Libri di Gianlorenzo Pacini
L'idiota
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 768
Il principe Myskin, ultimo erede di una nobile famiglia decaduta, è "uno che cerca nell'intimo della sua coscienza le motivazioni essenziali del suo modo di essere", mosso dalla candida fede nella fratellanza umana e dal proposito di fare il proprio dovere con onestà e sincerità. Tornato a Pietroburgo dopo un lungo soggiorno in Svizzera per curarsi dell'epilessia, viene travolto dalla vicenda di Nastas'ja Filippovna. Decide di chiederla in moglie per sottrarla ai suoi due contendenti: il violento Rogozin, che per un amore folle alza la propria offerta in denaro, e il segretario del generale Epancim, Ganja, che mira invece alla dote. Ma Nastas'ja, turbata dalla proposta, fugge con Rogozin, mentre del principe si innamora Aglaja, la figlia del generale.
Il sosia
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 240
Un uomo che per vivere ha bisogno di riflettersi nella percezione altrui un giorno si trova d'improvviso di fronte un sosia, come fosse il suo riflesso nello specchio, e non si capisce se sia un'allucinazione schizofrenica o una realtà inquietante. Prefazione di Olga Belkina.
La confessione
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 120
«Per tutto quell’anno durante il quale continuai a chiedermi incessantemente se non fosse meglio farla finita impiccandomi o cacciandomi una palla in fronte, accanto a quel flusso di pensieri e di osservazioni di cui ho già parlato, il mio cuore era continuamente assediato da un sentimento tormentoso che non posso chiamare in altro modo se non come ricerca di Dio. [...] Era un sentimento di paura, di solitudine, l’impressione di sentirmi orfano in un mondo completamente estraneo e la speranza che qualcuno mi aiutasse. [...] Cadevo preda del terrore e allora cominciavo a pregare colui di cui andavo in cerca perché mi aiutasse. E quanto più pregavo, tanto più mi era evidente che nessuno mi ascoltava, che non c’era nessuno a cui rivolgersi. Col cuore pieno d’angoscia perché Dio non c’era, continuavo a ripetere: “Signore, abbi pietà, salvami! Insegnami, Signore!”. Ma nessuno aveva pietà di me e io sentivo che la mia vita si arrestava. Ma sempre di nuovo, sempre per nuove vie e nuovi ragionamenti, giungevo alla conclusione che non potevo trovarmi al mondo senza un motivo, senza una causa o un senso qualsiasi, come un uccellino caduto dal nido, quale appunto mi sentivo. E se anche fossi stato un uccellino caduto dal nido che se ne sta rovesciato sul dorso pigolando nell’erba alta, ebbene, avrei comunque continuato a pigolare perché sapevo di avere una madre che mi aveva portato in sé, mi aveva covato, riscaldato, nutrito e amato, e dov’era ora questa madre? Se qualcuno mi aveva abbandonato, chi era mai? Non potevo negare che qualcuno mi avesse generato con amore, ma chi era costui? Era Dio».
Fëdor M. Dostoevskij
Gianlorenzo Pacini
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2002
pagine: XI-193
Il volume contiene un racconto biografico dedicato alla vita e all'opera di Dostoevskij, un dizionario organizzato per voci (opere, temi, problemi, luoghi, argomenti, curiosità, date, riferimenti critici); una bibliografia ragionata per orientarsi nella ricerca e negli approfondimenti.
L'armata a cavallo
Isaak Babel'
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 228
Con una marcia forzata durata meno di un mese la prima armata di cavalleria, al comando di una figura mitica della storia militare sovietica, Semën Budënnyj, lascia il Caucaso settentrionale per prendere posizione nel teatro delle operazioni di guerra, la zona tra Dnepr e Bug. Sfondo storico dei racconti dell'Armata a cavallo è la campagna militare con cui i sovietici risposero all'attacco dell'esercito polacco nell'aprile del 1920, durante la quale Babel' lavorò come corrispondente per il «Krasnyj Kavalerist», foglio propagandistico rivolto sia ai soldati dell'Armata Rossa sia alle popolazioni civili dell'Europa orientale – russe, ucraine e polacche – stremate da guerra, carestia e rivolte conseguenti alla dissoluzione dell'impero zarista. Ma nelle pagine di Babel' di propaganda non c'è alcuna traccia: egli infatti da un lato descrive con crudo realismo gli eventi più feroci, senza illudersi di essere "dalla parte giusta"; dall'altro riesce a cogliere momenti di intenso lirismo e sprazzi inaspettati di umanità anche nelle situazioni più tremende, sempre consapevole della differenza tra il Bene e il Male, al di là di ogni ideologia.
