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Libri di Franco Roberti

Mafiosamente. Riflessioni sulla complessità del crimine

Raffaele Russo

Libro

editore: Graus Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 126

Un saggio: tante domande e riflessioni, questioni e correnti di pensiero. Il tema? Il fenomeno mafioso. Tutti ne parlano ma chi lo conosce davvero, a fondo, nella sua natura primissima? Il testo si presenta come un’interessante ricerca scientifica su uno dei temi più delicati della nostra società. Attraverso fonti bibliografiche di valore e un’analisi acuta e ideologica, l’autore, Raffaele Russo, ci trascina in una lezione di storia contemporanea sotto forma di narrazione criminologica nei meandri della verità e della genesi mafiosa.
18,00 17,10

Le armi dell'antimafia

Le armi dell'antimafia

Franco Roberti, Giuseppe Magliocco, Alessandro Barbera

Libro: Copertina morbida

editore: Laurus Robuffo

anno edizione: 2019

pagine: 308

Anche lo Stato, al pari delle mafie, dispone di "armi" con cui fronteggiare l'attacco portato dalle organizzazioni criminali nei confronti della legalità. Alla luce delle più recenti innovazioni legislative, il volume si sofferma, dopo aver delineato le caratteristiche delle organizzazioni criminali in Italia e nel mondo, da un lato sui principali interessi criminali nell'economia - fra tutti il mondo degli appalti, dall'altro sugli strumenti previsti dalla normativa antimafia. Peculiare attenzione viene rivolta alle norme che tutelano il settore economico e finanziario, come gli accertamenti economico-patrimoniali e il complesso sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio. Il testo vuole essere uno strumento pratico d'ausilio e orientamento per quanti siano impegnati "sul campo" nel quali strumento moderno e imprescindibile di lotta contro la criminalità organizzata.
60,00

Un gesuita a Scampia. Come può rinascere una periferia degradata

Fabrizio Valletti

Libro: Libro in brossura

editore: EDB

anno edizione: 2017

pagine: 232

Il popoloso quartiere di Scampia, all’estrema periferia nord di Napoli, è divenuto l’emblema del degrado e dell’abbandono. Tra i principali mercati italiani della droga e con uno dei tassi di disoccupazione più alti del Paese, è stato ripetutamente dipinto come un luogo di violenza, soprattutto per le faide e la dominante presenza della camorra, che governa lo spaccio e l’occupazione abusiva delle case popolari. Eppure questo concentrato di sofferenza, dove molte famiglie hanno la maggioranza dei componenti in carcere, non è solo il fondale del film Gomorra di Matteo Garrone, girato in parte all’esterno e all’interno delle "Vele", i mastodontici palazzi di edilizia popolare costruiti negli anni Sessanta e Settanta. Anche in questa polveriera sociale, infatti, molte cose stanno cambiando. Anno dopo anno è cresciuta una rete di associazioni che ha dato vita a un laboratorio di sartoria e a una biblioteca, a un’orchestra di bambini e a progetti contro la dispersione scolastica, a un caffè letterario e a corsi di formazione professionale, ad attività artistiche e sportive, a un portale internet. Perché, come sostiene in queste pagine il gesuita Fabrizio Valletti, «anche a Scampia si può sognare, si può cercare di vivere insieme nella legalità e nella libertà». Ed è possibile, soprattutto attraverso la scuola, modificare l’immaginario simbolico dei moltissimi ragazzi del quartiere.
19,00 18,05

Corruzione e anticorruzione in Italia. Pubblico e privato, trasparenza e appalti, prevenzione e contrasto

