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Libri di Giorgio Strehler

Un teatro necessario. Le prime stagioni del Piccolo e una selezione di scritti giovanili

Giorgio Strehler

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 168

«A un nuovo teatro, a un nuovo testo, a una nuova mentalità occorre un nuovo metro di rapporti e di legami tra pubblico e palcoscenico; soltanto accettando le nuove esigenze create dalle nuove conquiste si avvererà un teatro tecnicamente in aderenza con i tempi che stiamo vivendo, senza riserve.» Quando Giorgio Strehler scrive queste parole ha poco più di vent’anni e mancano pochi mesi al suo debutto alla regia; la sua creatura più importante, il Piccolo Teatro, nascerà solo alcuni anni dopo. Eppure in questo intervento ci sono già l’energia e la visione che caratterizzeranno tutta la sua produzione e, più in generale, il suo rapporto con la macchina teatrale: un «fare teatro» sempre legato alla necessità di esprimere opinioni, concetti, pensieri, dentro e fuori dall’arte, sempre con la massima onestà possibile. “Un teatro necessario” raccoglie una lunga riflessione del 1987, in cui il regista ripercorre i primi otto anni di vita del Piccolo Teatro, in dialogo con una selezione di testi e articoli – alcuni dei quali mai pubblicati prima – scritti tra il 1942 e il 1945. Sono testi in cui si sente nitida la sua voce di giovane intellettuale che medita su un paese ferito dalla guerra: spesso ironico, talora sprezzante, lo Strehler ventenne è tanto speranzoso per le innovazioni portate dai movimenti artistici nati nell’immediato dopoguerra, quanto critico nei confronti delle chiuse e reazionarie istituzioni culturali italiane. Questo volume ci offre così un ritratto inedito e doppio di uno dei più grandi registi italiani: del maestro consacrato, che si volge indietro al suo passato, e del giovane idealista, che fissa il domani con lo sguardo carico di possibilità. Perché, come scrive lo stesso Strehler: «Mai nulla cambia nel teatro. E cambia tutto. Mai la vita si ripete pur restando se stessa». Prefazione di Alberto Bentoglio.
18,00 17,10

Contro le barbarie. Scritti politici e civili

Giorgio Strehler

Libro: Copertina morbida

editore: Zolfo

anno edizione: 2022

pagine: 280

«L'Europa è ancora tutta da inventare ma è già un meraviglioso Paese unitario, fatto di bellezze naturali, idee, architetture, musiche: un corpo in cui i cromosomi e i geni di ciascun popolo concorrono con le loro qualità più alte a definirne i caratteri... Io credo che se l'intelligenza, il senso della storia, la capacità intellettuale reggeranno le strutture dell'Unione Europea, sarà gettato un seme fecondo per la nascita di una nuova Patria». Negli ultimi anni di vita Giorgio Strehler scrive queste parole che sentiamo bruciare sulla nostra pelle. Non è andata così, l'Europa arranca e i conflitti dilagano. Le pagine che pubblichiamo mettono in scena molte delle sue riflessioni civili - e in qualche misura anche politiche - che abbracciano oltre cinquant'anni di storia del nostro Paese (1942-1997). Le proponiamo a venticinque anni dalla scomparsa del regista, rivisitando amaramente i grandi temi del suo impegno che sono stati la strada maestra per riaffermare i valori di un antico e nuovo Umanesimo europeo. Così vi leggiamo lo sconcerto per le illusioni infrante della Resistenza, l'insofferenza per la perdita del senso delle istituzioni, l'avvilimento di fronte al propagarsi dell'indifferenza sociale, la rabbia per i continui tentativi del sistema di relegare la cultura al suo servizio. Sino all'ultimo, Strehler non smette di ribadire nel dibattito politico e civile il ruolo centrale della cultura. Prefazione di Aldo Cazzullo.
18,00 17,10

Shakespeare Goldoni Brecht

Giorgio Strehler

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2022

pagine: 248

«Shakespeare, Goldoni, Brecht. Essi sono le voci che, con maggiore continuità, mi hanno guidato mentre attraversavo l’universo immenso del teatro.» Il rapporto di Giorgio Strehler con le opere di William Shakespeare, Carlo Goldoni e Bertolt Brecht è qualcosa di molto più intimo e molto più alto del consueto dialogo tra un regista e dei testi teatrali. Esse sono infatti il cuore della sua intera vita artistica: è nella loro messa in scena, nel ragionamento su copioni e adattamenti, nel confronto stesso con le figure di questi tre grandi maestri provenienti da secoli diversi che Strehler è riuscito a portare la sua ricerca e il suo sguardo verso territori prima inesplorati. Questo volume raccoglie le riflessioni di Strehler sul teatro e sul proprio mestiere, espresse in cinquant’anni di carriera durante la rappresentazione di dodici opere di Shakespeare, otto di Goldoni e sette di Brecht. Un filo ininterrotto di pensieri e bilanci, analisi e dubbi, disseminati tra conferenze, libretti discografici, appunti e programmi di sala: dal complesso rapporto fra traduttore e regista alla scelta del punto di vista con cui raccontare una storia sul palco, dal significato della riproposizione di un classico alle diverse funzioni drammaturgiche dei costumi in una trasposizione teatrale. “Shakespeare Goldoni Brecht” offre l’occasione unica di guardare all’interno della cassetta degli attrezzi di uno dei più grandi registi del XX secolo: un libro che, attraversando maschere e ombre, armigeri vestiti di tutto punto e palchi innevati, ci mostra passo dopo passo la maturazione artistica di Giorgio Strehler e i suoi molteplici tentativi di non sovrapporsi agli autori, ma anzi di completarli. Un’opera delle opere, che rivela il lavoro senza fine necessario per raggiungere la piena espressione di quello che Strehler stesso definiva il «teatro umano». Prefazione di Maurizio Porro.
22,00 20,90

