Libri di Bruno Amoroso
John Maynard Keynes. Un manifesto per la «buona vita» e la «buona società»
Jesper Jespersen
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il nome di John Maynard Keynes continua a ritornare nell’attuale dibattito politico-economico. Il libro di Jesper Jespersen, tra i più importanti economisti europei e tra i maggiori esperti di teorie keynesiane, mette in rilievo le ragioni della continua ripresa delle teorie elaborate da Keynes più di settant’anni fa, spiegando come spesso le sue idee siano fraintese e talvolta stravolte. Questo rinnovato interesse per lo studioso di Cambridge è dovuto alla sua insuperata modernità che già nel primo dopoguerra, con l’elaborazione della visione macroeconomica dei processi capitalistici, lo poneva più avanti dei suoi colleghi, ancora legati a una concezione limitata alle realtà familiari e nazionali. Davanti alle sfide che l’Europa si trova ad affrontare oggi, la filosofia sociale di Keynes – ispirata alla costruzione di un sistema economico internazionale che coniuga il libero commercio e la regolamentazione del mercato dei capitali – può costituire uno straordinario contributo nella direzione di una politica coordinata e solidale, che rispetti le diversità e le situazioni dei singoli Paesi.
L'apartheid globale. Globalizzazione, marginalizzazione economica, destabilizzazione politica
Bruno Amoroso
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1999
pagine: 168
Derive e destino dell'Europa
Maurice Bellet, Khaled F. Allam, Bruno Amoroso
Libro
editore: Cooperativa L'Altrapagina
anno edizione: 1999
pagine: 103
La guerra in Kosovo ha messo a nudo la fragilità e l'inconsitenza politica dell'Europa, non soltanto perché ne ha evidenziato la subalternità alla superpotenza americana, ma sopratutto perché ha rilevato che l'Unione Europea non ha nemmeno una parvenza di politica estera.
Il Mediterraneo: incontro di culture
Mario Alcaro, Bruno Amoroso, Giuseppe Cacciatore
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2007
pagine: 144
Il Mediterraneo stazione d'arrivo e di partenza, punto di incontro e di scontro; mare che nasce e si confonde nel mito della scoperta e del viaggio, della migrazione, ma anche della speranza del ritorno (vale per tutti l'isola di Itaca, struggente e periglioso mito del ritorno e, quindi, del nostos). Mare nostrum della mescolanza e della scomparsa (?) di mille culture, di cui i segni, le tracce, i richiami permangono forti e indelebili nei popoli, nelle cose, nelle idee. Identità fluttuanti che si mescolano, si confondono, si lasciano trasportare nelle miriadi di diversità, dove la diversità, per lo più, non è mai vissuta come qualcosa che minaccia la stabilità, "la tradizione", ma come fattore di crescita della conoscenza, come magia della natura e dell'andare avanti verso un mondo privo di confini. La mediterraneità ha inevitabilmente portato all'interazione umana, fatta di incontri/scontri tra rivendicazioni d'appartenenza, anche religiose, e l'accettazione dell'altro, del nuovo, del diverso. Contributi di Mario Alcaro, Bruno Amoroso, Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Cantarano, Giuseppe Cantillo, Francesco Garritano, Ugo Leone, Marta Petrusewicz, Enzo Scandurra, Fulvio Tessitore.
Sono un liberale?
John Maynard Keynes
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2019
pagine: 87
Invitato a tenere un discorso alla Liberal Summer School di Cambridge nel 1925, e al Manchester Reform Club nel 1926, John Keynes parla della propria collocazione all'interno degli schieramenti politici britannici. Non riconoscendosi nei laburisti, di cui critica la tendenza catastrofìsta, né nei conservatori, intrappolati nell'ortodossia liberista, Keynes dichiara che il suo posto naturale sarebbe tra i liberali. Essere un liberale, però, significa coniugare lo sviluppo economico con la giustizia sociale, e non tutti i sedicenti liberali, sostiene Keynes, sono pronti ad affrontare una sfida così ambiziosa. Queste considerazioni trovano un ulteriore sviluppo in un breve scritto autobiografico degli anni Trenta, in cui il celebre economista riflette sulle basi filosofiche e morali della propria visione giovanile del mondo.
