Libri di M. Cometa (cur.)
Pensieri sulla pittura
Anton Raphael Mengs
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2021
pagine: 100
Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura, scritti nel 1762 a Roma in stretto contatto col magistero dell'amico Winckelmann, sono uno dei testi capitali del Neoclassicismo. Questo piccolo libretto infatti ebbe subito un enorme successo in tutta Europa e procurò a Mengs la singolare fama di "pittore filosofo". In realtà Mengs era alieno da ambizioni filosofiche, ma il suo saggio colmava un vuoto che dopo Winckelmann sembrava intollerabile: quello di una attuale e militante teoria della pittura. Mengs tratteggiò un'estetica "moderna" della pittura elaborata a partire dalla rivisitazione delle opere di grandi pittori, quali Raffaello, Correggio e Tiziano, in una sorta di lezione accademica per il pittore dell'avvenire.
Rappresentanza-rappresentazione. Una questione degli studi culturali
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 197
Esiste un nesso che lega la rappresentazione, nella sua accezione estetica, e la rappresentanza come tema della filosofia politica? Con quali modalità e quali forme il tema della rappresentanza politica si connette costantemente nell'esperienza filosofica moderna con la storia dell'arte e della comunicazione artistica e letteraria? In che misura gli strumenti tradizionali della produzione estetica si sono messi al servizio del potere politico? E, per converso, perché il potere politico si serve per autorappresentarsi di strategie comunicative che non trascurano le loro valenze estetiche e s'intrecciano con la storia delle arti e della letteratura? I saggi presenti nel volume costituiscono una risposta a queste domande da parte di studiosi di estetica, filosofi della politica e teorici della letteratura italiani e stranieri.
Critica/crisi. Una questione degli studi culturali
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 149
Critica/crisi è un'endiadi fondamentale per il pensiero moderno e contemporaneo. Essa ha caratterizzato la nascita del moderno concetto di cultura, intesa come la figura di pensiero che si costruisce attraverso una riflessione su se stessa (critica) e attraverso la continua messa in discussione di se stessa (crisi). L'esistenza di numerosi e fecondi "cultural turns" è la prova più evidente che la modernità si è immaginata a partire dal concetto di cultura e la cultura si è immaginata a partire dai concetti di critica e crisi. Nel volume autori italiani e stranieri si confrontano sui numerosi significati dei due concetti.
Lessico mitologico goethiano. Letteratura, cultura visuale, performance
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 153
Il volume disegna il lessico di base delle riscritture mitologiche di Goethe. Si tratta di brevi monografie che tengono insieme informazioni analitiche e, nel contempo, interpretazioni originali delle figure mitologiche cui Goethe dedica importanti opere. Gli autori coinvolti, tra i più autorevoli germanisti e comparatisti europei, sono i protagonisti di una rivoluzione della filologia goethiana che muove le mosse da una più consapevole analisi della cultura visuale e teatrale del massimo scrittore tedesco.
Laocoonte
Gotthold Ephraim Lessing
Libro
editore: Aesthetica
anno edizione: 2020
pagine: 190
Scrittore dotato di forte sensibilità critica e talento filosofico, Lessing segna con questo saggio una radicale svolta dell'estetica tedesca dopo la stagione dei fondatori della disciplina inaugurata da Baumgarten. Laocoonte si allontana dall'immagine di asettico contributo accademico per rappresentare invece un efficace strumento di critica militante, in cui l'erudizione e lo stile denso e appassionato si sposano in un connubio perfetto. Grazie al saggio di Lessing, l'estetica si apre a nuove categorie teoriche in passato trascurate e ora messe a disposizione della riflessione moderna: dalla questione del brutto al significato dell'esperienza artistica, dall'idea di immaginazione al primato della bellezza.
Fototesti. Letteratura e cultura visuale
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 251
I saggi raccolti in questo volume s'interrogano sulle retoriche e sulle forme di un tipo particolare di iconotesto che è il fototesto letterario. Si tratta di opere ormai canoniche che costellano tutto il Novecento e per le quali è ormai possibile scrivere una storia letteraria anche in relazione a tradizioni come il fotogiornalismo e l'illustrazione. Tuttavia il fototesto possiede virtualità che vanno ben al di là del suo significato retorico e formale sulla soglia tra verbale e visuale. Già nell'Ottocento e ancor più nel Novecento esso ha intercettato alcuni dei fenomeni sociali più significativi e problematici, dalle guerre mondiali alla Shoah, dal dolore degli altri al terrorismo, e ha accompagnato la riflessione letteraria sulla memoria, sull'autobiografia, sulle identità di genere e sul confronto interculturale.
La finestra d'angolo del cugino. Testo tedesco a fronte
Ernst T. A. Hoffmann
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 131
È merito di Walter Benjamin aver riconsegnato al dibattito critico novecentesco "La finestra d'angolo del cugino" (1822), uno degli ultimi racconti di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. I due cugini che si affacciano da una finestra d'angolo sulla piazza del mercato di Berlino, dialogando tra di loro mettono in scena un magnifico racconto sulla visione, anzi sulla molteplicità dei significati che può avere una stessa immagine: la realtà che i due cugini vedono dalla finestra, le immagini che questa realtà evoca in loro, i ricordi che emergono, le fantasie che la vista della piazza crea dentro di loro. Nella "Finestra d'angolo del cugino" nasce quel tipo di racconto che diventerà molto diffuso nella letteratura novecentesca, tutto giocato tra interno ed esterno, tra realtà e immaginazione, tra nascondere e mostrare.
Lo sguardo di Foucault
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 162
La nozione di sguardo è centrale nel pensiero del filosofo francese Michel Foucault, che la utilizza in molteplici declinazioni del suo discorso: dalla clinica all'estetica, dall'epistemologia alla politica, dall'architettura ai saperi del corpo. Lo sguardo clinico è in azione nella diagnostica, nella tassonomia delle malattie, nella percezione dei sintomi che si esprimono sul corpo del malato. Allo sguardo estetico, quello della cultura visuale ma anche quello della letteratura, è invece affidata la determinazione dei "regimi scopici" di un'epoca (dall'architettura alla pittura, dalla fotografia alle arti figurative) e con essi la forma stessa del discorso letterario che Foucault ha sempre concepito a partire dalla contrapposizione di verbale e visuale. La dimensione epistemologica dello sguardo si concretizza in uno stile di analisi e di critica dei saperi a cui Foucault ha dedicato gran parte della sua riflessione teorica. Nell'interpretazione del "Panopticon" di Bentham, infine, Foucault consegna ai lettori una lucida analisi dello sguardo politico nell'era moderna secondo una prospettiva che le attuali pratiche di controllo e sorveglianza sociale rendono quanto mai cruciale.