Lettere agli italiani

Giorgio Strehler

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2021

pagine: 184

«Credo che oggi si debba avere fiducia non tanto nella società, quanto piuttosto nell'essere umano. Nell'individuo. Deve esserci un modo per vivere un po' meglio.» Per tutta la vita Giorgio Strehler ha alternato alla carriera artistica l'impegno politico, con pari passione e ardore: oltre a essere stato un faro per la scena teatrale nazionale, infatti, per quasi mezzo secolo ha pubblicato articoli sui principali quotidiani italiani e ha militato nei partiti della sinistra, fino a essere eletto prima al Parlamento europeo e quindi al Senato, sempre intrecciando ai grandi eventi storici del secondo Novecento le proprie riflessioni e i propri vissuti. Le "Lettere agli italiani" raccolgono il fiore di questa lunga esperienza da intellettuale pubblico, il suo pensiero sull'eredità della Resistenza, sull'emergere del razzismo, sulla fine dell'Unione Sovietica, sulla necessità di unire culturalmente l'Europa in «un nuovo Umanesimo europeo» ancor prima che a livello di istituzioni, su Tangentopoli e sul crollo della Prima Repubblica, sul bisogno di giustizia e sugli eccessi del giustizialismo. Quelle di Strehler sono considerazioni mai banali e sempre espresse con coraggio, esponendosi in prima persona nelle assemblee e sulla carta stampata, all'interno delle quali trovano spazio inediti e intimi ritratti di luoghi e personaggi: dalla Trieste dell'infanzia alla tanto amata Milano, da Sandro Pertini a Norberto Bobbio, senza dimenticare il compagno di strada Paolo Grassi, con cui fondò il Piccolo Teatro. Queste pagine - arricchite dalla prefazione di Ferruccio de Bortoli - rappresentano una testimonianza unica di impegno civile e delle possibilità che ha l'arte di «agire tra le strade del mondo». Un invito che dal cuore del turbolento XX secolo giunge intatto sino a noi: perché il palcoscenico del presente torni a essere un luogo in cui la voce e le speranze degli uomini possano risuonare.
18,00 17,10

Intervista a me stesso

Intervista a me stesso

Giorgio Strehler

Libro: Libro in brossura

editore: De Piante Editore

anno edizione: 2021

pagine: 50

Uscì su uno smilzo programma di sala del Piccolo Teatro nel 1984 e non fu mai pubblicata, dimenticata e ora ritrovata negli archivi del teatro milanese, questa lunga intervista “a sé stesso” svela l’essenza di Giorgio Strehler. Una sorta di piccolo bilancio alla soglia dei sessantacinque anni, in cui Strehler raccontava la sua straordinaria carriera, come regista e come intellettuale, ma anche i dubbi e le mancanze di un lavoro sui testi e sugli autori più grandi che fu maniacale, ma non sufficiente a colmare la vastità della possibilità che la storia millenaria del teatro apre. Geniale e controcorrente, lontano da ogni tentazione conservatrice, ma anche critico rispetto alle culture omologanti della sinistra, Strehler fu un campione del pensiero libero, un perfezionista che portò sul palco la bellezza della forma, un visionario lucido che riuscì a fare della parola teatrale il perno su cui fondare una comunità di anime.
20,00

Mémoires. Sceneggiature per l'originale televisivo sulla vita di Carlo Goldoni

Giorgio Strehler

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2013

pagine: 491

Alla fine degli anni Sessanta la RAI decide di realizzare una miniserie sulla vita di Carlo Goldoni, affidandone a Giorgio Strehler la regia e la sceneggiatura. Nel 1971 il regista porta a conclusione un imponente lavoro in cinque episodi. Il progetto tuttavia non giunge a realizzazione e già al termine degli anni Settanta il regista dichiarava di aver irrimediabilmente perduto le sceneggiature originali. Alla morte di Strehler (1997) il suo archivio privato è stato donato al Museo Teatrale di Trieste. Dal riordino delle carte sono riemerse le sceneggiature per tanto tempo ritenute perse e che ora, per la prima volta, si pubblicano in questo volume. Più che uno strumento tecnico, queste sceneggiature costituiscono un saggio sulla vita di Goldoni e, allo stesso tempo, sono specchio dell'esperienza umana e artistica di Strehler.
40,00 38,00