Angelo Jannone, Ivano Maccani

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 192

Secondo il “corruption perception index” dell'organizzazione internazionale no-profit Transparency International nel 2016 l'Italia si è classificata al 60° posto nel mondo. Il trend positivo, iniziato nel 2012 con l'entrata in vigore della c.d. Legge anticorruzione, pur attestando un recupero della fiducia dei cittadini, presenta ancora notevoli margini di miglioramento, soprattutto se consideriamo che siamo terzultimi in Europa con alle spalle le sole Grecia e Bulgaria. Al di là delle cifre presunte e della c.d. corruzione percepita, proiettandoci su dati reali e concreti, in Italia, nel 2015, ben il 52% delle grandi opere considerate infrastrutture strategiche sono finite sotto inchiesta e il costo medio dell'alta velocità ammonta a 61 milioni di euro a km, rispetto ai circa 10 milioni di euro a km in Francia, in Spagna e in Giappone. Secondo calcoli basati su dati emersi dalle inchieste giudiziarie, la corruzione, nel tempo, avrebbe fatto lievitare oltre il 40% il costo delle grandi opere. Eppure vantiamo le strutture investigative tra le più efficienti e apprezzate a livello mondiale e una legislazione penale in materia di repressione della criminalità economica tra le più avanzate. Cosa si può fare per invertire drasticamente la rotta? Le risposte sono contenute nel volume, che affronta in maniera organica le principali criticità del nostro Paese, l'etica del business, la corruzione e l'anticorruzione, con un'analisi completa di natura criminologica e normativa e con un particolare focus sul fenomeno delle corruzioni nel settore dei pubblici appalti. Cosa possono fare le aziende per cercare di trasformare dei meri adempimenti di compliance in un contributo concreto alla prevenzione dei fenomeni corruttivi? Il libro ripercorre non solo la c.d. softlaw o gli strumenti indiretti di prevenzione, ma affronta nello specifico sia le tecniche dell'indagine pubblica, sia degli strumenti di Audit.
24,50 23,28

Guardare la mafia negli occhi. Le inchieste di un ragazzo che svelano i segreti della 'ndrangheta al Nord

Elia Minari

Libro: Libro rilegato

editore: Rizzoli

anno edizione: 2017

pagine: 279

Nel 2009, quando ancora frequenta il liceo, Elia Minari si accorge che le feste della sua scuola si tengono in una discoteca gestita da personaggi vicini a una cosca mafiosa: perché viene sempre scelto quel locale? E cos’hanno da spartire quei personaggi con la rassicurante provincia emiliana? Elia studia i documenti, inizia a fare delle domande scomode, insieme ad alcuni amici dà vita a un giornalino studentesco e a un’associazione, Cortocircuito. Poi realizza una serie di video-inchieste sulla presenza delle mafie al Nord e approfondisce casi sempre più importanti, fino agli appalti Tav e alla gestione dei rifiuti nella Pianura Padana. Elia denuncia e si scontra con un’omertà inattesa, accompagnata da accuse pubbliche («Danneggi il turismo, rovini le imprese del territorio») e minacce esplicite. Eppure non si ferma e le sue inchieste arrivano in tribunale, all’interno di cinque indagini della magistratura sulle infiltrazioni criminali al Nord. Guardare la mafia negli occhi restituisce il senso dell’impegno civico di Elia, che smaschera il vero volto della ’ndrangheta: dedita a crearsi un’immagine pulita anche tramite trasmissioni pilotate di tv locali e articoli di giornale, abile nell’utilizzo strategico dei social media, interessata agli eventi sportivi e popolari, capace di camuffarsi. Perché, come scrive nella prefazione il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, “la vera forza delle mafie è fuori dalle mafie”.
18,00 17,10

L'impresa criminale. La metamorfosi aziendale delle attività malavitose

L'impresa criminale. La metamorfosi aziendale delle attività malavitose

Libro: Libro in brossura

editore: Fridericiana Editrice Univ.

anno edizione: 2017

pagine: 304

L'operatività delle mafie si è trasformata radicalmente, affiancando alle tipiche azioni malavitose "militari" nuove forme di comportamenti criminali, pervasivi e altrettanto pericolosi, che si basano sulla potenza del denaro, sulla capacità di intessere relazioni con ampi settori deviati della politica, dell'imprenditoria, delle professioni, delle istituzioni, alimentando un circuito vizioso e nefasto di collusioni e corruzioni affaristiche mascherate da apparenze fintamente e artatamente legali. Tali cambiamenti rendono essenziali gli apporti di competenze specialistiche economico-aziendali a sostegno delle azioni promosse dalla magistratura per comprendere la complessità tecnica dei fenomeni mafiosi moderni e disvelare le appartenenze insospettabili che alimentano e rafforzano le fondamenta economiche delle organizzazioni criminali. In particolare, appare evidente la carenza di conoscenze manageriali fondamentali nei processi di analisi "ex ante" della valenza strutturale, strategica e commerciale delle attività imprenditoriali riconducibili alle organizzazioni mafiose da sottoporre eventualmente ai regimi cosiddetti di prevenzione. Prefazione di Franco Roberti.
26,99

Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti

Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti

Franco Roberti

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2016

pagine: 174

"Erano passati pochi giorni dagli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, quando ricevetti la telefonata di un vecchio amico: 'Franco, dovrei partire con la mia famiglia per una vacanza. Che dici? Annullo tutto? Dobbiamo avere paura?'. È stato dopo quella conversazione che ho deciso di scrivere questo libro. La preoccupazione del mio amico era la stessa, come dimostrano tutti i sondaggi, della maggioranza degli italiani che, di fronte alla barbarie terrorista o alla forza di intimidazione della criminalità organizzata, sempre più spesso rispondono con la paura. Che tende a trasformarsi in razzismo, xenofobia, se non addirittura in collaborazione, magari involontaria, con i mafiosi. Proprio per questo diventa una priorità spiegare perché è necessario non avere paura: continuare a uscire, viaggiare, frequentare cinema e concerti significa lottare contro i terroristi, il cui unico obiettivo è privarci delle nostre libertà. Così come denunciare chi chiede il pizzo, le imprese che alterano la libera concorrenza, i mafiosi che truccano gare d'appalto e concorsi pubblici, fidandosi dello Stato che è in grado di garantire sicurezza e protezione, significa liberarsi dalle catene con cui la criminalità organizzata tenta di imprigionare, ogni giorno, le nostre vite."
18,00

Le indagini contro il narcotraffico e il riciclaggio dei proventi illeciti

Le indagini contro il narcotraffico e il riciclaggio dei proventi illeciti

Franco Roberti, Giuseppe Furciniti

Libro: Copertina morbida

editore: Laurus Robuffo

anno edizione: 2015

pagine: 304

Il volume illustra l'azione di contrasto al traffico di droga coniugando l'esame della normativa di settore con l'analisi delle più moderne metodologie investigative adottate dalla magistratura e dalle forze di polizia. Rispetto alla tradizionale impostazione di tipo manualistico, l'indagine antidroga viene analizzata in una chiave prettamente "dinamica", nel cui ambito l'esame delle fattispecie delittuose e delle relative tecniche d'indagine è orientato all'elaborazione di appositi "modelli" investigativi confacenti alle diverse realtà criminali che, di volta in volta, possono prospettarsi agli organi inquirenti. Ampio spazio è dedicato alle complesse operazioni nei confronti delle grandi organizzazioni di livello nazionale e transnazionale per poi passare all'esposizione delle indagini finalizzate a reprimere le singole attività illecite legate alla produzione e al commercio delle sostanze stupefacenti. L'opera si completa con un'approfondita disamina degli aspetti economico-finanziari correlati al traffico di droga, con particolare riguardo al riciclaggio dei "narcoproventi" e all'aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
38,00

