro un laboratorio di scritture brevi e aforismi fulminanti, e poi in un'opera multiforme e indefinibile come poche altre, Canetti costruisce una nuova idea di umanesimo, aperta a tutto ciò che è diverso e vivente; un umanesimo libertario che ha nei mondi possibili della letteratura e del mito, nell'educazione dell'immaginario metamorfico, nell'amore per la sfera animale e nel rifiuto dei segreti sadici del potere, un presente già differente, il riscatto da uno stato di minorità e inazione che è la malattia culturale da superare. Nelle pagine di questo breve saggio, il lettore troverà un attraversamento errante, non da specialista ma da "dilettante" (etimologicamente "colui che prova gioia nel compiere un lavoro"), dentro l'opera di Elias Canetti: un viaggio appassionato attraverso la scrittura di un autore il cui scopo era "sfidare il labirinto", come avrebbe detto italo Calvino, prendere alla gola la complessità dell'esperienza umana, trovare il cammino attraverso il proprio tempo, "senza soccombergli, ma anche senza saltarne fuori".
Il paradosso di Proteo. Storia di una rappresentazione culturale da Omero al postumano
Attilio Scuderi
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2012
pagine: 304
Figura diaboli e figura Christi, simbolo di intelletto e materia, di verità e menzogna, di fuga strategica e azione seduttiva, il mito di Proteo è l’icona dell’oscillazione semantica. Per usare una metafora attinta dalla fisica, esso pare in uno stato di “sovrapposizione quantistica”, simile a quegli atomi in connessione con i partners dalle polarità opposte e complementari; ogni lettura del mito evoca letture altre, prepara una diversa interpretazione, ancor più la incarna, la contiene, la implica. Queste pagine ripercorrono la storia della rappresentazione culturale di Proteo, dal vortice metamorfico dell’Odissea (col seguito di riscritture classiche, sin da Virgilio e Ovidio) all’eclissi provocata dalla sovrapposizione patristico-medievale con Satana; dal complesso figurale rinascimentale (che ne fa, da Erasmo in poi, un simbolo della “morale della doppia coscienza”) alla moderna invasione della “sindrome di Zelig” nelle arti, nella cultura popolare e nelle scienze umane.