Per il bene comune. Dallo stato del benessere alla società del benessere
Bruno Amoroso
Libro: Libro in brossura
editore: Diabasis
anno edizione: 2009
pagine: 160
Una rilettura critica delle esperienze di welfare europeo e dei contributi teorici che hanno posto le basi per la loro trasformazione dallo Stato del benessere alla Società del benessere. Questi processi e elaborazioni vengono approfonditi alla luce della nuova fase dello sviluppo capitalistico imposto con la globalizzazione, con il suo tentativo di imporre una decrescita infelice, e dell'insorgenza di comunità e movimenti sociali che hanno rielaborato il progetto di welfare in direzione del Bene comune e dell'idea alternativa della Mondialità. Riflessione teorica e progetto politico si fondono in un testo scritto per chi vuole capire per agire.
Euro in bilico. Lo spettro del fallimento e gli inganni della finanza globale
Bruno Amoroso
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2011
pagine: 192
All'alba del nuovo millennio le ambizioni economiche del Vecchio Continente risuonavano come una rivoluzione. Dieci anni fa nasceva, infatti, l'Euro. La nuova moneta veniva introdotta con l'obiettivo di unificare le valute nazionali dei Paesi aderenti all'Euro zona e di coordinare le politiche monetarie degli Stati dell'Ue. Doveva servire anche a garantire la crescita e l'occupazione, per il raggiungimento della coesione sociale e territoriale dell'Unione e la protezione dalle speculazioni finanziarie contro le singole economie. Grandi aspettative, appunto, che oggi dopo un decennio non hanno dato i risultati sperati: i Paesi che hanno adottato l'Euro mostrano un ritardo nella crescita economica rispetto a quelli che hanno mantenuto la sovranità monetaria nazionale. Bruno Amoroso, economista di fama internazionale, a lungo stretto collaboratore di Federico Caffè, ricostruisce le cause di questo fallimento e ne individua i responsabili. Gli stessi che hanno portato al crollo delle borse, dei gruppi finanziari che gestiscono gran parte dei mutui per le case (Fannie Mae e Freddie Mac) seguito da quello di alcuni Hedge Fund e delle maggiori banche d'investimento. Una crisi, quella attuale, che è solo l'ultima di una serie iniziata nella metà degli anni Ottanta, dopo la deregolamentazione introdotta da Reagan, e continuata poi da Clinton, Bush fino a Obama.
Euro in bilico. Lo spettro del fallimento e l' inganno della finanza globale
Bruno Amoroso
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 128
All'alba del nuovo millennio le ambizioni economiche del Vecchio Continente risuonavano come una rivoluzione. Dieci anni fa nasceva, infatti, l'Euro. La nuova moneta veniva introdotta con l'obiettivo di unificare le valute nazionali dei Paesi aderenti all'Euro zona e di coordinare le politiche monetarie degli Stati dell'Ue. Doveva servire anche a garantire la crescita e l'occupazione, per il raggiungimento della coesione sociale e territoriale dell'Unione e la protezione dalle speculazioni finanziarie contro le singole economie. Grandi aspettative, appunto, che oggi dopo un decennio non hanno dato i risultati sperati: i Paesi che hanno adottato l'Euro mostrano un ritardo nella crescita economica rispetto a quelli che hanno mantenuto la sovranità monetaria nazionale. Bruno Amoroso, economista di fama internazionale, a lungo stretto collaboratore di Federico Caffè, ricostruisce le cause di questo fallimento e ne individua i responsabili. Gli stessi che hanno portato al crollo delle borse, dei gruppi finanziari che gestiscono gran parte dei mutui per le case (Fannie Mae e Freddie Mac) seguito da quello di alcuni Hedge Fund e delle maggiori banche d'investimento. Una crisi, quella attuale, che è solo l'ultima di una serie iniziata nella metà degli anni Ottanta, dopo la deregolamentazione introdotta da Reagan, e continuata poi da Clinton, Bush fino a Obama.
