Libri di Camilla Miglio
East frontiers. Nuove identità culturali nell'Europa centrale e orientale dopo la caduta del muro di Berlino
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 288
Dopo la caduta del muro di Berlino ormai più di trent'anni fa, l'Europa ha cambiato volto, sia in senso geopolitico che politico-culturale. Alla logica dei blocchi contrapposti che aveva caratterizzato la Guerra fredda si è sostituito un arcipelago di molteplici entità statuali, legate da confini e frontiere multiple e complesse, in continuo cambiamento, che oscillano fra un rapporto conflittuale aperto o strisciante e una feconda interrelazione. I saggi di questo volume, che riportano gli atti del convegno dall'omonimo titolo tenutosi a Roma dal 9 all'11 maggio 2019, intendono contribuire alla redazione di nuove mappe mentali e concettuali, continuamente attraversate e intersecate da questi confini. All'asse sincronico (che indaga fenomeni letterari e politico-culturali, spesso della contemporaneità più recente) si affianca un asse diacronico, che lumeggia le molteplici questioni della memoria culturale connesse a questo epocale passaggio storico.
Celan e Valéry. Poesia, traduzione di una distanza
Camilla Miglio
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1997
pagine: 160
Terre viste dal mare
Camilla Miglio
Libro: Libro rilegato
editore: Orientexpress
anno edizione: 2006
pagine: 96
Maree
Camilla Miglio
Libro: Libro in brossura
editore: ATì Editore
anno edizione: 2011
La grande poesia tedesca, soprattutto del Novecento, sorregge le onde di queste Maree di Camilla Miglio. Il nitore delle immagini, la precisione della lingua, il ritmo quasi ipnotico dei versi, ci immergono in un paesaggio mediterraneo segnato dal dolore, dalla distanza, ma aperto a un nuovo inizio, a una nuova nascita segnata dalle passioni esistenziali del femminile. La poesia di Camilla Miglio si è andata costruendo in anni di letture e scritture dedicate soprattutto a Paul Celan, la cui voce accompagna in sottofondo queste poesie che sono uno straordinario esordio poetico.
La terra del morso. L'Italia ctonia di Ingeborg Bachmann
Camilla Miglio
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 174
Ingeborg Bachmann (1926-1973) trascorse in Italia quasi la metà della sua vita (1953-1973) tra Ischia, Napoli, Roma. La sua scrittura poetica è striata dai segni di un'Italia ctonia: l'impronta di questo luogo sotterraneo si rivela nelle forme e nei ritmi. La sua via di "fuga verso sud" è ricerca dell'umano dopo il disastro, dopo la guerra e la devastazione, ma è di fatto una discesa agli inferi. Bachmann consegna al lettore una terra sismica, popolata di animali pericolosi e mordaci, vipere, tarantole, oppure da esseri mobili, anfibi, capaci di vivere in molti regni. Una terra scossa da boati di terremoti e vulcani, e pure dal canto di creature inquietanti, fragili e oltreumane, sublimi eppure sempre esposte allo scherno altrui. Chi s'incammina per quel meridione si espone al "morso", allo choc che attraverso un dolore acuto inizia a un modo-altro del vedere e del sentire. Il libro è organizzato in quattro movimenti musicali. L'andamento vuole comporre voci ed elementi diversi secondo una scansione che lasci anche a chi legge spazi ritmici e pause di riflessione su una materia fluida.
