Libri di Federico Condello
La scuola giusta. In difesa del liceo classico
Federico Condello
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 263
Il liceo classico è una scuola «vecchia», che deve essere radicalmente riformata o tutt'al più riservata a pochi alunni scelti? Lo studio del greco e del latino ha ancora un senso, al principio del Terzo millennio, o è uno stucchevole omaggio a un passato polveroso e non sempre rispettabile? La grammatica e la traduzione conservano ancora qualche valore formativo, o costituiscono un inutile retaggio di pratiche didattiche ormai superate? Sono solo alcuni dei tanti interrogativi ai quali risponde Federico Condello in questa sua documentata e brillante arringa in difesa del liceo classico, che, senza intenti apologetici e senza alcuna pigra accettazione di tesi preconcette o alla moda, illustra le aspirazioni che hanno guidato la concezione originaria di questo «vecchio» e amato-odiato liceo, riconoscendovi uno dei più fecondi esperimenti di democrazia scolastica tentati nell'Italia e nell'Europa moderne. Tramite il riesame critico dei miti, dei pregiudizi e delle accuse che un pluriennale dibattito sul liceo classico ha accumulato alla rinfusa, Condello ci suggerisce a cosa è bene credere e a cosa è meglio guardare con sospetto; che cosa sembra nuovo ed è invece vecchio di secoli; che cosa è menzogna palese o affermazione in malafede. E ci invita a comprendere in profondità cosa si è fatto, e cosa concretamente si continua a fare, al liceo classico: e cioè quale patrimonio formativo vi si condivide e quali esperienze si garantiscono a chi lo frequenta, qualsiasi scelta di vita lo attenda. Possiamo così comprendere meglio le ragioni personali e collettive che rendono il liceo classico non solo un elemento qualificante e distintivo della storia italiana, ma anche una risorsa inestimabile, e troppo poco sfruttata, per favorire l'eguaglianza scolastica e la mobilità intergenerazionale. Una volta chiarite, alla luce dei fatti storici e dei dati statistici, le peculiarità di un indirizzo di studi che, a dispetto di chi vorrebbe abolirlo o farne una scuola di nicchia, conserva immense potenzialità quale strumento di equità culturale e sociale, l'attuale avversione al liceo classico si rivela per quello che è: una netta avversione alla coraggiosa utopia di una scuola che sappia essere insieme aperta, pubblica e ottima.
I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?
Federico Condello
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2015
pagine: 500
"All'angelo Annalisa", cioè all'amica Annalisa Cima, Montale dedicò, fra il 1969 e il 1979, 84 poesie segrete, racchiuse in undici buste. "All'angelo Annalisa" Montale affidò disposizioni testamentarie sensazionali: le poesie dovevano uscire postume, sei alla volta, per undici anni consecutivi. "All'angelo Annalisa" Montale affidò numerosi altri inediti: traduzioni, disegni, conversazioni registrate. A lei, infine, Montale lasciò tutto: l'ultimo dei suoi testamenti la proclama addirittura erede universale. Questa è la storia del Diario postumo, l'ottava e ultima raccolta poetica di Eugenio Montale. Una storia affascinante che ha incantato i lettori di Montale dal 1986, quando le prime poesie hanno visto la luce, fino al 1996, quando il Diario postumo è stato edito in forma completa da Mondadori. La storia, tanto affascinante, è anche vera? Nel 1997 il filologo Dante Isella lanciò una coraggiosa accusa: il Diario postumo è un falso. Contro Isella si schierò gran parte dell'accademia italiana, e l'autenticità del Diario postumo sembrò definitivamente sancita. Dopo anni di silenzio, questo libro torna ad affrontare il giallo filologico del Diario postumo e consiglia di riaprire con urgenza il dibattito: perché dati e analisi dimostrano che nulla, ad oggi, consente di attribuire a Eugenio Montale la misteriosa raccolta.
Elettra. Storia di un mito
Federico Condello
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 261
Come è nata Elettra? Più che da Agamennone - il re assassinato - e da Clitennestra - la sposa assassina - Elettra è nata dalla geniale invenzione tragica, che isolò la giovane eroina dalla grande saga degli Atridi e ne fece un'autonoma, indimenticabile protagonista, a tratti ben più problematica e inquietante del fratello Oreste. Dopo Eschilo, Euripide e Sofocle, Elettra è destinata a divenire l'icona del lutto e della memoria, del dolore e della vendetta, dell'incapacità di amare e dell'amore estremo. Attraverso l'immagine di Elettra, la letturatura occidentale non ha mai cessato di interrogarsi sui rapporti fra individuo e società, fra giustizia ed eccesso di giustizia, fra necessità e impossibilità del perdono. Di qui le infinite riscritture del suo mito, da Seneca a Voltaire, da Hofmannsthal a O'Neill, alla Yourcenar, a Sartre, per tacere di tanti altri minori e maggiori, poeti e psicoanalisti, drammaturghi e cineasti. Uan storia che non ha termine, e di cui questo volume ricostruisce lo sviluppo a partire dai più lontani antefatti epici fino ad anni recentissimi.
Montale e pseudo Montale. Autopsia del diario postumo
Federico Condello, Valentina Garulli, Francesca Tomasi
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2016
pagine: 304
Da trent'anni tondi si discute del Diario postumo: raccolta poetica attribuita a Eugenio Montale, che fra il 1969 e il 1979 avrebbe dedicato alla sua ultima Musa, Annalisa Cima, 84 liriche segrete destinate a vedere la luce cinque anni dopo la morte del poeta. La pubblicazione iniziò nel 1986 e si concluse nel 1996. Ma nel 1997 il Diario postumo fu denunciato come falso da Dante Isella. Il verdetto diede luogo a un dibattito furibondo che si concluse, senza vincitori né vinti, nel 1999. Il dibattito è riesploso nel 2014, specialmente in seguito alle ricerche condotte da un team interdisciplinare dell'Alma Mater Studiorum, alla pubblicazione del libro "I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?" e al convegno nazionale "A carte scoperte. Eugenio Montale e il "Diario postumo": un falso?" Durante il convegno si è ormai imposta una convinzione nutrita di solide basi filologiche: falso in toto o in gran parte, frutto di collage o di registrazioni audio, il Diario postumo non può essere considerato opera di Eugenio Montale. Il presente libro raccoglie le più consistenti novità: una lunga serie di argomenti che rinforzano la diagnosi di non autenticità.