La tempesta. Tradotta e messa in scena

William Shakespeare, Giorgio Strehler, Agostino Lombardo

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2008

pagine: 373

Nella stagione 1977-78 il Piccolo Teatro di Milano allestisce "La Tempesta" di Shakespeare. La regia è di Giorgio Strehler, che commissiona appositamente una nuova traduzione dell'opera ad Agostino Lombardo. Il grande studioso si mette al lavoro, ma quando il testo arriva nelle mani del regista, si accumulano sulle pagine chiose, varianti, proposte di modifica. Ed ecco che entrambi si esaltano in un corpo a corpo sulla traduzione teatrale di quel testo, che li vede interloquire intensamente, alla ricerca delle soluzioni più efficaci. Alla fine, Lombardo mette a punto una traduzione profondamente rinnovata, tanto da apparire come un altro testo, rispetto a quello iniziale. Intanto, Strehler crea una macchina scenica strepitosa, inventa una conduzione degli attori magistrale. La messa in scena segna una pietra miliare nella storia del teatro italiano. Tanto che la Rai decide di riprenderla integralmente e di mandarla in onda nel dicembre del 1981. Dopo trent'anni, a distanza di dieci anni dalla morte di Strehler e di due da quella di Lombardo, il carteggio fra il professore e il regista esce da un cassetto, insieme con i manoscritti delle due traduzioni di Lombardo: quella originaria e quella successiva alla lunga discussione con Strehler. Un materiale che consente di ricostruire il loro lavoro sulla "Tempesta", dal testo alla scena. Il DVD allegato al volume, riproduce la registrazione integrale dell'opera trasmessa dalla Rai.
44,00 41,80

Non chiamatemi maestro

Giorgio Strehler

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2008

pagine: 72

Una raccolta dì temi sensibili attraversa questa selezione degli scritti di Giorgio Strehler. Mago di illusioni, seppe "sporcarsi le mani" nell'arena della storia e interpretare ogni urgenza sociale e umana impegnandosi a realizzare un teatro comprensibile a tutti. Il volume raccoglie inediti (una lettera alla madre del 1942, ma anche personali appunti sulla funzione civile del teatro scritti l'anno precedente la sua morte) e altri pezzi estrapolati da interviste pubblicate su riviste o da trascrizioni di discorsi tenuti in occasioni pubbliche. Cronologicamente i pezzi scelti toccano un arco di tempo che parte dagli anni della giovinezza del regista, ancora incerto riguardo la verità della sua vocazione, fino alle considerazioni teoriche dell'ultimo periodo di vita.
12,00 11,40

Memorie. Copione teatrale da Carlo Goldoni

Giorgio Strehler

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 2005

pagine: 298

"Il Teatro può tutto. E la vita del signor Goldoni Carlo che io chiamavo e chiamo G. è una Vita tutta di Teatro, tutta nel Teatro, tutta per il Teatro". È la dichiarazione perentoria e appassionata che apre le Memorie goldoniane riscritte da Giorgio Strehler per la scena, fra la primavera del 1993 e il Natale del 1997, anno della sua scomparsa. Il progetto risale al 1969 e prevedeva una sceneggiatura a puntate sulla vita di Goldoni. Col tempo si trasformò in un romanzo teatrale, un esercizio continuo che Strehler impose a se stesso nella sua personale ricerca della propria idea di teatralità. Pagine scritte per raccontare la vita del teatro e narrare Goldoni insieme alla storia del teatro italiano.
35,00 33,25

Due volte sola

Due volte sola

Giorgio Strehler

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 111

9,29

Intorno a Goldoni. Spettacoli e scritti

Intorno a Goldoni. Spettacoli e scritti

Giorgio Strehler

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 324

26,00

Nessuno è incolpevole. Scritti politici e civili

Nessuno è incolpevole. Scritti politici e civili

Giorgio Strehler

Libro: Copertina morbida

editore: Melampo

anno edizione: 2007

pagine: 229

Le riflessioni di queste pagine abbracciano più di 60 anni di storia e narrano di un Maestro del palcoscenico che si interroga sui rapporti fra l'uomo e la politica, l'artista e la società civile. La denuncia di molti degli scritti che qui vengono proposti riguarda il progressivo imbarbarimento della politica italiana e le responsabilità di chi ha diretto le istituzioni del paese. È la rivolta addolorata di chi sente messo da parte qualunque progetto di cultura; di chi ribadisce, nei modi e tempi propri dell'artista, anno dopo anno, di crisi in crisi, di stagione in stagione, che senza le fondamenta - costruite solo grazie alla cultura - nessuna società potrà mai dirsi civile. La barbarie è fra noi e Giorgio Strehler lo ha ricordato fino all'ultimo.
16,00

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