La terra sonora. Il teatro di Peter Handke
Libro: Libro in brossura
editore: Istituto Italiano di Studi Germanici
anno edizione: 2017
pagine: 270
In territorio di genesi. Saggio su alcune poesie di Paul Celan e Andrea Zanzotto
Peter Waterhouse
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 100
Quello della poesia è per eccellenza il linguaggio della nascita, del passaggio, del movimento. Uno spazio senza confini che non conosce forma né definizione, ma si sostanzia – continuamente e in modo sempre diverso – nella fitta trama di segni, suoni, memorie di cui è intessuto e attraverso cui prolifera e si rinnova ogni volta. «Un territorio di genesi»: così lo descrive Peter Waterhouse, che tra le lingue vive e scrive da sempre. È un territorio di genesi la poesia di Paul Celan, fondata su un setaccio lessicale meticoloso e traboccante di richiami e suggestioni, e lo è quella di Andrea Zanzotto, la cui stratificazione linguistica sprigiona «evidenze inattese», realizza una circolarità in cui la vita comunica con la morte. Waterhouse si immerge in una «lettura genetica» dei due autori fino a farla propria, al punto che diventa impossibile distinguere tra ciò che appartiene a Celan e a Zanzotto e ciò che è suo. Invita a tendere l’orecchio, a cogliere i rimandi segreti tra le parole, ad abbracciare la lettura nella sua essenza più sottile: non solo come momento di ricezione ma come costruzione di significato, di inesauribile creazione.
Ricercar per verba. Paul Celan e la musica della materia
Camilla Miglio
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 400
In cerca di una realtà “abitabile” e dei suoi resti cantabili dopo le distruzioni novecentesche, la poesia di Paul Celan continua a parlare all’umanità di oggi esposta all’(auto)distruzione, mostrando come tutto si tenga, in una grande rete di relazioni. Celan risillaba il ritmo e le forme del mondo annotando libri di geologia, astronomia, fisica quantistica, botanica; dizionari, articoli di giornale, opere filosofiche e letterarie. Attraversando i territori della natura più lontana dall’umano – pietre, cristalli, sedimenti e faglie geologiche; spazi siderali e cosmici – egli crea una morfologia nuova, senza origine, in continua trasformazione. Restituisce vita a ciò che è passato, dà nome e voce ai corpi di cui resta solo l’impronta o l’alone per il tempo di una poesia, di una canzone. Le forme musicali, anch’esse frammentate e fossili, diventano forza aggregatrice della materia esplosa. Ricercar è il titolo di questo libro, come quello di una poesia che Celan non volle pubblicare. Riprende una forma musicale contrappuntistica che intreccia voci e note altrui senza ripeterle in modo identico, aprendo così il varco tra passato-presente-futuro. Le strutture della tradizione musicale europea, ebraica e cristiana sono per il poeta impalcature danneggiate ma riconoscibili, e cantano la materia residuale del mondo. La poesia celaniana, che tanto deve al Dante di Mandel’́štam, non persegue il «trasumanar», ma rende possibile il passo, il ritmo di chi – punctus contra punctum – stringe insieme ombra-luce, morte-vita, silenzio-voce, pietra-acqua, cielo-abisso, proprio-estraneo, in partiture che non danno forma ad armonie, ma danno luogo a risonanze tra cose, persone (anche estinte) e tracce nel presente. L’andatura di chi «per verba» ricerca la musica della materia.
