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Libri di Cesare Lombroso

L'uomo delinquente

Cesare Lombroso

Libro: Libro in brossura

editore: StreetLib

anno edizione: 2025

L'uomo delinquente rappresenta la prima completa esposizione delle teorie lombrosiane sul concetto del "criminale per nascita", secondo cui l'origine del comportamento criminale era insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale. Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un medico, antropologo, sociologo, filosofo e giurista italiano, padre della moderna criminologia. Esponente del positivismo, è stato uno dei pionieri degli studi sulla criminalità, e fondatore dell'antropologia criminale. Il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia. Le sue teorie si basavano sul concetto del criminale per nascita, secondo cui l'origine del comportamento criminale era insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente differente dall'uomo normale in quanto dotata di anomalie e atavismi, che ne determinavano il comportamento socialmente deviante. Di conseguenza, secondo lui l'inclinazione al crimine era una patologia ereditaria e l'unico approccio utile nei confronti del criminale era quello clinico-terapeutico. Solo nell'ultima parte della sua vita Lombroso prese in considerazione anche i fattori ambientali, educativi e sociali come concorrenti a quelli fisici nella determinazione del comportamento criminale.
23,99 22,79

Il vino. Anima e psiche

Cesare Lombroso, Edmondo De Amicis

Libro: Libro in brossura

editore: Wingsbert House

anno edizione: 2014

pagine: 174

Nella Torino di fine Ottocento, un curioso, dotto e intrigante ciclo di conferenze sul vino: nella poesia, nella fisiologia, nel commercio, nel delitto. Protagonisti Edmondo De Amcis e Cesare Lombroso. Il primo descrive gli effetti psicologici del vino sull'intelligenza, l'immaginazione, il sentimento: un classico "bozzetto", un ritratto di tipi umani e di stati psicologici universali che il vino, secondo l'antropologia deamicisiana, non fa che rivelare, in un parossismo alla fine divertente e blandamente patetico. Il secondo, da grande e discusso medico e criminologo, esplora invece il lato distruttore del vino, i suoi effetti sulle menti deboli e "pronte" al delitto. Ne vien fuori un piccolo quadro d'ambiente sociale dalle tinte noir (quasi uno scenario per certi romanzi naturalisti francesi, o per la letteratura "nera" inglese del tempo) sottilmente inquietante quando sprofonda con la curiosità di uno speleologo nei cunicoli cavernosi della psiche umana.
13,00 12,35

Grafologia (rist. anast. Milano, 1936)

Grafologia (rist. anast. Milano, 1936)

Cesare Lombroso

Libro: Copertina morbida

editore: Sulla Rotta del Sole

anno edizione: 2008

pagine: 216

23,00

In Calabria (1862)

Cesare Lombroso

Libro: Libro rilegato

editore: Rubbettino

anno edizione: 2009

pagine: 133

"In Calabria" è un ottimo paradigma dell'intera produzione Lombrosiana perché l'autore alterna e mescola interessanti intuizioni, statistiche abborracciate, valutazioni sociologiche 'progressiste', sommarie ricostruzioni storiche, lucide analisi politiche e stereotipi di vario tipo. Le pagine più incisive sono quelle dedicate all'esame del folklore etnologico delle popolazioni calabresi incluse anche le minoranze greche e albanesi. appassionate pagine sono dedicate alle piaghe che affliggono la regione: la povertà, l'emigrazione, la disastrosa igiene pubblica e l'istruzione. Ma il risvolto più significativo di "In Calabria" è quello squisitamente politico. Lombroso, infatti, non perde occasione per indirizzare critiche feroci al governante di turno stigmatizzando che "la sospirata unificazione d'Italia, troppo più formale che sostanziale, non ha recato alcun profitto nei rami più importanti della convivenza calabrese". (dall'introduzione di Luigi GuarnierI)
7,90 7,51

