Libri di Giuseppe Neri

Diciannove racconti presentano una varia umanità osservata nelle diverse sfaccettature della vita da un narratore che, pur nel distacco della finzione letteraria, è sempre in filigrana dietro ogni protagonista. I personaggi sono persone comuni: il barbone, il contadino, l’attore, il predicatore, i fascisti e gli anarchici. Fanno capolino Francesco Jovine, Franz Kafka, Giuseppe Berto. E poi c’è la “Fiera Letteraria”, usata per incartare il pesce al mercato. Licenziati per la stampa da Giuseppe Neri prima della sua scomparsa, questi testi testimoniano la sua attenzione per la scrittura e per alcuni temi, fra cui il riscatto sociale nei luoghi dell’infanzia e della giovinezza. Sono racconti amaramente ironici che procedono sul filo del paradosso in cui Neri, scrutando la realtà quotidiana attraverso un’osservazione attenta e persino ossessiva, coglie l’aspetto inatteso e improvviso del contingente che irrompe in modo drammatico nell’esistenza di tutti noi cambiandola definitivamente.

Nel borgo arroccato di Pietramala, sull'Aspromonte, la vita di Rocco si consuma tra povertà, sacrifici e sogni infranti. Orfano di una famiglia spezzata da lutti e tragedie, Rocco si ritrova solo, a lottare contro una natura tanto affascinante quanto spietata. L'unico conforto gli arriva da Lupo, un cucciolo selvatico che diventa il suo inseparabile compagno, un simbolo di speranza e di un amore puro e silenzioso. Attraverso le pagine di Lacrime sull'Aspromonte, il lettore si immerge in una Calabria degli anni '50, dove il tempo sembra essersi fermato, e i ritmi della vita sono scanditi dalla fatica, dalla fame e dalla forza delle emozioni. La montagna non è solo lo sfondo, ma un personaggio vivo, custode di segreti, di storie e di lacrime. Questa è una storia di sopravvivenza e di perdita, di legami umani e animali, ma soprattutto di un bambino che, anche nel buio più profondo, non smette di cercare la luce. Un racconto struggente, capace di toccare le corde più intime del cuore, e di lasciare un segno indelebile nell'anima di chi legge.

Attraverso una serie di interviste "scomode", irriverenti, pungenti, mai accomodanti, l'autore ricostruisce il panorama culturale italiano del secondo Novecento. Sono dialoghi spregiudicati, a volte polemici, che partono dalla convinzione che la fisionomia di un intellettuale si comprende anche attraverso le sue discontinuità, le sconfitte e le cadute. Si raccontano tra gli altri: Alberto Arbasino, Giovanni Arpino, Giorgio Bassani, Carlo Bernari, Carmelo Bene, Enzo Bettizza, Achille Bonito Oliva, Camilia Cederna, Piero Chiara, Natalia Ginzburg, Renato Guttuso, Raffaele La Capria, Carlo Levi, Luigi Malerba, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Nanni Moretti, Edoardo Sanguineti.