Libri di F. Della Corte
Il secolo di Franco Fortini. Studi nel centenario della nascita
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 230
Con la sua programmatica intempestività e con la sua fedele eterodossia, Franco Fortini (1917-1994) è ancora in grado di parlare a chiunque non sia disposto a rinunciare a una visione critica e indipendente dei fatti culturali, sociali e politici del nuovo mondo. In una società che sembra volere pensatori preconfezionati, Fortini ci insegna a mantenere fede alla responsabilità di una funzione di intellettuale vigile, che interpreta l'oggi sulla lezione di ieri. Questi scritti raccolgono interventi di studiosi giovani e affermati, di allievi del poeta, e passano in rassegna i vari aspetti che il letterato-intellettuale ha praticato nella sua vita: traduzione, poesia, saggistica, altre forme letterarie. Scritti di: Luca Lenzini, Alessandro Baldacci, Massimo Natale, Jadwiga Miszalska, Donatello Santarone, Salvatore Spampinato, Felice Rappazzo, Federico Della Corte, Paola Scollo, Andrea Agliozzo, Simone Monti, Fabio Scotto, Andrea Landolfi, Elisabetta Tonello, Francesco Diaco, Diego Bertelli. Presentazione di Luca Lenzini.
Cortigiana (1525-1534). Volume 5\1
Pietro Aretino
Libro: Copertina rigida
editore: Salerno
anno edizione: 2009
pagine: 416
L'opera, in cinque atti, si regge sulle burle dell'astuto maestro Andrea ai danni di un aspirante cardinale senese, e quelle arrecate a Parabolano, giovane napoletano innamorato di una nobildonna romana che, raggirato dal servitore Rosso, passerà invece la notte con una fornaia. Ma la trama non è più che un pretesto: Pietro Aretino, con un'ironia beffarda, irridente e dissacratoria, denuncia le bassezze, l'ipocrisia e le contraddizioni della corte romana. Fitti rinvii all'attualità, accenni pasquineschi a questa e a quella personalità pubblica fanno di Roma e della sua quotidianità la vera protagonista della commedia, e proprio in questo sta la forza e la modernità dell'opera. La commedia ha un ritmo vivace anche grazie all'uso della lingua letteraria ricalcata sul parlato, teatralmente efficace, concreta e nel contempo ricca di allusività. Il volume raccoglie la prima (1525) e la seconda (1534) stesura dell'opera, precedenti alla censura dell'Indice.