Libri di Giorgio Orelli
Struttura luce poesia. Gli scritti sull'arte
Giorgio Orelli
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2023
pagine: 152
Gli scritti sulla pittura, l'incisione e la scultura di uno dei maggiori poeti in lingua italiana del Novecento, raccolti in un agile volume con 23 illustrazioni a colori. Nella sua lunga vita Giorgio Orelli, tra i maggiori poeti di lingua italiana del secondo Novecento, è stato più volte sollecitato da musei, gallerie e soprattutto dai suoi stessi amici artisti a scrivere e a leggere in pubblico testi di presentazione per mostre e cataloghi, poi ripresi da giornali e riviste. Per parlare di pittura, scultura, incisione e disegno senza tuttavia improvvisarsi critico d’arte, Orelli inventa le sue metafore e i suoi modi di dire, e una forma saggistica ora concentrata, ora più divagante e pronta a sconfinare nel racconto. I testi qui raccolti da Ariele Morinini rivelano un’idea di arte in cui trovano posto anche artisti poco conosciuti, ma che dimostrano di possedere, oltre alle indispensabili conoscenze tecniche, una vera visione, perseguita senza lasciarsi distrarre dalle tendenze del momento o dalle lusinghe della facilità.
Rosagarda
Giorgio Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2021
pagine: 120
La vita di una piccola comunità alpestre, con le sue storie ora comiche ora venate da sordi risentimenti, in anni in cui la civiltà contadina seguiva ancora consuetudini millenarie, regolate sul ciclo delle stagioni. Rosagarda è un microcosmo che dalla dolce conca in cui è adagiato il paese si estende verticalmente fino ai pascoli d'alta quota, oltre i duemila metri, dove vivono camosci, marmotte e fagiani, e dove i contadini, con maggiore o minore convinzione, imbracciano il fucile da caccia. La modernità, intanto, letteralmente si espone sull'altro versante della valle, assumendo forme primordiali, adamitiche. Il protagonista-narratore si aggira tra le case e nei prati, mentre la memoria gli restituisce immagini e volti che tornano a farsi vivi nell''allegro giusto' di un racconto nel quale ogni dettaglio ha il suo perché: «... faresti una bella cosa seguendo l'esempio dei grandi maestri d'una volta, che riposandosi si divertivano a pitturare in un qualche angolo qualcosa d'impensato, di cui poi magari si dice che è la cosa più bella». Benché Orelli riprenda qui motivi e figure in parte già noti anche attraverso le sue poesie, questo trittico di racconti, frutto di una serie di riscritture risalenti agli anni '90, costituisce di fatto un libro inedito e una delle principali sorprese del suo lascito letterario.
Pomeriggio bellinzonese
Giorgio Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2017
pagine: 69
Si tratta di una passeggiata narrativa fatta di tanti piccoli incontri, con persone ma anche animali, perfino una scimmia con «una testa da giudice che ha appena tenuto giudizio o lo terrà fra poco», in una città di provincia che «non sembra tramutare con un ritmo troppo diverso da quello del cuore umano» e dove «ogni conato di svariare (di evadere, come si dice) prende tinta d'avventura». Uscito per la prima volta nel 1978 in un pregiato volume d'arte, il racconto viene qui riproposto insieme ad altre quattro prose ambientate a Bellinzona, pagine ora liriche ora argute o apertamente comiche, scritte tra gli anni Cinquanta e l'inizio del Duemila.