Capitalismo predatore. Come gli USA fermarono i progetti di Mattei e Olivetti e normalizzarono l'Italia
Bruno Amoroso, Nico Perrone
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 93
Enrico Mattei e Adriano Olivetti davano fastidio agli stati uniti. Andavano fermati. Il primo insidiava il monopolio delle "Sette sorelle" sul petrolio. Il secondo non solo proponeva un nuovo modello sociale - immaginando un'impresa che facesse proprie le istanze del bene comune - ma aveva portato l'azienda di Ivrea ad essere protagonista nelle ricerche sui calcolatori. L'eredità di Mattei e Olivetti è stata gettata alle ortiche e dissipata nella lunga sbornia liberista che ha attraversato il Paese. Dal 1991 al 2001 sulla Penisola si scaraventa una valanga di privatizzazioni (banche e imprese). E non può non saltare agli occhi la "coincidenza" temporale di questa svendita con la stagione di Mani Pulite, un'operazione politico-giudiziaria, sostengono gli autori in questo saggio, "certamente incoraggiata dagli Usa", e che tolse di mezzo gli imprenditori e i politici che avevano contribuito al rafforzamento dell'economia italiana. Con la liquidazione dell'ENI e dell'IRI si riportava l'Italia alle condizioni del dopoguerra: quelle di un Paese minore nel contesto internazionale. Amoroso e Perrone si mettono sulle tracce dei liquidatori dell'interesse nazionale, senza nostalgie per il passato ma mossi da un bisogno di verità e chiarezza sulle ragioni del declino italiano.
Euro in bilico. Il fallimento della moneta unica
Bruno Amoroso
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 157
È davvero fallito l'Euro? Probabilmente sì, e questa consapevolezza è non solo argomento di discussione nei santuari della finanza, ma anche nel sentire comune dei cittadini europei, la cui disaffezione e rabbia rendono ormai palese l'inadeguatezza delle politiche economiche portate pervicacemente avanti dall'Ue. Bruno Amoroso, in questa edizione aggiornata di "Euro in bilico", dimostra le ragioni del fallimento dell'Euro e gli intollerabili costi sociali prodotti dalle politiche che lo hanno accompagnato. Tornare alle monete nazionali può essere la soluzione per scongiurare il baratro verso cui sta precipitando l'Europa? La strada da percorrere, spiega l'autore, è l'introduzione di una moneta comune (Euromed) per i Paesi dell'Europa del Sud maggiormente colpiti dalla crisi. Dunque due "Euro": da una parte quello tedesco e dei Paesi tradizionalmente appartenenti all'area del marco; dall'altra un nuovo sistema monetario che, oltre all'Italia, comprenda Francia, Portogallo, Spagna e Grecia. La riforma dell'Eurozona darebbe vita, finalmente, a un'Europa policentrica e costruita dal basso.
John Maynard Keynes. Un manifesto per la «buona vita» e la «buona società»
Jesper Jespersen
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2015
pagine: 280
Il nome di John Maynard Keynes continua a ritornare nell'attuale dibattito politico-economico. Il libro di Jesper Jespersen, tra i più importanti economisti europei e tra i maggiori esperti di keynesismo, mette in rilievo le ragioni della continua ripresa delle teorie elaborate da Keynes più di settantanni fa, spiegando come spesso le sue idee siano fraintese e talvolta stravolte. Questo rinnovato interesse per lo studioso di Cambridge è dovuto alla sua insuperata modernità che già nel primo dopoguerra, con l'elaborazione della visione macroeconomica dei processi capitalistici, lo poneva più avanti dei suoi colleghi, ancora legati a una concezione limitata alle realtà familiari e nazionali. Dinanzi alle sfide che l'Europa si trova ad affrontare oggi, la filosofia sociale di Keynes - ispirata alla costruzione di un sistema economico internazionale che coniuga il libero commercio e la regolamentazione del mercato dei capitali - può costituire uno straordinario contributo nella direzione di una politica coordinata e solidale, che rispetti le diversità e le situazioni dei singoli Paesi.
Il debito pubblico come non ve l'hanno mai raccontato
Bruno Amoroso
Libro: Copertina morbida
editore: goWare
anno edizione: 2016
pagine: 88
Il debito uccide, uccidiamo i creditori, verrebbe voglia di dire. Ma non è così. Primo perché noi siamo diversi da loro. Secondo perché il problema del debito non riguarda la contabilità, il dare e l'avere, ma le fabbriche dell'impoverimento che sono le istituzioni, statali e finanziarie, divenute centri di strozzinaggio e di usura che operano per creare dipendenza. Il debito nasce dall'imprudenza del debitore nel chiedere prestiti, ma anche dall'imprudenza del creditore nel concederli. Il primo lo fa spesso per una situazione di bisogno, il secondo per avidità di denaro. In caso di danno è giusto ripartire le spese. Ecco perché Bruno Amoroso vi racconterà il debito come nessuno ve lo ha mai raccontato. Nuova edizione rivista, aggiornata e ampliata.