Anna Karenina
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 1120
"Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? È la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d'amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l'erre moscia, certe sconnesse parole in francese: Il faut le battre le fer, le broyer, le pétrir [...]. Il ferro che il vecchio contadino vuole battere, frantumare, lavorare, cioè distruggere, è la stessa vitalità, il desiderio sessuale, l'amore colpevole e scandaloso di Anna; e così essa lo sente e lo intende come la colpa che la condanna. Ed è l'immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell'altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa." (Dalla Postfazione di Gianlorenzo Pacini)
Ricordi dal sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 144
Uscito a puntate, nel 1865, sulla rivista "Epocha" (Epoca), "Ricordi dal sottosuolo", scritto sotto forma di un monologo-confessione, è uno dei più terribili e impietosi viaggi all'interno della coscienza umana della letteratura europea. Il protagonista è un ipocondriaco che vive ai margini della società, scrutandola (e scrutandosi) con odio e sospetto. È il romanzo della svolta artistica e filosofica dello scrittore russo. Come scrive Pacini nella sua Introduzione, in questo romanzo "Dostoevskij ha individuato e descritto il nemico da combattere: quel sottosuolo che è la quintessenza di ciò che chiude l'uomo nel cerchio dell'odio e della lotta, che lo fa arroccare su se stesso, condannandolo a macerarsi nella solitudine e nella disperazione. Da questo momento la sua via come romanziere è definitivamente segnata, ed egli la perseguirà convinto che sia l'unica via praticabile, quella che conduce verso l'amore e verso Cristo".
La confessione
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 144
"'La confessione' è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di Lev NikolaevicTolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' Tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. Composto tra il 1879 e il 1882, dopo 'Anna Karenina' e prima della 'Sonata a Kreutzer' e di 'Resurrezione', questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. Anche se nelle posteriori opere religiose [...] Tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella 'Confessione' che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente. Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. Nella 'Confessione' invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, Tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere." (Dalla Postfazione di Gianlorenzo Pacini)
La sonata a Kreutzer
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 160
Un uomo di nome Pozdnysev durante un viaggio in treno confessa a uno sconosciuto la propria colpa segreta. Ricorda di aver presentato alla moglie un avventuriero, gran seduttore e abile musicista, dando così inizio a un gioco che si rivelerà tragicamente beffardo. Via via sempre più sospettoso una sera, mentre la coppia esegue in perfetta sintonia la Sonata a Kreutzer di Beethoven, Pozdnysev accantona ogni dubbio. Spinto dalla gelosia uccide la moglie per un tradimento in realtà mai avvenuto e senza rendersi conto del terribile malinteso. Pubblicata nel 1891 dopo numerose revisioni, la "Sonata a Kreutzer" è tra le opere più significative dell'ultimo Tolstoj. Dura requisitoria contro le ipocrisie nascoste della vita coniugale, racconto quasi dostoevskiano per la ricerca delle motivazioni più oscure dei gesti umani, si presenta come la testimonianza spietata di una storia che potrebbe essere vera. "Scritta con cattiveria", come ebbe a dire Sonja Tolstoj, la "Sonata a Kreutzer" rimane un invito spregiudicato a riflettere sulla morale, le grandi passioni e i loro effetti.
Lettere sulla creatività
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 176
Dalla scelta di lettere raccolte nel libro, effettuata da Gianlorenzo Pacini sul vasto epistolario di Fedor Dostoevskij, emergono i capisaldi della straordinaria creatività di questo romanziere. Mentre si coglie una dimensione quotidiana assieme ai bagliori del suo pensiero, si assiste anche al suo tenace e appassionato approfondimento del mistero dell'uomo, alla cui esplorazione egli aveva dichiarato, appena diciottenne, di voler dedicare la sua vita.
La confessione
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 114
"'La confessione' è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di Lev NikolaevicTolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' Tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. Composto tra il 1879 e il 1882, dopo 'Anna Karenina' e prima della 'Sonata a Kreutzer' e di 'Resurrezione', questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. Anche se nelle posteriori opere religiose [...] Tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella 'Confessione' che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente. Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. Nella 'Confessione' invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, Tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere." (Dalla Postfazione di Gianlorenzo Pacini)
Racconti di Odessa
Isaak Babel'
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 256
Odessa, la "Marsiglia russa", ha i caratteri della leggenda sin dalle prime righe di qualsiasi racconto di Babel', che sia ambientato nell'avventuroso mondo della malavita o nella variopinta comunità ebraica. Ma l'eccezionalità dell'Odessa di Babel' non fa che riflettere l'eccezionalità di questa città fuori del comune: internazionale e universale fin dalla sua fondazione, crocevia di lingue, religioni e popoli, Odessa è uno spazio infinito, proiettato in una dimensione eterna. Tra i suoi vicoli e i mercati, le banchine e le sinagoghe, le case di malaffare e i ricchi palazzi è un susseguirsi di feste nuziali, commerci (quasi mai onesti) e tenerezze, ma anche pogrom, violenze e funerali: tutta l'inesausta varietà della vita che in questi racconti, ambientati tra la fine dell'Impero zarista e gli anni della Rivoluzione, lo scrittore restituisce con uno stile essenziale, conciso, che sa essere nello stesso tempo favoloso, tragico e ironico.