Un giorno della vita
Giorgio Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2017
pagine: 221
"Ripubblicato a più di cinquant'anni dalla prima edizione, 'Un giorno della vita' ha un sapore letterario del tutto originale. Il titolo rinvia ai versi finali di una poesia di Mario Luzi, Come tu vuoi: 'È un giorno dell'inverno di quest'anno, / un giorno, un giorno della nostra vita'. Il suo senso profondo va tuttavia ben al di là della citazione-omaggio. In un'intervista del 2001, Orelli ricordò di aver sempre pensato che l'idea che si nasce, si vive, s'invecchia e poi si muore era troppo scontata e non confortava la sua mente. 'Inclino invece a pensare' diceva 'che ogni giorno in qualche modo contiene tutta la vita, e va dunque vissuto con attenzione a se stessi e alla realtà'. Raccontare 'un giorno della vita' avrà dunque voluto dire per Orelli concentrare in un breve spazio quanto accade di sperimentare, in gioie e dolori, nel corso di un'intera esistenza. La poesia di Orelli ha influenzato almeno un paio di generazioni dopo la sua e continua a essere letta e studiata. Ci si potrebbe chiedere allora quale sia stato l'influsso, visibile o sotto traccia, di questo tipo di racconto e soprattutto di questa sua scrittura 'gustosa, lievemente eccitata dal suo piacere inventivo, nitida e precisa e sempre imprevista' (Bilenchi e Luzi). Come che sia, 'Un giorno della vita', che Giorgio Orelli avrebbe voluto riscrivere e rielaborare, è oggi un libro ritrovato, e restituito ai suoi lettori, vecchi e nuovi. E questo è quello che più conta." (dalla postfazione di Pietro De Marchi)
Tutte le poesie
Giorgio Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 480
Ticinese, autore di importanti saggi su Dante, Petrarca, Pascoli e Montale, traduttore del Goethe lirico, Giorgio Orelli è uno dei maggiori poeti in lingua italiana del secondo Novecento. Dopo l'esordio nel '44 con "Né bianco né viola" - prefato da Gianfranco Contini -, s'impone all'attenzione della critica nei primi anni Cinquanta, quando le sue poesie sono accolte, insieme a quelle di Sereni, Risi e altri, nella "Linea lombarda" di Anceschi, e con quelle di Zanzotto, Pasolini e Cattafi nell'altrettanto "storica" "Quarta generazione" di Piero Chiara e Luciano Erba. Qui, tuttavia, sono già evidenti le premesse di un percorso poetico autonomo, che ha saputo mantenere negli anni un originale equilibrio tra fedeltà alla tradizione e motivato sperimentalismo. Come osserva Pier Vincenzo Mengaldo, nel succedersi delle principali raccolte i versi di Orelli dimostrano una straordinaria aderenza agli "oggetti" e alla realtà, alla vita e alle "occasioni" come privilegiate fonti di poesia: da "L'ora del tempo" (1962) a "Spiracoli" (1989), passando per la tappa fondamentale di Sinopie (1977), questo poeta capace di alternare grazia ironica e forte preoccupazione etica e civile approfondisce quella dimensione epigrammatico-narrativa che lo contraddistingue e che giunge a compimento con "Il collo dell'anitra" (2001), per offrire una prova ulteriore nel laboratorio inedito del suo "quinto" libro, "L'orlo della vita". Introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo.
Quasi un abbecedario
Giorgio Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2014
pagine: 76
Giorgio Orelli è stato uno dei maggiori poeti del secondo Novecento e un critico sensibile alle "fibre" del linguaggio dei classici e dei suoi contemporanei. Ora questo abbecedario, nato quasi per gioco da una proposta di Yari Bernasconi, ci appare come un breve ma appassionante avviamento alla sua opera letteraria. La forma dell'abbecedario si rivela congeniale a un autore che amava intrecciare il racconto della vita quotidiana con i più vertiginosi affondi nella tradizione poetica italiana e non solo italiana, le parole di Dante con quelle dei vecchi e dei bambini incontrati per via.
La qualità del senso. Su Dante, Ariosto e Leopardi
Giorgio Orelli
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2012
pagine: 99
È ancora possibile dire qualcosa di nuovo e illuminante sui primi versi della Commedia, sulle ottave più conosciute dell'"Orlando furioso" o sull'"Infinito" di Leopardi? L'impresa, apparentemente impossibile, è riuscita in modo del tutto naturale a Giorgio Orelli, attento come pochi al rapporto tra i suoni e i significati delle parole, ossia a quella che Dante, con una formula che Orelli stesso considera "una definizione della poesia che può bastare per i prossimi millenni", chiamava la fabricatio vcrborum armonizatorum. In un saggio di neanche cento pagine, Giorgio Orelli ci offre una lettura di strofe e versi forse oggi perfino un po' logorati dall'uso che se ne è fatto e si continua a fare nelle aule scolastiche, e li restituisce alla loro intrinseca grandezza. Ed è proprio quando il discorso si addentra nello specifico degli esempi scelti, che il lettore paziente avrà la sensazione di avvicinarsi ai segreti del linguaggio poetico.
Il collo dell'anitra
Giorgio Orelli
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 2001
pagine: 118
"Dal collo dei colombi di Lucrezio a quello dell'anitra, è continua meraviglia il trasmutare dei colori a seconda della luce: così è della vita, degli spettacoli anche minimi del mondo. Conviene badare alla lettera (da cui, ci ricorda Mallarmé, deriva letteratura). Non di "anatra" infatti si parla, la quale s'appaga mirabilmente in stagni pascoliani, ma di "anitra", che in Dante chiama nella stessa sede ritmica "anima". Lettera della luminosità (e della trafittura) è "i": non si scrive "accipicchia che ridere Maria" senza rimemorazione dantesca." (Giorgio Orelli)