Gli anarchici

Cesare Lombroso

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2009

pagine: 96

Riproponiamo una piccola opera di Cesare Lombroso, "Gli anarchici", scritta nel 1894 all'indomani dell'attentato del presidente Sadi Carnot da parte di Sante Caserio. In essa si leggono compendiate tutte le idee che il fondatore dell'antropologia criminale aveva elaborato studiando l'uomo delinquente. Lombroso la scrive in un periodo che cerca di trovare anche un fondamento fisiologico, oltre che morale e politico, alle concezioni anarchiche, le stesse che avevano e stavano facendo discutere la società borghese di fine Ottocento. Oggi sappiamo che le tesi dell'antropologo e psichiatra non possono considerarsi nemmeno lontanamente scientifiche, ma allora costituirono una risposta autorevole agli infiniti "perché" che seguirono attentati e sommosse.
14,00 13,30

I delitti col biciclo. Progresso e delitti all'inizio del Novecento (1902-1906)

Cesare Lombroso

Libro: Libro in brossura

editore: Albani

anno edizione: 2010

pagine: 112

Il progresso porta sempre con sé anche nuove paure, come - per citare solo le più recenti - le paure di truffe informatiche e furti di identità, legate all’avvento di internet o i dubbi sui rischi legati all’Intelligenza artificiale generativa. In questi brevi scritti Cesare Lombroso, il più famoso (e discusso) antropologo criminale italiano, ci parla delle paure dei nostri nonni di fronte al progresso tecnologico all’alba del Ventesimo secolo. Strumenti del delitto “moderno” sono qui la bicicletta (!), l’automobile, l’energia elettrica e così via. All’immagine di Lombroso intento a visitare carceri e manicomi per scandagliare la psiche e le fattezze di qualche delinquente, si sovrappone quindi la figura del Lombroso curioso della società, dove è la cronaca ad alimentare la sua prosa e la sua fantasia. La postfazione di Giovanni Sacchini inquadra i tre scritti nel periodo storico e nell’insieme della pubblicistica di Lombroso.
8,00 7,60

L'uomo bianco e l'uomo di colore. Letture sull'origine e la varietà delle razze umane

Cesare Lombroso

Libro

editore: Archetipo Libri

anno edizione: 2012

pagine: 126

Mai ripubblicato dopo le due edizioni ottocentesche, L'uomo bianco e l'uomo di colore di Cesare Lombroso mostra le origini del pensiero antropologico dello scienziato italiano: le letture giovanili, aggiornate e internazionali; l'interesse per la geografia e la storia delle popolazioni; la genesi della teoria atavistica e una prima riflessione sul mondo criminale; e soprattutto quel tipo di ragionamento fondato sulla descrizione fisiognomica e sulla classificazione che caratterizza negli anni successivi l'analisi delle varie forme di minorità. Con i suoi numerosi ed evidenti pregiudizi questo testo contribuisce ad una conoscenza critica rinnovata delle origini dell'identità italiana.
12,00 11,40

Il ciclismo nel delitto

Cesare Lombroso

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2013

pagine: 160

Nel saggio che qui presentiamo, uscito sulla "Nuova Antologia" nel 1900, l'autore dell' "Uomo delinquente" argomenta con dovizia di particolari la pericolosità sociale della bicicletta. Essa infatti aumenta le cifre e le cause della criminalità; agevola le fughe e gli alibi di coloro che violano la legge; è motivo frequentissimo di furto e di appropriazioni indebite; può infine condurre anche all'omicidio. Pure legandola alle attività criminali, però, Lombroso non può mancare di sottolineare nell'ultima parte di questo breve scritto anche le qualità indiscutibili della bicicletta. Concludendo, egli infatti, scrive: "E se una satira arguta ha voluto mostrarci il "cicloanthropos" dell'avvenire come curvo, colle braccia atrofiche, e la schiena gibbosa, io amo invece poter dire che il "cicloanthropos" del secolo Ventesimo soffrirà meno di nervi, sarà più robusto di muscoli dell'uomo del secolo ora trascorso. E così certamente per uno o due mali che il biciclo ci provoca, saranno dieci i beni che ci recherà in dono". In appendice bibliografia degli scritti di Cesare Lombroso.
18,00 17,10

L'uomo delinquente (rist. anast. quinta edizione, Torino, 1897)