Il caso Cirillo. La trattativa Stato-BR-camorra

Il caso Cirillo. La trattativa Stato-BR-camorra

Carlo Alemi

Libro: Libro in brossura

editore: Tullio Pironti

anno edizione: 2018

pagine: 262

È la sera del 27 aprile del 1981 quando Ciro Cirillo, assessore regionale ai Lavori Pubblici della Regione Campania, viene sequestrato nel garage di casa, a Torre del Greco, da un commando di cinque uomini appartenenti alle Brigate Rosse, capeggiati da Giovanni Senzani. Nel conflitto a fuoco che segue perdono la vita l'agente di scorta di Cirillo, il brigadiere Luigi Carbone, l'autista Mario Cancello, e viene gambizzato Ciro Fiorillo, segretario dell'assessore. Ex presidente della Regione, democristiano "doroteo" molto vicino ad Antonio Gava, Cirillo è uno degli uomini politici più addentro ai meccanismi del potere; da qualche mese, inoltre, è diventato presidente della Commissione incaricata di gestire gli appalti del post-terremoto del 1980. Lo Stato annuncia la linea dura: come già per Aldo Moro tre anni prima, non tratterà con le BR. Cirillo verrà rilasciato dopo 89 giorni di prigionia, all'alba del 24 luglio, in un palazzo abbandonato di via Stadera, a Poggioreale. La liberazione era stata annunciata il giorno prima da un comunicato, in cui i rapitori dichiaravano che a sobbarcarsi l'onere del riscatto - un miliardo e 450 milioni di lire - era stata la Democrazia Cristiana, suscitando un enorme scandalo, nonché l'immediata smentita da parte dei familiari, che si assunsero la totale responsabilità di quel pagamento. La stessa liberazione fu costellata da episodi controversi, come quello per cui Cirillo, invece di essere tradotto in Questura, come da disposizioni della magistratura, venne portato a casa, dove vano sarà il tentativo di interrogatorio da parte dell'adora pubblico ministero di Napoli Libero Mancuso, causa stato di semincoscienza ascrivibile a shock - salvo poi colloquio personale, a porte chiuse, con Antonio Gava e Flaminio Piccoli, esponenti di spicco del partito. Fin da subito emersero dubbi anche in merito alla cifra pagata per il riscatto: si vociferava, infatti, che l'ammontare fosse stato pattuito grazie all'intercessione della camorra, cui sostanzialmente si doveva il merito del rilascio, e che la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo - il più sanguinario capo camorra dell'epoca - ne avesse incassato almeno una metà: la somma sarebbe stata messa insieme da un gruppo di imprenditori edili, "amici"della DC - legati a doppio filo a Cirillo per questioni di appalti - e i"colloqui" tanto con funzionari dei Servizi Segreti che con esponenti politici, si sarebbero svolti direttamente nell'"allegro" carcere di Ascoli Piceno, in cui era detenuto "'o Professore", per il tramite di faccendieri senza scrupoli. Inizia così quella che il presidente emerito Giorgio Napolitano ha definito «una delle pagine più nere dell'esercizio del potere nell'Italia democratica»: il sequestro è destinato infatti a divenire uno dei più clamorosi casi politici e giudiziari degli anni bui della Repubblica Italiana. A indagare sul caso Cirillo è il magistrato Carlo Alemi che, in qualità di giudice istruttore, diventa protagonista di alcune delle vicende più oscure e sanguinose degli anni di piombo, conoscendo e interrogando i personaggi più ambigui implicati nelle intricate trame della politica, della malavita organizzata, del terrorismo rosso e dei Servizi Segreti, fino a divenire, suo malgrado, inconsapevole agnello sacrificale. Gli elementi che si intrecciano nella sua ricostruzione sono tanti: fatti di cronaca nera, crimini mafiosi, ipotesi investigative, tentativi di depistaggi da parte di organi dello Stato, sparizione di documenti, misteri irrisolti, testimonianze scottanti, raggiri politici. Servizi deviati. È Alemi l'autore della straordinaria istruttoria condotta sul caso, affidatagli il 1°settembre del 1981 e conclusasi il 28 luglio del 1988, con il deposito della sentenza-ordinanza di 1.534 pagine destinata a fare Storia, un j'Accuse che scatenerà una vera e propria tempesta politica in Parlamento... Presentazione di Luigi Necco. Prefazione di Franco Roberti.
16,00

Le armi dell'antimafia

Le armi dell'antimafia

Franco Roberti, Giuseppe Magliocco, Alessandro Barbera

Libro: Copertina morbida

editore: Laurus Robuffo

anno edizione: 2018

pagine: 304

Nel volume sono descritte le "armi" che lo Stato può utilizzare per fronteggiare l'aggressione alla legalità perpetrata dalle diverse consorterie criminali. Il volume, dopo aver delineato le caratteristiche delle organizzazioni criminali, autoctone e "straniere", in Italia e nel mondo, offre una "riflessione" sui principali interessi criminali nell'economia con alcuni cenni anche al mondo degli appalti ed alla nuova normativa di settore. Inoltre, sono descritti sia gli strumenti più tradizionali previsti dalla normativa antimafia, con particolare riferimento agli accertamenti economico-patrimoniali, sia le norme che tutelano il settore economico e finanziario e il complesso sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio. Il testo vuole essere uno strumento pratico d'ausilio e orientamento per quanti siano impegnati "sul campo" nel contrasto al fenomeno mafioso, nella consapevolezza della indispensabilità delle misure di contrasto patrimoniale quali strumento moderno e imprescindibile di lotta contro la criminalità organizzata.
60,00

Le armi dell'antimafia

Le armi dell'antimafia

Franco Roberti, Giuseppe Grassi, Giuseppe Magliocco

Libro: Copertina morbida

editore: Laurus Robuffo

anno edizione: 2016

pagine: 516

Il testo vuole essere uno strumento pratico d'ausilio e orientamento per quanti siano impegnati "sul campo" nel contrasto al fenomeno mafioso, nella consapevolezza della indispensabilità delle misure di contrasto patrimoniale quali strumento moderno e imprescindibile di lotta contro la criminalità organizzata.
58,00

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