L'inverosimile realistico e le coincidenze impossibili. Quando il racconto diventa immotivato, incoerente, improbabile
Piero Toffano, Alessandro Grilli, Marco Caratozzolo, Francesco De Cristofaro, Jacques-David Ebguy, Stefano Ercolino, Daniele Giglioli, Camilla Miglio, Attilio Scuderi, Sara Sullam
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2022
pagine: 272
«Gli studi raccolti in questo volume sono il frutto del XXXII Colloquio Malatestiano di Letteratura, dal titolo “L’inverosimile realistico e le coincidenze impossibili. Quando il racconto diventa immotivato, incoerente, improbabile” (Santarcangelo di Romagna, 28-29 maggio 2021). Pur riconoscendo il ruolo cruciale dell’inverosimile per lo statuto del meraviglioso, gli organizzatori hanno orientato le riflessioni dei partecipanti verso le forzature della verosimiglianza che caratterizzano i testi in cui “la sfida mimetica è il principale obiettivo di chi racconta”. Alla base di questa proposta c’è un assunto di cui sono anch’io profondamente convinto: lo studio dell’inverosimile realistico “verte sui nodi essenziali che consentono di definire romanzesco un testo e può fornire delle risposte anche a questioni fondative che riguardano la natura stessa delle finzioni”. La natura paradossale del concetto traspare nella tensione ossimorica tra “inverosimile” e “realistico”: “Il romanziere realista si trova [...] sempre tra questi due poli: il verosimile che si richiama all’esperienza del lettore e al suo orizzonte d’attesa e il romanzesco che per appassionarlo deve eccederlo”. Come è possibile che nella narrativa realistica abbiano tanto spazio due forze così polarizzate? E soprattutto, in cosa consiste lo specifico dei due estremi?…» (Alessandro Grilli)
Topologie del presente. Il poema e i suoi luoghi
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2024
pagine: 256
I saggi e le poesie e le considerazioni critiche di questo volume rappresentano il punto d’arrivo di una lunga, discussione sul ruolo e le forme dell’immaginazione topografica e topologica nella poesia e nella cultura contemporanee, avviata dal prezioso contributo di Lina Kostenko, cui si aggiungono le notazioni di due “classici” contemporanei come Fabio Pusterla e Antonella Anedda e la breve prosa di Adeline Baldacchino. Queste riflessioni introducono a un più diretto confronto con il poema, che si dispiega nella seconda sezione nella quale sono pubblicate poesie inedite delle voci della sezione precedente. A chiudere il trittico, è la sezione «Colloqui», nel cui nome risuona l’auspicio hölderliniano di un pensiero plurale, nato nell’ascolto dell’Altro. Qui, alle voci dei poeti che aprono il libro, si intrecciano quelle di studiose e studiosi che dialogano con la poesia europea del presente.
Immaginari cartografici. Riconfigurazioni teoriche dello spazio
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2025
pagine: 276
Il libro raccoglie i contributi di esperti di geografia e studi letterari, offrendo un polifonico dibattito teorico sulla rappresentazione letteraria dello spazio, alla luce delle riflessioni più recenti emerse nel contesto della geopoetica. Interrogando la mappabilità del testo letterario nei suoi rapporti con la geografia, i saggi si confrontano con i principali nodi problematici della cartografia letteraria e della geocritica. In un quadro odierno di “crisi della ragione cartografica”, il libro propone percorsi euristici diversificati per mappature inedite della scrittura letteraria.
Cicli. Un erbario-Syklejä. Herbaario
Hannimari Heino
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 150
Syklejä. Herbaario (Cicli. Un erbario.) è la terza raccolta di poesia di Hannimari Heino pubblicata nel 2018. Come dichia il titolo, l’erbario segue i processi dell´universo botanico: la nascita delle piante, il loro appassire e scomparire, ma parallelamente segue anche il ciclo umano mettendo l’accento sul graduale risveglio dell’individuo. In qualche modo il libro racconta anche una storia d´amore: da un peso del passato (metafora dell´erbario) al lento percorso verso il contatto. Si descrive quindi il processo di abbandono ma anche una nuova coscienza di sé e dell´altro. Testo scritto e arte figurativa si intrecciano nel modo in cui sul bianco della pagina viene costruito lo spazio per vicende che si incrociano e coincidono nelle varie possibilità di lettura. Mentre nella parte superiore della pagina scorrono testi che descrivono il mondo delle piante (appunto l´erbario) e l´espansione di semi su vari terreni, in quella inferiore i testi presentano la graduale transizione dal vuoto del deserto alla presenza del mondo organico; trasformabile ed abbondante. Il libro si compone quindi di frammenti che si legano uno con l´altro rispecchiando, anche con la sua stessa forma, processi organici. Un ruolo essenziale è svolto dal gioco ritmico e sonoro del linguaggio, dalla tipografia variante e dagli intermedi. Manca totalmente la punteggiatura salvo un punto interrogativo.