Cesare Lombroso

Libro: Libro rilegato

editore: Bompiani

anno edizione: 2013

pagine: 2176

Nel 1897 vede la luce la quinta edizione dell'"Uomo delinquente" di Cesare Lombroso, in quattro volumi, di cui uno contenente un Atlante. In quest'opera l'analisi dei caratteri somatici criminali attraverso le immagini si fa sempre più dettagliata e Lombroso cerca di stabilire le caratteristiche dei tipi criminali, differenziandole in base alle anomalie proprie della categoria cui appartengono. Si delinea quindi un profilo criminologico del pazzo morale e del pazzo epilettico; segue un'analitica descrizione dei mattoidi, vale a dire individui alienati che passano per geni, ma che in sostanza sono persone comuni affette da patologie psichiche che li spingono a dedicarsi ad attività estranee alle loro capacità. Conscio che la teoria atavica del delinquente è stata messa in discussione dagli studi dei suoi allievi e seguaci, Lombroso, pur restando fedele alla primitiva impostazione della teoria antropologica dell'"uomo delinquente", introduce in questa quinta edizione (la più completa che ci sia giunta) nuovi elementi nello studio del fenomeno criminale. Presentazione di Armando Torno
85,00 80,75

Spiriti inquilini. Le case «infestate» fra palcoscenici e tribunali

Spiriti inquilini. Le case «infestate» fra palcoscenici e tribunali

Francesco Zingaropoli, Cesare Lombroso

Libro: Libro in brossura

editore: Controluce (Nardò)

anno edizione: 2014

pagine: 164

Nel 1907 la Pretura di Napoli si occupa di una risoluzione di contratto di affitto. Nulla di strano, se non che l'inquilina, la Duchessa di Castelpoto, non intende pagare la proprietaria, la baronessa Englen, a causa delle inquietanti manifestazioni medianiche insediate nella casa. Sulla natura di questi spiriti molesti e sui diritti degli inquilini disserta il difensore della duchessa, l'avvocato Francesco Zingaropoli. Accanto ai brani più felici delle "Case infestate dagli spìriti" di Zingaropoli (1917) si affiancano le note sulle case fantomatiche del grande Cesare Lombroso, il celebre autore di Delitto, genio e follia, alle prese con un'osteria infestata di Torino. Una straordinaria pagina di costume "pre-Eduardo", di una società divisa fra sedute spiritiche, spettacoli medianici, tribunali.
15,00

Grafologia

Cesare Lombroso

Libro

editore: Anguana Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 288

18,00 17,10

Zea Mays. Mais e pellagra nel nord Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento

Zea Mays. Mais e pellagra nel nord Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento

Cesare Lombroso, Pasquale Villari, Luigi Messedaglia

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2015

pagine: 121

La pellagra, di cui oggi non si parla più, ha imperversato a lungo nel nostro Paese causando migliaia di vittime. La sua triste vicenda è legata al mais (Zea mais L.), il cereale venuto dall'America che tanta parte ha avuto nella storia delle campagne italiane, padano-venete in particolare. Tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento il dibattito su questa malattia è stato molto acceso, ha riguardato ogni aspetto di quella che era ormai diventata una piaga della società contadina e spesso ha assunto i toni aspri della battaglia ideologica, come testimoniano gli scritti che qui riproponiamo. Il volume si apre con pagine di denuncia sociale, sotto forma di un dialogo fra la Pellagra e la Libertà apparso nel 1885 sul periodico "Il Pellagroso". Prende quindi la parola Cesare Lombroso, che, noto soprattutto per i suoi studi di antropologia criminale, si interessò molto anche della pellagra, come paladino della teoria "tossicozeista" e dell'ereditarietà della malattia. Il suo saggio "La pellagra ed il maiz in Italia" è ricco di dati, ma anche di notazioni di ambiente e di considerazioni che, pur contestate da molti suoi contemporanei e superate dalle conoscenze che si andavano sviluppando, testimoniano la passione e la dedizione di chi era abituato a osservare e a sperimentare. Nell'articolo "La pellagra e i contadini nella provincia di Mantova" lo storico liberale Pasquale Villari riassume e commenta i risultati dell'inchiesta di una Commissione provinciale nel Mantovano nel 1878...
12,00

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